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Generations of Art. 10 anni alla FAR
una grande mostra che celebra il primo decennale del Corso Superiore di Arte Visiva
Comunicato stampa
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Sabato 30 aprile 2005 inaugura a Como Generations of Art - 10 anni alla FAR, una grande mostra che celebra il primo decennale del Corso Superiore di Arte Visiva.
Il Corso, ideato da Annie Ratti e a lungo curato da Giacinto Di Pietrantonio ed Angela Vettese, è stato fortemente voluto da Antonio Ratti per aprire all’arte contemporanea l’attività della Fondazione, diretta da Mario Fortunato dal 2004.
La mostra, con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è a cura di Giorgio Verzotti coadiuvato da Anna Daneri, ed è stata realizzata in collaborazione con il Comune di Como - Assessorato alla Cultura e grazie anche al contributo della Camera di Commercio di Como.
Il Corso, che si conclude ogni anno con una mostra dei Visiting Professor e degli Allievi, dal 1995 ad oggi ha visto succedersi alla sua guida alcuni fra i più importanti esponenti dell’arte contemporanea internazionale, che hanno realizzato progetti espositivi inediti appositamente per la città di Como e gli spazi di volta in volta prescelti.
Generations of Art - 10 anni alla FAR vuole sottolineare l’importanza che il Corso ha raggiunto nell’ambito delle molteplici iniziative di scambio rivolte a giovani artisti per promuoverne l’opera all’interno del sistema dell’arte internazionale.
La mostra raccoglie le opere esposte nelle varie edizioni del Corso, sia dai dieci Visiting Professor - Joseph Kosuth (1995), John Armleder (1996), Allan Kaprow (1997), Hamish Fulton (1998), Haim Steinbach (1999), Ilya Kabakov (2000), Marina Abramović (2001), Giulio Paolini (2002), Richard Nonas (2003), Jimmie Durham (2004) - sia da un gruppo di venti ex allievi, dieci italiani - Simone Berti, Gianni Caravaggio, Giuseppe Gabellone, Stefania Galegati, Luisa Lambri, Claudia Losi, Marzia Migliora, Gabriele Picco, Paola Pivi e Pietro Roccasalva e dieci stranieri - Elizabeth Aro (Spagna), Mircea Cantor (Romania), Jorn Ebner (Germania/UK), Lisa Lapinski (USA), Polonca Lovsin (Slovenia), Mauricio Lupini (Venezuela), Laura Matei (Romania), Barak Reiser (Israele), Ásdís Sif Gunnarsdóttir (Islanda), e Salla Tykka (Finlandia).
Il percorso della mostra si sviluppa all’interno del centro storico della città di Como, coinvolgendo vari sedi espositive.
Nella sala del primo piano della Fondazione Antonio Ratti sarà ricostruita l’installazione ispirata ad Alessandro Volta di Haim Steinbach, artista famoso a partire dagli anni ottanta per i suoi assemblages di oggetti comuni. Nell’installazione concepita a Como nel 1999, Fern, Hudson / Como, Volta, Steinbach accosta fotografie degli strumenti voltiani a giocattoli antichi con barche di legno, recuperati da un negozio di Hudson.
All’esterno, nel giardino della sede della FAR, accoglieranno i visitatori le opere di Richard Nonas, artista-antropologo statunitense e di Jimmie Durham, cherokee visiting professor del 2004, che usano la pietra in diverse accezioni: da un lato la serialità quasi minimale della scultura Mappa Mundi di Nonas, realizzata con il porfido dei cordoli stradali di Como, dall’altro Stones Rejected by the Builder, l’ironica tubazione antifunzionale di Durham che “raccorda” il prato con l’edificio.
Il Broletto ospiterà la grande istallazione di Giulio Paolini, massimo esponente dell’Arte Povera, intitolata L’opera autentica e che consiste in uno spazio cubico bianco in cui sono disposte quattro tele disegnate dall’artista, che riproducono quattro posizioni possibili della forma in plexiglas sospesa al centro del cubo stesso.
Negli stessi spazi le opere dell’artista svizzero John Armleder, esponente europeo della corrente Fluxus, che espone un’installazione dal titolo Labyrinth, in cui il plexiglass con quale è realizzata crea un gioco visivo di sovrapposizioni tra la sua forma labirintica e lo spazio circostante e opere video e fotografiche di Allan Kaprow, padre dell’happening. Questa sezione documenterà alcune delle più famose azioni del grande artista americano.
