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Geometrie e Lirismi intorno al 1930
La mostra raccoglie in una stanza quattro nomi fondamentali del panorama artistico del Novecento. Un’occasione preziosa di vedere sotto lo stesso tetto Kandinsky, Klee, Mirò e Prampolini, maestri della pittura che hanno condiviso l’esperienza dell’astrattismo, anche di persona come Kandinsky e Klee, che abitarono sotto lo stesso tetto durante la loro docenza al Bauhaus
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Giovedì 20 ottobre alle 18.00 torna il consueto appuntamento con L’arte in una stanza, il ciclo di
esposizioni d’arte ideato e organizzato dalla Fondazione Pasquinelli di Corso Magenta, che offre al
pubblico piccole e curatissime mostre con opere della collezione privata Antognini.
Quella d’autunno viene dedicata all’astrattismo europeo: con la
cura di Antonello Negri, Geometrie e Lirismi intorno al 1930
raccoglierà in una stanza quattro nomi fondamentali del
panorama artistico del Novecento. Un’occasione preziosa di
vedere sotto lo stesso tetto Kandinsky, Klee, Mirò e
Prampolini, maestri della pittura che hanno condiviso
l’esperienza dell’astrattismo, anche di persona come
Kandinsky e Klee, che abitarono sotto lo stesso tetto durante la
loro docenza al Bauhaus.
Sono ormai due anni che i milanesi scoprono volta per volta i
capolavori privati della collezione Antognini, che la presidente
della Fondazione Pasquinelli ha deciso di offrire al pubblico in
un percorso attraverso autori sempre nuovi. Da Boccioni, a
Carrà, da Modigliani a Balla, passando per Rousseau, Picasso
e Magritte: come a voler racchiudere gran parte del panorama
artistico del Novecento in un’unica stanza. “Proprio come
piaceva a mio marito, il Maestro Pasquinelli, a cui la
Fondazione è dedicata”- racconta Pina Antognini –
“Raccogliere opere tra loro varie e anche molto differenti, ma
ciascuna significativa nel percorso dell’artista”.
Tutto nasce nella Parigi del 1925: nella capitale francese si respirava un clima intellettuale nuovo,
favorito dal convergere di diverse avanguardie artistiche che videro nell’astrazione la nuova linea
direttiva: da una parte l’astrattismo di Mirò e Prampolini, più lirico, che si allontanava dalla
figurazione con una progressiva astrazione delle forme naturali; dall’altra la pittura geometrica che
partiva dalla linea, dal punto e dal cerchio per arrivare ad una nuova realtà, come nelle opere di
Kandinsky e di Klee. Geometrie e lirismi intorno al 1930, che prosegue fino al 3 dicembre, espone
Divenire (1925), tela dipinta dal ‘maestro della forma’, Kandinsky, utilizzando un vocabolario
geometrico e cromatico familiare al pubblico, ma di difficile interpretazione: il pittore non copia la
“Il Milione”, 27, 24 aprile – 9 maggio 1934
Kandinsky presenta 45 acquarelli e 30 disegni dal
1924 al 1933 per la prima volta in Italia
natura ma propone una serie di segni in sintonia con l’animo umano. Come lui anche Paul Klee
desiderava mostrare l’invisibile agli occhi, portando sulla tela un mondo immaginario, che ha perso
le coordinate tradizionali in favore di spazi atmosferici evocativi accompagnati da segni grafici, che
rompono la lettura lineare dell’opera. Ne è un esempio Regìa nella tempesta, esposto in mostra,
dove numeri, linee e semicerchi circondano una figura a cavallo al centro della tempesta, resa
attraverso l’uso sapiente delle pennellate e del colore.
Il pittore è regista di un nuovo mondo anche nell’astrattismo più lirico e naturale di Mirò e
Prampolini, che guardavano il mondo attraverso la forza
sintetica del colore e delle linee morbide, fino e dipingere
singoli elementi in reciproca relazione. Come in Donna
(1932) dell’artista spagnolo, dove il corpo umano conserva
la morbidezza delle forme femminili anche se sottoposto a
continuo cambiamento e a una costante evoluzione.
