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Genova d’argento
La ritrovata placca in argento sbalzato raffigurante Un barcheggio di nobili sullo sfondo della veduta della città di Genova, opera di un argentiere fiammingo dell’inizio sec. XVII, è esposta a confronto con due opere fondamentali per illustrare la sua eccezionalità come seicentesca raffigurazione della città vista dal mare e la singolarità della presenza di una barca “lusoria”, cioè usata per il divertimento, sulla quale un gruppo di dame e cavalieri sta brindando.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha accettato la proposta
di acquisto presentata dall’Ufficio Esportazione di Genova e la destinazione alla
Galleria Nazionale della Liguria a Palazzo Spinola della ritrovata placca in argento
sbalzato raffigurante Un barcheggio di nobili sullo sfondo della veduta della città di
Genova, opera di un argentiere fiammingo dell’inizio sec. XVII.
La placca tonda sarà presentata giovedì 28 dicembre alle ore 17 presso il salone di
Palazzo Spinola e sarà esposta per l’occasione, fino al 29 aprile 2018, a confronto con
due opere fondamentali per illustrare la sua eccezionalità come seicentesca
raffigurazione della città vista dal mare e la singolarità della presenza di una barca
“lusoria”, cioè usata per il divertimento, sulla quale un gruppo di dame e cavalieri
sta brindando.
1.
La placca protagonista dell’evento, nonostante le ridotte dimensioni (cm 34), grazie
alla capacità tecnica dell’autore permette una dettagliatissima lettura di tutte le
emergenze architettoniche della città comprese all’interno della cerchia di mura
cinquecentesche: tra la Lanterna sulla sinistra e la basilica di Carignano svettano,
inserite nel tessuto urbano, la chiesa di San Siro, il campanile della Cattedrale e la
torre del Palazzo Ducale mentre lungo l'arco costiero sono riconoscibili il palazzo
Doria di Fassolo con il suo giardino, San Tommaso, l'Arsenale, la Darsena, il palazzo
del Banco di San Giorgio e, in puntuale successione, i vari ponti del porto: ponte dei
Calvi, ponte degli Spinola, ponte della Mercanzia, ponte dei Pesci, ponte dei Chiavari
e ponte dei Cattanei. Altrettanto animato risulta lo specchio acqueo antistante ricco di
pesci fantastici e di realistiche imbarcazioni (galere, galeoni, ma anche una draga e
piccole barche da pesca) .
La presenza delle iniziali «G.A.D. L(?)», interpretabili come quelle di Giovanni
Andrea Doria, sul vessillo dell’imbarcazione lusoria in primo piano, ricondurrebbe la
placchetta ad una prestigiosa committenza Doria in particolare in occasione della
celebrazione delle nozze, nel febbraio 1627, di Giovanni Andrea II Doria con Maria
Polissena Landi, figlia e unica erede di Federico principe di Valditaro. Potrebbe
essere quindi stato concepito, insieme ad altri rilievi analoghi, per il decoro di un
qualche arredo da parata.
La datazione e la particolarità del soggetto permettono di riconoscere nella placca il
piatto seicentesco con la città “cavata da un antico dipinto” che le “signore Duchessa
Melzi e Duchessa di Galliera, sorelle Brignole-Sale” avevano concesso in prestito nel
1868 all’Esposizione Artistico-Archeologico- Industriale, allestita all’Accademia
Ligustica di Belle Arti di Genova, e di cui da allora si erano perse le tracce.
2.
Per presentare al pubblico questa acquisizione si è voluto creare l’accostamento con
l’unica altra analoga veduta in argento finora nota che raffigura la Madonna col
Bambino e i santi Giovanni Battista e Giorgio protettori della città di Genova, opera
di un altro argentiere fiammingo di inizio sec. XVII non ancora identificato di cui si
leggono le iniziali «MTAS·M[E]F[ECI]T» incise sulle mura della città in basso a
destra.
Entrambe esposte alle grandi Mostre ottocentesche genovesi, la prima nel 1892, la
seconda anche nel 1868, sono esempi della ricca e prestigiosa produzione degli
argentieri fiamminghi attivi a Genova nella prima metà del Seicento di cui sono
splendidi esempi gli argenti a soggetti colombiani opera di Matthias Melijn e Gio.
Aelbosca Belga che il pubblico troverà esposti nella stessa sala.
