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Gender Bender 2006
Bologna si trasforma in palcoscenico per accogliere la quarta edizione di Gender Bender, festival internazionale dedicato alle rappresentazioni del corpo, delle identità di genere e di orientamento sessuale, diretto e ideato da Daniele Del Pozzo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 30 ottobre al 4 novembre 2006 Bologna si trasforma in palcoscenico per accogliere la 4° edizione di Gender Bender, festival internazionale dedicato alle rappresentazioni del corpo, delle identità di genere e di orientamento sessuale, diretto e ideato da Daniele Del Pozzo.
Gender Bender getta uno sguardo insolito e curioso al panorama culturale contemporaneo, alla scoperta di luoghi e spazi in cui identità e orientamenti sessuali, slittando e sovrapponendosi, danno vita a nuovi e stimolanti immaginari. Il programma offre una serie di eventi, molti dei quali in anteprima nazionale, che vanno dalle proiezioni cinematografiche agli spettacoli di teatro e danza, installazioni e mostre di arti visive, concerti dal vivo e dj set, party e tavole rotonde.
Gender Bender è promosso da Il Cassero - gay lesbian center, che da più di vent’anni realizza progetti dedicati alle differenze di orientamento e di identità sessuale.
Il Festival è realizzato con il patrocinio di: Regione Emilia Romagna, Provincia di Bologna, Comune di Bologna, Istituto Svizzero di Roma.
Con il contributo di: Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Comune di Bologna – Settore Cultura, Regione Emilia Romagna – Assessorato alla Cultura, Provincia di Bologna – Assessorato alla Cultura, Fondazione Carisbo, Istituto Polacco di Roma, Norwegian Foreign Affairs, Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia.
Sponsor: Coop Adriatica, Librerie.coop, Centro Commerciale Officine Minganti.
Con il sostegno di: Ambasciata del Canada di Roma.
In collaborazione con: Galleria D’Arte Moderna di Bologna, DMS Università di Bologna, Covo, Estragon, Xing, Centro di Documentazione Il Cassero.
Media partner: Zero, Gay.it, Drome, Nero Magazine.
La 4° edizione di Gender Bender presenta un programma di appuntamenti articolato su più percorsi.
ARTI VISIVE - Speaker’s corner
Speaker’s corner è il titolo della sezione speciale dedicata alle arti visive, curata da Walter Rovere e Daniele Del Pozzo, realizzata con il contributo della Fondazione Del Monte di Bologna e Ravenna.
La sezione presenta le opere cinematografiche e le performance inedite realizzate da artisti internazionali, invitati da Gender Bender a dialogare con il pubblico sul loro lavoro e sui temi del festival, accompagnati da curatori e critici.
Speaker’s corner ospita due tra i nomi più importanti del panorama artistico internazionale: Katarzyna Kozyra e Grayson Perry.
L’ospite di spicco del festival è Katarzyna Kozyra, menzione speciale della giuria della Biennale d’Arte di Venezia (1999), artista polacca nota per i suoi lavori controversi e trasgressivi, nei quali ha saputo trattare con grande originalità e indipendenza dalle convenzioni temi come la violenza, la caducità del corpo e i ruoli di genere maschili e femminili.
In anteprima assoluta e in esclusiva per la città di Bologna, l’artista presenta Il Castrato, una nuova creazione a cavallo tra performance e videoarte ispirata alla figura di Farinelli, il celebre soprano del diciottesimo secolo. La performance (31 ottobre ore 18.30 e in replica alle 20.00 Teatro S.Leonardo), che comprende musica, danza e azione scenica, con la partecipazione dei più stretti collaboratori dell’artista (il Maestro Grzegorz Pitulej, la performer Gloria Viagra, la coreografa Ania Godowska), costituisce la tappa bolognese di In Art Dreams Come True, un progetto artistico iniziato da Katarzyna Kozyra nel 2003, che intreccia performance, video, installazioni e fotografia, ospitato da sedi importanti, quali: la Carnegie International di Pittsburgh, il Teatro Sociale di Trento, la Kunshalle di Vienna, le strade della città toscana di Pelago, e il club berlinese Big Eden.
Per la prima volta in Italia, Gender Bender presenta inoltre un’antologia dei video realizzati finora per In Art Dreams Come True, assieme alla prima italiana del recentissimo Cheerleader, realizzato pochi mesi orsono (1 novembre, ore 18, Cinema Lumière). Katarzyna Kozyra incontra il pubblico festivaliero mercoledì 1 novembre alle 19 presso il Cinema Lumière.
Altro ospite d’eccezione Grayson Perry, vincitore del prestigiosissimo Turner Prize nel 2003, che al pubblico festivaliero presenta per la prima volta in Italia (4 novembre, Cinema Lumiére, ore 18) Why Men Wear Frocks, il documentario prodotto da Channel 4, dedicato alla sua vita e alle sue opere.
Ceramista e scultore, Grayson Perry alterna la propria identità maschile a quella femminile di Claire, alter ego spesso protagonista delle sue opere, prevalentemente vasi in ceramica smaltata, esteticamente impeccabili, in realtà veicolo di messaggi sociali molto forti. “Credo che gli oggetti che creo – dice Perry-comunichino un senso di familiarità e sicurezza se osservati da lontano; ma svelano, invece, degli aspetti perturbanti se visti da vicino. In fondo è quello che accade per le vite di molte persone.” Grayson Perry incontra il pubblico di Gender Bender sabato 4 novembre alle 19 presso il Cinema Lumière.
