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Georg Herold / Hervé Ingrand
doppia personale
Comunicato stampa
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Gallery A: GEORG HEROLD
Fra gli artisti che hanno e continuano ad influenzare le nuove generazioni di artisti Georg Herold è senza dubbio uno di quelli. Il suo lavoro si muove senza difficoltà, ironicamente, con un disincantato senso politico; ci appare nell’aspetto e in maniera estraniante attraverso la determinata contraddittorietà dei materiali utilizzati: dai mattoni al caviale, dal ruvido legno al nylon. Questi materiali vincolati a significati sociali o politici sono reinterpretati, nella pratica artistica sulla superficie della tela, o come sculture, in modo imbarazzante ed alienati dalla propria funzione. Tutto ciò può farci venire in mente il teatro dell’assurdo di Samuel Beckett o gli Idioti di Lars Von Trier, dove il significato è presente ma sfugge ad ogni connotazione certa di definizione. Di fatti nel momento in cui la verità sembra rivelata nella nostra mente si apre nuovamente il sipario per mostrarci un’ulteriore visione che svicola dalla nostra acquisita certezza ad un’altra che non avremmo mai considerato. Questa “amletica” considerazione può comunicarci che tutto ciò a cui noi assistiamo è parte dell’ umano, in cui risiede la contraddizione, della vita e dei suoi risvolti assurdi, nella banalità dei gesti quotidiani alle più alte aspirazioni, fino a giungere alla farsa della politica e della strategia e di conseguenza alle sue vittime. Herold traduce tutto ciò in maniera insospettabile e così anche le sue esperienze in opere che non possono univocamente mostrarci completamente il loro significato perché l’illusione che ironicamente esse manifestano non può svelare il più cinico disincanto del risultato delle esperienze che le hanno prodotte. Questo non significa una malinconica destituzione dell’artista nel recondito significato delle opere, ma un ulteriore livello di analisi che può produrre una catartica visione inducendo al sorriso chi voglia realmente vedere.
Gallery B: HERVE’ INGRAND “Cetèternelatelier: the empty studio – le grotatrip”
L’opera di Hervé Ingrand è il risultato di un processo cominciato nel 1994 e sviluppatosi attorno al principio dell’Atelier come luogo di creazione e a sua volta come opera esso stesso. Ciò ha prodotto nel corso degli anni la creazione di 7 differenti atelier, dove sia le pitture prodotte negli studi che gli stessi ambienti, ricreati in scala 1 a 1, sono diventate 7 differenti opere. Da un lato, quindi, la pittura di Ingrand assume una connotazione narrativa e installativa, dall’altro documenta gli oggetti (quelli che l’artista accumula nel proprio studio e che rappresenta come “Nature morte del muro dell’atelier”) e fatti ed azioni (come l’improvvisa “Caduta dello Specchio”) che subentrano nello studio dell’artista, e che ne caratterizzano gli andamenti e gli sviluppi. Vicissitudini che, il più delle volte succedendosi senza alcuna voluta premeditazione, determinano la nascita di un nuovo atelier che, come un codice genetico ereditato, contiene in sé le informazioni del precedente, e che al contempo va progressivamente arricchendosi di nuove, creando canali della comunicazione artistica stratificati e multisfaccettati. Proprio per essere un lavoro in continuo divenire, l’atelier è espressione della mente dell’artista, del suo costante arrovellarsi attorno ai principi costitutivi della forma e dei suoi improvvisi sviluppi. Questa mostra, di fatti, rappresenta gli ulteriori sviluppi di questo procedere attraverso lo spazio dell’atelier e del suo contenuto in forma di oggetti accumulatisi che, come l’artista ama parafrasare, sono il suo tesoro. Questa massa di oggetti, alla rinfusa (le grotà), più volte rappresentati come una montagna, oggi subiscono a loro volta una trasmigrazione fino alla sparizione. In questo modo Ingrand crea un’ulteriore spazio in cui il fantasma dell’oggetto scomparso, delimitato dalla bidimensionalità della tela, è il soggetto assente della sua continua ed incessante ricerca artistica all’interno dell’atelier.
26
maggio 2006
Georg Herold / Hervé Ingrand
Dal 26 maggio al 14 luglio 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA RAUCCI/SANTAMARIA
Napoli, Corso Amedeo Di Savoia Duca D'aosta, 190, (Napoli)
Napoli, Corso Amedeo Di Savoia Duca D'aosta, 190, (Napoli)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle 11,00 alle 13,30 e dalle 15,00 alle 18,30
Vernissage
26 Maggio 2006, ore 19,30-21,30
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