La stessa idea di metamorfosi guida l’opera in mostra di
Enrico Prampolini dal titolo Paesaggio femminile (1929):
l’artista, che visse in prima persona il clima artistico
parigino degli anni ‘30, lavorò sul tema del divenire della
materia; nel quadro le forme piene contornate da linee
curve perdono qualsiasi contatto con la realtà contingente
e danno origine a una composizione astratta, quasi un’arte
pura.
Prampolini fu la figura di riferimento per i rapporti tra
l’astrattismo internazionale presentato a Parigi nel 1925 e
l’ambiente artistico italiano, in quegli anni rappresentato
dalla milanese Galleria il Milione. Tra il 1929, quando
aprì, e il 1937, la Galleria ebbe un ruolo fondamentale
nella promozione della giovane arte sia attraverso
esposizioni all’avanguardia, che con pubblicazioni periodiche di grande qualità; i bollettini esposti
in mostra sono la testimonianza di una disponibilità non comune negli anni ‘30 verso le giovani
avanguardie europee.
La mostra viene accompagnata da tre incontri, sempre alle 18.30, tenuti da Antonello Negri -
mercoledì 2 novembre - Silvia Bignami – mercoledì 16 novembre – e Andrea Kerbaker –
mercoledì 30 novembre – che mettono a fuoco aspetti particolari della stagione storica
dell’astrattismo.
Per tutta la durata della mostra, la sezione didattica propone ai bambini dai 6 ai 10 anni delle scuole
primarie, dal lunedì al venerdì mattina: Ci sono un russo, uno svizzero, uno spagnolo e un
italiano... Mentre per le famiglie gli appuntamenti sono sabato 22 ottobre, 12 e 26 novembre e
sabato 3 dicembre dalle 16.00 alle 17.30. I laboratori sono a entrata libera su prenotazione
obbligatoria (www.larteinunastanza@fondazionepasquinelli.org).
“Il Milione”, 50, 23 gennaio 1937 - 14 febbraio
1937
Geometrie e lirismi intorno al 1930 – Le opere
Wassily Kandinsky, Divenire (Werden, Devenir,
Becoming, Growing)
1925
Il titolo del quadro suggerisce un’idea di crescita: la
tensione verso l’alto nasce alla base della
composizione e viene prodotta da due forme
triangolari concatenate i cui angoli acuti puntano in su,
mentre i rettangoli neri allungati in verticale
confermano un’impressione di stabilità. La
composizione è tuttavia complicata dalle sottili strisce
oblique di diversa inclinazione in accentuazione od
opposizione rispetto alle spinte dinamiche dei
rettangoli. Le forme tondeggianti e spigolose, e i
numerosi cerchi di diverse grandezze sono l’immagine
di un’instabile mancanza di peso che fa da
contrappunto ai triangoli saldamente ancorati alla base
del quadro. È un classico esempio di equilibrio di
forme colorate godibile come un brano musicale,
ottenuto attraverso relazioni tra tensioni opposte: peso e leggerezza, stabilità e instabilità e così via.
Paul Klee, Regìa nella tempesta
1938
Il quadro risale all’ultimo difficile
periodo della vita di Klee, incominciato
con il ritorno forzato in Svizzera a
seguito della presa di potere nazista del
1933. Il prevalere di figure e segni neri di
considerevole spessore rispetto ai più
leggeri sistemi grafici sviluppati negli
anni precedenti è una scelta stilistica
tipica di quegli anni.
La tempesta del titolo si manifesta in un
movimento vorticante intorno al centro
restituito da un’alternanza di colori
bianchi e verdastri che fanno immaginare ventate turbinose e scrosci di pioggia, evocati da punti e
tratti neri che convergono a gran velocità verso il personaggio a cavallo al centro della scena. Per la
rappresentazione di quest’ultimo Klee passa a un segno grafico nero, marcato, con il quale delinea
figure che ricordano una decorazione parietale arcaica, preistorica. Si tratta di una tempera eseguita
su un supporto d’occasione, carta di giornale, che s’intravvede sotto il colore.
Joan Miró, Donna (Une femme)
1932
Il quadro appartiene a una serie di dipinti su
tavola intorno al tema della figura femminile
cominciata da Miró nel gennaio 1932 a
Barcellona
Nell’opera le forme ora biomorfiche, ora
geometriche, introducono a fantasmagoriche
proiezioni di una fantasia in assoluta libertà,
come fossero singoli elementi in reciproca
relazione, tra astrazioni assolute e allusioni
antropomorfiche.