Speaker’s corner dedica, inoltre, un’importante spazio ai film d’artista.
In anteprima italiana (30 ottobre ore 20.30, Cinema Lumière) Destricted, film scandalo dell’ultima edizione del festival di Cannes, nel quale 7 artisti visivi, fotografi e registi contemporanei, la cui produzione artistica ha sempre trattato i temi del corpo e della sessualità, hanno realizzato altrettanti cortometraggi esplorando il labile confine tra arte e industria del porno.
Da Destricted vengono presentati: Hoist di Matthew Barney, artista celebre per il ciclo Cremaster, nel quale un uomo-albero, ricoperto di fango e radici, viene fagocitato da un gigantesco camion usato per il disboscamento delle foreste amazzoniche. Balkan Erotic Epic di Marina Abramovic, lavoro che ha dato origine all’installazione per la Bicocca di Milano, in cui l’artista approfondisce il suo lavoro sulla tradizione culturale balcanica, rivisitandone i riti erotici e pagani legati alla virilità e alla propiziazione della fecondità; Impaled di Larry Clark, regista e fotografo americano, vero e proprio antropologo dell’adolescenza, che realizza una serie di interviste a ragazzi e pornodive cercando di capire come abbia influito la pornografia nell’immaginario erotico di chi è cresciuto negli anni Ottanta; infine, Death Valley della star dell’art system inglese Sam Taylor-Wood, in cui un unico attore, perso nella Valle della Morte, allude alla figura biblica di Onan.
A chiusura della sezione, verrà proiettato Misfit (30 ottobre e 2 novembre, ore 21, Cinema Lumière) cortometraggio diretto nel 1996 da Sam Taylor-Wood con Kylie Minogue. Nel film la popstar si esibisce in lip sync con la voce di Alessandro Moreschi, solista del Coro della Cappella Sistina di Roma, l’unico cantante castrato di cui sia rimasta una registrazione. Il cortometraggio è un ideale complemento all’omaggio reso da Kozyra a Farinelli.
La selezione di SPEAKER’S CORNER prosegue poi con Iki Genc Kiz (2 Girls) dell’artista turco Kutlug Ataman, una delle voci più importanti dell’attuale scena artistica internazionale, finalista al Turner Prize e vincitore del prestigioso Carnegie Prize nel 2004. Autore di opere potenti come le videoinstallazioni Women Who Wear Wigs e Never My Soul, sulla condizione femminile e transessuale nella sua patria d’origine, Ataman persegue anche un’attività parallela come regista cinematografico a tutti gli effetti. Dopo il pluripremiato Lola und Bilidikid del 1999, il suo secondo lungometraggio 2 Girls racconta la relazione intensa ed esclusiva tra due ragazze adolescenti, sullo sfondo della società turca in rapido cambiamento (4 novembre ore 20.30, Cinema Lumière).
In anteprima nazionale, infine, Top Spot di Tracey Emin, che racconta l’educazione sentimentale di sei ragazze di provincia: un’indagine disincantata e toccante sulla sessualità e sui processi di formazione e definizione identitaria (3 novembre ore 20.30, Cinema Lumière).
Artista tra le più note nel gruppo dei YBA’s (Young British Artists), emerso nel corso degli anni Novanta, Tracey Emin caratterizza la sua produzione esponendo la propria vita emotiva con una disarmante franchezza che ha fatto scandalo, dalla celebre tenda ricamata Everyone I Have Ever Slept With esposta alla mostra Sensation al letto sfatto, che espose alla Tate Modern come finalista del Turner Prize nel 1999, dividendo la critica e provocando la pubblica protesta dell’allora Segretario di Stato alla Cultura inglese.
TEATRO E DANZA
Gisèle Vienne è la grande protagonista della sezione dedicata al teatro. Con il suo lavoro Une belle enfant blonde / A young, beautiful blonde girl, la coreografa e regista francese sviluppa l’ipotesi di un crimine, in presenza di un auditorio composto da bambole vestite come adolescenti, una danzatrice dalla bellezza eccezionale, un attore in abiti femminili e Catherine Robbe-Grillet, moglie del celebre scrittore e regista cinematografico Alain Robbe-Grillet. Madame Robbe-Grillet recita, nelle vesti di una figura femminile algida e implacabile, i testi dello scrittore americano Dennis Cooper, sui quali lo spettacolo è costruito. Il lavoro della Vienne ruota attorno alla relazione tra corpo naturale e artificiale, e mette in discussione la rappresentazione univoca della realtà proponendo ambigui slittamenti tra reale e fantastico. Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con Xing (31 ottobre e 1 novembre, ore 21 DMS). Lo scrittore Dennis Cooper, Gisèle Vienne e Madame Robbe-Grillet incontrano il pubblico festivaliero mercoledì 1 novembre (ore 16.00) presso la sede del Cassero.