Nella sede dell’associazione Borgovico 33 saranno proiettati due video della serie Energy Clothes di Marina Abramović, massima esponente della Body Art, in cui gli abiti-sculture creati a Como nel 2001 sono contestualizzati in ambiti diversi.
Sempre negli stessi spazi, la serie fotografica Essay di Joseph Kosuth, padre dell’arte concettuale. L’opera documenta l’installazione realizzata a Como nel 1995: una sala all’interno della sede della Fondazione Ratti, interamente dipinta di nero, scandita da frammenti di brani epistolari di Plinio il Giovane in cui vengono descritte le bellezze naturali e architettoniche del lago comasco, accompagnati a citazioni da un testo inglese di fine ‘800 di etichetta della nobiltà inglese e estratti dal Tractatus di Wittgenstein.
Hamish Fulton, artista inglese teorico dell’arte del camminare, proporrà uno dei suoi lavori, ispirato all’esperienza avuta come visiting professor a Como nel 1998.
All’esterno della Ex-Chiesa di San Francesco sarà reinstallata l’opera dei russi Ilya e Emilia Kabakov, La Fontana. Madre e Figlio: grande scheletro di bottiglia realizzato in ferro da cui sgorga acqua corrente.
San Francesco ospiterà inoltre la sezione dedicata agli ex allievi, che presenteranno in alcuni casi opere pensate appositamente per lo spazio e realizzate ai tempi del corso e in altri casi lavori successivi o progetti concepiti appositamente per la mostra.
L’esposizione sarà accompagnata da un catalogo, edito da Charta, con testi di Annie Ratti (Presidente della Fondazione), Giorgio Verzotti (curatore capo del Mart di Rovereto e membro del comitato scientifico della FAR), Anna Daneri (coordinatrice del Corso Superiore di Arte Visiva dal 1995), Angela Vettese con Giacinto Di Pietrantonio (curatori del Corso nei primi 10 anni) e dei Dieci Visiting Professor.
Il Corso, ideato da Annie Ratti e a lungo curato da Giacinto Di Pietrantonio ed Angela Vettese, è stato fortemente voluto da Antonio Ratti per aprire all’arte contemporanea l’attività della Fondazione, diretta da Mario Fortunato dal 2004.
La mostra, con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è a cura di Giorgio Verzotti coadiuvato da Anna Daneri, ed è stata realizzata in collaborazione con il Comune di Como - Assessorato alla Cultura e grazie anche al contributo della Camera di Commercio di Como.
Il Corso, che si conclude ogni anno con una mostra dei Visiting Professor e degli Allievi, dal 1995 ad oggi ha visto succedersi alla sua guida alcuni fra i più importanti esponenti dell’arte contemporanea internazionale, che hanno realizzato progetti espositivi inediti appositamente per la città di Como e gli spazi di volta in volta prescelti.
Generations of Art - 10 anni alla FAR vuole sottolineare l’importanza che il Corso ha raggiunto nell’ambito delle molteplici iniziative di scambio rivolte a giovani artisti per promuoverne l’opera all’interno del sistema dell’arte internazionale.
La mostra raccoglie le opere esposte nelle varie edizioni del Corso, sia dai dieci Visiting Professor - Joseph Kosuth (1995), John Armleder (1996), Allan Kaprow (1997), Hamish Fulton (1998), Haim Steinbach (1999), Ilya Kabakov (2000), Marina Abramović (2001), Giulio Paolini (2002), Richard Nonas (2003), Jimmie Durham (2004) - sia da un gruppo di venti ex allievi, dieci italiani - Simone Berti, Gianni Caravaggio, Giuseppe Gabellone, Stefania Galegati, Luisa Lambri, Claudia Losi, Marzia Migliora, Gabriele Picco, Paola Pivi e Pietro Roccasalva e dieci stranieri - Elizabeth Aro (Spagna), Mircea Cantor (Romania), Jorn Ebner (Germania/UK), Lisa Lapinski (USA), Polonca Lovsin (Slovenia), Mauricio Lupini (Venezuela), Laura Matei (Romania), Barak Reiser (Israele), Ásdís Sif Gunnarsdóttir (Islanda), e Salla Tykka (Finlandia).
