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GeneratiON’80. 8 opere di 8 artisti nati negli anni’80
La scelta cade su un inedito progetto ideato e realizzato da curatori e artisti nati negli anni’80, nell’intenzione di proseguire una ricerca indirizzata verso le espressioni più contemporanee del panorama dell’arte che MOdenArte ha intrapreso già da tempo nella sede storica di Modena.
Comunicato stampa
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GeneratiON’80 - Opere di 8 artisti nati negli ’80 è il progetto ideato dagli esordienti curatori Niccolò Bonechi (Pistoia 1986) e Gabriele Tosi (Pistoia 1987), che vuole indagare l’attività artistica della giovane generazione di cui fanno parte.
Il progetto è articolato in due sedi: negli storici locali dell’Atrio del Tribunale di Pistoia, in Piazza del Duomo, situati all’interno del trecentesco Palazzo Pretorio con apertura il 6 giugno, e a Venezia, alla Galleria MOdenArte, che il 4 giugno inaugura, proprio con GeneratiON’80, i suoi nuovi spazi espositivi in occasione della vernice della Biennale delle Arti Visive.
Gli 8 giovani artisti - Marco Bertozzi, Cristiano Coppi, Antonio Cugnetto, Francesco Di Tillo, Federica Gonnelli, Silvio Palladino, Fabrizio Perghem e Sergio Trevisan - selezionati dai curatori nel panorama della più interessante ricerca emergente di ambito italiano, ma con uno sguardo anche all’estero, sono il risultato di una scelta che non ha la pretesa di essere esaustiva ne’ tanto meno quella di creare un nuovo gruppo artistico e che si è basata perlopiù su criteri di qualità, adattabilità agli spazi e alle situazioni, curriculum e innovazione poetica.
Ad ogni artista è stato chiesto di realizzare delle opere, per i due diversi luoghi coinvolti nel progetto, che fossero emblematiche della propria ricerca e che potessero idealmente resistere nel tempo.
Per il Tribunale di Pistoia, arioso spazio, restaurato in epoca risorgimentale evocando lo stile medioevale in cui ha visto il suo massimo splendore, sono state create opere di dimensioni monumentali, perlopiù installazioni. Per la neonata galleria di Venezia, che si trova in uno dei più bei punti della città lagunare, nella stupenda passeggiata dei Magazzini del Sale, a pochi passi dalla collezione Guggheneim e da Piazza San Marco, si è privilegiato invece il piccolo formato.
GeneratiON’80 parte indubbiamente dal criterio generazionale che, come scrivono i due curatori, “è un efficace strumento per analizzare le forme artistiche, considerando la teoria per cui soggetti nati in epoche simili conseguono analoghe scelte stilistiche in ottemperanza ad esigenze e circostanze comuni”. E che “un’esordiente generazione, qualunque essa sia, deve spesso rapportarsi con sistemi che non ha costruito, avvertendo verso di essi un inevitabile senso di non completa appartenenza”.
Le poetiche, che da qui risultano, vanno a delineare una generazione attiva e brillante, come indica bene il maiuscolo della sillaba ON nel titolo della mostra, che poggia le basi su una forte concettualità espressa con uno stile estremamente fresco, pulito, agile e sintetico, indicativo per una generazione che appare scartare la quantità nella fascinazione per la qualità. Su questa linea, molti dei lavori “sembrano seguire la strada della contrapposizione - proseguono i curatori - col fine di manifestare i dualismi che distinguono la presenza dall’assenza e i contenuti dai contenitori, nella scoperta e nell’appropriazione delle misure di spazio e tempo. Tutto questo all’infinita ricerca del palesarsi dell’energia che sembra abitare tanto nell’etere quanto nella coscienza collettiva”.
A documentazione di questo inedito progetto sarà fatto un catalogo che verrà distribuito free-press alle inaugurazioni che conterrà, oltre ai testi, le foto delle opere esposte e allestite.