Un’altra presenza internazionale con l’artista norvegese Ane Lan, la cui produzione teatrale si basa su tableaux vivants, performance di breve durata che interpretano, attraverso una prospettiva personale e domestica, i grandi cambiamenti della Storia. L’ambientazione, di volta in volta, pop, naif, ordinaria, è soltanto apparentemente ironica. I suoi personaggi creano quadri di silenzio, di estraneità, di incongruenza, ma anche di glaciale giudizio politico. Al festival Ane Lan è presente con due spettacoli: Migrating Birds, messa in scena di una canzone ambientata in un piccolo set cinematografico di gusto preraffaellita che racconta dello smarrimento degli stormi migratori a causa dell’inquinamento magnetico (3 e 4 novembre ore 18 e in replica ore 19, Teatro San Leonardo), e The Dream Chamber, in cui un attore, vestito da donna, interpreta il ruolo dello psicanalista per eccellenza, Sigmund Freud, che analizza e spiega i sogni di un’attrice, in scena distesa su un letto (1 e 2 novembre ore 19, Teatro San Leonardo).
A chiudere la sezione, un appuntamento con la danza internazionale con l’artista svizzero Foofwa d’Imobilitè e Thomas Lebrun e il loro spettacolo Un-Twomen-Show. Ballerino di formazione classica e vincitore del premio “New York Dance e Performance Award” quando faceva parte della Merce Cunningham Dance Foundation, Foofwa d’Imobilitè ha poi intrapreso un percorso di ricerca autonomo, creando un linguaggio sempre teso tra impeccabile serietà e irresistibile umorismo, rispettando un registro coreografico e performativo qualitativamente altissimo. Un-Twomen-Show, spettacolo che Foofwa ha realizzato assieme al ballerino e coreografo Thomas Lebrun, suo partner in scena, rivisita freneticamente la storia del tango stravolgendone le regole: danza tradizionalmente maschilista (a “portare” è l’uomo che, dunque guida e decide i passi della partner femminile), qui è invece ballata da due uomini che, in una strabiliante coreografia intervallata da videoproiezioni e testi declamati in scena, sconvolgono e reinventano un impianto coreografico in cui ruoli, generi e identità sono sempre state costanti intoccabili (4 novembre, ore 21 Teatro S. Martino).
MUSICA
La sezione Musica, realizzata in collaborazione con i club Covo ed Estragon, vede protagonista il pop colorato e febbricitante, anticonformista ed eccessivo degli Hidden Cameras (30 ottobre, ore 23 Cassero). I "Polyphonic Spree Gay" - come sono stati definiti - vengono da Toronto e sono un collettivo di tredici persone, capitanate da Joel Gibb, genio fondatore, autore, cantante ed unico membro effettivo della band. In concerto a Gender Bender, propongono una spumeggiante miscela di sapori sixties e di travolgenti ballate. Una raccolta di demo casalinghi registrati in solitudine e pubblicata nel 2001 (Ecce Homo) ha esposto al mondo il suo talento artistico. Da allora Gibb ha continuamente allargato la famiglia, con particolare riguardo alle esibizioni live che comprendono di tutto, da un gruppo di cheerleaders a ballerini mascherati. Il primo album, The Smell of Our Town, è del 2003 ed esce per Rough Trade sotto la definizione di “Gay Church folk music”, coniata dallo stesso Gibb, che però informa, con evidente ironia, che "gay" sta per felice. A Gender Bender presentano Awoo, il nuovissimo album acclamato dalla critica specializzata.
I PARTY completano il programma musicale di Gender Bender: i party con DJ e live set internazionali. Tra la scaletta degli ospiti, da non perdere Christopher Just, rivelazione della Gigolò Records per la quale firmò uno dei primi hit nel 1997 e produttore eclettico, che ha fatto da “ghost writer” per le Chicks on Speed e remixato personaggi da Andreas Dorau, agli Stereo Total, agli Yello. Per il party di Halloween, Just porta inoltre dalla sua città natale il trio femminile Menstruation Monsters, che promette un travolgente live set tra glam e trash e le orchestrazioni technopop del produttore (31 ottobre, ore 24.00, Cassero).
Mercoledi 1 novembre Paris Galore Party, il party dedicato alla bella ereditiera che più volte torna in questa edizione del festival, vede alla consolle il resident Matty P e ospite speciale Enrico Silvestrin, storico vj di MTV, cantante rock, autore televisivo e, negli ultimi anni, attivissimo come attore per cinema e tv.
La quarta edizione del festival chiude con un Closing Party ricco di ospiti internazionali: Luomo (4 novembre, ore 24 Cassero) conosciuto anche con gli pseudonimi Sistol, Uusitalo e Conoco, al secolo Vladislav Delay, è uno dei nomi più importanti sulla scena clubbin’ contemporanea. Dalla formazione jazz (sposata all’elettronica passando per sonorità cubane e africane) le sue produzioni sono sofisticate rielaborazioni di registrazioni vocali sintetizzate e tradotte in esercizi sonori raffinatissimi, che vanno dall’house alla techno, all’ambient più pura. Ad accompagnarlo in consolle anche la djette Water Lilly, una delle più importanti protagoniste della scena elettronica svizzera. Look da dark lady, la produzione di Water Lilly, che conta anche remix degli Snax (Captain Comatose) mischia dancefloor e electroclash passando sonorità melancoliche da Disco anni ’70 a sofisticatissimi arrangiamenti lounge. La serata si conclude con I Drama Society, duo italiano guru della house minimale.
