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Geishe e samurai. Esotismo e fotografia nel Giappone dell’Ottocento
125 le stampe fotografiche originali, del 1860 la partenza della raccolta e circa 50 gli anni portati in mostra, incommensurabile la maestria degli autori delle immagini.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito della quarta edizione de La Storia in Piazza, dedicata quest’anno al tema delle identità sessuali.
Comunicato stampa
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Geishe e Samurai. Esotismo e fotografia nel Giappone dell'Ottocento.
Palazzo Ducale di Genova ospita una mostra che presenta 125 stampe fotografiche originali realizzate dai grandi interpreti giapponesi ed europei di un'arte agli albori della storia della fotografia, fra il 1860 e i primissimi anni del Novecento.
La rassegna ruota attorno all'idea dell'uomo e della donna giapponesi, così come si sono formate nell'immaginario europeo dell'Ottocento, attraverso i capolavori di uno dei più importanti capitoli della storia della fotografia nipponica, conosciuto come Scuola di Yokohama. La caratteristica di questa scuola risiedeva nell'unire la fotografia, la forma artistica più d'avanguardia di quel tempo, con la tradizione delle grafiche giapponesi, realizzando stampe fotografiche su carta all'albumina colorate a mano da raffinati artigiani.
Quest'arte è nata proprio nel periodo in cui, abbandonando un isolamento che durava da trecento anni, il Paese del Sol levante si apriva all'America e all'Europa, influenzando, con le immagini e le espressioni della sua creatività, il gusto dell'intero Occidente. Le immagini erano destinate prevalentemente ai viaggiatori stranieri e offrivano rappresentazioni del paesaggio e della cultura giapponese. Lo scopo di questi capolavori era quello di descrivere la vita quotidiana e i costumi di un mondo che appariva all'Occidente come la quintessenza di un Oriente medievale, educato ed elegante, arrivato miracolosamente intatto alla soglie della civiltà industriale. Dei souvenir di viaggio, delle memorie esotiche prodotte con uno stile che non trova eguali per la qualità dell'interazione fra la stampa all'albumina, la raffinatezza della ricerca fotografica e la finissima colorazione che, in alcuni casi, produce un risultato finale vicino a quello delle moderne fotografie a colori.
L'iniziativa è curata da Francesco Paolo Campione, direttore del Museo delle Culture di Lugano, e da Marco Fagioli, realizzata da Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e da Giunti Arte Mostre Musei, in collaborazione con il Museo delle Culture di Lugano.
Palazzo Ducale di Genova ospita una mostra che presenta 125 stampe fotografiche originali realizzate dai grandi interpreti giapponesi ed europei di un'arte agli albori della storia della fotografia, fra il 1860 e i primissimi anni del Novecento.
La rassegna ruota attorno all'idea dell'uomo e della donna giapponesi, così come si sono formate nell'immaginario europeo dell'Ottocento, attraverso i capolavori di uno dei più importanti capitoli della storia della fotografia nipponica, conosciuto come Scuola di Yokohama. La caratteristica di questa scuola risiedeva nell'unire la fotografia, la forma artistica più d'avanguardia di quel tempo, con la tradizione delle grafiche giapponesi, realizzando stampe fotografiche su carta all'albumina colorate a mano da raffinati artigiani.
Quest'arte è nata proprio nel periodo in cui, abbandonando un isolamento che durava da trecento anni, il Paese del Sol levante si apriva all'America e all'Europa, influenzando, con le immagini e le espressioni della sua creatività, il gusto dell'intero Occidente. Le immagini erano destinate prevalentemente ai viaggiatori stranieri e offrivano rappresentazioni del paesaggio e della cultura giapponese. Lo scopo di questi capolavori era quello di descrivere la vita quotidiana e i costumi di un mondo che appariva all'Occidente come la quintessenza di un Oriente medievale, educato ed elegante, arrivato miracolosamente intatto alla soglie della civiltà industriale. Dei souvenir di viaggio, delle memorie esotiche prodotte con uno stile che non trova eguali per la qualità dell'interazione fra la stampa all'albumina, la raffinatezza della ricerca fotografica e la finissima colorazione che, in alcuni casi, produce un risultato finale vicino a quello delle moderne fotografie a colori.
L'iniziativa è curata da Francesco Paolo Campione, direttore del Museo delle Culture di Lugano, e da Marco Fagioli, realizzata da Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e da Giunti Arte Mostre Musei, in collaborazione con il Museo delle Culture di Lugano.
17
aprile 2013
Geishe e samurai. Esotismo e fotografia nel Giappone dell’Ottocento
Dal 17 aprile al 25 agosto 2013
fotografia
Location
PALAZZO DUCALE
Genova, Piazza Giacomo Matteotti, 9, (Genova)
Genova, Piazza Giacomo Matteotti, 9, (Genova)
Curatore