Patrocini: Comune di Pistoia; Provincia di Pistoia.
Co-organizzazione evento Pistoia: Associazione Culturale “log out”
Col supporto di: Fondazione Banche di Pistoia e Vignole; Italvelluti; Fireball Tour; Geko, Madre Terra, Amoretnico; Ares, servizi assicurativi; Il Millesimo, amministrazioni condominiali ; Pierattini Roberto e figli, impresa edile; V.S.E, impianti elettrici;
Si ringrazia: Pistoia Blues Festival 2009
Info: www. generation80.it
Gli Artisti
Marco Bertozzi, Sorengo (Svizzera), 1982
Dopo aver acquisito la maturità e l’attestato di capacità professionale di creatore tessile in Svizzera, al CSIA (Centro Scolastico per le Industrie Artistiche), si sposta a Bologna dove consegue il diploma di laurea in pittura di primo e secondo livello. Attualmente vive a lavora a Lugano. La sua è una personalità estremamente profonda, così come lo è la sua ricerca artistica che muove dalle qualità intrinseche dei materiali e dalla loro capacità di modulare lo spazio alterando la percezione che ha il fruitore di esso. Si insinua dunque, con intrigante consapevolezza, derivata dalla logica, nella mente dello spettatore e nell’universo circostante. Gli “ostacoli alla percezione” che l’artista chiama “piccoli sistemi di crisi” sono la base concettuale del suo lavoro.
Principali mostre: 2006 Rubik Galleria G7, Bologna; 2007 Printfotolab Galleria Stefano Forni, Bologna; 2007 L’arte di non discriminare, concorso ARCI nazionale, Cecina (LI); 2007 Premio Aletti, ARTVERONA.
Cristiano Coppi, San Marcello Pistoiese (PT), 1982
Cristiano Coppi è attivo da anni in molti campi artistici, oltre a fare l’artista ha allestito mostre, organizzato progetti ed è stato assistente del noto Loris Cecchini. Attualmente ha un’attività di grafica e design. I suoi lavori propongono incisivi punti di vista invitando il fruitore a confrontarsi con essi. L’aspetto ludico, tratto caratterizzante delle sue opere, è il suo modo per smascherare gli intrighi dei sistemi che lo vedono coinvolto. I suoi lavori vanno dunque al di là della innegabile piacevolezza formale e palesano in maniera solo apparentemente disimpegnata cose che spesso sono meno evidenti di quel che sembrano.
Principali mostre: 2004 In visita, Palazzo Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Pistoia; 2005 Humus, Castello di Buggiano; 2007 Arte Ambientale, Foligno; 2008 Gecekondu, Cantieri Goldonetta, Firenze.
Antonio Cugnetto, Lamezia Terme (CZ), 1984
La ricerca di Antonio Cugnetto evolve dalla sua formazione di writers che si associa ad una più classica derivante dal percorso compiuto all’interno dell’Accademia di Belle Arti di Firenze. Cammino portato a termine nel 2008, anno in cui si è diplomato in pittura contemporanea.
Ne risultano personaggi, apparentemente estranei allo spazio e al tempo; essi incarnano alla perfezione concetti universali avvalendosi, sia nei lavori bidimensionali che in quelli tridimensionali, di un linearismo estremamente accattivante. Lo stile è agile e sintetico, la sapiente scelta dei materiali, polistirolo e gomma piuma in primis, contribuiscono alla stereotipizzazione fumettistica dei suoi lavori.
Principali mostre: 2006 Festival Muv Digital Video, Firenze; 2007 Arte fuori, Sesto Senso, Bologna; 2008 Videominuto, Museo Pecci, Prato; 2008 Premio Arte Mondadori, Vincitore della targa d’oro per la sezione scultura, Permanente di Milano e Fiera dei Cavalli Verona.
