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Gea Casolaro – Molto visibile, troppo invisibile
Gea Casolaro offre il suo contributo a quell’interrogativo etico e morale che riguarda il destino del pianeta non meno che la coscienza individuale e collettiva.
Comunicato stampa
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The Gallery Apart è orgogliosa di presentare MOLTO VISIBILE, TROPPO INVISIBILE, il nuovo progetto con cui Gea Casolaro offre il suo contributo a quell’interrogativo etico e morale che riguarda il destino del pianeta non meno che la coscienza individuale e collettiva. L’eccezionalità dei tempi correnti, l’incertezza sulla tenuta delle istituzioni democratiche, il concretizzarsi di uno scenario ambientale catastrofico, la tragica incapacità di prevenire e gestire i flussi migratori e le conseguenti pulsioni nazionaliste e razziste portano Gea Casolaro a proporre chiavi di lettura che rifuggano da un approccio troppo astratto ai problemi, atteggiamento di per sé origine e concausa della difficoltà nella ricerca di soluzioni.
Tale aspirazione alla concretezza è alla base della pratica artistica di Casolaro. L’indagine sulle molteplici modalità di visione, a cui l’artista ha improntato gran parte della sua poetica, viene utilizzata per lanciare connessioni di senso atte a generare dubbi e riflessioni nello spettatore. Già nei suoi lavori fotografici del passato è palese una tensione verso la multidimensionalità, ma l’esigenza di inglobare la pluralità dei punti di vista, oltre che una sollecitazione alla formazione di massa critica per sfidare la contemporaneità, costituisce per Casolaro motivo per adottare nuove modalità operative nella sua pratica artistica. Da qui la predilezione per processi di coinvolgimento e compartecipazione nella realizzazione delle sue opere e la sperimentazione, negli anni, di nuove forme di espressione, in contrapposizione all’uso compulsivo delle immagini della comunicazione di oggi.
Anche MOLTO VISIBILE, TROPPO INVISIBILE è frutto di questo approccio creativo. Insieme al filosofo Enrico Castelli Gattinara, Casolaro ha invitato alcune personalità a partecipare a degli incontri svoltisi all’interno degli spazi della galleria con lo scopo di sviscerare, da punti di vista anche eccentrici e mai banali, tematiche di attualità. Da questi incontri l’artista ha tratto il materiale per realizzare il video che dà il titolo alla mostra. Parallelamente ha lavorato con un gruppo di giovani stranieri appena giunti in Italia, volutamente al di fuori di ogni categorizzazione (regolare/irregolare, rifugiato, profugo, migrante economico) a sottolineare la comune appartenenza ad un’unica umanità ai cui membri, nessuno escluso, andrebbero garantiti i diritti fondamentali, compreso quello al sogno di un futuro migliore. Dal lavoro di Casolaro emerge come il desiderio di moltissimi migranti sia anzitutto quello di migliorare se stessi. E l’artista spinge a riflettere su quanto queste aspirazioni e questa energia potrebbero essere un carburante rigenerativo per le nostre stanche società.
Casolaro come sempre agisce per sollecitazione, sfruttando la forza delle immagini che si formano nella sua mente e che restituisce all’attenzione di chi, attraverso l’arte, chiede se non soluzioni, quanto meno credibili interpretazioni. L’esigenza di concretezza spinge l’artista a reificare le sue immagini-pungolo in veri oggetti tridimensionali. Ecco dunque che al video e ai lavori di arte partecipata si aggiungono oggetti-scultura che Casolaro riesce a trattare per quello che sono: pure immagini. La felpa con il simbolo tratto dal costume di Ubu Roi ad evocare i tanti Ubu, nostrani e no, con cui il destino delle Nazioni e l’intera convivenza civile devono fare i conti. Il telescopio puntato su un planisfero fisico dal significativo titolo Il cielo stellato e la legge morale, kantianamente ispirato all’esigenza di riflettere sul proprio ruolo su questo pianeta da preservare nella sua preziosa ed integrale universalità, senza distinzioni di confini o di interessi economici. Ed ancora Specchio delle mie brame, efficace antimonumento all’incomunicabilità e a una distorta visione della realtà che contraddistingue le comunicazioni di oggi. E infine Torno subito, un incitamento a riprendere il nostro ruolo di donne e uomini senzienti e raziocinanti dopo un periodo troppo lungo, e ancora in corso, di ricreazione intellettuale: il suono di una sveglia, o se si vuole di una campanella, che Casolaro affida ad un messaggio su una maglietta significativamente vuota.
