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Gauguin, Matisse, Chagall. La Passione nell’arte francese dai Musei Vaticani
L’iniziativa offre spunti di riflessione sulla Passione e sulla Resurrezione di Cristo, e nel contempo sul delicato e fertile rapporto fra modernità e tradizione nell’arte sacra tra fine Ottocento e Novecento. Gli oltre 20 capolavori di artisti quali Paul Gauguin, Auguste Rodin, Marc Chagall, Maurice Denis, Henri Matisse, Georges Rouault, sono stati scelti nel ricco nucleo di arte francese presente nella Collezione di Arte Contemporanea dei Musei Vaticani, voluta fin dal 1964 da papa Paolo VI.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano ospita la mostra GAUGUIN, MATISSE, CHAGALL. La Passione nell’arte francese dai Musei Vaticani, che presenta una selezione di capolavori dell’arte francese del XIX e XX secolo, proveniente dalla Collezione di Arte Contemporanea dei Musei Vaticani.
La rassegna, curata da Micol Forti, responsabile della Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani, e da Nadia Righi, direttrice del Museo Diocesano, con il patrocinio della Regione Lombardia, del Comune di Milano, dell’Arcidiocesi di Milano, segna un nuovo capitolo nella collaborazione tra le due istituzioni, iniziata nel 2018 con l’esposizione Gaetano Previati. La Passione, che proponeva un nucleo di opere sacre dell’artista provenienti da entrambi i musei.
L’iniziativa offre spunti di riflessione sulla Passione e sulla Resurrezione di Cristo, e nel contempo sul delicato e fertile rapporto fra modernità e tradizione nell’arte sacra tra fine Ottocento e Novecento. Gli oltre 20 capolavori di artisti quali Paul Gauguin, Auguste Rodin, Marc Chagall, Maurice Denis, Henri Matisse, Georges Rouault, sono stati scelti nel ricco nucleo di arte francese presente nella Collezione di Arte Contemporanea dei Musei Vaticani, voluta fin dal 1964 da papa Paolo VI. In quell’anno papa Montini incontra in Cappella Sistina gli artisti, da lui stesso definiti “custodi della bellezza del mondo”, per riallacciare lo storico legame tra Chiesa e contemporaneità.
All’arte e al suo misterioso processo di creazione, Paolo VI riconosceva “una capacità prodigiosa di esprimere, oltre l’autentico, il religioso, il divino, il cristiano”, ovvero la possibilità di farsi tramite e incarnazione dell’invisibile, di ciò che non si può afferrare solo con la razionalità. Da queste riflessioni nasce la prima raccolta di 900 opere di autori contemporanei – la Collezione sarà inaugurata nel 1973 – provenienti da diversi ambiti geografici e culturali. Proprio la Francia era la nazione con la collezione più ricca e preziosa in virtù dei nomi degli artisti e delle opere selezionate; con il paese transalpino Montini aveva avuto un rapporto privilegiato grazie a importanti amicizie, come quella con Jacques e Raïssa Maritain, Jean Guitton, e a numerose frequentazioni artistiche con Georges Rouault, Marc Chagall, Gino Severini, Maurice Denis, Alexandre Cingria, come anche con Jean Cocteau e con l’ambiente surrealista.
La mostra ruota attorno ai temi della Passione, del Sacrificio e della Speranza, interpretati dagli artisti con una capacità di visione potentemente innovativa e attuale; le opere sono esposte in quattro ambienti, corrispondenti ad altrettanti nuclei tematici, che dall’Annunciazione conducono il pubblico fino alla Resurrezione di Cristo.
La prima sala è dedicata alla Vergine Maria e a Gesù Bambino. Le xilografie di Maurice Denis introducono la narrazione con le illustrazioni del momento dell’Annunciazione, mentre Henri Matisse e Léonard Tsuguharu Foujita, artista giapponese naturalizzato francese, convertitosi al Cattolicesimo, mostrano l’intimità della relazione tra la Madre e il Figlio.
La sofferenza di Cristo in croce è protagonista della terza sala, dove s’incontrano capolavori di Marc Chagall, Jean Fautrier, e ancora di Henri Matisse, oltre alle graffianti incisioni di Bernard Buffet.
Il percorso si chiude con la Resurrezione di Émile Bernard e il grande trittico di George Desvallières che raffigura il “velo della Veronica”, il panno sporco di sangue e sudore che una pia donna usò per detergere il volto di Gesù durante la Via Crucis.
Nel delicato passaggio tra XIX e XX secolo e nel drammatico superamento di due guerre mondiali, le culture e le arti che si sviluppano in Francia, mantengono vivo il dibattito e il confronto tra arte e fede. La diversità degli approcci e delle prospettive, delle sensibilità e degli interessi, da parte dei tanti artisti che si sono confrontati con i temi religiosi, definisce un tessuto variegato, nel quale le storie della Passione, il dolore e la morte, il mistero del sacrificio e della redenzione, sono stati presi in carico e restituiti con autentica partecipazione e sincera emozione.