Francesco Di Tillo, Campobasso, 1984
Di Tillo è lo stereotipo dell’artista nomade e senza radici. Ha basi tecniche ottenute all’Accademia di Bologna che unisce ad una sapiente formazione da “addetto ai lavori” (ha infatti conseguito un master in Economia della Cultura all’università di Tor Vergata). Dal suo campo base di Bologna gira l’Europa spendendo spesso il proprio tempo fra Roma e Berlino. I suoi lavori si insidiano tanto gradevolmente quanto infidamente nello spazio, fino a toccare vette di mimetizzazione. L’avvicinamento alle sue opere, sia fisico che mentale, avviene in maniera progressiva, spesso stimolato dalla luce o dal sonoro. Una volta dentro si viene trascinati in un vortice di emozioni che muta l’usabilità dello spazio in cui ci si trova creando un voluto spaesamento che ci accompagna anche oltre al qui e ora, aprendo così a concetti e punti di vista nuovi.
Principali mostre: 2006 Neue Werke, Galerie UDK, Berlino; 2007 Premio Iceberg 07, Bologna; 2008 -personale- Close the Window, Galleria Openlab, Genova; 2008 Proposte XXIII, Torino.
Federica Gonnelli, Capalle (FI), 1981
La ricerca di Federica, formatasi all’Accademia di Belle Arti di Firenze (presso la quale sta seguendo il biennio di specializzazione in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo) si poggia sulle qualità dell’organza per aprire un’indagine che si snoda fra le coppie dialettiche di contenuti-contenitori e presenza-assenza. La sua opera ci apre gli occhi su cose che non avremmo mai guardato in un certo modo, esaltando con eleganza energie eteree che appaiono latenti di un mondo che ha un sapore antico ma familiare. La forza di Federica è proprio qui, si propone con una prepotenza che non si può pensare in maniera più dolce; le sue organze esprimono una flebile ma quanto mai monumentale energia, come l’ultimo virgulto di un’esistenza, col fascino delle ultime parole di un vecchio saggio.
Principali mostre: 2005 Come la grazia investe gli oggetti, Chapelle Sainte-Anne, Tours; 2005 Le corps dans tous ses e’tats, Galleria Meyer Le Bihan, Parigi; 2008 Virtu@lis, Fortezza Vecchia, Livorno; 2008 Premio Arte Mondadori, Vincitore sezione scultura accademia, Permanente di Milano, Fiera dei cavalli di Verona.
Silvio Palladino, Napoli, 1981
Dopo una gioventù nomade, fra Napoli, Livorno e Prato si stabilizza a Londra dove attualmente vive e lavora. Nel Regno Unito si distingue creando e curando interventi di arte pubblica, si sta inoltre per laureare in Fine Art Photography. Sfruttando al meglio le qualità intrinseche del mezzo fotografico, in principal modo quella di essere estensione della memoria e quella di certificare un’esistenza, focalizza la propria attenzione su importanti temi che variano dalla sociologia alla quotidianità passando per la psicologia. Attualmente si è applicato molto sull’ambientalismo. Nelle sue installazioni ritroviamo la medesima forza e il medesimo uso riflessivo della pratica artistica.
Principali mostre: 2005 -personale- Intimaci, Campbell Works Gallery, Londra; 2006 Traffic Zone, Galleria Civica di Arte Contemporanea, Trento; 2007 La fotografia come l’Arte/l’Arte come fotografia Cassero Senese (GR); 2008 Rotte Metropolitane, Firenze.
Fabrizio Perghem, Rovereto (TN), 1981
Diplomato in pittura all’Accademia di Bologna con una tesi in antropologia culturale discussa con Roberto Daolio, ha quasi sempre vissuto e lavorato nel capoluogo emiliano ma in ambienti multietnici. Le sue opere sono caratterizzate da forme pure ed essenziali, archetipi del gesto; frutto della forza intrinseca di materiali di scarto sono l’espressione esteriore di un instabile scontro di energie, creato o sfruttato dall’artista sulla base della propria conoscenza, in un processo di costruzione-decostruzione che non vuole chiudersi in schemi definiti ma preferisce coerentemente avvalersi dell’eleganza dell’effimero e del mutevole.
