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George Tatge / All’ombra di Bramante
Questa mostra presenta gli stessi artisti che durante l’estate hanno collocato le loro sculture nel parco dell’Hotel Bramante, situato sotto (“all’ombra”) della bramantesca cupola di Santa Maria della Consolazione
Comunicato stampa
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Questa mostra presenta gli stessi artisti che durante l'estate hanno collocato le loro sculture nel parco dell'Hotel Bramante, situato sotto ("all'ombra") della bramantesca cupola di Santa Maria della Consolazione: ora, nelle belle sale della galleria, si presentano i loro disegni o progetti, insieme alle immagini fotografiche delle loro sculture.
Il disegno, è noto, è il primo momento - temporale e concettuale - dell'arte, sia per i pittori che per gli scultori. Può essere schizzo, appunto, memoria, progetto, opera compiuta: sempre è gesto di libertà e creazione.
In più il disegno mantiene intatta quella caratteristica propria dell'arte che è la "manualità": se, infatti, la scultura concretamente può essere fatta dal fabbro o dal marmista, se la pittura può essere data con la pistola a spruzzo, il disegno invece richiede sempre e solo la mano dell'artista. Forse è per questo che la quasi totalità degli artisti ama il disegno, e spesso lo dichiara.
L'artista prova un intenso piacere nel disegnare: la sua mano è sola e libera sopra al nulla, al foglio vuoto, così il gesto creativo dell'artefice fa affiorare i "segni" che possono non aver bisogno di nulla, oppure essere affiancati dal colore, dalla materia, e da altro ancora, a seconda della propria poetica e delle proprie modalità operative.
Accanto ai disegni degli scultori, la mostra attuale presenta le fotografie che George Tatge ha scattato alle sculture esposte nel parco. Tatge - curiosamente, e ben augurante, il suo nome è l'anagramma di quello di uno dei padri della fotografia contemporanea, E. Atget - riesce a sintetizzare, in queste immagini, tre esigenze fondamentali: la sua poetica, la riproduzione dell'opera, il contesto in cui l'opera è presente. Infatti, con un atto di grande "umiltà", non concede che il suo scatto risponda solo alle sue pulsioni artistico-espressive ma tiene conto che sta riproducendo un'opera d'arte di un altro artista che, a sua volta, ha posizionato la sua opera all’ombra di Bramante.
Abbiamo allora delle fotografie - opere esse stesse nella loro autosufficienza estetica - di grandissima qualità che rappresentano la scultura nella sua autonomia e che la colgono proprio nell'attimo in cui su di essa si "soffermano" le ombre dell'ambiente circostante: viene così interpretato pienamente il senso che, già nel titolo, la mostra voleva esprimere.
Il disegno, è noto, è il primo momento - temporale e concettuale - dell'arte, sia per i pittori che per gli scultori. Può essere schizzo, appunto, memoria, progetto, opera compiuta: sempre è gesto di libertà e creazione.
In più il disegno mantiene intatta quella caratteristica propria dell'arte che è la "manualità": se, infatti, la scultura concretamente può essere fatta dal fabbro o dal marmista, se la pittura può essere data con la pistola a spruzzo, il disegno invece richiede sempre e solo la mano dell'artista. Forse è per questo che la quasi totalità degli artisti ama il disegno, e spesso lo dichiara.
L'artista prova un intenso piacere nel disegnare: la sua mano è sola e libera sopra al nulla, al foglio vuoto, così il gesto creativo dell'artefice fa affiorare i "segni" che possono non aver bisogno di nulla, oppure essere affiancati dal colore, dalla materia, e da altro ancora, a seconda della propria poetica e delle proprie modalità operative.
Accanto ai disegni degli scultori, la mostra attuale presenta le fotografie che George Tatge ha scattato alle sculture esposte nel parco. Tatge - curiosamente, e ben augurante, il suo nome è l'anagramma di quello di uno dei padri della fotografia contemporanea, E. Atget - riesce a sintetizzare, in queste immagini, tre esigenze fondamentali: la sua poetica, la riproduzione dell'opera, il contesto in cui l'opera è presente. Infatti, con un atto di grande "umiltà", non concede che il suo scatto risponda solo alle sue pulsioni artistico-espressive ma tiene conto che sta riproducendo un'opera d'arte di un altro artista che, a sua volta, ha posizionato la sua opera all’ombra di Bramante.
Abbiamo allora delle fotografie - opere esse stesse nella loro autosufficienza estetica - di grandissima qualità che rappresentano la scultura nella sua autonomia e che la colgono proprio nell'attimo in cui su di essa si "soffermano" le ombre dell'ambiente circostante: viene così interpretato pienamente il senso che, già nel titolo, la mostra voleva esprimere.
19
dicembre 2004
George Tatge / All’ombra di Bramante
Dal 19 dicembre 2004 al 15 febbraio 2005
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
EXTRAMOENIA
Todi, Piazza Giuseppe Garibaldi, 7, (Perugia)
Todi, Piazza Giuseppe Garibaldi, 7, (Perugia)
Orario di apertura
dal Mercoledì al Sabato 10:30 -13:00 / 16:00 - 19:00. Domenica 10:30 -13:00 Lunedì e Martedì su appuntamento
Vernissage
19 Dicembre 2004, ore 11:00
Autore
Curatore