Il MAXXI – Museo Nazionale delle arti del XXI secolo di Roma dedicherà all’opera video di Gea Casolaro un focus dal titolo “La poesia dell’impegno” che si terrà dal 9 al 13 ottobre nella Video Gallery – powered by IN BETWEEN ART FILM. La rassegna sarà introdotta da un talk con l’artista con ingresso libero fino ad esaurimento posti. Per ulteriori informazioni www.maxxi.art.
The Gallery Apart is proud to present MOLTO VISIBILE, TROPPO INVISIBILE (Very Visible, Too Invisible), the new project by Gea Casolaro through which the artist offers her contribution to the ethical and moral question about the fate of our planet as well as the individual and collective consciousness. The exceptionality of the current times, the uncertainty of the stability of the democratic institutions, the materialisation of a catastrophic environmental scenario, the tragic inability to prevent and manage the migration flows and the resulting nationalist and racist instincts lead Gea Casolaro to suggest interpretations that eschew an excessively abstract approach from the problems, an attitude which is itself origin and concause of the difficulty in finding solutions.
Such ambition to concreteness underlies the artistic practice of Casolaro. The investigation into the several ways of vision, on which the artists has based most of her poetics, is used to launch meaningful connections aimed at generating doubts and reflections in the viewer. An inclination towards multidimensionality already transpired from her past photography exhibitions, but the need to incorporate the plurality of views, as well as the urge to foster critical masses in order to challenge the contemporaneity, to Casolaro represent the reason for adopting new approaches in her artmaking practice. Hence, on one hand her predilection for processes of engagement and participation in creating her artworks and on the other hand her experimentation, as opposed to the compulsive use of the images of today’s communication.
The project MOLTO VISIBILE, TROPPO INVISIBILE is also the result of this creative approach. Along with the philosopher Enrico Castelli Gattinara, Casolaro has invited some renowned speakers to take part in the talks held in the gallery spaces with the aim of exploring topical issues from even eccentric, but never dull points of view. From these meetings the artist has drawn the material to create the video from which the exhibition takes its name. At the same time, she has worked with a group of young foreigners arrived in Italy, intentionally outside any classification (regular/irregular, asylum seeker, refugee, economic migrant), to underline the common belonging to one humanity whose members, nobody excluded, should be guaranteed the fundamental rights, including the right to dream of a better future. Her work shows how the desire of several migrants is first and foremost that of improving themselves. And the artist urges to reflect on how these ambitions and this energy may revitalize our exhausted societies.
As in all her works, Casolaro acts by elicitation, exploiting the powerful images that take shape and unfold in her mind and that she brings to the attention of who, through art, calls if not for solutions, at least for credible interpretations. The need for concreteness exhorts the artist to reify her goad-images in real tridimensional objects. Thus, sculpture pieces stand alongside the videos and the works of participatory art, which Casolaro manages to treat for what they are: pure images. The sweatshirt with the symbol from the costume of Ubu Roi to evoke the many, homebred and not, Ubus, whom the fate of the Nations and civil coexistence have to face. The telescope aimed at a physical planisphere significantly entitled Il cielo stellato e la legge morale (The starry sky and the moral law), inspired in a Kantian-like way by the need to reflect upon our own role on this planet that has to be protected and preserved in its entire and precious universality, without any boundary, distinction nor economic interests. And Specchio delle mie brame, powerful anti-monument to incommunicability and to a distorted view of reality which characterizes today’s communication. Finally Torno subito, an incitement to reclaim our role as sentient and rational women and men after a too long, and still ongoing, intellectual break: the ringing of an alarm clock, or of a bell, which Casolaro entrusts to a message on a T-shirt significantly left white.
