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Gaston Ramirez Feltrin
La A+A, il Centro Espositivo Pubblico Sloveno per l’Arte Contemporanea con sede a Venezia, chiude i festeggiamenti del Carnevale 2007 presentando per la prima volta al pubblico la straordinaria performance dell’artista messicano Gaston Ramirez Feltrin
Comunicato stampa
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La A+A, il Centro Espositivo Pubblico Sloveno per l'Arte Contemporanea con sede a Venezia, chiude i festeggiamenti del Carnevale 2007 presentando per la prima volta al pubblico la straordinaria performance dell'artista messicano Gaston Ramirez Feltrin a cura di Francesca Colasante. La sera di martedi 20 febbraio, alle ore 22.00, nei locali del centro si metterà in scena la rappresentazione rituale del DIA DE MUERTOS, durante la quale il pubblico condividerà il banchetto imbandito in onore del defunto alimentandosi con il "pane del morto" preparato personalmente dallo stesso artista. L'azione si svolgerà di martedì grasso, in un clima di festa, appositamente scelto prima del più solenne e austero mercoledì delle Ceneri (che nelle chiese cristiane anticipa il periodo penitenziale della Quaresima). La documentazione raccolta - video e fotografie - sarà esposta il 21 aprile 2007 nella Galleria Michela Rizzo di Venezia, già collaboratrice del progetto, corredata da catalogo illustrato e testo critico.
Ispirandosi alla tradizione delle sua terra - il Messico - e seguendo la ricetta originale, Gaston Ramirez manipola acqua, lievito e farina per dare forma ad una sagoma umana, un cadavere di pane che sarà gioiosamente offerto al pubblico insieme a del vino. Il realismo voluto nella resa della scultura, il pasto a base di solo pane e vino, stemperano la loro tragica carica simbolica di sofferenza e rinuncia concentrandosi piuttosto sull'atto gioioso dell'offerta. La messinscena diventa così una maniera cordiale e affettuosa di omaggiare i defunti che ognuno si porta nel cuore; un momento - vissuto nella forma del rito - per con"vivere" o con"morire" ancora una volta con quelli.
Tuttora il Giorno dei Morti in Messico si presenta come un miscuglio tra la devozione cristiana e i costumi e le credenze pre-ispaniche. E' una festa di allegria ed evocazione che si materializza nella tradizione dell'altare delle offerte, allestito per attrarre gli spiriti che in quel giorno tornano a trovare i propri cari. Rispettandone la memoria, si imbandiscono coloratissimi banchetti con gli alimenti e gli oggetti che più preferivano quando erano ancora in vita, affinché possano godere della breve visita, ben ricevuti e alimentati. Il banchetto rituale si allestisce in un ambiente debitamente preparato dove i vivi e i morti si fanno compagnia esorcizzando la tristezza della perdita. Il pane del morto occupa una posizione centrale tra le vivande offerte sull'altare imbandito e come i fiori, le mascherine colorate, gli scheletri e i cadaveri dolci, sta a rappresentare la dualità della vita e della morte nella vicenda umana.
La scelta di inscenare il rito mortuario di martedì grasso, il giorno in cui il Carnevale muore e secondo il sincretismo cristiano si apre il periodo quaresimale di penitenza e rinuncia, offre lo spunto per una serie di riflessioni sull'antico legame che unisce il momento funebre a quello carnevalesco nel rituale dell'offerta. Il mercoledì che segue la perfomance, il 21 febbraio dalle ore 18, il semiologo Francesco Giuseppe D'Elia, accompagnato dallo stesso artista, coinvolgerà il pubblico nella lecture "L'ABBONDANZA DELLA MORTE, Il rituale funebre e i carnevali tradizionali italiani", un vero e proprio "percorso estetico tra i segni dell'abbondanza". Con documenti audio-visivi reperiti nella Fonoteca di Bologna e nel Museo Nazionale di Arti e Tradizioni Popolari di Roma, lo studioso si concentrerà sul concetto di abbondanza e di dualità nei due cerimoniali liminari, quando il contesto della vita quotidiana si apre allo straordinario. La recita dell'offerta nel rito funebre descritto da Gaston Ramirez è un auspicio propiziatorio per accogliere gli spiriti dell'aldilà che presiedono alla natura e agli eventi umani, così come nel carnevale l'abbondanza e la sfrenatezza celebrano in maniera spettacolare la lotta tra il bene e il male, la vita e la morte. Dare l'addio a un caro estinto, richiamare il suo spirito nella comunità o ritualizzare il passaggio da una condizione di pienezza ad una di mancanza, significano comunque assicurare il benessere di chi è ancora in vita. Si tratta di forme inscenate da tutte le culture per entrare in contatto con la realtà della morte, elaborarne il trauma e rendersi conto della circolarità del fenomeno.
