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George Ilich – Volete saperne qualcosa in più della guerra e del desiderio?
Nei lavori di Gorge Ilich abbondano gli oggetti che rimandano sia alla Storia in atto che a quella trascorsa (bandiere americane, riferimenti alla monarchia serba). Un certo feticismo degli accessori femminili convive con quello degli accessori storici.
Comunicato stampa
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Il 31 Luglio 2004 si inaugura alle ore 18:30 alla presenza dell'artista presso il Centro Espositivo di Palazzo dei Sette ad Orvieto un'importante mostra di George Ilich.
La mostra, curata da Enrico Mascelloni e Duccio K. Marignoli, presenterà una rassegna di opere a tecnica mista ed installazioni, che abbracciano un arco temporale che va dal 1990 al 2004.
Il catalogo, edito da Adriano Parise, conterrà la riproduzione fotografica delle opere, testi critici dei curatori ed un apparato bio-bibliografico.
George Ilich nasce nel 1960 in USA nel New Jersey; studia pittura a Monaco e quindi si laurea in pittura e scultura alla Columbia University. Vive e lavora a Parigi. Di genitori serbi, Ilich ha vissuto in molti luoghi diversi. Dotato di una ragguardevole tecnica, inizia disegnando e dipingendo con una certa vena espressionista. Dopo aver sperimentato media e materiali diversi ha intrapreso in tempi recenti un lavoro assai originale caratterizzato da potenti e incombenti memorie legate alla guerra e alla storia dell'est europeo, della Jugoslavia in particolare.
"Siamo circondati da guerre e finalmente, almeno, ce ne accorgiamo.
Quella Balkanica, da poco in pausa, ha catapultato su questa nostra strana Europa massi di passato. Che sia ancora possibile estetizzare il fruscio di questa Europa vecchia e trucida? George Ilich ci prova in ogni opera. Il linguaggio è all'insegna di un'erotizzazione costante della rappresentazione. Il luogo in cui opera è naturalmente Parigi.
Chi potrebbe negare che il cuore, il nodo, il punto di maggior tensione dell'immaginario di George Ilich sia l'erotismo?
George è maestro nel caricare di tensione erotica gli oggetti e persino lo spazio che li ordina, che è quasi sempre congestionato, carico, riempito di frammenti/fantasmi di vita vissuta. Objects trouvées ce ne sono quindi in abbondanza, ma ben pochi vengono trovati nelle discariche o nei mercatini (questi serbatoi sentimentali dell'arte del Novecento), bensì appartengono alla sua vita vissuta e non di rado appaiono preziosi non solo sul piano della memoria sentimentale.
Nei lavori di Gorge Ilich abbondano gli oggetti che rimandano sia alla Storia in atto che a quella trascorsa (bandiere americane, riferimenti alla monarchia serba). Un certo feticismo degli accessori femminili convive con quello degli accessori storici." (Enrico Mascelloni)
"George Ilich nelle sue installazioni/non-installazioni rifiuta risolutamente quel sistema grammaticale elegante ed accademico dell'arrangiamento o della reinterpretazione di oggetti che è ormai tipico dell'arte contemporanea. Ha l'aria di fare la stessa cosa, ma in realtà procede in direzione opposta. Egli prende le distanze da una tecnica che ai suoi esordi era sicuramente nuova e interessante, orientata all'uso iconico dei soggetti come voleva Warhol. In termini tattici il suo lavoro segue una strategia simile a quella della poesia haiku, dove una parola evocativa diventa il perno intorno al quale viene suggerito un mondo, sempre attentamente suggestivo, ma che non è mai descritto completamente. Questa è la strategia della melanconia. Questo è un processo lirico. Questa è anche la strategia dell'immobilità, dell'indolenza. " (Duccio K. Marignoli)
La mostra, curata da Enrico Mascelloni e Duccio K. Marignoli, presenterà una rassegna di opere a tecnica mista ed installazioni, che abbracciano un arco temporale che va dal 1990 al 2004.
Il catalogo, edito da Adriano Parise, conterrà la riproduzione fotografica delle opere, testi critici dei curatori ed un apparato bio-bibliografico.
George Ilich nasce nel 1960 in USA nel New Jersey; studia pittura a Monaco e quindi si laurea in pittura e scultura alla Columbia University. Vive e lavora a Parigi. Di genitori serbi, Ilich ha vissuto in molti luoghi diversi. Dotato di una ragguardevole tecnica, inizia disegnando e dipingendo con una certa vena espressionista. Dopo aver sperimentato media e materiali diversi ha intrapreso in tempi recenti un lavoro assai originale caratterizzato da potenti e incombenti memorie legate alla guerra e alla storia dell'est europeo, della Jugoslavia in particolare.
"Siamo circondati da guerre e finalmente, almeno, ce ne accorgiamo.
Quella Balkanica, da poco in pausa, ha catapultato su questa nostra strana Europa massi di passato. Che sia ancora possibile estetizzare il fruscio di questa Europa vecchia e trucida? George Ilich ci prova in ogni opera. Il linguaggio è all'insegna di un'erotizzazione costante della rappresentazione. Il luogo in cui opera è naturalmente Parigi.
Chi potrebbe negare che il cuore, il nodo, il punto di maggior tensione dell'immaginario di George Ilich sia l'erotismo?
George è maestro nel caricare di tensione erotica gli oggetti e persino lo spazio che li ordina, che è quasi sempre congestionato, carico, riempito di frammenti/fantasmi di vita vissuta. Objects trouvées ce ne sono quindi in abbondanza, ma ben pochi vengono trovati nelle discariche o nei mercatini (questi serbatoi sentimentali dell'arte del Novecento), bensì appartengono alla sua vita vissuta e non di rado appaiono preziosi non solo sul piano della memoria sentimentale.
Nei lavori di Gorge Ilich abbondano gli oggetti che rimandano sia alla Storia in atto che a quella trascorsa (bandiere americane, riferimenti alla monarchia serba). Un certo feticismo degli accessori femminili convive con quello degli accessori storici." (Enrico Mascelloni)
"George Ilich nelle sue installazioni/non-installazioni rifiuta risolutamente quel sistema grammaticale elegante ed accademico dell'arrangiamento o della reinterpretazione di oggetti che è ormai tipico dell'arte contemporanea. Ha l'aria di fare la stessa cosa, ma in realtà procede in direzione opposta. Egli prende le distanze da una tecnica che ai suoi esordi era sicuramente nuova e interessante, orientata all'uso iconico dei soggetti come voleva Warhol. In termini tattici il suo lavoro segue una strategia simile a quella della poesia haiku, dove una parola evocativa diventa il perno intorno al quale viene suggerito un mondo, sempre attentamente suggestivo, ma che non è mai descritto completamente. Questa è la strategia della melanconia. Questo è un processo lirico. Questa è anche la strategia dell'immobilità, dell'indolenza. " (Duccio K. Marignoli)
31
luglio 2004
George Ilich – Volete saperne qualcosa in più della guerra e del desiderio?
Dal 31 luglio al 29 agosto 2004
arte contemporanea
Location
PALAZZO DEI SETTE
Orvieto, Corso Cavour, 87, (Terni)
Orvieto, Corso Cavour, 87, (Terni)
Vernissage
31 Luglio 2004, ore 18:30
Curatore