Principali mostre: 2006 Biennale Giovani Artisti Bologna premio DAMS, Pinacoteca Nazionale, Bologna; 2007 Premio Zucchelli per le Arti Visive, Vincitore del Premio, Bologna; 2008 Workshop Giovani per l’arte pubblica, G.a.p, Bologna; 2008 Workshop project 24 hours hotel, MART, Rovereto.
Sergio Trevisan, Zevio (VR), 1990
Il giovanissimo Sergio Trevisan nasce in Provincia di Verona ma ha sempre vissuto a Padova, dove sta per conseguire la maturità artistica. Nonostante la sua giovane età si presenta con un pensiero estetico-artistico maturo e un buon numero di mostre al suo attivo. Nelle sue opere, che trasudano di vitalità ed entusiamo, il nostro iconizza e/o stereotipizza riflessioni, pensieri e miti con scopo critico-concettuale. Concettualità raffinata la sua, spesso anche colta, ma comunque impegnata su temi di pubblico dominio, avvertiti come importanti dalla società in cui l’artista vive. Nei suoi lavori appare, a volte, la traccia di un distacco da tali temi (che spesso è palesata dall’ironia), come se il nostro usasse l’arte come mezzo riflessivo e proponesse agli altri un punto di vista forte dell’esperienza personale appena maturata.
Principali mostre: 2007 -personale- La bugia della perfezione, Sala Comunale di Cadoneghe (PD); 2008 Rintracciarti, Mantova; Riciclarti, Padova; 2008 Premio Arte Mondadori.
I Curatori
Niccolò Bonechi, Pistoia, 1986
Dopo aver conseguito la maturità presso il Liceo Scientifico di Pistoia, nel 2006 si iscrive al DAMS, curriculum arte, di Bologna. L’anno successivo fa parte della segreteria organizzativa e dello staff di allestimento della mostra il Fuoco, il Corpo, la Scultura dell’artista Franco De Renzis. Nel 2008, dopo aver frequentato il ciclo di conferenze Time Code curato da Fabiola Naldi e Alessandra Pioselli per il MAMbo, partecipa alla segreteria organizzativa di VideoArt YearBook 08 e VideoArt YearBook -The Best Of- presentato a Novembre ad ARTVERONA 08, entrambi rassegne di video arte italiana promosse dal Dipartimento delle Arti Visive dell’Università di Bologna e dal Careof\Docva di Milano.
I progetti per il 2009 prevedono, oltre alla cura della mostra in questione, la rinnovata partecipazione alla segreteria organizzativa di VideoArt YearBook 09.
Gabriele Tosi, Pistoia, 1987
Nel 2006, dopo aver conseguito la maturità scientifica, segue l’amore per l’arte e il consiglio di un suo caro professore e si iscrive al DAMS di Bologna, curriculum arte. Nel 2008 consegue l’attestato di frequenza per il ciclo di conferenze Time Code curato da Fabiola Naldi e Alessandra Pioselli; fa parte della segreteria organizzativa VideoArt YearBook 08 e di VideoArt YearBook -The Best of- presentato a Novembre ad ARTVERONA 08, entrambi rassegne di video arte italiana promosse dal Dipartimento delle Arti Visive dell’Università di Bologna e dal Careof\Docva di Milano. In Novembre svolge un tirocinio presso la Residenza per Artisti e Critici Nosadella.due a Bologna seguendo da vicino l’allestimento della mostra dell’artista finlandese Jukka Korkelia, il montaggio della rassegna di video arte Arte vs Porno pretesti erotici da Italia e Finlandia e i wokshop tenuti dagli artisti Emilio Fantin e Cesare Pietroiusti facenti capo al progetto Déja.vu. I progetti per il 2009 prevedono, oltre alla cura della mostra in questione, la rinnovata partecipazione alla segreteria organizzativa di VideoArt YearBook 09.