Donna appartiene al periodo della cosiddetta
“concentrazione plastica” caratterizzata da
grande forza sintetica, basata su nette e sonore
campiture cromatiche e forme essenziali
chiaramente definite.
...“ Vedendo il coordinamento dei colori e delle
forme dei suoi quadri – osserva il coreografo Léonide Massine – si prova in maniera del tutto
involontaria un sentimento di gioia e un bisogno di danzare...”; infatti il quadro possiede un
intrinseco dinamismo: la figura è sottoposta a una deformazione che pare prodotta da un movimento
selvaggio, da una danza estatica.
Enrico Prampolini, Paesaggio femminile
1929 c.
Il Paesaggio femminile di collezione Antognini esemplifica alla
perfezione la fase matura dell’evoluzione artistica di Prampolini, che
egli stesso definì “realismo astratto o idealismo cosmico”.
Il primo elemento paesaggistico “realista” del dipinto è il cielo azzurro
segnato da qualche nuvola; ancor più realista è una forma a triangolo
irregolarmente frastagliata con evidente allusione alla Sicilia. Tuttavia
la somma dei due fattori porta a un risultato “astratto” (un’isola che
vola nel cielo), ulteriormente rafforzato da segni curvilinei e retti e dal
torso femminile nudo sovrastante la Sicilia.
Il carattere visionario della composizione è accentuato dalla morbida
finestra, allungata e tondeggiante, che si apre sullo spettacolare
scenario cosmico dove sembra proiettarsi questa sorta di “nascita di
Venere”. L’idea della visione zenitale della Sicilia è legata alle
esperienze aeropittoriche di Prampolini, che era stato tra i firmatari del
futurista Manifesto dell’aeropittura; ma un’immagine come questa è un
risultato del tutto mentale, poiché una prospettiva di questo tipo era
impossibile con gli strumenti dell’epoca.
Geometrie e lirismi intorno al 1930 - Le conferenze del mercoledì alle 18:30
Oltre alla mostra, un ciclo di conferenze mette a fuoco aspetti particolari della stagione storica
dell’astrattismo: la sua fortuna milanese negli anni Trenta, gli scambi tra Russia, Germania e
Francia attraverso la figura di Kandinsky, e lo stretto legame tra il surrealismo e le poesie di
Prévert.
1 L’ASTRATTISMO E LA GALLERIA DEL MILIONE A MILANO
Antonello Negri
mercoledì 2 novembre 2016, ore 18,30
2 WASSILY KANDINSKY. DALLA RUSSIA CON AMORE
Silvia Bignami
mercoledì 16 novembre 2016, ore 18,30
3 MIRÒ, PRÉVERT E GLI ALTRI POETI
Andrea Kerbaker
mercoledì 30 novembre 2016, ore 18,30
Geometrie e lirismi intorno al 1930 - La didattica
La sezione didattica della Fondazione Pasquinelli è dedicata a un pubblico dai 6 ai 10 anni e offre ai
bambini la possibilità di avvicinarsi all’arte contemporanea divertendosi.
Per le scuole primarie
CI SONO UN RUSSO, UNO SVIZZERO, UNO SPAGNOLO E UN ITALIANO...
Dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 11.00
Visita guidata di un’ora e mezza alla scoperta dei diversi astrattismi
di Kandinsky, Klee, Miró e Prampolini.
Per bambini e famiglie
“I MIEI DISEGNI POSSONO VOLARE!”
Sabato 22 ottobre, 26 novembre e 3 dicembre dalle 16.00 alle 17.30.
Un pomeriggio alla scoperta dell’universo fantastico di Paul Klee.
I COLORI DELLA MUSICA
Sabato 12 novembre 2016 dalle 16.00 alle 17.30.
Dopo una breve visita guidata alla mostra, i bambini della PYO – Pasquinelli Young Orchestra-
diretti dal Maestro Carlo Taffuri, intratterranno il giovane pubblico con esecuzioni di brani riferiti ai
quattro artisti.