La rassegna, curata da Micol Forti, responsabile della Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani, e da Nadia Righi, direttrice del Museo Diocesano, con il patrocinio della Regione Lombardia, del Comune di Milano, dell’Arcidiocesi di Milano, segna un nuovo capitolo nella collaborazione tra le due istituzioni, iniziata nel 2018 con l’esposizione Gaetano Previati. La Passione, che proponeva un nucleo di opere sacre dell’artista provenienti da entrambi i musei.
L’iniziativa offre spunti di riflessione sulla Passione e sulla Resurrezione di Cristo, e nel contempo sul delicato e fertile rapporto fra modernità e tradizione nell’arte sacra tra fine Ottocento e Novecento. Gli oltre 20 capolavori di artisti quali Paul Gauguin, Auguste Rodin, Marc Chagall, Maurice Denis, Henri Matisse, Georges Rouault, sono stati scelti nel ricco nucleo di arte francese presente nella Collezione di Arte Contemporanea dei Musei Vaticani, voluta fin dal 1964 da papa Paolo VI. In quell’anno papa Montini incontra in Cappella Sistina gli artisti, da lui stesso definiti “custodi della bellezza del mondo”, per riallacciare lo storico legame tra Chiesa e contemporaneità.
All’arte e al suo misterioso processo di creazione, Paolo VI riconosceva “una capacità prodigiosa di esprimere, oltre l’autentico, il religioso, il divino, il cristiano”, ovvero la possibilità di farsi tramite e incarnazione dell’invisibile, di ciò che non si può afferrare solo con la razionalità. Da queste riflessioni nasce la prima raccolta di 900 opere di autori contemporanei – la Collezione sarà inaugurata nel 1973 – provenienti da diversi ambiti geografici e culturali. Proprio la Francia era la nazione con la collezione più ricca e preziosa in virtù dei nomi degli artisti e delle opere selezionate; con il paese transalpino Montini aveva avuto un rapporto privilegiato grazie a importanti amicizie, come quella con Jacques e Raïssa Maritain, Jean Guitton, e a numerose frequentazioni artistiche con Georges Rouault, Marc Chagall, Gino Severini, Maurice Denis, Alexandre Cingria, come anche con Jean Cocteau e con l’ambiente surrealista.
La mostra ruota attorno ai temi della Passione, del Sacrificio e della Speranza, interpretati dagli artisti con una capacità di visione potentemente innovativa e attuale; le opere sono esposte in quattro ambienti, corrispondenti ad altrettanti nuclei tematici, che dall’Annunciazione conducono il pubblico fino alla Resurrezione di Cristo.
La prima sala è dedicata alla Vergine Maria e a Gesù Bambino. Le xilografie di Maurice Denis introducono la narrazione con le illustrazioni del momento dell’Annunciazione, mentre Henri Matisse e Léonard Tsuguharu Foujita, artista giapponese naturalizzato francese, convertitosi al Cattolicesimo, mostrano l’intimità della relazione tra la Madre e il Figlio.
La sofferenza di Cristo in croce è protagonista della terza sala, dove s’incontrano capolavori di Marc Chagall, Jean Fautrier, e ancora di Henri Matisse, oltre alle graffianti incisioni di Bernard Buffet.
Il percorso si chiude con la Resurrezione di Émile Bernard e il grande trittico di George Desvallières che raffigura il “velo della Veronica”, il panno sporco di sangue e sudore che una pia donna usò per detergere il volto di Gesù durante la Via Crucis.
Nel delicato passaggio tra XIX e XX secolo e nel drammatico superamento di due guerre mondiali, le culture e le arti che si sviluppano in Francia, mantengono vivo il dibattito e il confronto tra arte e fede. La diversità degli approcci e delle prospettive, delle sensibilità e degli interessi, da parte dei tanti artisti che si sono confrontati con i temi religiosi, definisce un tessuto variegato, nel quale le storie della Passione, il dolore e la morte, il mistero del sacrificio e della redenzione, sono stati presi in carico e restituiti con autentica partecipazione e sincera emozione.
02
giugno 2020
Gauguin, Matisse, Chagall. La Passione nell’arte francese dai Musei Vaticani
Dal 02 giugno al 04 ottobre 2020
arte moderna
Location
MUSEO DIOCESANO CARLO MARIA MARTINI – CHIOSTRI DI SANT’EUSTORGIO
Milano, Piazza Sant'eustorgio, 3, (Milano)
Milano, Piazza Sant'eustorgio, 3, (Milano)
Biglietti
intero: €8,00; ridotto: €6,00
Orario di apertura
Museo Diocesano + mostra (ingresso da piazza Sant’Eustorgio):
martedì-domenica, 10.00-18.00. La biglietteria chiude alle 17.30.
Solo mostra (ingresso da corso di Porta Ticinese 95): tutti i giorni, 18.00-22.00
Vernissage
2 Giugno 2020, riapertura post lockdown
Editore
Silvana Editoriale
Ufficio stampa
CLP
Autore
Curatore