Il progetto è articolato in due sedi: negli storici locali dell’Atrio del Tribunale di Pistoia, in Piazza del Duomo, situati all’interno del trecentesco Palazzo Pretorio con apertura il 6 giugno, e a Venezia, alla Galleria MOdenArte, che il 4 giugno inaugura, proprio con GeneratiON’80, i suoi nuovi spazi espositivi in occasione della vernice della Biennale delle Arti Visive.
Gli 8 giovani artisti - Marco Bertozzi, Cristiano Coppi, Antonio Cugnetto, Francesco Di Tillo, Federica Gonnelli, Silvio Palladino, Fabrizio Perghem e Sergio Trevisan - selezionati dai curatori nel panorama della più interessante ricerca emergente di ambito italiano, ma con uno sguardo anche all’estero, sono il risultato di una scelta che non ha la pretesa di essere esaustiva ne’ tanto meno quella di creare un nuovo gruppo artistico e che si è basata perlopiù su criteri di qualità, adattabilità agli spazi e alle situazioni, curriculum e innovazione poetica.
Ad ogni artista è stato chiesto di realizzare delle opere, per i due diversi luoghi coinvolti nel progetto, che fossero emblematiche della propria ricerca e che potessero idealmente resistere nel tempo.
Per il Tribunale di Pistoia, arioso spazio, restaurato in epoca risorgimentale evocando lo stile medioevale in cui ha visto il suo massimo splendore, sono state create opere di dimensioni monumentali, perlopiù installazioni. Per la neonata galleria di Venezia, che si trova in uno dei più bei punti della città lagunare, nella stupenda passeggiata dei Magazzini del Sale, a pochi passi dalla collezione Guggheneim e da Piazza San Marco, si è privilegiato invece il piccolo formato.
GeneratiON’80 parte indubbiamente dal criterio generazionale che, come scrivono i due curatori, “è un efficace strumento per analizzare le forme artistiche, considerando la teoria per cui soggetti nati in epoche simili conseguono analoghe scelte stilistiche in ottemperanza ad esigenze e circostanze comuni”. E che “un’esordiente generazione, qualunque essa sia, deve spesso rapportarsi con sistemi che non ha costruito, avvertendo verso di essi un inevitabile senso di non completa appartenenza”.
Le poetiche, che da qui risultano, vanno a delineare una generazione attiva e brillante, come indica bene il maiuscolo della sillaba ON nel titolo della mostra, che poggia le basi su una forte concettualità espressa con uno stile estremamente fresco, pulito, agile e sintetico, indicativo per una generazione che appare scartare la quantità nella fascinazione per la qualità. Su questa linea, molti dei lavori “sembrano seguire la strada della contrapposizione - proseguono i curatori - col fine di manifestare i dualismi che distinguono la presenza dall’assenza e i contenuti dai contenitori, nella scoperta e nell’appropriazione delle misure di spazio e tempo. Tutto questo all’infinita ricerca del palesarsi dell’energia che sembra abitare tanto nell’etere quanto nella coscienza collettiva”.
A documentazione di questo inedito progetto sarà fatto un catalogo che verrà distribuito free-press alle inaugurazioni che conterrà, oltre ai testi, le foto delle opere esposte e allestite.
Patrocini: Comune di Pistoia; Provincia di Pistoia.
