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Gemine Muse 2003 – Biggi / Niccolini / Rando
testo critico a cura di Emilia Marasco
Un percorso nel museo che sembra voler smitizzare l’austerità del luogo, un intervento che “reintegra ” un’opera, una scultura nello spazio dedicato alla scultura, “appunti ” per una riflessione su tre temi fondamentali : la norma e il gioco, la giustizia, la morte.
Comunicato stampa
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Divieto di affissione: un percorso che si sovrappone al percorso principale della visita al Museo, una rassegna di targhe con l'ingiunzione a non affiggere. Una regola su marmo, un divieto di affiggere affisso su muro, il divieto su marmo proposto in un museo con un'operazione di spiazzamento che dichiara le proprie origini culturali. Biggi sceglie il gioco concettuale, l'ironia come filtro per osservare i luoghi e gli elementi che li connotano e organizzare percorsi reali come proiezioni di itinerari mentali per attraversare gli spazi della città, le strade come i musei.
Fabio Niccolini interviene a margine di una rappresentazione plastica delle quattro virtù cardinali privata della figura della Giustizia. Un'installazione di fotografie di luoghi e situazioni contemporanee e un testo per riempire un vuoto, un vuoto emblematico, secondo l'artista, in un mondo in cui la giustizia è assente e lascia libero campo alla disuguaglianza.
Paola Rando introduce una scultura in marmo di Carrara nel museo della scultura, rileggendo il monumento funebre a Simon Boccanegra e soffermandosi sul volto, ottenuto probabilmente da un calco sul defunto. L'artista immagina un volto astratto, allungato, occhi dal taglio orientale chiusi, senza una bocca che possa evocare una identità sessuale, maschile o femminile. Paola Rando ricerca nella figura la dimensione primitiva, originaria., in questo caso anche in funzione di una riflessione sulla morte come fatto quotidiano ed eterno.
Fabio Niccolini interviene a margine di una rappresentazione plastica delle quattro virtù cardinali privata della figura della Giustizia. Un'installazione di fotografie di luoghi e situazioni contemporanee e un testo per riempire un vuoto, un vuoto emblematico, secondo l'artista, in un mondo in cui la giustizia è assente e lascia libero campo alla disuguaglianza.
Paola Rando introduce una scultura in marmo di Carrara nel museo della scultura, rileggendo il monumento funebre a Simon Boccanegra e soffermandosi sul volto, ottenuto probabilmente da un calco sul defunto. L'artista immagina un volto astratto, allungato, occhi dal taglio orientale chiusi, senza una bocca che possa evocare una identità sessuale, maschile o femminile. Paola Rando ricerca nella figura la dimensione primitiva, originaria., in questo caso anche in funzione di una riflessione sulla morte come fatto quotidiano ed eterno.
08
novembre 2003
Gemine Muse 2003 – Biggi / Niccolini / Rando
Dall'otto novembre 2003 all'undici gennaio 2004
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
MUSEO DI SANT’AGOSTINO
Genova, Piazza Di Sarzano, 21, (Genova)
Genova, Piazza Di Sarzano, 21, (Genova)
Sito web
www.giovaniartisti.it/Gm/2003/home.htm