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Geografia senza punti cardinali
Attraverso un’ampia selezione di opere fotografiche provenienti dall’archivio degli artisti e da alcune importanti collezioni private, la mostra offre uno sguardo sul lavoro degli artisti italiani che hanno usato la fotografia nella stagione culturale degli anni ’70.
Comunicato stampa
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La Galleria Giorgio Persano presenta la mostra GEOGRAFIA SENZA PUNTI CARDINALI – La fotografia nell’arte degli anni ’70 in Italia, a cura di Elena Re.
Attraverso un’ampia selezione di opere fotografiche provenienti dall’archivio degli artisti e da alcune importanti collezioni private, la mostra offre uno sguardo sul lavoro degli artisti italiani che hanno usato la fotografia nella stagione culturale degli anni ’70.
Tra la metà degli anni ’60 e lungo tutti gli anni ’70 gli artisti fondano la loro ricerca espressiva in un contesto caratterizzato da una nuova riflessione sulla contemporaneità. Una riflessione che si concentra sulla necessità di esprimere un rinnovamento ideologico ed esistenziale. Ma una riflessione che si proietta di fatto nell’impegno di riconfigurare l’opera stessa, sempre più lontana dall’essere manufatto e sempre più vicina all’essere pensiero visivo.
Seguendo questa direzione, parecchi artisti sperimentano le potenzialità del mezzo fotografico e il risultato è davvero sorprendente. Ciò che si manifesta è un’esplosione di espressività assolutamente nuove, uno scenario talmente ampio e articolato da creare una speciale geografia. Attraversando l’Arte Concettuale e percorrendo quindi la Body Art, il Comportamento, la Ripetizione Differente, la Narrative Art o l’Arte Povera, tale sperimentazione si diffonde in questo periodo un po’ ovunque ma l’Italia rappresenta di fatto un territorio oltremodo fecondo. In pratica, una moltitudine di artisti impegnati in un progetto di ricerca che permetteva di oggettivare attraverso l’uso della fotografia una personale visione del mondo. Sicché le opere fotografiche degli artisti non potevano che essere cariche di straordinari nessi e ricche di molteplici possibilità interpretative. E mentre per taluni autori questa esperienza – intensissima – si sarebbe completata in un arco temporale piuttosto breve, per altri avrebbe costituito l’innesco di un percorso sviluppato ulteriormente nel tempo.
Tracciare i confini di questa geografia umana, culturale, riconoscendo nella sperimentazione fotografica di ogni singolo artista un “luogo” appassionante e fecondo è in sostanza l’idea curatoriale di questa mostra collettiva, che propone il lavoro di autori come Vincenzo Agnetti, Giovanni Anselmo, Marco Bagnoli, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Giuseppe Chiari, Giorgio Ciam, Francesco Clemente, Claudio Costa, Mario Cresci, Nicola De Maria, Giuseppe Desiato, Luciano Fabro, Alberto Garutti, Luigi Ghirri, Marcello Jori, Jannis Kounellis, Ketty La Rocca, Luigi Mainolfi, Elio Mariani, Plinio Martelli, Eliseo Mattiacci, Fabio Mauri, Mario Merz, Luigi Ontani, Mimmo Paladino, Giulio Paolini, Luca Patella, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini, Salvo, Mario Schifano, Aldo Tagliaferro, Franco Vaccari, Franco Vimercati, Michele Zaza, Gilberto Zorio.
Attraverso un’ampia selezione di opere fotografiche provenienti dall’archivio degli artisti e da alcune importanti collezioni private, la mostra offre uno sguardo sul lavoro degli artisti italiani che hanno usato la fotografia nella stagione culturale degli anni ’70.
Tra la metà degli anni ’60 e lungo tutti gli anni ’70 gli artisti fondano la loro ricerca espressiva in un contesto caratterizzato da una nuova riflessione sulla contemporaneità. Una riflessione che si concentra sulla necessità di esprimere un rinnovamento ideologico ed esistenziale. Ma una riflessione che si proietta di fatto nell’impegno di riconfigurare l’opera stessa, sempre più lontana dall’essere manufatto e sempre più vicina all’essere pensiero visivo.
Seguendo questa direzione, parecchi artisti sperimentano le potenzialità del mezzo fotografico e il risultato è davvero sorprendente. Ciò che si manifesta è un’esplosione di espressività assolutamente nuove, uno scenario talmente ampio e articolato da creare una speciale geografia. Attraversando l’Arte Concettuale e percorrendo quindi la Body Art, il Comportamento, la Ripetizione Differente, la Narrative Art o l’Arte Povera, tale sperimentazione si diffonde in questo periodo un po’ ovunque ma l’Italia rappresenta di fatto un territorio oltremodo fecondo. In pratica, una moltitudine di artisti impegnati in un progetto di ricerca che permetteva di oggettivare attraverso l’uso della fotografia una personale visione del mondo. Sicché le opere fotografiche degli artisti non potevano che essere cariche di straordinari nessi e ricche di molteplici possibilità interpretative. E mentre per taluni autori questa esperienza – intensissima – si sarebbe completata in un arco temporale piuttosto breve, per altri avrebbe costituito l’innesco di un percorso sviluppato ulteriormente nel tempo.
Tracciare i confini di questa geografia umana, culturale, riconoscendo nella sperimentazione fotografica di ogni singolo artista un “luogo” appassionante e fecondo è in sostanza l’idea curatoriale di questa mostra collettiva, che propone il lavoro di autori come Vincenzo Agnetti, Giovanni Anselmo, Marco Bagnoli, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Giuseppe Chiari, Giorgio Ciam, Francesco Clemente, Claudio Costa, Mario Cresci, Nicola De Maria, Giuseppe Desiato, Luciano Fabro, Alberto Garutti, Luigi Ghirri, Marcello Jori, Jannis Kounellis, Ketty La Rocca, Luigi Mainolfi, Elio Mariani, Plinio Martelli, Eliseo Mattiacci, Fabio Mauri, Mario Merz, Luigi Ontani, Mimmo Paladino, Giulio Paolini, Luca Patella, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini, Salvo, Mario Schifano, Aldo Tagliaferro, Franco Vaccari, Franco Vimercati, Michele Zaza, Gilberto Zorio.
06
novembre 2010
Geografia senza punti cardinali
Dal 06 novembre 2010 al 15 marzo 2011
fotografia
Location
GIORGIO PERSANO PRINCIPESSA CLOTILDE 45
Torino, Via Principessa Clotilde, 45, (Torino)
Torino, Via Principessa Clotilde, 45, (Torino)
Orario di apertura
da Martedì a Sabato 10-13; 15.30–19
Vernissage
6 Novembre 2010, ore 18-21
Autore
Curatore