Entrata libera su prenotazione obbligatoria:
didattica@fondazionepasquinelli.org oppure 348 19 46 932
(lunedì - venerdì, 9.00 - 13.00 / 14.00 - 16.00)
esposizioni d’arte ideato e organizzato dalla Fondazione Pasquinelli di Corso Magenta, che offre al
pubblico piccole e curatissime mostre con opere della collezione privata Antognini.
Quella d’autunno viene dedicata all’astrattismo europeo: con la
cura di Antonello Negri, Geometrie e Lirismi intorno al 1930
raccoglierà in una stanza quattro nomi fondamentali del
panorama artistico del Novecento. Un’occasione preziosa di
vedere sotto lo stesso tetto Kandinsky, Klee, Mirò e
Prampolini, maestri della pittura che hanno condiviso
l’esperienza dell’astrattismo, anche di persona come
Kandinsky e Klee, che abitarono sotto lo stesso tetto durante la
loro docenza al Bauhaus.
Sono ormai due anni che i milanesi scoprono volta per volta i
capolavori privati della collezione Antognini, che la presidente
della Fondazione Pasquinelli ha deciso di offrire al pubblico in
un percorso attraverso autori sempre nuovi. Da Boccioni, a
Carrà, da Modigliani a Balla, passando per Rousseau, Picasso
e Magritte: come a voler racchiudere gran parte del panorama
artistico del Novecento in un’unica stanza. “Proprio come
piaceva a mio marito, il Maestro Pasquinelli, a cui la
Fondazione è dedicata”- racconta Pina Antognini –
“Raccogliere opere tra loro varie e anche molto differenti, ma
ciascuna significativa nel percorso dell’artista”.
Tutto nasce nella Parigi del 1925: nella capitale francese si respirava un clima intellettuale nuovo,
favorito dal convergere di diverse avanguardie artistiche che videro nell’astrazione la nuova linea
direttiva: da una parte l’astrattismo di Mirò e Prampolini, più lirico, che si allontanava dalla
figurazione con una progressiva astrazione delle forme naturali; dall’altra la pittura geometrica che
partiva dalla linea, dal punto e dal cerchio per arrivare ad una nuova realtà, come nelle opere di
Kandinsky e di Klee. Geometrie e lirismi intorno al 1930, che prosegue fino al 3 dicembre, espone
Divenire (1925), tela dipinta dal ‘maestro della forma’, Kandinsky, utilizzando un vocabolario
geometrico e cromatico familiare al pubblico, ma di difficile interpretazione: il pittore non copia la
“Il Milione”, 27, 24 aprile – 9 maggio 1934
Kandinsky presenta 45 acquarelli e 30 disegni dal
1924 al 1933 per la prima volta in Italia
natura ma propone una serie di segni in sintonia con l’animo umano. Come lui anche Paul Klee
desiderava mostrare l’invisibile agli occhi, portando sulla tela un mondo immaginario, che ha perso
le coordinate tradizionali in favore di spazi atmosferici evocativi accompagnati da segni grafici, che
rompono la lettura lineare dell’opera. Ne è un esempio Regìa nella tempesta, esposto in mostra,
dove numeri, linee e semicerchi circondano una figura a cavallo al centro della tempesta, resa
attraverso l’uso sapiente delle pennellate e del colore.
Il pittore è regista di un nuovo mondo anche nell’astrattismo più lirico e naturale di Mirò e
Prampolini, che guardavano il mondo attraverso la forza
sintetica del colore e delle linee morbide, fino e dipingere
singoli elementi in reciproca relazione. Come in Donna
(1932) dell’artista spagnolo, dove il corpo umano conserva
la morbidezza delle forme femminili anche se sottoposto a
continuo cambiamento e a una costante evoluzione.
La stessa idea di metamorfosi guida l’opera in mostra di
Enrico Prampolini dal titolo Paesaggio femminile (1929):
l’artista, che visse in prima persona il clima artistico
parigino degli anni ‘30, lavorò sul tema del divenire della
materia; nel quadro le forme piene contornate da linee
curve perdono qualsiasi contatto con la realtà contingente
e danno origine a una composizione astratta, quasi un’arte
pura.