MAXXI, the National Museum of 21st Century Arts, in Rome will host a show featuring the video works by Gea Casolaro titled “La poesia dell’impegno” from 9 to 13 October in the Video Gallery – powered by IN BETWEEN ART FILM. The exhibit will be introduced by a talk with the artist. Admission is free subject to availability. For further information visit www.maxxi.art.
Tale aspirazione alla concretezza è alla base della pratica artistica di Casolaro. L’indagine sulle molteplici modalità di visione, a cui l’artista ha improntato gran parte della sua poetica, viene utilizzata per lanciare connessioni di senso atte a generare dubbi e riflessioni nello spettatore. Già nei suoi lavori fotografici del passato è palese una tensione verso la multidimensionalità, ma l’esigenza di inglobare la pluralità dei punti di vista, oltre che una sollecitazione alla formazione di massa critica per sfidare la contemporaneità, costituisce per Casolaro motivo per adottare nuove modalità operative nella sua pratica artistica. Da qui la predilezione per processi di coinvolgimento e compartecipazione nella realizzazione delle sue opere e la sperimentazione, negli anni, di nuove forme di espressione, in contrapposizione all’uso compulsivo delle immagini della comunicazione di oggi.
Anche MOLTO VISIBILE, TROPPO INVISIBILE è frutto di questo approccio creativo. Insieme al filosofo Enrico Castelli Gattinara, Casolaro ha invitato alcune personalità a partecipare a degli incontri svoltisi all’interno degli spazi della galleria con lo scopo di sviscerare, da punti di vista anche eccentrici e mai banali, tematiche di attualità. Da questi incontri l’artista ha tratto il materiale per realizzare il video che dà il titolo alla mostra. Parallelamente ha lavorato con un gruppo di giovani stranieri appena giunti in Italia, volutamente al di fuori di ogni categorizzazione (regolare/irregolare, rifugiato, profugo, migrante economico) a sottolineare la comune appartenenza ad un’unica umanità ai cui membri, nessuno escluso, andrebbero garantiti i diritti fondamentali, compreso quello al sogno di un futuro migliore. Dal lavoro di Casolaro emerge come il desiderio di moltissimi migranti sia anzitutto quello di migliorare se stessi. E l’artista spinge a riflettere su quanto queste aspirazioni e questa energia potrebbero essere un carburante rigenerativo per le nostre stanche società.
Casolaro come sempre agisce per sollecitazione, sfruttando la forza delle immagini che si formano nella sua mente e che restituisce all’attenzione di chi, attraverso l’arte, chiede se non soluzioni, quanto meno credibili interpretazioni. L’esigenza di concretezza spinge l’artista a reificare le sue immagini-pungolo in veri oggetti tridimensionali. Ecco dunque che al video e ai lavori di arte partecipata si aggiungono oggetti-scultura che Casolaro riesce a trattare per quello che sono: pure immagini. La felpa con il simbolo tratto dal costume di Ubu Roi ad evocare i tanti Ubu, nostrani e no, con cui il destino delle Nazioni e l’intera convivenza civile devono fare i conti. Il telescopio puntato su un planisfero fisico dal significativo titolo Il cielo stellato e la legge morale, kantianamente ispirato all’esigenza di riflettere sul proprio ruolo su questo pianeta da preservare nella sua preziosa ed integrale universalità, senza distinzioni di confini o di interessi economici. Ed ancora Specchio delle mie brame, efficace antimonumento all’incomunicabilità e a una distorta visione della realtà che contraddistingue le comunicazioni di oggi. E infine Torno subito, un incitamento a riprendere il nostro ruolo di donne e uomini senzienti e raziocinanti dopo un periodo troppo lungo, e ancora in corso, di ricreazione intellettuale: il suono di una sveglia, o se si vuole di una campanella, che Casolaro affida ad un messaggio su una maglietta significativamente vuota.
Il MAXXI – Museo Nazionale delle arti del XXI secolo di Roma dedicherà all’opera video di Gea Casolaro un focus dal titolo “La poesia dell’impegno” che si terrà dal 9 al 13 ottobre nella Video Gallery – powered by IN BETWEEN ART FILM. La rassegna sarà introdotta da un talk con l’artista con ingresso libero fino ad esaurimento posti. Per ulteriori informazioni www.maxxi.art.
