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Georges Vritz – Rinascimento: omaggio a Michelangelo
Le opere esposte in mostra vanno sotto il nome di Rinascimento (Renaissance) e, come vedremo, sviluppano un serrato confronto con Michelangelo: “Il geniale fiorentino è per lui da molto tempo un faro: la sua forza, il suo lirismo, il suo virtuosismo, il suo rapporto sensuale con la materia gli sono familiari, ed è del tutto naturale ch’egli abbia ricavato dagli affreschi della Cappella Sistina la serie di figure che costituiscono la sua mostra. Rinforzando le sue radici italiane, Vriz rinnova lo spirito del Rinascimento, questo nobile uso del sapere e della tecnica, questo sguardo generoso e limpido, questo umanesimo”.
Scrive Marc Lechien, nel Catalogo Renaissances, che Vriz “si pone in una situazione di rispettosa filiazione, collocando in posizione dominante la parte dell’opera del Fiorentino che ha scelto di trattare scrupolosamente. Nello stesso tempo evidenzia come la marqueterie sia dotata delle stesse possibilità espressive della pittura. Vriz è andato a sperimentare la marqueterie là dove essa aveva fallito nel tradurre i modelli dei corpi e l’incarnato. Per essere credibile, non poteva accontentarsi di citare o di riprodurre. Doveva a sua volta dimostrare che la marqueterie non impoveriva il campo pittorico e che nello stesso tempo offriva delle possibilità specifiche”.
Ma per Vriz il Rinascimento diventa Rinascimenti (Renaissances), in quanto non solo ripropone come valore perenne lo spirito umanistico-rinascimentale, ma rinnova la marqueterie dal punto dove s’era arenata e aveva iniziato il suo declino in quanto essa, forte col sostegno della prospettiva geometrica, che aveva prodotto nature morte e paesaggi e, ad esempio, lo stupendo Studiolo del Duca Federico da Montefeltro nel Palazzo Ducale di Urbino, si era arresa di fronte alla riproduzione della figura umana, in cui consiste proprio la ‘sfida’ affrontata con queste opere.
Georges Vritz – Rinascimento: omaggio a Michelangelo
Raveo, (UDINE)