Prampolini fu la figura di riferimento per i rapporti tra
l’astrattismo internazionale presentato a Parigi nel 1925 e
l’ambiente artistico italiano, in quegli anni rappresentato
dalla milanese Galleria il Milione. Tra il 1929, quando
aprì, e il 1937, la Galleria ebbe un ruolo fondamentale
nella promozione della giovane arte sia attraverso
esposizioni all’avanguardia, che con pubblicazioni periodiche di grande qualità; i bollettini esposti
in mostra sono la testimonianza di una disponibilità non comune negli anni ‘30 verso le giovani
avanguardie europee.
La mostra viene accompagnata da tre incontri, sempre alle 18.30, tenuti da Antonello Negri -
mercoledì 2 novembre - Silvia Bignami – mercoledì 16 novembre – e Andrea Kerbaker –
mercoledì 30 novembre – che mettono a fuoco aspetti particolari della stagione storica
dell’astrattismo.
Per tutta la durata della mostra, la sezione didattica propone ai bambini dai 6 ai 10 anni delle scuole
primarie, dal lunedì al venerdì mattina: Ci sono un russo, uno svizzero, uno spagnolo e un
italiano... Mentre per le famiglie gli appuntamenti sono sabato 22 ottobre, 12 e 26 novembre e
sabato 3 dicembre dalle 16.00 alle 17.30. I laboratori sono a entrata libera su prenotazione
obbligatoria (www.larteinunastanza@fondazionepasquinelli.org).
“Il Milione”, 50, 23 gennaio 1937 - 14 febbraio
1937
Geometrie e lirismi intorno al 1930 – Le opere
Wassily Kandinsky, Divenire (Werden, Devenir,
Becoming, Growing)
1925
Il titolo del quadro suggerisce un’idea di crescita: la
tensione verso l’alto nasce alla base della
composizione e viene prodotta da due forme
triangolari concatenate i cui angoli acuti puntano in su,
mentre i rettangoli neri allungati in verticale
confermano un’impressione di stabilità. La
composizione è tuttavia complicata dalle sottili strisce
oblique di diversa inclinazione in accentuazione od
opposizione rispetto alle spinte dinamiche dei
rettangoli. Le forme tondeggianti e spigolose, e i
numerosi cerchi di diverse grandezze sono l’immagine
di un’instabile mancanza di peso che fa da
contrappunto ai triangoli saldamente ancorati alla base
del quadro. È un classico esempio di equilibrio di
forme colorate godibile come un brano musicale,
ottenuto attraverso relazioni tra tensioni opposte: peso e leggerezza, stabilità e instabilità e così via.
Paul Klee, Regìa nella tempesta
1938
Il quadro risale all’ultimo difficile
periodo della vita di Klee, incominciato
con il ritorno forzato in Svizzera a
seguito della presa di potere nazista del
1933. Il prevalere di figure e segni neri di
considerevole spessore rispetto ai più
leggeri sistemi grafici sviluppati negli
anni precedenti è una scelta stilistica
tipica di quegli anni.
La tempesta del titolo si manifesta in un
movimento vorticante intorno al centro
restituito da un’alternanza di colori
bianchi e verdastri che fanno immaginare ventate turbinose e scrosci di pioggia, evocati da punti e
tratti neri che convergono a gran velocità verso il personaggio a cavallo al centro della scena. Per la
rappresentazione di quest’ultimo Klee passa a un segno grafico nero, marcato, con il quale delinea
figure che ricordano una decorazione parietale arcaica, preistorica. Si tratta di una tempera eseguita
su un supporto d’occasione, carta di giornale, che s’intravvede sotto il colore.
Joan Miró, Donna (Une femme)
1932
Il quadro appartiene a una serie di dipinti su
tavola intorno al tema della figura femminile
cominciata da Miró nel gennaio 1932 a
Barcellona
Nell’opera le forme ora biomorfiche, ora
geometriche, introducono a fantasmagoriche
proiezioni di una fantasia in assoluta libertà,
come fossero singoli elementi in reciproca
relazione, tra astrazioni assolute e allusioni
antropomorfiche.
Donna appartiene al periodo della cosiddetta
“concentrazione plastica” caratterizzata da
grande forza sintetica, basata su nette e sonore
campiture cromatiche e forme essenziali
chiaramente definite.
