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Gaudì e La Sagrada Familia. Parabola ed Iperbole dell’architettura
L’intenzione dell’allestimento è quella di riproporre la spazialità e la sacralità del Tempio: l’architettura di Gaudì trascende il puro aspetto formale visivo e nel comunicare il pathos sembra dialogare con i suoi committenti, il popolo di Dio e Dio stesso.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Lunedì 20 dicembre alle ore 17.30 presso la Passeggiata Coperta del Bastione St. Remy a Cagliari, sarà inaugurata la mostra “ Gaudì e La Sagrada Familia. Parabola ed Iperbole dell'architettura” promossa dalla Regione Sardegna d’intesa con l’Università di Cagliari e il Comune del capoluogo. L'esposizione, allestita nella Passeggiata Coperta, Galleria Umberto I, del Bastione di St. Remy a Cagliari, sarà ospitata fino al 19 febbraio con ingresso gratuito tutti i giorni dalle 9:30 alle 21.00.
Saranno presenti il Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, l’Assessore della Pubblica Istruzione e dei Beni Culturali, Sergio Milia, il Sindaco di Cagliari, Emilio Floris, il Rettore dell’Università di Cagliari, Giovanni Melis, l’Arcivescovo Metropolita di Cagliari, Giuseppe Mani, e il Progettista e Direttore della Fabbrica della Sagrada Familia, Jordi Bonet Y Armengol.
Nella sua completezza e organicità la mostra viene presentata in anteprima assoluta a Cagliari, prima tappa dell'allestimento che racconta il “farsi” del Tempio incompiuto di Gaudì recentemente consacrato da Papa Benedetto XVI. L'intenzione dell'allestimento è quella di riproporre la spazialità e la sacralità del Tempio: l'architettura di Gaudì trascende il puro aspetto formale visivo e nel comunicare il pathos sembra dialogare con i suoi committenti, il popolo di Dio e Dio stesso. La Sagrada Familia è un cantiere che pulsa e respira da 128 anni. In costruzione dal 1882, è un laboratorio costante di idee, ricerche formali, sperimentazioni: nel 2015 le torri dei quattro evangelisti raggiungeranno i 120 metri e nel 2026, quando saranno completati gli interni e la grande guglia di Gesù, la Sagrada Familia, con i suoi 170 metri, sarà l'edificio più alto di Barcellona.
PROGETTO MOSTRA
La realizzazione del progetto, voluto dalla Regione Sardegna, ospitata nel suggestivo spazio Comunale, promossa dal Rettore dell'Università di Cagliari Prof. Giovanni Melis e dal Dipartimento della Facoltà di Architettura diretto dal Pof. Antonio Tramontin d’intesa con la Fondazione Sagrada Familia, è curata da Angelo Ziranu.
L’architetto di Orani, laureatosi a Cagliari, da tre anni fa parte della “grande officina tecnica” della Sagrada Familia diretta dall'architetto Jordi Bonet.
Ziranu ha proposto la Sardegna per ospitare l'evento anche con l'intento di testimoniare le evidenti analogie tra catalani e sardi, entrambi da sempre impegnati nella difesa della propria identità culturale.
L'esposizione sull'opera di Gaudì ripercorre in quattro lingue (italiano, inglese, sardo e catalano) l'intera evoluzione della sua architettura a partire dai suoi studi preliminari sulla “natura”, proseguendo attraverso le sue sperimentazioni per concentrarsi sulla Sagrada Familia di Barcellona.
Le tre navate della Passeggiata Coperta del Bastione ospitano le testimonianze dei tre differenti periodi. La prima navata è dedicata al profondo rapporto di Gaudì con la natura e alla sperimentazione nelle sue prime opere che svela il codice del nuovo linguaggio compositivo attraverso immagini, video, testi e modelli. L'importanza che la natura ebbe in tutta la sua opera è attestata da queste citazioni: “Ciò che è in natura è funzionale, e ciò che è funzionale è bello...Vedete quell'albero? Lui è il mio maestro”.
“La natura è la più straordinaria espressione di Dio, parte fondamentale dello spazio sacro che è il racconto di quello che capita tra Dio e l'Umanità”. Antoni Gaudì
La navata centrale ospita i modelli a grandezza naturale della colonna a doppio giro, delle navate del tempio e delle volte paraboliche, nonché i modelli in scala delle torri, degli archi catenari e dei pinnacoli.
