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Gea D’Este – Quiddities
La Galleria Flaviostocco di Castelfranco Veneto inaugura Venerdì 23 maggio alle ore 19.00 la personale dell’artista Gea D’Este dal titolo Quiddities. La presentazione sarà a cura di Dino Marangon.
Comunicato stampa
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GEA D'ESTE
“Quiddities”
dal 23 Maggio al 21 Giugno 2014
La Galleria Flaviostocco di Castelfranco Veneto inaugura Venerdì 23 maggio alle ore 19.00 la personale dell'artista Gea D'Este dal titolo Quiddities. La presentazione sarà a cura di Dino Marangon.
Dopo aver lungamente investigato il concreto coagularsi delle materie, Gea D’Este ha dato vita a una vasta serie di pastelli e di disegni a carboncino e a graffite, nei quali esplorare con ancor maggior sottigliezza i segreti della propria sensibile soggettività e le multiformi istanze della propria inesauribile ansia di conoscenza.
Nascono le sue opere più recenti che abbiamo deciso di presentare denominandole Quiddities, dalla parola inglese quiddity che significa insieme essenza e, appunto, sottigliezza. In esse Gea, sembra realizzare come una sorta di plasma della pittura, attraverso il quale filtrare e catturare anche i più infinitesimali atomi, le più sfuggenti irradiazioni del sentimento dell'esistere.
Gea D’Este è nata a Venezia nel 1943, vive ed opera a Mestre Venezia.
Formatasi all’Accademia di Belle Arti di Venezia sotto la guida di Bruno Saetti, fin dagli esordi, alla metà degli anni Sessanta, Gea D’Este si mostrerà interessata ai nuovi universi d’immagine provocati dall’avvento e dalla diffusione delle produzioni industriali di massa, per giungere quindi a elaborare un’ampia serie di opere caratterizzate da un sottile equilibrio tra un energico costruttivismo meccanomorfo e acuti rimandi a una emblematica ciclicità temporale.
Si andrà intanto intensificando la sua attività espositiva: dopo aver esposto nel 1968 alla Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Portogruaro e, nel 1972 alla Galleria La Scaletta di Matera, l’anno successivo Gea D’Este terrà, tra l’altro una importante personale alla Galleria Fiamma Vigo, a Roma. Sempre nel corso del 1973 parteciperà inoltre a diverse importanti rassegne, tra le quali “Art 4’ 73”, a Basilea e all’ “Intenationaler Markt fur Aktuelle Kunst ‘73” a Dusseldorf.
Nel frattempo, Gea D’Este verrà elaborando una vasta serie di opere tridimensionali per lo più in perspex trasparente, nelle quali oltre a depurare i motivi precedentemente delineati, alla ricerca di una compiuta perfezione formale, verrà concentrando l’attenzione sul cammino dello sguardo che, penetrando all’interno di tali strutture viene innestando sottili metafore introspettive.
Del 1978 è una importante personale presso la Galleria Tommaseo a Trieste, mentre nel corso dell’anno successivo Gea D’Este prenderà parte all’importante rassegna “Trigon ‘79”, presso la Neue Galerie am Landesmuseum Joanneum, a Graz, esponendo alcune sue originali opere in acciaio verniciato a fuoco, caratterizzate da una estrema sintesi plastica.
A partire dai primissimi anni Ottanta, avvicinandosi originalmente alle esperienze della cosiddetta Process Art, o Anti-form, sviluppatasi nel decennio precedente negli Stati Uniti, Gea D’Este verrà superando ogni rigida e geometrica strutturazione formale, operando una concreta identificazione tra l’opera e le metamorfosi della sua stessa consistenza materiale. L’accentuata duttilità, malleabilità e plasmabilità dei nuovi materiali, come le resine, le plastiche, i poliuretani renderà le superfici così ottenute una sorta di sindone della sensibile esistenzialità dell’artista.
Le multiformi fenomenologie connesse con le complesse evoluzioni dell’universo femminile, fondendosi al magma oscuro della materia verranno significativamente rallentando e ostacolando la possibilità di dar luogo a un passaggio veloce e poveristicamente economico dal significante al significato, esigendo viceversa dal fruitore, un più lenta e profonda riflessione.
Intanto, mentre continua a esporre in Italia e all’estero, Gea D’Este che vanta anche una lunga attività di disegnatrice scientifica presso il Museo di Storia Naturale di Venezia, verrà altresì impegnandosi nel campo dell’informazione artistica, facendo parte, negli anni Novanta della redazione della rivista veneziana “Qnst”, il giornale degli artisti. Nel 2006 Gea d’Este ha inoltre illustrato per la casa editrice Trieste il libro per ragazzi “Il viaggio avventuroso di Ian Sturio” romanzo per la natura di Sergio Zerunian.
GALLERIA FLAVIOSTOCCO, Borgo Pieve 21 – 31033 Castelfranco Veneto(TV) – Tel. 0423495661 – info@flaviostocco.it
“Quiddities”
dal 23 Maggio al 21 Giugno 2014
La Galleria Flaviostocco di Castelfranco Veneto inaugura Venerdì 23 maggio alle ore 19.00 la personale dell'artista Gea D'Este dal titolo Quiddities. La presentazione sarà a cura di Dino Marangon.