...“ Vedendo il coordinamento dei colori e delle
forme dei suoi quadri – osserva il coreografo Léonide Massine – si prova in maniera del tutto
involontaria un sentimento di gioia e un bisogno di danzare...”; infatti il quadro possiede un
intrinseco dinamismo: la figura è sottoposta a una deformazione che pare prodotta da un movimento
selvaggio, da una danza estatica.
Enrico Prampolini, Paesaggio femminile
1929 c.
Il Paesaggio femminile di collezione Antognini esemplifica alla
perfezione la fase matura dell’evoluzione artistica di Prampolini, che
egli stesso definì “realismo astratto o idealismo cosmico”.
Il primo elemento paesaggistico “realista” del dipinto è il cielo azzurro
segnato da qualche nuvola; ancor più realista è una forma a triangolo
irregolarmente frastagliata con evidente allusione alla Sicilia. Tuttavia
la somma dei due fattori porta a un risultato “astratto” (un’isola che
vola nel cielo), ulteriormente rafforzato da segni curvilinei e retti e dal
torso femminile nudo sovrastante la Sicilia.
Il carattere visionario della composizione è accentuato dalla morbida
finestra, allungata e tondeggiante, che si apre sullo spettacolare
scenario cosmico dove sembra proiettarsi questa sorta di “nascita di
Venere”. L’idea della visione zenitale della Sicilia è legata alle
esperienze aeropittoriche di Prampolini, che era stato tra i firmatari del
futurista Manifesto dell’aeropittura; ma un’immagine come questa è un
risultato del tutto mentale, poiché una prospettiva di questo tipo era
impossibile con gli strumenti dell’epoca.
Geometrie e lirismi intorno al 1930 - Le conferenze del mercoledì alle 18:30
Oltre alla mostra, un ciclo di conferenze mette a fuoco aspetti particolari della stagione storica
dell’astrattismo: la sua fortuna milanese negli anni Trenta, gli scambi tra Russia, Germania e
Francia attraverso la figura di Kandinsky, e lo stretto legame tra il surrealismo e le poesie di
Prévert.
1 L’ASTRATTISMO E LA GALLERIA DEL MILIONE A MILANO
Antonello Negri
mercoledì 2 novembre 2016, ore 18,30
2 WASSILY KANDINSKY. DALLA RUSSIA CON AMORE
Silvia Bignami
mercoledì 16 novembre 2016, ore 18,30
3 MIRÒ, PRÉVERT E GLI ALTRI POETI
Andrea Kerbaker
mercoledì 30 novembre 2016, ore 18,30
Geometrie e lirismi intorno al 1930 - La didattica
La sezione didattica della Fondazione Pasquinelli è dedicata a un pubblico dai 6 ai 10 anni e offre ai
bambini la possibilità di avvicinarsi all’arte contemporanea divertendosi.
Per le scuole primarie
CI SONO UN RUSSO, UNO SVIZZERO, UNO SPAGNOLO E UN ITALIANO...
Dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 11.00
Visita guidata di un’ora e mezza alla scoperta dei diversi astrattismi
di Kandinsky, Klee, Miró e Prampolini.
Per bambini e famiglie
“I MIEI DISEGNI POSSONO VOLARE!”
Sabato 22 ottobre, 26 novembre e 3 dicembre dalle 16.00 alle 17.30.
Un pomeriggio alla scoperta dell’universo fantastico di Paul Klee.
I COLORI DELLA MUSICA
Sabato 12 novembre 2016 dalle 16.00 alle 17.30.
Dopo una breve visita guidata alla mostra, i bambini della PYO – Pasquinelli Young Orchestra-
diretti dal Maestro Carlo Taffuri, intratterranno il giovane pubblico con esecuzioni di brani riferiti ai
quattro artisti.
Entrata libera su prenotazione obbligatoria:
didattica@fondazionepasquinelli.org oppure 348 19 46 932
(lunedì - venerdì, 9.00 - 13.00 / 14.00 - 16.00)
20
ottobre 2016
Geometrie e Lirismi intorno al 1930
Dal 20 ottobre al 03 dicembre 2016
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE PASQUINELLI
Milano, Corso Magenta, 42, (Milano)
Milano, Corso Magenta, 42, (Milano)
Orario di apertura
lunedì – venerdì 15:00 – 19:00; sabato 10:00 – 12:00
Vernissage
20 Ottobre 2016, ore 18
Autore