Proprio la possibilità di confronto con gli argenti di Gio. Aelbosca Belga presenti a
Palazzo Spinola ha permesso, grazie alle indagini condotte dai ricercatori Emanuela
Grifoni, Stefano Legnaioli, Beatrice Campanella, Giulia Lorenzetti, Stefano Pagnotta,
Francesco Poggialini, Vincenzo Palleschi del Laboratorio di Spettroscopia Laser
Applicata (ALSLab) dell’Istituto di Chimica dei Composti Organometallici del
Consiglio Nazionale delle Ricerche (ICCOM-CNR) di Pisa e dell’Art-Test Studio
di Luciano Marras di Pisa che hanno generosamente collaborato a tal fine, di
verificare l’analogia delle leghe usate nei due diversi argenti seicenteschi
supportandone con dati scientifici la datazione stilistica. Gli stessi ricercatori hanno
anche predisposto la riproduzione in modello 3D ottenuto tramite la tecnica
fotogrammetrica i cui risultati saranno visibili su un monitor touch-screen che
consentirà sia di ingrandire ogni dettaglio per meglio apprezzarne la maestria, sia di
ruotare l’oggetto e scoprirne il retro e quindi le particolarità della tecnica esecutiva.
3.
La placca che ora, grazie all’acquisizione da parte del Ministero dei Beni e delle
Attività Culturali e del Turismo arricchisce il patrimonio della Galleria Nazionale
della Liguria a Palazzo Spinola, è di particolare interesse anche per la raffigurazione
in primo piano di una scena di “barcheggio”, cioè del navigare per diletto davanti
alla città con una barca “lusoria”, concepita proprio per queste brevi navigazioni
spesso allietate dall’accompagnamento di musici: una consuetudine citata nei
documenti e nelle cronache di particolari festeggiamenti e occasioni di ospitalità,
raramente raffigurato, ma invece protagonista del dipinto di Cornelis de Wael
(Anversa 1592 - Roma 1667) prestito del Conservatorio di Nostra Signora del
Rifugio (Suore Brignoline) restaurato per l’occasione grazie alla collaborazione con
la Soprintendenza ligure.
Il dipinto raffigura, usando le parole dello studioso Orlando Grosso che per primo lo
pubblicò nel 1942, "una festa religiosa" e un "allegro incrociare di barche patrizie"
probabilmente nelle acque di Cornigliano, se l'edificio raffigurato in secondo piano a
sinistra può essere identificato – come già Grosso proponeva – con la badia di
Sant'Andrea nel giorno della fiera per la ricorrenza del santo che motiva l’aria di festa
sia sul sagrato della chiesa, dove sono i banchi dei venditori di cialde, sia sulla
spiaggia da dove molti si imbarcano su semplici barche.
Mentre sullo sfondo emergono la Lanterna e il profilo del promontorio di Portofino,
in primo piano un barcheggio di sei lance lusorie, cioè barche allestite con
baldacchini, decori e bandiere per brevi navigazioni davanti alla costa, dove i nobili
protagonisti, il cui abbigliamento conferma una datazione intorno al 1635-1640, sono
allietati da un accompagnamento musicale di tre suonatori di liuto, arciliuto e chitarra
e tre probabili cantanti a bordo della lancia rossa che procede da destra. Ancora nel
1681, proprio per animare un simile intrattenimento, Alessandro Stradella compose
un brano musicale, intitolato appunto Barcheggio, creato in occasione delle nozze di
Carlo Spinola e Paola Brignole-Sale.
I diversi temi suggeriti dall’analisi dei pezzi esposti sono approfonditi nel catalogo
edito da Sagep a cura di Farida Simonetti e Franco Boggero che hanno coinvolto
esperti dei diversi settori: Cristina Bartolini per l’analisi dell’impostazione delle
vedute della città, Giovanni Panella per quella dei diversi tipi di imbarcazione
raffigurati, Roberto Santamaria per la ricostruzione dell’uso del “barcheggio” in
occasione di particolari festività e Caterina Olcese Spingardi per una riflessione sul
momento storico delle grandi Esposizioni d’arte ottocentesche e i rapporti tra
collezionismo e mercato antiquariale. Questi temi saranno anche, a partire dal mese
di febbraio, oggetto di un articolato ciclo di incontri tematici e visite guidate.
Acquisizione della placca raffigurante Barcheggio di una lancia lusoria nel mare di Genova
del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Direzione Generale Archeologia,
Belle Arti e Paesaggio
in collaborazione con l’Ufficio esportazione di Genova e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti
e Paesaggio per la città Metropolitana di Genova e le province di Imperia, La Spezia e Savona.
Restauri
Gianni Sassu, Palazzo Reale, Genova
Gianni Ziglioli, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio
per la città Metropolitana di Genova e le province di Imperia, La Spezia e Savona
Grafica Paola Marelli, Genova
Apparati didattici Gabriella Aramini
Allestimento Sciutto Srl, Genova
Illuminazione Nuova Co.El S.a.s., Genova
di acquisto presentata dall’Ufficio Esportazione di Genova e la destinazione alla
Galleria Nazionale della Liguria a Palazzo Spinola della ritrovata placca in argento
sbalzato raffigurante Un barcheggio di nobili sullo sfondo della veduta della città di
Genova, opera di un argentiere fiammingo dell’inizio sec. XVII.