OMAGGIO A PAOLO POLI
Il festival dedica un omaggio all’opera del grande maestro del teatro italiano, l’eclettico Paolo Poli, presentando la proiezione di una selezione delle sue più belle e memorabili apparizioni televisive, tra le quali alcune mai trasmesse. Un ritratto a tutto campo della sua lunghissima attività, che lo ha visto alternativamente nelle vesti di attore teatrale e regista, drammaturgo, caratterista televisivo, cantante. Una presenza fondamentale del panorama artistico italiano, maestro nell’unire il rigore della ricerca culturale alle provocazioni dell’entertainment (2 novembre, ore 20, Cinema Lumiére). Paolo Poli, ospite delle librerie.coop e di coop adriatica, incontra il pubblico festivaliero il 2 novembre (ore 18) nella galleria del Centro Commerciale Officine Minganti.
CINEMA
(presso Cinema Lumière)
Come ogni anno, il festival presenta una selezione tra i migliori prodotti cinematografici inediti, selezionati dai migliori festival internazionali.
Si comincia (30 ottobre ore 22.30 Cinema Lumère) con l’anteprima nazionale di The Gymnast, opera prima del regista e sceneggiatore Ned Farr, che racconta la storia d’amore tra due ginnaste acrobatiche. Il film ha conquistato l’Outfest a Los Angeles e il Frameline Gay Fest di San Francisco. Il 31 ottobre (20.30) El Calentito di Chus Gutiérrez, storia di Sara che va a ballare a El Calentito, locale cult della movida madrilena, decisa a trovare un uomo con cui passare la notte, e invece finisce a casa di una ragazza lesbica e a cantare nella sua band punk, Las Sioux. A seguire (ore 22.30) la commedia del regista Q. Allan Brocka dal titolo Boy Culture, una riflessione ironica e toccante su sesso, amore e amicizia.
Il 1 novembre (ore 20.30) il primo episodio di Fingersmith, serie televisiva in 3 puntate del regista Aisling Walsh, prodotta dalla BBC, tratta dal romanzo Ladra della scrittrice lesbica Sarah Waters. A seguire il 2° e il 3° episodio.
Giovedì 2 novembre (dalle ore 21) ancora una serie televisiva prodotta dalla BBC: The line of beauty del regista Saul Dibb, tratta dal best seller La linea della bellezza vincitore del Brooker Prizer di Alan Hollinghurst.
Un’altra anteprima nazionale (venerdì 3 novembre, ore22.30) con Popular Music from Vittula di Reza Bagher, storia di due ragazzi di un piccolo villaggio scandinavo, che decidono di improvvisare una band e fuggire dalla provincia. La sezione si conclude (sabato 4, ore 22.30) con Unveiled di Angelina Maccarone: storia di Fariba, che perseguitata in Iran a causa della sua relazione con una donna, cerca rifugio in Germania, dove chiede asilo politico. La sua richiesta viene però respinta e, per non essere esplulsa Fariba è costretta ad assumere l’identità di un uomo.
GBENTRY
GB Entry, sezione che il festival dedica alle proposte di nuovi artisti, presenta una selezione dei lavori più interessanti e curiosi scelti tra più di duecento arrivati attraverso il Bando di partecipazione. Sono opere che indagano, con ironia ma anche con toccante profondità, i confini del corpo, del genere e delle identità.
Si segnala U don’t bring me flowers ultimo lavoro di Lucas Michael, in cui l’artista argentino esplora le idee dell’amore e del disprezzo di sé, della relazione tra vita e coscienza, delle propria finitezza, e della coesistenza tra anima e animus, il tutto attraverso una canzone d’amore e rancore coniugale cantata da Barbra Streisand e Neil Diamond (30 ottobre e 3 novembre ore 20.30, Cinema Lumière). Dello stesso artista si presenta inoltre Still Life: ricreazione dal vivo del doppio ritratto di Liza Minnelli, firmato da Andy Warhol (dal 30 ottobre al 2 novembre ore 22, Cassero).
Interessante il lavoro del giovanissimo artista canadese Benny Nemerofsky Ramsay, che vincitore di numerosi premi e riconoscimenti a festival di cinema e arti visive internazionali, a Gender Bender, per la prima volta in Italia, presenta un’antologia della sua produzione video dal titolo When The Music Stops, my Troubles Begin .(3 novembre, ore 19 Cinema Lumière). Benny Nemerofsky Ramsay attinge a piene mani dall’universo Pop contemporaneo realizzando opere per video, suono e testo solo apparentemente ironiche, in realtà di forte impatto visivo ed emotivo. Oltre all’antologia video, l’artista presenta, a fine proiezione e in anteprima italiana, la performance dal vivo Lyric.
La sezione si completa con i lavori video di giovani artisti: Coypu Panties di Chiara Lecca (31 ottobre alle 20.30, Cinema Lumière), Paris is Burning di Fabio Fiandrini e Paris di Miguel Bonneville (31 ottobre alle 22.30, Cinema Lumière).
Il Cassero Gay Lesbian Center realizza da più di venti anni progetti dedicati alle differenze di orientamento e identità sessuale. Svolge in Italia un ruolo di primo piano in campo culturale, artistico, politico e sociale con l'obiettivo di promuovere la cultura dei diritti e delle libertà civili delle persone gay, lesbiche e transessuali. Nel 2002 ha ricevuto dal Comune di Bologna una nuova sede all'interno della Manifattura delle Arti, il nuovo polo culturale di Bologna.