The Gallery Apart is proud to present MOLTO VISIBILE, TROPPO INVISIBILE (Very Visible, Too Invisible), the new project by Gea Casolaro through which the artist offers her contribution to the ethical and moral question about the fate of our planet as well as the individual and collective consciousness. The exceptionality of the current times, the uncertainty of the stability of the democratic institutions, the materialisation of a catastrophic environmental scenario, the tragic inability to prevent and manage the migration flows and the resulting nationalist and racist instincts lead Gea Casolaro to suggest interpretations that eschew an excessively abstract approach from the problems, an attitude which is itself origin and concause of the difficulty in finding solutions.
Such ambition to concreteness underlies the artistic practice of Casolaro. The investigation into the several ways of vision, on which the artists has based most of her poetics, is used to launch meaningful connections aimed at generating doubts and reflections in the viewer. An inclination towards multidimensionality already transpired from her past photography exhibitions, but the need to incorporate the plurality of views, as well as the urge to foster critical masses in order to challenge the contemporaneity, to Casolaro represent the reason for adopting new approaches in her artmaking practice. Hence, on one hand her predilection for processes of engagement and participation in creating her artworks and on the other hand her experimentation, as opposed to the compulsive use of the images of today’s communication.
The project MOLTO VISIBILE, TROPPO INVISIBILE is also the result of this creative approach. Along with the philosopher Enrico Castelli Gattinara, Casolaro has invited some renowned speakers to take part in the talks held in the gallery spaces with the aim of exploring topical issues from even eccentric, but never dull points of view. From these meetings the artist has drawn the material to create the video from which the exhibition takes its name. At the same time, she has worked with a group of young foreigners arrived in Italy, intentionally outside any classification (regular/irregular, asylum seeker, refugee, economic migrant), to underline the common belonging to one humanity whose members, nobody excluded, should be guaranteed the fundamental rights, including the right to dream of a better future. Her work shows how the desire of several migrants is first and foremost that of improving themselves. And the artist urges to reflect on how these ambitions and this energy may revitalize our exhausted societies.
As in all her works, Casolaro acts by elicitation, exploiting the powerful images that take shape and unfold in her mind and that she brings to the attention of who, through art, calls if not for solutions, at least for credible interpretations. The need for concreteness exhorts the artist to reify her goad-images in real tridimensional objects. Thus, sculpture pieces stand alongside the videos and the works of participatory art, which Casolaro manages to treat for what they are: pure images. The sweatshirt with the symbol from the costume of Ubu Roi to evoke the many, homebred and not, Ubus, whom the fate of the Nations and civil coexistence have to face. The telescope aimed at a physical planisphere significantly entitled Il cielo stellato e la legge morale (The starry sky and the moral law), inspired in a Kantian-like way by the need to reflect upon our own role on this planet that has to be protected and preserved in its entire and precious universality, without any boundary, distinction nor economic interests. And Specchio delle mie brame, powerful anti-monument to incommunicability and to a distorted view of reality which characterizes today’s communication. Finally Torno subito, an incitement to reclaim our role as sentient and rational women and men after a too long, and still ongoing, intellectual break: the ringing of an alarm clock, or of a bell, which Casolaro entrusts to a message on a T-shirt significantly left white.
MAXXI, the National Museum of 21st Century Arts, in Rome will host a show featuring the video works by Gea Casolaro titled “La poesia dell’impegno” from 9 to 13 October in the Video Gallery – powered by IN BETWEEN ART FILM. The exhibit will be introduced by a talk with the artist. Admission is free subject to availability. For further information visit www.maxxi.art.
30
settembre 2019
Gea Casolaro – Molto visibile, troppo invisibile
Dal 30 settembre al 20 dicembre 2019
arte contemporanea
Location
THE GALLERY APART
Roma, Via Francesco Negri, 43, (Roma)
Roma, Via Francesco Negri, 43, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 15 - 19
Vernissage
30 Settembre 2019, ore 18.00
Autore