La placca tonda sarà presentata giovedì 28 dicembre alle ore 17 presso il salone di
Palazzo Spinola e sarà esposta per l’occasione, fino al 29 aprile 2018, a confronto con
due opere fondamentali per illustrare la sua eccezionalità come seicentesca
raffigurazione della città vista dal mare e la singolarità della presenza di una barca
“lusoria”, cioè usata per il divertimento, sulla quale un gruppo di dame e cavalieri
sta brindando.
1.
La placca protagonista dell’evento, nonostante le ridotte dimensioni (cm 34), grazie
alla capacità tecnica dell’autore permette una dettagliatissima lettura di tutte le
emergenze architettoniche della città comprese all’interno della cerchia di mura
cinquecentesche: tra la Lanterna sulla sinistra e la basilica di Carignano svettano,
inserite nel tessuto urbano, la chiesa di San Siro, il campanile della Cattedrale e la
torre del Palazzo Ducale mentre lungo l'arco costiero sono riconoscibili il palazzo
Doria di Fassolo con il suo giardino, San Tommaso, l'Arsenale, la Darsena, il palazzo
del Banco di San Giorgio e, in puntuale successione, i vari ponti del porto: ponte dei
Calvi, ponte degli Spinola, ponte della Mercanzia, ponte dei Pesci, ponte dei Chiavari
e ponte dei Cattanei. Altrettanto animato risulta lo specchio acqueo antistante ricco di
pesci fantastici e di realistiche imbarcazioni (galere, galeoni, ma anche una draga e
piccole barche da pesca) .
La presenza delle iniziali «G.A.D. L(?)», interpretabili come quelle di Giovanni
Andrea Doria, sul vessillo dell’imbarcazione lusoria in primo piano, ricondurrebbe la
placchetta ad una prestigiosa committenza Doria in particolare in occasione della
celebrazione delle nozze, nel febbraio 1627, di Giovanni Andrea II Doria con Maria
Polissena Landi, figlia e unica erede di Federico principe di Valditaro. Potrebbe
essere quindi stato concepito, insieme ad altri rilievi analoghi, per il decoro di un
qualche arredo da parata.
La datazione e la particolarità del soggetto permettono di riconoscere nella placca il
piatto seicentesco con la città “cavata da un antico dipinto” che le “signore Duchessa
Melzi e Duchessa di Galliera, sorelle Brignole-Sale” avevano concesso in prestito nel
1868 all’Esposizione Artistico-Archeologico- Industriale, allestita all’Accademia
Ligustica di Belle Arti di Genova, e di cui da allora si erano perse le tracce.
2.
Per presentare al pubblico questa acquisizione si è voluto creare l’accostamento con
l’unica altra analoga veduta in argento finora nota che raffigura la Madonna col
Bambino e i santi Giovanni Battista e Giorgio protettori della città di Genova, opera
di un altro argentiere fiammingo di inizio sec. XVII non ancora identificato di cui si
leggono le iniziali «MTAS·M[E]F[ECI]T» incise sulle mura della città in basso a
destra.
Entrambe esposte alle grandi Mostre ottocentesche genovesi, la prima nel 1892, la
seconda anche nel 1868, sono esempi della ricca e prestigiosa produzione degli
argentieri fiamminghi attivi a Genova nella prima metà del Seicento di cui sono
splendidi esempi gli argenti a soggetti colombiani opera di Matthias Melijn e Gio.
Aelbosca Belga che il pubblico troverà esposti nella stessa sala.
Proprio la possibilità di confronto con gli argenti di Gio. Aelbosca Belga presenti a
Palazzo Spinola ha permesso, grazie alle indagini condotte dai ricercatori Emanuela
Grifoni, Stefano Legnaioli, Beatrice Campanella, Giulia Lorenzetti, Stefano Pagnotta,
Francesco Poggialini, Vincenzo Palleschi del Laboratorio di Spettroscopia Laser
Applicata (ALSLab) dell’Istituto di Chimica dei Composti Organometallici del
Consiglio Nazionale delle Ricerche (ICCOM-CNR) di Pisa e dell’Art-Test Studio
di Luciano Marras di Pisa che hanno generosamente collaborato a tal fine, di
verificare l’analogia delle leghe usate nei due diversi argenti seicenteschi
supportandone con dati scientifici la datazione stilistica. Gli stessi ricercatori hanno
anche predisposto la riproduzione in modello 3D ottenuto tramite la tecnica
fotogrammetrica i cui risultati saranno visibili su un monitor touch-screen che
consentirà sia di ingrandire ogni dettaglio per meglio apprezzarne la maestria, sia di
ruotare l’oggetto e scoprirne il retro e quindi le particolarità della tecnica esecutiva.