Gender Bender getta uno sguardo insolito e curioso al panorama culturale contemporaneo, alla scoperta di luoghi e spazi in cui identità e orientamenti sessuali, slittando e sovrapponendosi, danno vita a nuovi e stimolanti immaginari. Il programma offre una serie di eventi, molti dei quali in anteprima nazionale, che vanno dalle proiezioni cinematografiche agli spettacoli di teatro e danza, installazioni e mostre di arti visive, concerti dal vivo e dj set, party e tavole rotonde.
Gender Bender è promosso da Il Cassero - gay lesbian center, che da più di vent’anni realizza progetti dedicati alle differenze di orientamento e di identità sessuale.
Il Festival è realizzato con il patrocinio di: Regione Emilia Romagna, Provincia di Bologna, Comune di Bologna, Istituto Svizzero di Roma.
Con il contributo di: Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Comune di Bologna – Settore Cultura, Regione Emilia Romagna – Assessorato alla Cultura, Provincia di Bologna – Assessorato alla Cultura, Fondazione Carisbo, Istituto Polacco di Roma, Norwegian Foreign Affairs, Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia.
Sponsor: Coop Adriatica, Librerie.coop, Centro Commerciale Officine Minganti.
Con il sostegno di: Ambasciata del Canada di Roma.
In collaborazione con: Galleria D’Arte Moderna di Bologna, DMS Università di Bologna, Covo, Estragon, Xing, Centro di Documentazione Il Cassero.
Media partner: Zero, Gay.it, Drome, Nero Magazine.
La 4° edizione di Gender Bender presenta un programma di appuntamenti articolato su più percorsi.
ARTI VISIVE - Speaker’s corner
Speaker’s corner è il titolo della sezione speciale dedicata alle arti visive, curata da Walter Rovere e Daniele Del Pozzo, realizzata con il contributo della Fondazione Del Monte di Bologna e Ravenna.
La sezione presenta le opere cinematografiche e le performance inedite realizzate da artisti internazionali, invitati da Gender Bender a dialogare con il pubblico sul loro lavoro e sui temi del festival, accompagnati da curatori e critici.
Speaker’s corner ospita due tra i nomi più importanti del panorama artistico internazionale: Katarzyna Kozyra e Grayson Perry.
L’ospite di spicco del festival è Katarzyna Kozyra, menzione speciale della giuria della Biennale d’Arte di Venezia (1999), artista polacca nota per i suoi lavori controversi e trasgressivi, nei quali ha saputo trattare con grande originalità e indipendenza dalle convenzioni temi come la violenza, la caducità del corpo e i ruoli di genere maschili e femminili.
In anteprima assoluta e in esclusiva per la città di Bologna, l’artista presenta Il Castrato, una nuova creazione a cavallo tra performance e videoarte ispirata alla figura di Farinelli, il celebre soprano del diciottesimo secolo. La performance (31 ottobre ore 18.30 e in replica alle 20.00 Teatro S.Leonardo), che comprende musica, danza e azione scenica, con la partecipazione dei più stretti collaboratori dell’artista (il Maestro Grzegorz Pitulej, la performer Gloria Viagra, la coreografa Ania Godowska), costituisce la tappa bolognese di In Art Dreams Come True, un progetto artistico iniziato da Katarzyna Kozyra nel 2003, che intreccia performance, video, installazioni e fotografia, ospitato da sedi importanti, quali: la Carnegie International di Pittsburgh, il Teatro Sociale di Trento, la Kunshalle di Vienna, le strade della città toscana di Pelago, e il club berlinese Big Eden.
Per la prima volta in Italia, Gender Bender presenta inoltre un’antologia dei video realizzati finora per In Art Dreams Come True, assieme alla prima italiana del recentissimo Cheerleader, realizzato pochi mesi orsono (1 novembre, ore 18, Cinema Lumière). Katarzyna Kozyra incontra il pubblico festivaliero mercoledì 1 novembre alle 19 presso il Cinema Lumière.
Altro ospite d’eccezione Grayson Perry, vincitore del prestigiosissimo Turner Prize nel 2003, che al pubblico festivaliero presenta per la prima volta in Italia (4 novembre, Cinema Lumiére, ore 18) Why Men Wear Frocks, il documentario prodotto da Channel 4, dedicato alla sua vita e alle sue opere.
Ceramista e scultore, Grayson Perry alterna la propria identità maschile a quella femminile di Claire, alter ego spesso protagonista delle sue opere, prevalentemente vasi in ceramica smaltata, esteticamente impeccabili, in realtà veicolo di messaggi sociali molto forti. “Credo che gli oggetti che creo – dice Perry-comunichino un senso di familiarità e sicurezza se osservati da lontano; ma svelano, invece, degli aspetti perturbanti se visti da vicino. In fondo è quello che accade per le vite di molte persone.” Grayson Perry incontra il pubblico di Gender Bender sabato 4 novembre alle 19 presso il Cinema Lumière.
Speaker’s corner dedica, inoltre, un’importante spazio ai film d’artista.
In anteprima italiana (30 ottobre ore 20.30, Cinema Lumière) Destricted, film scandalo dell’ultima edizione del festival di Cannes, nel quale 7 artisti visivi, fotografi e registi contemporanei, la cui produzione artistica ha sempre trattato i temi del corpo e della sessualità, hanno realizzato altrettanti cortometraggi esplorando il labile confine tra arte e industria del porno.