Co-organizzazione evento Pistoia: Associazione Culturale “log out”
Col supporto di: Fondazione Banche di Pistoia e Vignole; Italvelluti; Fireball Tour; Geko, Madre Terra, Amoretnico; Ares, servizi assicurativi; Il Millesimo, amministrazioni condominiali ; Pierattini Roberto e figli, impresa edile; V.S.E, impianti elettrici;
Si ringrazia: Pistoia Blues Festival 2009
Info: www. generation80.it
Gli Artisti
Marco Bertozzi, Sorengo (Svizzera), 1982
Dopo aver acquisito la maturità e l’attestato di capacità professionale di creatore tessile in Svizzera, al CSIA (Centro Scolastico per le Industrie Artistiche), si sposta a Bologna dove consegue il diploma di laurea in pittura di primo e secondo livello. Attualmente vive a lavora a Lugano. La sua è una personalità estremamente profonda, così come lo è la sua ricerca artistica che muove dalle qualità intrinseche dei materiali e dalla loro capacità di modulare lo spazio alterando la percezione che ha il fruitore di esso. Si insinua dunque, con intrigante consapevolezza, derivata dalla logica, nella mente dello spettatore e nell’universo circostante. Gli “ostacoli alla percezione” che l’artista chiama “piccoli sistemi di crisi” sono la base concettuale del suo lavoro.
Principali mostre: 2006 Rubik Galleria G7, Bologna; 2007 Printfotolab Galleria Stefano Forni, Bologna; 2007 L’arte di non discriminare, concorso ARCI nazionale, Cecina (LI); 2007 Premio Aletti, ARTVERONA.
Cristiano Coppi, San Marcello Pistoiese (PT), 1982
Cristiano Coppi è attivo da anni in molti campi artistici, oltre a fare l’artista ha allestito mostre, organizzato progetti ed è stato assistente del noto Loris Cecchini. Attualmente ha un’attività di grafica e design. I suoi lavori propongono incisivi punti di vista invitando il fruitore a confrontarsi con essi. L’aspetto ludico, tratto caratterizzante delle sue opere, è il suo modo per smascherare gli intrighi dei sistemi che lo vedono coinvolto. I suoi lavori vanno dunque al di là della innegabile piacevolezza formale e palesano in maniera solo apparentemente disimpegnata cose che spesso sono meno evidenti di quel che sembrano.
Principali mostre: 2004 In visita, Palazzo Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Pistoia; 2005 Humus, Castello di Buggiano; 2007 Arte Ambientale, Foligno; 2008 Gecekondu, Cantieri Goldonetta, Firenze.
Antonio Cugnetto, Lamezia Terme (CZ), 1984
La ricerca di Antonio Cugnetto evolve dalla sua formazione di writers che si associa ad una più classica derivante dal percorso compiuto all’interno dell’Accademia di Belle Arti di Firenze. Cammino portato a termine nel 2008, anno in cui si è diplomato in pittura contemporanea.
Ne risultano personaggi, apparentemente estranei allo spazio e al tempo; essi incarnano alla perfezione concetti universali avvalendosi, sia nei lavori bidimensionali che in quelli tridimensionali, di un linearismo estremamente accattivante. Lo stile è agile e sintetico, la sapiente scelta dei materiali, polistirolo e gomma piuma in primis, contribuiscono alla stereotipizzazione fumettistica dei suoi lavori.
Principali mostre: 2006 Festival Muv Digital Video, Firenze; 2007 Arte fuori, Sesto Senso, Bologna; 2008 Videominuto, Museo Pecci, Prato; 2008 Premio Arte Mondadori, Vincitore della targa d’oro per la sezione scultura, Permanente di Milano e Fiera dei Cavalli Verona.
Francesco Di Tillo, Campobasso, 1984
Di Tillo è lo stereotipo dell’artista nomade e senza radici. Ha basi tecniche ottenute all’Accademia di Bologna che unisce ad una sapiente formazione da “addetto ai lavori” (ha infatti conseguito un master in Economia della Cultura all’università di Tor Vergata). Dal suo campo base di Bologna gira l’Europa spendendo spesso il proprio tempo fra Roma e Berlino. I suoi lavori si insidiano tanto gradevolmente quanto infidamente nello spazio, fino a toccare vette di mimetizzazione. L’avvicinamento alle sue opere, sia fisico che mentale, avviene in maniera progressiva, spesso stimolato dalla luce o dal sonoro. Una volta dentro si viene trascinati in un vortice di emozioni che muta l’usabilità dello spazio in cui ci si trova creando un voluto spaesamento che ci accompagna anche oltre al qui e ora, aprendo così a concetti e punti di vista nuovi.
