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George Lilanga
Per la prima volta in una galleria privata a Roma vengono esposte le opere di George Lilanga, il piu’ grande artista della Tanzania. La mostra, curata da Enrico Mascelloni, consiste in una selezione di quadri e sculture dalla collezione Griccioli.
Comunicato stampa
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Per la prima volta in una galleria privata a Roma vengono esposte le opere di George Lilanga, il piu’ grande artista della Tanzania. La mostra, curata da Enrico Mascelloni, consiste in una selezione di quadri e sculture dalla collezione Griccioli. Sara’ aperta al pubblico fino ai primi di dicembre.
Il Gabbiano continua cosi’ il suo programma internazionale e dopo avere acceso i riflettori su artisti iraniani, americani, latinoamericani, spagnoli, francesi, e’ lieto di proporre al pubblico romano quadri e sculture di questo grande artista africano a cui si e’ ispirato anche Keith Haring.
Nato nel 1934, nel villaggio di Kikwetu, a sud della Tanzania, come molti ragazzi della tribu’ di Makonde, George Lilanga aveva cominciato a scolpire le tenere radici di kassava per poi cimentarsi nel legno di mpingo meglio conosciuto come African Blackwood usato soprattutto per realizzare strumenti musicali.
Piu’ tardi comincio’ a dipingere su muri, tele, batik, pelli di capra, su cui manifestava la sua fertile fantasia imbevuta di forme e colori. La sua prima mostra importante gli fu dedicata nel 1978 a Washington DC. In quell’occasione i critici paragonarono la sua opera all’Art Brut di Jean Dubuffet.
Da allora in poi le opere di George Lilanga hanno viaggiato negli Stati Uniti, in Europa, Giappone. Morto a Dar El Salaam nel 2005, e’ considerato all’unanimita’ uno dei piu’ grandi artisti africani contemporanei. Il successo non gli ha impedito di rimanere un portavoce della cultura e della mitologia della sua tribu’. Gli straordinari colori e i movimenti ritmici delle figure che animano le sue opere rappresentano la danza Mapico.
Roma, Ottobre 2009
Il Gabbiano continua cosi’ il suo programma internazionale e dopo avere acceso i riflettori su artisti iraniani, americani, latinoamericani, spagnoli, francesi, e’ lieto di proporre al pubblico romano quadri e sculture di questo grande artista africano a cui si e’ ispirato anche Keith Haring.
Nato nel 1934, nel villaggio di Kikwetu, a sud della Tanzania, come molti ragazzi della tribu’ di Makonde, George Lilanga aveva cominciato a scolpire le tenere radici di kassava per poi cimentarsi nel legno di mpingo meglio conosciuto come African Blackwood usato soprattutto per realizzare strumenti musicali.
Piu’ tardi comincio’ a dipingere su muri, tele, batik, pelli di capra, su cui manifestava la sua fertile fantasia imbevuta di forme e colori. La sua prima mostra importante gli fu dedicata nel 1978 a Washington DC. In quell’occasione i critici paragonarono la sua opera all’Art Brut di Jean Dubuffet.
Da allora in poi le opere di George Lilanga hanno viaggiato negli Stati Uniti, in Europa, Giappone. Morto a Dar El Salaam nel 2005, e’ considerato all’unanimita’ uno dei piu’ grandi artisti africani contemporanei. Il successo non gli ha impedito di rimanere un portavoce della cultura e della mitologia della sua tribu’. Gli straordinari colori e i movimenti ritmici delle figure che animano le sue opere rappresentano la danza Mapico.
Roma, Ottobre 2009
28
ottobre 2009
George Lilanga
Dal 28 ottobre al 30 novembre 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA IL GABBIANO
Roma, Via Della Frezza, 51, (Roma)
Roma, Via Della Frezza, 51, (Roma)
Vernissage
28 Ottobre 2009, ore 18
Autore
Curatore