Da Destricted vengono presentati: Hoist di Matthew Barney, artista celebre per il ciclo Cremaster, nel quale un uomo-albero, ricoperto di fango e radici, viene fagocitato da un gigantesco camion usato per il disboscamento delle foreste amazzoniche. Balkan Erotic Epic di Marina Abramovic, lavoro che ha dato origine all’installazione per la Bicocca di Milano, in cui l’artista approfondisce il suo lavoro sulla tradizione culturale balcanica, rivisitandone i riti erotici e pagani legati alla virilità e alla propiziazione della fecondità; Impaled di Larry Clark, regista e fotografo americano, vero e proprio antropologo dell’adolescenza, che realizza una serie di interviste a ragazzi e pornodive cercando di capire come abbia influito la pornografia nell’immaginario erotico di chi è cresciuto negli anni Ottanta; infine, Death Valley della star dell’art system inglese Sam Taylor-Wood, in cui un unico attore, perso nella Valle della Morte, allude alla figura biblica di Onan.
A chiusura della sezione, verrà proiettato Misfit (30 ottobre e 2 novembre, ore 21, Cinema Lumière) cortometraggio diretto nel 1996 da Sam Taylor-Wood con Kylie Minogue. Nel film la popstar si esibisce in lip sync con la voce di Alessandro Moreschi, solista del Coro della Cappella Sistina di Roma, l’unico cantante castrato di cui sia rimasta una registrazione. Il cortometraggio è un ideale complemento all’omaggio reso da Kozyra a Farinelli.
La selezione di SPEAKER’S CORNER prosegue poi con Iki Genc Kiz (2 Girls) dell’artista turco Kutlug Ataman, una delle voci più importanti dell’attuale scena artistica internazionale, finalista al Turner Prize e vincitore del prestigioso Carnegie Prize nel 2004. Autore di opere potenti come le videoinstallazioni Women Who Wear Wigs e Never My Soul, sulla condizione femminile e transessuale nella sua patria d’origine, Ataman persegue anche un’attività parallela come regista cinematografico a tutti gli effetti. Dopo il pluripremiato Lola und Bilidikid del 1999, il suo secondo lungometraggio 2 Girls racconta la relazione intensa ed esclusiva tra due ragazze adolescenti, sullo sfondo della società turca in rapido cambiamento (4 novembre ore 20.30, Cinema Lumière).
In anteprima nazionale, infine, Top Spot di Tracey Emin, che racconta l’educazione sentimentale di sei ragazze di provincia: un’indagine disincantata e toccante sulla sessualità e sui processi di formazione e definizione identitaria (3 novembre ore 20.30, Cinema Lumière).
Artista tra le più note nel gruppo dei YBA’s (Young British Artists), emerso nel corso degli anni Novanta, Tracey Emin caratterizza la sua produzione esponendo la propria vita emotiva con una disarmante franchezza che ha fatto scandalo, dalla celebre tenda ricamata Everyone I Have Ever Slept With esposta alla mostra Sensation al letto sfatto, che espose alla Tate Modern come finalista del Turner Prize nel 1999, dividendo la critica e provocando la pubblica protesta dell’allora Segretario di Stato alla Cultura inglese.
TEATRO E DANZA
Gisèle Vienne è la grande protagonista della sezione dedicata al teatro. Con il suo lavoro Une belle enfant blonde / A young, beautiful blonde girl, la coreografa e regista francese sviluppa l’ipotesi di un crimine, in presenza di un auditorio composto da bambole vestite come adolescenti, una danzatrice dalla bellezza eccezionale, un attore in abiti femminili e Catherine Robbe-Grillet, moglie del celebre scrittore e regista cinematografico Alain Robbe-Grillet. Madame Robbe-Grillet recita, nelle vesti di una figura femminile algida e implacabile, i testi dello scrittore americano Dennis Cooper, sui quali lo spettacolo è costruito. Il lavoro della Vienne ruota attorno alla relazione tra corpo naturale e artificiale, e mette in discussione la rappresentazione univoca della realtà proponendo ambigui slittamenti tra reale e fantastico. Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con Xing (31 ottobre e 1 novembre, ore 21 DMS). Lo scrittore Dennis Cooper, Gisèle Vienne e Madame Robbe-Grillet incontrano il pubblico festivaliero mercoledì 1 novembre (ore 16.00) presso la sede del Cassero.
Un’altra presenza internazionale con l’artista norvegese Ane Lan, la cui produzione teatrale si basa su tableaux vivants, performance di breve durata che interpretano, attraverso una prospettiva personale e domestica, i grandi cambiamenti della Storia. L’ambientazione, di volta in volta, pop, naif, ordinaria, è soltanto apparentemente ironica. I suoi personaggi creano quadri di silenzio, di estraneità, di incongruenza, ma anche di glaciale giudizio politico. Al festival Ane Lan è presente con due spettacoli: Migrating Birds, messa in scena di una canzone ambientata in un piccolo set cinematografico di gusto preraffaellita che racconta dello smarrimento degli stormi migratori a causa dell’inquinamento magnetico (3 e 4 novembre ore 18 e in replica ore 19, Teatro San Leonardo), e The Dream Chamber, in cui un attore, vestito da donna, interpreta il ruolo dello psicanalista per eccellenza, Sigmund Freud, che analizza e spiega i sogni di un’attrice, in scena distesa su un letto (1 e 2 novembre ore 19, Teatro San Leonardo).