Principali mostre: 2006 Neue Werke, Galerie UDK, Berlino; 2007 Premio Iceberg 07, Bologna; 2008 -personale- Close the Window, Galleria Openlab, Genova; 2008 Proposte XXIII, Torino.
Federica Gonnelli, Capalle (FI), 1981
La ricerca di Federica, formatasi all’Accademia di Belle Arti di Firenze (presso la quale sta seguendo il biennio di specializzazione in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo) si poggia sulle qualità dell’organza per aprire un’indagine che si snoda fra le coppie dialettiche di contenuti-contenitori e presenza-assenza. La sua opera ci apre gli occhi su cose che non avremmo mai guardato in un certo modo, esaltando con eleganza energie eteree che appaiono latenti di un mondo che ha un sapore antico ma familiare. La forza di Federica è proprio qui, si propone con una prepotenza che non si può pensare in maniera più dolce; le sue organze esprimono una flebile ma quanto mai monumentale energia, come l’ultimo virgulto di un’esistenza, col fascino delle ultime parole di un vecchio saggio.
Principali mostre: 2005 Come la grazia investe gli oggetti, Chapelle Sainte-Anne, Tours; 2005 Le corps dans tous ses e’tats, Galleria Meyer Le Bihan, Parigi; 2008 Virtu@lis, Fortezza Vecchia, Livorno; 2008 Premio Arte Mondadori, Vincitore sezione scultura accademia, Permanente di Milano, Fiera dei cavalli di Verona.
Silvio Palladino, Napoli, 1981
Dopo una gioventù nomade, fra Napoli, Livorno e Prato si stabilizza a Londra dove attualmente vive e lavora. Nel Regno Unito si distingue creando e curando interventi di arte pubblica, si sta inoltre per laureare in Fine Art Photography. Sfruttando al meglio le qualità intrinseche del mezzo fotografico, in principal modo quella di essere estensione della memoria e quella di certificare un’esistenza, focalizza la propria attenzione su importanti temi che variano dalla sociologia alla quotidianità passando per la psicologia. Attualmente si è applicato molto sull’ambientalismo. Nelle sue installazioni ritroviamo la medesima forza e il medesimo uso riflessivo della pratica artistica.
Principali mostre: 2005 -personale- Intimaci, Campbell Works Gallery, Londra; 2006 Traffic Zone, Galleria Civica di Arte Contemporanea, Trento; 2007 La fotografia come l’Arte/l’Arte come fotografia Cassero Senese (GR); 2008 Rotte Metropolitane, Firenze.
Fabrizio Perghem, Rovereto (TN), 1981
Diplomato in pittura all’Accademia di Bologna con una tesi in antropologia culturale discussa con Roberto Daolio, ha quasi sempre vissuto e lavorato nel capoluogo emiliano ma in ambienti multietnici. Le sue opere sono caratterizzate da forme pure ed essenziali, archetipi del gesto; frutto della forza intrinseca di materiali di scarto sono l’espressione esteriore di un instabile scontro di energie, creato o sfruttato dall’artista sulla base della propria conoscenza, in un processo di costruzione-decostruzione che non vuole chiudersi in schemi definiti ma preferisce coerentemente avvalersi dell’eleganza dell’effimero e del mutevole.
Principali mostre: 2006 Biennale Giovani Artisti Bologna premio DAMS, Pinacoteca Nazionale, Bologna; 2007 Premio Zucchelli per le Arti Visive, Vincitore del Premio, Bologna; 2008 Workshop Giovani per l’arte pubblica, G.a.p, Bologna; 2008 Workshop project 24 hours hotel, MART, Rovereto.
