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Georgia Galanti – Ore quotidiane
Si tratta di un’esposizione singolare, che prende le mosse dalla curiosità collezionistica dell’artista e dalla sua capacità di trasformare iconografie comuni come i santini, in piccoli manufatti personalizzati e in messaggi dal contenuto sottilmente ironico e attuale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si inaugura domenica 17 dicembre 2006 alle ore 17,30 la mostra di Georgia Galanti dal titolo Ore quotidiane, alla Galleria Comunale S. Croce di Cattolica (RN).
Si tratta di un'esposizione singolare, che prende le mosse dalla curiosità collezionistica dell'artista e dalla sua capacità di trasformare iconografie comuni come i santini, in piccoli manufatti personalizzati e in messaggi dal contenuto sottilmente ironico e attuale.
Georgia Galanti infatti attribuisce alla sua collezione speciale di santini, piccole icone destinate alla devozione popolare, prese nei mercatini del modernariato e nelle bancarelle, una particolare 'investitura' di rinascita, sfruttando le sue doti di 'giocare' e comporre con materiali poveri e semplici.
Riusa immagini dove le iconografie del sacro perdono il loro significato originario (la preghiera, la testimonianza dei luoghi di culto e dei santuari, la devozione, la conoscenza della vita dei santi) prestandole ad una lettura diversa.
Si aggiornano, per così dire, alla contemporaneità, sia attraverso una nuova fantasiosa decorazione manuale, fatta di ricami, decori, passamanerie colorate, perline; sia attraverso l'accostamento di una serie di messaggi letterari, sorta di fraseggi sottilmente ironici posti accanto alle immagini, che danno spazio ad una sorta di preghiera diversa e attuale, prosaica e banale, ad una 'invocazione' laica, formulata sul desiderio di soddisfare i bisogni (minimi o superflui) dell'odierno orizzonte quotidiano.
In questo modo l'artista scardina il rassicurante equilibrio delle sue immaginette decorate. E coniuga le sue riflessioni e i ricordi personali alla capacità pratica e diffusa dell'universo femminile di decorare e ricamare.
La Galanti sfrutta dunque una solida passione collezionistica per le immagini sacre ancora molto comune ed esaspera uno dei tratti dominanti della imagerie devozionale, la decorazione. Prendendo spunto specialmente da quella usata nei santini realizzati con il sistema della stampa meccanica, spesso traforati, a rilievo, merlettati, ancora in auge nella prima metà del Novecento, destinati ad una devozione privata. Santini, quest'ultimi, che andarono a sostituire più austere immaginette devozionali, per secoli realizzate con i più comuni mezzi di riproduzione, come xilografia e acquaforte.
con il contributo di Carim
Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini
Si tratta di un'esposizione singolare, che prende le mosse dalla curiosità collezionistica dell'artista e dalla sua capacità di trasformare iconografie comuni come i santini, in piccoli manufatti personalizzati e in messaggi dal contenuto sottilmente ironico e attuale.
Georgia Galanti infatti attribuisce alla sua collezione speciale di santini, piccole icone destinate alla devozione popolare, prese nei mercatini del modernariato e nelle bancarelle, una particolare 'investitura' di rinascita, sfruttando le sue doti di 'giocare' e comporre con materiali poveri e semplici.
Riusa immagini dove le iconografie del sacro perdono il loro significato originario (la preghiera, la testimonianza dei luoghi di culto e dei santuari, la devozione, la conoscenza della vita dei santi) prestandole ad una lettura diversa.
Si aggiornano, per così dire, alla contemporaneità, sia attraverso una nuova fantasiosa decorazione manuale, fatta di ricami, decori, passamanerie colorate, perline; sia attraverso l'accostamento di una serie di messaggi letterari, sorta di fraseggi sottilmente ironici posti accanto alle immagini, che danno spazio ad una sorta di preghiera diversa e attuale, prosaica e banale, ad una 'invocazione' laica, formulata sul desiderio di soddisfare i bisogni (minimi o superflui) dell'odierno orizzonte quotidiano.
In questo modo l'artista scardina il rassicurante equilibrio delle sue immaginette decorate. E coniuga le sue riflessioni e i ricordi personali alla capacità pratica e diffusa dell'universo femminile di decorare e ricamare.
La Galanti sfrutta dunque una solida passione collezionistica per le immagini sacre ancora molto comune ed esaspera uno dei tratti dominanti della imagerie devozionale, la decorazione. Prendendo spunto specialmente da quella usata nei santini realizzati con il sistema della stampa meccanica, spesso traforati, a rilievo, merlettati, ancora in auge nella prima metà del Novecento, destinati ad una devozione privata. Santini, quest'ultimi, che andarono a sostituire più austere immaginette devozionali, per secoli realizzate con i più comuni mezzi di riproduzione, come xilografia e acquaforte.
con il contributo di Carim
Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini
17
dicembre 2006
Georgia Galanti – Ore quotidiane
Dal 17 dicembre 2006 al 31 gennaio 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA COMUNALE SANTA CROCE
Cattolica, Viale Giovanni Pascoli, 21, (Rimini)
Cattolica, Viale Giovanni Pascoli, 21, (Rimini)
Orario di apertura
venerdì, sabato, domenica dalle 16 alle 19
Vernissage
17 Dicembre 2006, ore 17,30
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