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Gea Casolaro – Doppio Sguardo
Gea Casolaro presenta alla galleria Estro il primo dei suoi nuovi lavori dedicati all’Argentina, nati da un lungo soggiorno tra Buenos Aires e la Patagonia.
Un’installazione composta da una videoproiezione e da una serie di immagini fotografiche, intitolata “Doppio sguardo”.
Comunicato stampa
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L’artista romana (Roma 1965) mette in scena il fiume di folla che scorre quotidianamente in Calle Florida, una strada pedonale nel cuore di Buenos Aires, due chilometri di negozi e centri commerciali, bar e internet point : una perfetta metafora, reale e senza bisogno di ritocchi, dell’Argentina contemporanea. Ogni giorno in Calle Florida va in scena la tragedia di questo stato che assomiglia più di tutti gli altri a un’Europa sudamericana, stritolato da contrasti sempre più estremi, tra ricchezza e povertà, con una storia e una cultura a rischio di estinzione. In bilico tra un passato recente di dittatura e desaparecidos, che si vuole al tempo stesso dimenticare velocemente ma anche trasformare in memoria collettiva sovranazionale, e tra un futuro il cui orizzonte si allontana sempre più.
Così è Calle Florida, il fiore all’occhiello della città, un’apparenza luminosa e in corsa presidiata dall’esercito, dove una massa umana in continuo movimento cammina, consuma, si scontra e protesta.
Gea Casolaro vi si è immersa in un giorno di febbraio, all’ora di pranzo, con l’occhio della sua macchina fotografica e con l’obbiettivo di una macchina da presa, imbracciata all’altezza dei fianchi da un cineoperatore. Un doppio sguardo appunto, composto da inquadrature differenti ma complementari, per raccontare l’assurdità incontrata in questo girone di persone delle classi alte, impegnate a perpetuare il rito consumistico e di riaffermazione sociale dello shopping, di fianco a suonatori e venditori ambulanti, mendicanti che chiedono l’elemosina agli unici in grado di fargliela. Ricchi e disperati mescolati con la folle naturalezza di una commedia drammatica, insieme a gruppi di risparmiatori con i conti bloccati, gli ahorristi, che urlano e battono per protesta le lamiere innalzate a protezione delle banche, una dopo l’altra, disseminate lungo la strada, come in una processione. Tutto questo brulicare diventa un magma visivo e sonoro ipnotico, infinito. Facce, corpi, colori, rumori, scorci umani e architettonici emergono come pezzi di un puzzle grottesco, avvolti da voci, urla, brusii, musiche, rumori. E’ l’Argentina, splendori e miserie. Soldi liquidi, merce, indigenza, ingiustizia sociale, repressione. Nel video tutto scorre veloce, confuso, con un’ottica panoramica senza interruzione che ondeggia sulla superficie di questa oceanica umanità, avvolta dalla cacofonia delle immagini e dei suoni.
Nelle fotografie, presentate con le stesse dimensioni della proiezione, alcuni brandelli sembrano invece estratti e congelati, osservati più dall’alto, tirati fuori come dettagli di un insieme.
Fermiamo il tempo qualche istante, prendiamo fiato e proviamo davvero a guardare cosa succede. Ma tutto si tiene nell’insieme, istanti fissati e istanti in scorrimento. Spesso con coincidenze di soggetti percepibili per frazioni di secondo. Ci si ubriaca lo sguardo e viene un senso di vertigine, come quello che prova chi cammina sull’orlo di un precipizio e finge di non saperlo.
Così è Calle Florida, il fiore all’occhiello della città, un’apparenza luminosa e in corsa presidiata dall’esercito, dove una massa umana in continuo movimento cammina, consuma, si scontra e protesta.
Gea Casolaro vi si è immersa in un giorno di febbraio, all’ora di pranzo, con l’occhio della sua macchina fotografica e con l’obbiettivo di una macchina da presa, imbracciata all’altezza dei fianchi da un cineoperatore. Un doppio sguardo appunto, composto da inquadrature differenti ma complementari, per raccontare l’assurdità incontrata in questo girone di persone delle classi alte, impegnate a perpetuare il rito consumistico e di riaffermazione sociale dello shopping, di fianco a suonatori e venditori ambulanti, mendicanti che chiedono l’elemosina agli unici in grado di fargliela. Ricchi e disperati mescolati con la folle naturalezza di una commedia drammatica, insieme a gruppi di risparmiatori con i conti bloccati, gli ahorristi, che urlano e battono per protesta le lamiere innalzate a protezione delle banche, una dopo l’altra, disseminate lungo la strada, come in una processione. Tutto questo brulicare diventa un magma visivo e sonoro ipnotico, infinito. Facce, corpi, colori, rumori, scorci umani e architettonici emergono come pezzi di un puzzle grottesco, avvolti da voci, urla, brusii, musiche, rumori. E’ l’Argentina, splendori e miserie. Soldi liquidi, merce, indigenza, ingiustizia sociale, repressione. Nel video tutto scorre veloce, confuso, con un’ottica panoramica senza interruzione che ondeggia sulla superficie di questa oceanica umanità, avvolta dalla cacofonia delle immagini e dei suoni.
Nelle fotografie, presentate con le stesse dimensioni della proiezione, alcuni brandelli sembrano invece estratti e congelati, osservati più dall’alto, tirati fuori come dettagli di un insieme.
Fermiamo il tempo qualche istante, prendiamo fiato e proviamo davvero a guardare cosa succede. Ma tutto si tiene nell’insieme, istanti fissati e istanti in scorrimento. Spesso con coincidenze di soggetti percepibili per frazioni di secondo. Ci si ubriaca lo sguardo e viene un senso di vertigine, come quello che prova chi cammina sull’orlo di un precipizio e finge di non saperlo.
22
novembre 2003
Gea Casolaro – Doppio Sguardo
Dal 22 novembre 2003 al 17 gennaio 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA ESTRO
Padova, Via San Prosdocimo, 30, (Padova)
Padova, Via San Prosdocimo, 30, (Padova)
Orario di apertura
dal martedì al sabato dalle ore 16 alle 19,30
Vernissage
22 Novembre 2003, ore 18,00