A chiudere la sezione, un appuntamento con la danza internazionale con l’artista svizzero Foofwa d’Imobilitè e Thomas Lebrun e il loro spettacolo Un-Twomen-Show. Ballerino di formazione classica e vincitore del premio “New York Dance e Performance Award” quando faceva parte della Merce Cunningham Dance Foundation, Foofwa d’Imobilitè ha poi intrapreso un percorso di ricerca autonomo, creando un linguaggio sempre teso tra impeccabile serietà e irresistibile umorismo, rispettando un registro coreografico e performativo qualitativamente altissimo. Un-Twomen-Show, spettacolo che Foofwa ha realizzato assieme al ballerino e coreografo Thomas Lebrun, suo partner in scena, rivisita freneticamente la storia del tango stravolgendone le regole: danza tradizionalmente maschilista (a “portare” è l’uomo che, dunque guida e decide i passi della partner femminile), qui è invece ballata da due uomini che, in una strabiliante coreografia intervallata da videoproiezioni e testi declamati in scena, sconvolgono e reinventano un impianto coreografico in cui ruoli, generi e identità sono sempre state costanti intoccabili (4 novembre, ore 21 Teatro S. Martino).
MUSICA
La sezione Musica, realizzata in collaborazione con i club Covo ed Estragon, vede protagonista il pop colorato e febbricitante, anticonformista ed eccessivo degli Hidden Cameras (30 ottobre, ore 23 Cassero). I "Polyphonic Spree Gay" - come sono stati definiti - vengono da Toronto e sono un collettivo di tredici persone, capitanate da Joel Gibb, genio fondatore, autore, cantante ed unico membro effettivo della band. In concerto a Gender Bender, propongono una spumeggiante miscela di sapori sixties e di travolgenti ballate. Una raccolta di demo casalinghi registrati in solitudine e pubblicata nel 2001 (Ecce Homo) ha esposto al mondo il suo talento artistico. Da allora Gibb ha continuamente allargato la famiglia, con particolare riguardo alle esibizioni live che comprendono di tutto, da un gruppo di cheerleaders a ballerini mascherati. Il primo album, The Smell of Our Town, è del 2003 ed esce per Rough Trade sotto la definizione di “Gay Church folk music”, coniata dallo stesso Gibb, che però informa, con evidente ironia, che "gay" sta per felice. A Gender Bender presentano Awoo, il nuovissimo album acclamato dalla critica specializzata.
I PARTY completano il programma musicale di Gender Bender: i party con DJ e live set internazionali. Tra la scaletta degli ospiti, da non perdere Christopher Just, rivelazione della Gigolò Records per la quale firmò uno dei primi hit nel 1997 e produttore eclettico, che ha fatto da “ghost writer” per le Chicks on Speed e remixato personaggi da Andreas Dorau, agli Stereo Total, agli Yello. Per il party di Halloween, Just porta inoltre dalla sua città natale il trio femminile Menstruation Monsters, che promette un travolgente live set tra glam e trash e le orchestrazioni technopop del produttore (31 ottobre, ore 24.00, Cassero).
Mercoledi 1 novembre Paris Galore Party, il party dedicato alla bella ereditiera che più volte torna in questa edizione del festival, vede alla consolle il resident Matty P e ospite speciale Enrico Silvestrin, storico vj di MTV, cantante rock, autore televisivo e, negli ultimi anni, attivissimo come attore per cinema e tv.
La quarta edizione del festival chiude con un Closing Party ricco di ospiti internazionali: Luomo (4 novembre, ore 24 Cassero) conosciuto anche con gli pseudonimi Sistol, Uusitalo e Conoco, al secolo Vladislav Delay, è uno dei nomi più importanti sulla scena clubbin’ contemporanea. Dalla formazione jazz (sposata all’elettronica passando per sonorità cubane e africane) le sue produzioni sono sofisticate rielaborazioni di registrazioni vocali sintetizzate e tradotte in esercizi sonori raffinatissimi, che vanno dall’house alla techno, all’ambient più pura. Ad accompagnarlo in consolle anche la djette Water Lilly, una delle più importanti protagoniste della scena elettronica svizzera. Look da dark lady, la produzione di Water Lilly, che conta anche remix degli Snax (Captain Comatose) mischia dancefloor e electroclash passando sonorità melancoliche da Disco anni ’70 a sofisticatissimi arrangiamenti lounge. La serata si conclude con I Drama Society, duo italiano guru della house minimale.
OMAGGIO A PAOLO POLI
Il festival dedica un omaggio all’opera del grande maestro del teatro italiano, l’eclettico Paolo Poli, presentando la proiezione di una selezione delle sue più belle e memorabili apparizioni televisive, tra le quali alcune mai trasmesse. Un ritratto a tutto campo della sua lunghissima attività, che lo ha visto alternativamente nelle vesti di attore teatrale e regista, drammaturgo, caratterista televisivo, cantante. Una presenza fondamentale del panorama artistico italiano, maestro nell’unire il rigore della ricerca culturale alle provocazioni dell’entertainment (2 novembre, ore 20, Cinema Lumiére). Paolo Poli, ospite delle librerie.coop e di coop adriatica, incontra il pubblico festivaliero il 2 novembre (ore 18) nella galleria del Centro Commerciale Officine Minganti.