Ispirandosi alla tradizione delle sua terra - il Messico - e seguendo la ricetta originale, Gaston Ramirez manipola acqua, lievito e farina per dare forma ad una sagoma umana, un cadavere di pane che sarà gioiosamente offerto al pubblico insieme a del vino. Il realismo voluto nella resa della scultura, il pasto a base di solo pane e vino, stemperano la loro tragica carica simbolica di sofferenza e rinuncia concentrandosi piuttosto sull'atto gioioso dell'offerta. La messinscena diventa così una maniera cordiale e affettuosa di omaggiare i defunti che ognuno si porta nel cuore; un momento - vissuto nella forma del rito - per con"vivere" o con"morire" ancora una volta con quelli.
Tuttora il Giorno dei Morti in Messico si presenta come un miscuglio tra la devozione cristiana e i costumi e le credenze pre-ispaniche. E' una festa di allegria ed evocazione che si materializza nella tradizione dell'altare delle offerte, allestito per attrarre gli spiriti che in quel giorno tornano a trovare i propri cari. Rispettandone la memoria, si imbandiscono coloratissimi banchetti con gli alimenti e gli oggetti che più preferivano quando erano ancora in vita, affinché possano godere della breve visita, ben ricevuti e alimentati. Il banchetto rituale si allestisce in un ambiente debitamente preparato dove i vivi e i morti si fanno compagnia esorcizzando la tristezza della perdita. Il pane del morto occupa una posizione centrale tra le vivande offerte sull'altare imbandito e come i fiori, le mascherine colorate, gli scheletri e i cadaveri dolci, sta a rappresentare la dualità della vita e della morte nella vicenda umana.
La scelta di inscenare il rito mortuario di martedì grasso, il giorno in cui il Carnevale muore e secondo il sincretismo cristiano si apre il periodo quaresimale di penitenza e rinuncia, offre lo spunto per una serie di riflessioni sull'antico legame che unisce il momento funebre a quello carnevalesco nel rituale dell'offerta. Il mercoledì che segue la perfomance, il 21 febbraio dalle ore 18, il semiologo Francesco Giuseppe D'Elia, accompagnato dallo stesso artista, coinvolgerà il pubblico nella lecture "L'ABBONDANZA DELLA MORTE, Il rituale funebre e i carnevali tradizionali italiani", un vero e proprio "percorso estetico tra i segni dell'abbondanza". Con documenti audio-visivi reperiti nella Fonoteca di Bologna e nel Museo Nazionale di Arti e Tradizioni Popolari di Roma, lo studioso si concentrerà sul concetto di abbondanza e di dualità nei due cerimoniali liminari, quando il contesto della vita quotidiana si apre allo straordinario. La recita dell'offerta nel rito funebre descritto da Gaston Ramirez è un auspicio propiziatorio per accogliere gli spiriti dell'aldilà che presiedono alla natura e agli eventi umani, così come nel carnevale l'abbondanza e la sfrenatezza celebrano in maniera spettacolare la lotta tra il bene e il male, la vita e la morte. Dare l'addio a un caro estinto, richiamare il suo spirito nella comunità o ritualizzare il passaggio da una condizione di pienezza ad una di mancanza, significano comunque assicurare il benessere di chi è ancora in vita. Si tratta di forme inscenate da tutte le culture per entrare in contatto con la realtà della morte, elaborarne il trauma e rendersi conto della circolarità del fenomeno.
20
febbraio 2007
Gaston Ramirez Feltrin
Dal 20 al 21 febbraio 2007
performance - happening
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
A PLUS A GALLERY
Venezia, Calle Malipiero (San Marco), 3073, (Venezia)
Venezia, Calle Malipiero (San Marco), 3073, (Venezia)
Vernissage
20 Febbraio 2007, ore 22 Performance
Autore
Curatore