Dopo aver lungamente investigato il concreto coagularsi delle materie, Gea D’Este ha dato vita a una vasta serie di pastelli e di disegni a carboncino e a graffite, nei quali esplorare con ancor maggior sottigliezza i segreti della propria sensibile soggettività e le multiformi istanze della propria inesauribile ansia di conoscenza.
Nascono le sue opere più recenti che abbiamo deciso di presentare denominandole Quiddities, dalla parola inglese quiddity che significa insieme essenza e, appunto, sottigliezza. In esse Gea, sembra realizzare come una sorta di plasma della pittura, attraverso il quale filtrare e catturare anche i più infinitesimali atomi, le più sfuggenti irradiazioni del sentimento dell'esistere.
Gea D’Este è nata a Venezia nel 1943, vive ed opera a Mestre Venezia.
Formatasi all’Accademia di Belle Arti di Venezia sotto la guida di Bruno Saetti, fin dagli esordi, alla metà degli anni Sessanta, Gea D’Este si mostrerà interessata ai nuovi universi d’immagine provocati dall’avvento e dalla diffusione delle produzioni industriali di massa, per giungere quindi a elaborare un’ampia serie di opere caratterizzate da un sottile equilibrio tra un energico costruttivismo meccanomorfo e acuti rimandi a una emblematica ciclicità temporale.
Si andrà intanto intensificando la sua attività espositiva: dopo aver esposto nel 1968 alla Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Portogruaro e, nel 1972 alla Galleria La Scaletta di Matera, l’anno successivo Gea D’Este terrà, tra l’altro una importante personale alla Galleria Fiamma Vigo, a Roma. Sempre nel corso del 1973 parteciperà inoltre a diverse importanti rassegne, tra le quali “Art 4’ 73”, a Basilea e all’ “Intenationaler Markt fur Aktuelle Kunst ‘73” a Dusseldorf.
Nel frattempo, Gea D’Este verrà elaborando una vasta serie di opere tridimensionali per lo più in perspex trasparente, nelle quali oltre a depurare i motivi precedentemente delineati, alla ricerca di una compiuta perfezione formale, verrà concentrando l’attenzione sul cammino dello sguardo che, penetrando all’interno di tali strutture viene innestando sottili metafore introspettive.
Del 1978 è una importante personale presso la Galleria Tommaseo a Trieste, mentre nel corso dell’anno successivo Gea D’Este prenderà parte all’importante rassegna “Trigon ‘79”, presso la Neue Galerie am Landesmuseum Joanneum, a Graz, esponendo alcune sue originali opere in acciaio verniciato a fuoco, caratterizzate da una estrema sintesi plastica.
A partire dai primissimi anni Ottanta, avvicinandosi originalmente alle esperienze della cosiddetta Process Art, o Anti-form, sviluppatasi nel decennio precedente negli Stati Uniti, Gea D’Este verrà superando ogni rigida e geometrica strutturazione formale, operando una concreta identificazione tra l’opera e le metamorfosi della sua stessa consistenza materiale. L’accentuata duttilità, malleabilità e plasmabilità dei nuovi materiali, come le resine, le plastiche, i poliuretani renderà le superfici così ottenute una sorta di sindone della sensibile esistenzialità dell’artista.
Le multiformi fenomenologie connesse con le complesse evoluzioni dell’universo femminile, fondendosi al magma oscuro della materia verranno significativamente rallentando e ostacolando la possibilità di dar luogo a un passaggio veloce e poveristicamente economico dal significante al significato, esigendo viceversa dal fruitore, un più lenta e profonda riflessione.
Intanto, mentre continua a esporre in Italia e all’estero, Gea D’Este che vanta anche una lunga attività di disegnatrice scientifica presso il Museo di Storia Naturale di Venezia, verrà altresì impegnandosi nel campo dell’informazione artistica, facendo parte, negli anni Novanta della redazione della rivista veneziana “Qnst”, il giornale degli artisti. Nel 2006 Gea d’Este ha inoltre illustrato per la casa editrice Trieste il libro per ragazzi “Il viaggio avventuroso di Ian Sturio” romanzo per la natura di Sergio Zerunian.
GALLERIA FLAVIOSTOCCO, Borgo Pieve 21 – 31033 Castelfranco Veneto(TV) – Tel. 0423495661 – info@flaviostocco.it
23
maggio 2014
Gea D’Este – Quiddities
Dal 23 maggio al 21 giugno 2014
arte contemporanea
Location
GALLERIA FLAVIOSTOCCO
Castelfranco Veneto, Borgo Pieve, 21, (Treviso)
Castelfranco Veneto, Borgo Pieve, 21, (Treviso)
Orario di apertura
da Martedì a Sabato ore 10-12.30 e 15.30-19
Vernissage
23 Maggio 2014, ore 19.00
Autore
Curatore