Sergio Trevisan, Zevio (VR), 1990
Il giovanissimo Sergio Trevisan nasce in Provincia di Verona ma ha sempre vissuto a Padova, dove sta per conseguire la maturità artistica. Nonostante la sua giovane età si presenta con un pensiero estetico-artistico maturo e un buon numero di mostre al suo attivo. Nelle sue opere, che trasudano di vitalità ed entusiamo, il nostro iconizza e/o stereotipizza riflessioni, pensieri e miti con scopo critico-concettuale. Concettualità raffinata la sua, spesso anche colta, ma comunque impegnata su temi di pubblico dominio, avvertiti come importanti dalla società in cui l’artista vive. Nei suoi lavori appare, a volte, la traccia di un distacco da tali temi (che spesso è palesata dall’ironia), come se il nostro usasse l’arte come mezzo riflessivo e proponesse agli altri un punto di vista forte dell’esperienza personale appena maturata.
Principali mostre: 2007 -personale- La bugia della perfezione, Sala Comunale di Cadoneghe (PD); 2008 Rintracciarti, Mantova; Riciclarti, Padova; 2008 Premio Arte Mondadori.
I Curatori
Niccolò Bonechi, Pistoia, 1986
Dopo aver conseguito la maturità presso il Liceo Scientifico di Pistoia, nel 2006 si iscrive al DAMS, curriculum arte, di Bologna. L’anno successivo fa parte della segreteria organizzativa e dello staff di allestimento della mostra il Fuoco, il Corpo, la Scultura dell’artista Franco De Renzis. Nel 2008, dopo aver frequentato il ciclo di conferenze Time Code curato da Fabiola Naldi e Alessandra Pioselli per il MAMbo, partecipa alla segreteria organizzativa di VideoArt YearBook 08 e VideoArt YearBook -The Best Of- presentato a Novembre ad ARTVERONA 08, entrambi rassegne di video arte italiana promosse dal Dipartimento delle Arti Visive dell’Università di Bologna e dal Careof\Docva di Milano.
I progetti per il 2009 prevedono, oltre alla cura della mostra in questione, la rinnovata partecipazione alla segreteria organizzativa di VideoArt YearBook 09.
Gabriele Tosi, Pistoia, 1987
Nel 2006, dopo aver conseguito la maturità scientifica, segue l’amore per l’arte e il consiglio di un suo caro professore e si iscrive al DAMS di Bologna, curriculum arte. Nel 2008 consegue l’attestato di frequenza per il ciclo di conferenze Time Code curato da Fabiola Naldi e Alessandra Pioselli; fa parte della segreteria organizzativa VideoArt YearBook 08 e di VideoArt YearBook -The Best of- presentato a Novembre ad ARTVERONA 08, entrambi rassegne di video arte italiana promosse dal Dipartimento delle Arti Visive dell’Università di Bologna e dal Careof\Docva di Milano. In Novembre svolge un tirocinio presso la Residenza per Artisti e Critici Nosadella.due a Bologna seguendo da vicino l’allestimento della mostra dell’artista finlandese Jukka Korkelia, il montaggio della rassegna di video arte Arte vs Porno pretesti erotici da Italia e Finlandia e i wokshop tenuti dagli artisti Emilio Fantin e Cesare Pietroiusti facenti capo al progetto Déja.vu. I progetti per il 2009 prevedono, oltre alla cura della mostra in questione, la rinnovata partecipazione alla segreteria organizzativa di VideoArt YearBook 09.
06
giugno 2009
GeneratiON’80. 8 opere di 8 artisti nati negli anni’80
Dal 06 giugno al 04 luglio 2009
arte contemporanea
Location
PALAZZO PRETORIO – TRIBUNALE
Pistoia, Piazza Del Duomo, 6, (Pistoia)
Pistoia, Piazza Del Duomo, 6, (Pistoia)
Vernissage
6 Giugno 2009, ore 17
Sito web
www.generation80.it
Editore
CARLO CAMBI
Ufficio stampa
DAVIS & CO.
Autore
Curatore