La mostra culmina nella terza navata con l'esposizione della cappella che simbolicamente sintetizza lo spazio sacro del Tempio ed è introdotta dall'immagine del portale della Gloria sul quale sono incisi brani del Padre Nostro in 50 lingue, tra cui il sardo.
L'esposizione si conclude con un'immagine futura della Sagrada Familia ultimata, a cura di National Geographic.
ANTONI GAUDI'
Antoni Gaudì, nato a Reus nel 1852, massimo esponente del Modernismo, è considerato l'artista spagnolo più importante del XX secolo. Ebbe una formazione eclettica e fortemente improntata dalla cultura tecnico-artigiana della sua famiglia.
Grande sperimentatore, Gaudì ama utilizzare forme e materiali diversi senza mai ripetersi nelle sue opere. Si appassiona a tutti i tipi di costruzione: palazzi, case, chiese, scuole, monumenti e giardini senza tralasciare alcun dettaglio, disegnando anche mobili, pavimenti, lampade e vetrine. Proprio una vetrina decise della sua fortuna: una vetrina studiata per un negozio di guanti che attirò l'attenzione del ricco industriale tessile Eusebi Güell che divenne suo cliente e futuro mecenate. Tra le tante opere gli commissionò la costruzione del Palacio Güell (1886-1888), senza dubbio, a quell'epoca, la residenza più moderna e raffinata di Barcellona che unisce confort e praticità nella continua ricerca di un habitat a misura d'uomo.
Le sue opere, difficilmente classificabili, caratterizzate da ingegno costruttivo e funzionalità, sono materia viva, pura energia e possono essere profondamente comprese solo considerando la vitalità commerciale, economica e culturale della Barcellona a cavallo tra Otto e Novecento. Gaudì non segue nessuna corrente a lui contemporanea e crea uno stile personale nell'assoluta convinzione che originalità significa ritornare alle origini.
La Sagrada Familia gli viene commissionata all'età di 31 anni e vi si dedica sino alla fine della sua vita, avvenuta nel 1926 a seguito di un incidente.
Antoni Gaudì è sepolto all'interno della Sagrada Familia e, come attesta l'ingegnere Ziranu, la presenza dello spirito del grande architetto pervade lo spazio e l'animo di chi ancor oggi vi lavora.
Nel 1984 alcune sue opere vengono dichiarate Patrimonio dell'Umanità dall’UNESCO e nel 2002 con “L'Anno Internazionale di Gaudì” si celebra il 150° anniversario della sua nascita.
Saranno presenti il Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, l’Assessore della Pubblica Istruzione e dei Beni Culturali, Sergio Milia, il Sindaco di Cagliari, Emilio Floris, il Rettore dell’Università di Cagliari, Giovanni Melis, l’Arcivescovo Metropolita di Cagliari, Giuseppe Mani, e il Progettista e Direttore della Fabbrica della Sagrada Familia, Jordi Bonet Y Armengol.
Nella sua completezza e organicità la mostra viene presentata in anteprima assoluta a Cagliari, prima tappa dell'allestimento che racconta il “farsi” del Tempio incompiuto di Gaudì recentemente consacrato da Papa Benedetto XVI. L'intenzione dell'allestimento è quella di riproporre la spazialità e la sacralità del Tempio: l'architettura di Gaudì trascende il puro aspetto formale visivo e nel comunicare il pathos sembra dialogare con i suoi committenti, il popolo di Dio e Dio stesso. La Sagrada Familia è un cantiere che pulsa e respira da 128 anni. In costruzione dal 1882, è un laboratorio costante di idee, ricerche formali, sperimentazioni: nel 2015 le torri dei quattro evangelisti raggiungeranno i 120 metri e nel 2026, quando saranno completati gli interni e la grande guglia di Gesù, la Sagrada Familia, con i suoi 170 metri, sarà l'edificio più alto di Barcellona.
PROGETTO MOSTRA
La realizzazione del progetto, voluto dalla Regione Sardegna, ospitata nel suggestivo spazio Comunale, promossa dal Rettore dell'Università di Cagliari Prof. Giovanni Melis e dal Dipartimento della Facoltà di Architettura diretto dal Pof. Antonio Tramontin d’intesa con la Fondazione Sagrada Familia, è curata da Angelo Ziranu.
L’architetto di Orani, laureatosi a Cagliari, da tre anni fa parte della “grande officina tecnica” della Sagrada Familia diretta dall'architetto Jordi Bonet.