3.
La placca che ora, grazie all’acquisizione da parte del Ministero dei Beni e delle
Attività Culturali e del Turismo arricchisce il patrimonio della Galleria Nazionale
della Liguria a Palazzo Spinola, è di particolare interesse anche per la raffigurazione
in primo piano di una scena di “barcheggio”, cioè del navigare per diletto davanti
alla città con una barca “lusoria”, concepita proprio per queste brevi navigazioni
spesso allietate dall’accompagnamento di musici: una consuetudine citata nei
documenti e nelle cronache di particolari festeggiamenti e occasioni di ospitalità,
raramente raffigurato, ma invece protagonista del dipinto di Cornelis de Wael
(Anversa 1592 - Roma 1667) prestito del Conservatorio di Nostra Signora del
Rifugio (Suore Brignoline) restaurato per l’occasione grazie alla collaborazione con
la Soprintendenza ligure.
Il dipinto raffigura, usando le parole dello studioso Orlando Grosso che per primo lo
pubblicò nel 1942, "una festa religiosa" e un "allegro incrociare di barche patrizie"
probabilmente nelle acque di Cornigliano, se l'edificio raffigurato in secondo piano a
sinistra può essere identificato – come già Grosso proponeva – con la badia di
Sant'Andrea nel giorno della fiera per la ricorrenza del santo che motiva l’aria di festa
sia sul sagrato della chiesa, dove sono i banchi dei venditori di cialde, sia sulla
spiaggia da dove molti si imbarcano su semplici barche.
Mentre sullo sfondo emergono la Lanterna e il profilo del promontorio di Portofino,
in primo piano un barcheggio di sei lance lusorie, cioè barche allestite con
baldacchini, decori e bandiere per brevi navigazioni davanti alla costa, dove i nobili
protagonisti, il cui abbigliamento conferma una datazione intorno al 1635-1640, sono
allietati da un accompagnamento musicale di tre suonatori di liuto, arciliuto e chitarra
e tre probabili cantanti a bordo della lancia rossa che procede da destra. Ancora nel
1681, proprio per animare un simile intrattenimento, Alessandro Stradella compose
un brano musicale, intitolato appunto Barcheggio, creato in occasione delle nozze di
Carlo Spinola e Paola Brignole-Sale.
I diversi temi suggeriti dall’analisi dei pezzi esposti sono approfonditi nel catalogo
edito da Sagep a cura di Farida Simonetti e Franco Boggero che hanno coinvolto
esperti dei diversi settori: Cristina Bartolini per l’analisi dell’impostazione delle
vedute della città, Giovanni Panella per quella dei diversi tipi di imbarcazione
raffigurati, Roberto Santamaria per la ricostruzione dell’uso del “barcheggio” in
occasione di particolari festività e Caterina Olcese Spingardi per una riflessione sul
momento storico delle grandi Esposizioni d’arte ottocentesche e i rapporti tra
collezionismo e mercato antiquariale. Questi temi saranno anche, a partire dal mese
di febbraio, oggetto di un articolato ciclo di incontri tematici e visite guidate.
Acquisizione della placca raffigurante Barcheggio di una lancia lusoria nel mare di Genova
del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Direzione Generale Archeologia,
Belle Arti e Paesaggio
in collaborazione con l’Ufficio esportazione di Genova e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti
e Paesaggio per la città Metropolitana di Genova e le province di Imperia, La Spezia e Savona.
Restauri
Gianni Sassu, Palazzo Reale, Genova
Gianni Ziglioli, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio
per la città Metropolitana di Genova e le province di Imperia, La Spezia e Savona
Grafica Paola Marelli, Genova
Apparati didattici Gabriella Aramini
Allestimento Sciutto Srl, Genova
Illuminazione Nuova Co.El S.a.s., Genova
28
dicembre 2017
Genova d’argento
Dal 28 dicembre 2017 al 29 aprile 2018
arte antica
Location
GALLERIA NAZIONALE DI PALAZZO SPINOLA
Genova, Piazza Di Pellicceria, 1, (Genova)
Genova, Piazza Di Pellicceria, 1, (Genova)
Orario di apertura
martedì-venerdì 8.30-19.30 | domenica e festivi 13.30-19.30
Vernissage
28 Dicembre 2017, h 17
Curatore