Il percorso della mostra si sviluppa all’interno del centro storico della città di Como, coinvolgendo vari sedi espositive.
Nella sala del primo piano della Fondazione Antonio Ratti sarà ricostruita l’installazione ispirata ad Alessandro Volta di Haim Steinbach, artista famoso a partire dagli anni ottanta per i suoi assemblages di oggetti comuni. Nell’installazione concepita a Como nel 1999, Fern, Hudson / Como, Volta, Steinbach accosta fotografie degli strumenti voltiani a giocattoli antichi con barche di legno, recuperati da un negozio di Hudson.
All’esterno, nel giardino della sede della FAR, accoglieranno i visitatori le opere di Richard Nonas, artista-antropologo statunitense e di Jimmie Durham, cherokee visiting professor del 2004, che usano la pietra in diverse accezioni: da un lato la serialità quasi minimale della scultura Mappa Mundi di Nonas, realizzata con il porfido dei cordoli stradali di Como, dall’altro Stones Rejected by the Builder, l’ironica tubazione antifunzionale di Durham che “raccorda” il prato con l’edificio.
Il Broletto ospiterà la grande istallazione di Giulio Paolini, massimo esponente dell’Arte Povera, intitolata L’opera autentica e che consiste in uno spazio cubico bianco in cui sono disposte quattro tele disegnate dall’artista, che riproducono quattro posizioni possibili della forma in plexiglas sospesa al centro del cubo stesso.
Negli stessi spazi le opere dell’artista svizzero John Armleder, esponente europeo della corrente Fluxus, che espone un’installazione dal titolo Labyrinth, in cui il plexiglass con quale è realizzata crea un gioco visivo di sovrapposizioni tra la sua forma labirintica e lo spazio circostante e opere video e fotografiche di Allan Kaprow, padre dell’happening. Questa sezione documenterà alcune delle più famose azioni del grande artista americano.
Nella sede dell’associazione Borgovico 33 saranno proiettati due video della serie Energy Clothes di Marina Abramović, massima esponente della Body Art, in cui gli abiti-sculture creati a Como nel 2001 sono contestualizzati in ambiti diversi.
Sempre negli stessi spazi, la serie fotografica Essay di Joseph Kosuth, padre dell’arte concettuale. L’opera documenta l’installazione realizzata a Como nel 1995: una sala all’interno della sede della Fondazione Ratti, interamente dipinta di nero, scandita da frammenti di brani epistolari di Plinio il Giovane in cui vengono descritte le bellezze naturali e architettoniche del lago comasco, accompagnati a citazioni da un testo inglese di fine ‘800 di etichetta della nobiltà inglese e estratti dal Tractatus di Wittgenstein.
Hamish Fulton, artista inglese teorico dell’arte del camminare, proporrà uno dei suoi lavori, ispirato all’esperienza avuta come visiting professor a Como nel 1998.
All’esterno della Ex-Chiesa di San Francesco sarà reinstallata l’opera dei russi Ilya e Emilia Kabakov, La Fontana. Madre e Figlio: grande scheletro di bottiglia realizzato in ferro da cui sgorga acqua corrente.
San Francesco ospiterà inoltre la sezione dedicata agli ex allievi, che presenteranno in alcuni casi opere pensate appositamente per lo spazio e realizzate ai tempi del corso e in altri casi lavori successivi o progetti concepiti appositamente per la mostra.
L’esposizione sarà accompagnata da un catalogo, edito da Charta, con testi di Annie Ratti (Presidente della Fondazione), Giorgio Verzotti (curatore capo del Mart di Rovereto e membro del comitato scientifico della FAR), Anna Daneri (coordinatrice del Corso Superiore di Arte Visiva dal 1995), Angela Vettese con Giacinto Di Pietrantonio (curatori del Corso nei primi 10 anni) e dei Dieci Visiting Professor.
30
aprile 2005
Generations of Art. 10 anni alla FAR
Dal 30 aprile al 10 luglio 2005
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE ANTONIO RATTI – VILLA SUCOTA
Como, Via Per Cernobbio, 19, (Como)
Como, Via Per Cernobbio, 19, (Como)
Orario di apertura
da martedì a domenica, dalle 16 alle 19.30
Vernissage
30 Aprile 2005, ore 18
Editore
CHARTA
Ufficio stampa
ILARIA GIANOLI
Autore
Curatore