Ziranu ha proposto la Sardegna per ospitare l'evento anche con l'intento di testimoniare le evidenti analogie tra catalani e sardi, entrambi da sempre impegnati nella difesa della propria identità culturale.
L'esposizione sull'opera di Gaudì ripercorre in quattro lingue (italiano, inglese, sardo e catalano) l'intera evoluzione della sua architettura a partire dai suoi studi preliminari sulla “natura”, proseguendo attraverso le sue sperimentazioni per concentrarsi sulla Sagrada Familia di Barcellona.
Le tre navate della Passeggiata Coperta del Bastione ospitano le testimonianze dei tre differenti periodi. La prima navata è dedicata al profondo rapporto di Gaudì con la natura e alla sperimentazione nelle sue prime opere che svela il codice del nuovo linguaggio compositivo attraverso immagini, video, testi e modelli. L'importanza che la natura ebbe in tutta la sua opera è attestata da queste citazioni: “Ciò che è in natura è funzionale, e ciò che è funzionale è bello...Vedete quell'albero? Lui è il mio maestro”.
“La natura è la più straordinaria espressione di Dio, parte fondamentale dello spazio sacro che è il racconto di quello che capita tra Dio e l'Umanità”. Antoni Gaudì
La navata centrale ospita i modelli a grandezza naturale della colonna a doppio giro, delle navate del tempio e delle volte paraboliche, nonché i modelli in scala delle torri, degli archi catenari e dei pinnacoli.
La mostra culmina nella terza navata con l'esposizione della cappella che simbolicamente sintetizza lo spazio sacro del Tempio ed è introdotta dall'immagine del portale della Gloria sul quale sono incisi brani del Padre Nostro in 50 lingue, tra cui il sardo.
L'esposizione si conclude con un'immagine futura della Sagrada Familia ultimata, a cura di National Geographic.
ANTONI GAUDI'
Antoni Gaudì, nato a Reus nel 1852, massimo esponente del Modernismo, è considerato l'artista spagnolo più importante del XX secolo. Ebbe una formazione eclettica e fortemente improntata dalla cultura tecnico-artigiana della sua famiglia.
Grande sperimentatore, Gaudì ama utilizzare forme e materiali diversi senza mai ripetersi nelle sue opere. Si appassiona a tutti i tipi di costruzione: palazzi, case, chiese, scuole, monumenti e giardini senza tralasciare alcun dettaglio, disegnando anche mobili, pavimenti, lampade e vetrine. Proprio una vetrina decise della sua fortuna: una vetrina studiata per un negozio di guanti che attirò l'attenzione del ricco industriale tessile Eusebi Güell che divenne suo cliente e futuro mecenate. Tra le tante opere gli commissionò la costruzione del Palacio Güell (1886-1888), senza dubbio, a quell'epoca, la residenza più moderna e raffinata di Barcellona che unisce confort e praticità nella continua ricerca di un habitat a misura d'uomo.
Le sue opere, difficilmente classificabili, caratterizzate da ingegno costruttivo e funzionalità, sono materia viva, pura energia e possono essere profondamente comprese solo considerando la vitalità commerciale, economica e culturale della Barcellona a cavallo tra Otto e Novecento. Gaudì non segue nessuna corrente a lui contemporanea e crea uno stile personale nell'assoluta convinzione che originalità significa ritornare alle origini.
La Sagrada Familia gli viene commissionata all'età di 31 anni e vi si dedica sino alla fine della sua vita, avvenuta nel 1926 a seguito di un incidente.
Antoni Gaudì è sepolto all'interno della Sagrada Familia e, come attesta l'ingegnere Ziranu, la presenza dello spirito del grande architetto pervade lo spazio e l'animo di chi ancor oggi vi lavora.
Nel 1984 alcune sue opere vengono dichiarate Patrimonio dell'Umanità dall’UNESCO e nel 2002 con “L'Anno Internazionale di Gaudì” si celebra il 150° anniversario della sua nascita.
20
dicembre 2010
Gaudì e La Sagrada Familia. Parabola ed Iperbole dell’architettura
Dal 20 dicembre 2010 al 19 febbraio 2011
architettura
Location
CASTELLO ESPOSITIVO – TERRAZZA BASTIONE DI SAINT REMY
Cagliari, Bastione San Remy, (Cagliari)
Cagliari, Bastione San Remy, (Cagliari)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 9.30 alle 21
Vernissage
20 Dicembre 2010, ore 17.30
Autore