CINEMA
(presso Cinema Lumière)
Come ogni anno, il festival presenta una selezione tra i migliori prodotti cinematografici inediti, selezionati dai migliori festival internazionali.
Si comincia (30 ottobre ore 22.30 Cinema Lumère) con l’anteprima nazionale di The Gymnast, opera prima del regista e sceneggiatore Ned Farr, che racconta la storia d’amore tra due ginnaste acrobatiche. Il film ha conquistato l’Outfest a Los Angeles e il Frameline Gay Fest di San Francisco. Il 31 ottobre (20.30) El Calentito di Chus Gutiérrez, storia di Sara che va a ballare a El Calentito, locale cult della movida madrilena, decisa a trovare un uomo con cui passare la notte, e invece finisce a casa di una ragazza lesbica e a cantare nella sua band punk, Las Sioux. A seguire (ore 22.30) la commedia del regista Q. Allan Brocka dal titolo Boy Culture, una riflessione ironica e toccante su sesso, amore e amicizia.
Il 1 novembre (ore 20.30) il primo episodio di Fingersmith, serie televisiva in 3 puntate del regista Aisling Walsh, prodotta dalla BBC, tratta dal romanzo Ladra della scrittrice lesbica Sarah Waters. A seguire il 2° e il 3° episodio.
Giovedì 2 novembre (dalle ore 21) ancora una serie televisiva prodotta dalla BBC: The line of beauty del regista Saul Dibb, tratta dal best seller La linea della bellezza vincitore del Brooker Prizer di Alan Hollinghurst.
Un’altra anteprima nazionale (venerdì 3 novembre, ore22.30) con Popular Music from Vittula di Reza Bagher, storia di due ragazzi di un piccolo villaggio scandinavo, che decidono di improvvisare una band e fuggire dalla provincia. La sezione si conclude (sabato 4, ore 22.30) con Unveiled di Angelina Maccarone: storia di Fariba, che perseguitata in Iran a causa della sua relazione con una donna, cerca rifugio in Germania, dove chiede asilo politico. La sua richiesta viene però respinta e, per non essere esplulsa Fariba è costretta ad assumere l’identità di un uomo.
GBENTRY
GB Entry, sezione che il festival dedica alle proposte di nuovi artisti, presenta una selezione dei lavori più interessanti e curiosi scelti tra più di duecento arrivati attraverso il Bando di partecipazione. Sono opere che indagano, con ironia ma anche con toccante profondità, i confini del corpo, del genere e delle identità.
Si segnala U don’t bring me flowers ultimo lavoro di Lucas Michael, in cui l’artista argentino esplora le idee dell’amore e del disprezzo di sé, della relazione tra vita e coscienza, delle propria finitezza, e della coesistenza tra anima e animus, il tutto attraverso una canzone d’amore e rancore coniugale cantata da Barbra Streisand e Neil Diamond (30 ottobre e 3 novembre ore 20.30, Cinema Lumière). Dello stesso artista si presenta inoltre Still Life: ricreazione dal vivo del doppio ritratto di Liza Minnelli, firmato da Andy Warhol (dal 30 ottobre al 2 novembre ore 22, Cassero).
Interessante il lavoro del giovanissimo artista canadese Benny Nemerofsky Ramsay, che vincitore di numerosi premi e riconoscimenti a festival di cinema e arti visive internazionali, a Gender Bender, per la prima volta in Italia, presenta un’antologia della sua produzione video dal titolo When The Music Stops, my Troubles Begin .(3 novembre, ore 19 Cinema Lumière). Benny Nemerofsky Ramsay attinge a piene mani dall’universo Pop contemporaneo realizzando opere per video, suono e testo solo apparentemente ironiche, in realtà di forte impatto visivo ed emotivo. Oltre all’antologia video, l’artista presenta, a fine proiezione e in anteprima italiana, la performance dal vivo Lyric.
La sezione si completa con i lavori video di giovani artisti: Coypu Panties di Chiara Lecca (31 ottobre alle 20.30, Cinema Lumière), Paris is Burning di Fabio Fiandrini e Paris di Miguel Bonneville (31 ottobre alle 22.30, Cinema Lumière).
Il Cassero Gay Lesbian Center realizza da più di venti anni progetti dedicati alle differenze di orientamento e identità sessuale. Svolge in Italia un ruolo di primo piano in campo culturale, artistico, politico e sociale con l'obiettivo di promuovere la cultura dei diritti e delle libertà civili delle persone gay, lesbiche e transessuali. Nel 2002 ha ricevuto dal Comune di Bologna una nuova sede all'interno della Manifattura delle Arti, il nuovo polo culturale di Bologna.
30
ottobre 2006
Gender Bender 2006
Dal 30 ottobre al 04 novembre 2006
arte contemporanea
performance - happening
incontro - conferenza
performance - happening
incontro - conferenza
Location
SEDI VARIE – Bologna
Bologna, (Bologna)
Bologna, (Bologna)
Biglietti
fino a 12 euro
Per le serate al Cassero è necessaria la tessera Arcigay
Sito web
www.genderbender.it
Ufficio stampa
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