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Gemine Muse 2003 – Celsi / Gagliano / Viotti
testo critico a cura di Elisabetta Dellavalle
Le tre Parche.
Simili al Regno della Notte sono le stanze del Museo Leone di Vercelli che ospitano i tre artisti di Gemine Muse:nella Stanza ottagonale,vetrine ed arredi funebri,l’opera di Valentina Celsi e poi, in profonda dicotomia, Jessica Viotti e Salvatore Giò Gagliano si sono misurati con la grande Stanza romana, luogo di sarcofagi e memorie.
Comunicato stampa
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Le tre opere raccontano un Mito, quello della Vita: il suo Inizio, il suo Scorrere e la sua Fine.
Sono come Cloto, Atropo e Lachesi: le tre Parche di romana fede.
Così 'Dextera Hominis' la struggente e decisa immagine di Valentina Celsi, prende spunto dalla piccola e nera 'mano mummificata con amuleti' e lo fa con estrema attenzione e rispetto, portando sotto gli occhi di tutti, con quella mano impiccata in primo piano, millenni di torture ed abusi, prigioni e marciume.Ma lo fa evidenziando un grembo e generando, seppur in bianconero, una nuova Vita: è come Cloto, la dea che dona la Vita.
Atropo arriva di colpo, girando lo sguardo. La luce è di un verde acido, innaturale, inaspettata in questo luogo di semiscuri. Attraversa tutta la grande Sala romana, disegnando, nel frantumarsi sul muro di fondo, un'icona virtuale e moderna, simbolo della vita che scorre netta tra due argini stretti. Inizio e fine,'ON/OFF', l'installazione video di Jessica Viotti, è Atropo, la dea che tesse la Vita, che decide il nostroTempo sulla Terra.
Tocca a Lachesi tagliare quel filo. Il suo giudizio è inappellabile, inutile ogni lamento. Come inutile sarebbe aggiustare il cristallo infranto che ricopre la bara di Lollia, fanciulla romana, alla quale ridona eterna sepoltura l'installazione'..oltre..'di Salvatore Giò Gagliano, attento lettore dei sentimenti umani. Incensi, bende e profumi celebreranno in eterno ciò che più di mortale esista in Terra, l'Uomo e le sue vane illusioni.
Sono come Cloto, Atropo e Lachesi: le tre Parche di romana fede.
Così 'Dextera Hominis' la struggente e decisa immagine di Valentina Celsi, prende spunto dalla piccola e nera 'mano mummificata con amuleti' e lo fa con estrema attenzione e rispetto, portando sotto gli occhi di tutti, con quella mano impiccata in primo piano, millenni di torture ed abusi, prigioni e marciume.Ma lo fa evidenziando un grembo e generando, seppur in bianconero, una nuova Vita: è come Cloto, la dea che dona la Vita.
Atropo arriva di colpo, girando lo sguardo. La luce è di un verde acido, innaturale, inaspettata in questo luogo di semiscuri. Attraversa tutta la grande Sala romana, disegnando, nel frantumarsi sul muro di fondo, un'icona virtuale e moderna, simbolo della vita che scorre netta tra due argini stretti. Inizio e fine,'ON/OFF', l'installazione video di Jessica Viotti, è Atropo, la dea che tesse la Vita, che decide il nostroTempo sulla Terra.
Tocca a Lachesi tagliare quel filo. Il suo giudizio è inappellabile, inutile ogni lamento. Come inutile sarebbe aggiustare il cristallo infranto che ricopre la bara di Lollia, fanciulla romana, alla quale ridona eterna sepoltura l'installazione'..oltre..'di Salvatore Giò Gagliano, attento lettore dei sentimenti umani. Incensi, bende e profumi celebreranno in eterno ciò che più di mortale esista in Terra, l'Uomo e le sue vane illusioni.
08
novembre 2003
Gemine Muse 2003 – Celsi / Gagliano / Viotti
Dall'otto novembre 2003 all'undici gennaio 2004
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
MUSEO CAMILLO LEONE
Vercelli, Via Giuseppe Verdi, 30, (Vercelli)
Vercelli, Via Giuseppe Verdi, 30, (Vercelli)
Sito web
www.giovaniartisti.it/Gm/2003/home.htm