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Generazioni a confronto
Tre artisti diversi per età, provenienza geografica e formazione artistica, si confrontano con opere appositamente realizzate per l’occasione: incontrastato protagonista e filo conduttore della esposizione è il segno, sia su carta che su tela
Comunicato stampa
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GENERAZIONI A CONFRONTO
Carlo Cremaschi Anke Feuchtenberger Simone Pellegrini
Tre artisti diversi per età, provenienza geografica e formazione artistica, si confrontano con opere appositamente realizzate per l'occasione, con esiti sorprendenti per qualità e freschezza.
Incontrastato protagonista e filo conduttore della esposizione è il segno (sia su carta che su tela) che assume nel lavoro di ogni artista connotati ben precisi e fortemente caratterizzanti.
Il mondo è in “chiaroscuro”, ma l’uomo l’ha contemplato solamente per il bianco o il nero assoluto. Questa mancata corrispondenza fra la realtà e la sua razionalizzazione trova nell’arte un territorio predisposto a colmare una frattura altrimenti insanabile. Su questo tema si sono confrontate più generazioni di artisti, con approcci differenti fra loro, ma tutti aperti ad accettare il venire meno di strutture razionali su cui saldare il proprio pensiero.
Carlo Cremaschi, con pochi tratti e con gran rispetto per la pulizia della superficie, delinea personaggi enigmatici che per associazioni linguistiche o visive rimandano all’attualità. Le sue figure hanno il carisma e lo smarrimento dei grandi filosofi, sembrano farsi domande che prevedono molteplici risposte. Le forme sono volutamente non finite, forse per negare l’esistenza di valori assoluti che non appartengono al reale.
La ricerca artistica di Anke Feuchtenberger, invece, legata alle atmosfere oniriche e fantastiche di un mondo poetico e disincantato, è valorizzata dalle potenzialità narrative del linguaggio a fumetti. Immagini e testi sono sempre ben correlati, anche se il lessico utilizzato è volutamente poco corrente, “fuori moda”. La sua ricerca fatta di disegni simbolici, ricostruzioni fantastiche e prospettive ribaltate, rispecchia le incertezze del mondo in cui viviamo.
Nelle opere di Simone Pellegrini, al di là degli indubbi riferimenti alla tradizione artistica passata, è singolare la sua concezione dello spazio, all’interno del quale l’artista pare invitarci. Un mondo antiprospettico e privo di regole che ci proietta in un disordine primordiale popolato da animali privi di testa, da arti umani asimmetricamente accostati, da un esubero di spermatozoi e da vagine che si attardano, si allungano, si fanno ghirlanda, cedendo alla tentazione dell’ornamento.
Cremaschi, Feuchtenberger e Pellegrini - nati rispettivamente a Modena, Berlino Est e Ancona, a distanza di qualche decennio l’uno dall’altro - accompagnano il visitatore per mezzo delle loro opere in un viaggio senza meta, ma per questo capace di non escludere nessuna possibilità a priori, contribuendo così ad avvicinare la realtà alla sua descrizione.
Luca Panaro
Carlo Cremaschi Anke Feuchtenberger Simone Pellegrini
Tre artisti diversi per età, provenienza geografica e formazione artistica, si confrontano con opere appositamente realizzate per l'occasione, con esiti sorprendenti per qualità e freschezza.
Incontrastato protagonista e filo conduttore della esposizione è il segno (sia su carta che su tela) che assume nel lavoro di ogni artista connotati ben precisi e fortemente caratterizzanti.
Il mondo è in “chiaroscuro”, ma l’uomo l’ha contemplato solamente per il bianco o il nero assoluto. Questa mancata corrispondenza fra la realtà e la sua razionalizzazione trova nell’arte un territorio predisposto a colmare una frattura altrimenti insanabile. Su questo tema si sono confrontate più generazioni di artisti, con approcci differenti fra loro, ma tutti aperti ad accettare il venire meno di strutture razionali su cui saldare il proprio pensiero.
Carlo Cremaschi, con pochi tratti e con gran rispetto per la pulizia della superficie, delinea personaggi enigmatici che per associazioni linguistiche o visive rimandano all’attualità. Le sue figure hanno il carisma e lo smarrimento dei grandi filosofi, sembrano farsi domande che prevedono molteplici risposte. Le forme sono volutamente non finite, forse per negare l’esistenza di valori assoluti che non appartengono al reale.
La ricerca artistica di Anke Feuchtenberger, invece, legata alle atmosfere oniriche e fantastiche di un mondo poetico e disincantato, è valorizzata dalle potenzialità narrative del linguaggio a fumetti. Immagini e testi sono sempre ben correlati, anche se il lessico utilizzato è volutamente poco corrente, “fuori moda”. La sua ricerca fatta di disegni simbolici, ricostruzioni fantastiche e prospettive ribaltate, rispecchia le incertezze del mondo in cui viviamo.
Nelle opere di Simone Pellegrini, al di là degli indubbi riferimenti alla tradizione artistica passata, è singolare la sua concezione dello spazio, all’interno del quale l’artista pare invitarci. Un mondo antiprospettico e privo di regole che ci proietta in un disordine primordiale popolato da animali privi di testa, da arti umani asimmetricamente accostati, da un esubero di spermatozoi e da vagine che si attardano, si allungano, si fanno ghirlanda, cedendo alla tentazione dell’ornamento.
Cremaschi, Feuchtenberger e Pellegrini - nati rispettivamente a Modena, Berlino Est e Ancona, a distanza di qualche decennio l’uno dall’altro - accompagnano il visitatore per mezzo delle loro opere in un viaggio senza meta, ma per questo capace di non escludere nessuna possibilità a priori, contribuendo così ad avvicinare la realtà alla sua descrizione.
Luca Panaro
23
febbraio 2008
Generazioni a confronto
Dal 23 febbraio al 09 marzo 2008
arte contemporanea
Location
OFFICINA DELLE ARTI
Reggio Nell'emilia, Via Brigata Reggio, 29, (Reggio Nell'emilia)
Reggio Nell'emilia, Via Brigata Reggio, 29, (Reggio Nell'emilia)
Orario di apertura
dal giovedì alla domenica ore 17-23
Vernissage
23 Febbraio 2008, ore 18
Sito web
www.d406.com
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