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Gérard Schneider – Abstrait Lyrique
Un grande omaggio a Gérard Schneider e all’autonomia della sua pittura che negli anni ha saputo mantenersi aliena da mode e compromessi, specchio di una totale libertà spirituale costantemente perseguita e felicemente raggiunta.
Comunicato stampa
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Un grande omaggio a Gérard Schneider e all'autonomia della sua pittura che negli anni ha saputo mantenersi aliena da mode e compromessi, specchio di una totale libertà spirituale costantemente perseguita e felicemente raggiunta.
Con circa venti opere tra oli e gouaches “Abstrait Lyrique”, che apre i battenti sabato19 gennaio, vuole essere un omaggio ad un grande esponente della pittura informale europea che ha continuato per tutta la sua vita a sperimentare e a rinnovarsi, giungendo ad un linguaggio molto personale .
Svizzero - nasce nel 1896 a Saint Croix, Vaud - Schneider nel 1916 si stabilisce a Parigi e assume, nel 1948, la cittadinanza francese. Dopo gli studi accademici all'Ecole des Beaux-Arts e i numerosi contatti con i surrealisti, i cubisti e, soprattutto, con gli astratto-geometrici degli anni Trenta, incomincia a mostrare le sue qualità di pittore in seno alla cosiddetta Jeune Ecole de Paris, costituita fra gli altri da Hans Hartung e Pierre Soulages, con cui Schneider espone nel 1947 ai Surindépendants.
Sono questi gli anni in cui la sua pittura inizia a staccarsi da qualsiasi riferimento naturalistico per arrivare a costruirsi su di un alfabeto fatto di soli segni e colori, forti e decisi, che animano la tela e non cercano di delineare alcuna forma compiuta, sino all'elaborazione di una personale concezione del gesto, generato non dall'automatismo, ma da un impulso che proviene dall'interiorità dell'artista e ne diventa quindi una puntuale registrazione, libera da qualsiasi riferimento a modelli precedenti e dalle limitazioni d'espressione che la figurazione porta con sé.
Le opere in mostra ben rappresentano questa stagione felice dove incominciano a comparire sulle tele fondi compatti, dalle tinte accese e dirette e le forme, tracciate con un pennello largo, “materico”, si muovono veloci; anche il colore quindi diventa elemento di riflessione e il termine “astrazione lirica” acquista in pieno tutto il suo significato, diventando la vera identità e sostanza dell'opera. Come si legge nell'introduzione al catalogo della mostra del 1986: “Lo slancio e l'eleganza del segno, il colore vibrante - che è struttura e poesia - sono connotazioni pittoriche non meno che umane, traduzione visibile di una suprema eleganza ed energia intellettuale, di una rigorosa tensione morale, di un profondo sentimento lirico”.
L'esposizione rimarrà aperta al pubblico fino a sabato 2 marzo 2013. In occasione della mostra è stato pubblicato un catalogo a colori con le opere esposte con testo di Claudio Cerritelli, disponibile in galleria e sul sito www.galleriaspazia.com.
Con circa venti opere tra oli e gouaches “Abstrait Lyrique”, che apre i battenti sabato19 gennaio, vuole essere un omaggio ad un grande esponente della pittura informale europea che ha continuato per tutta la sua vita a sperimentare e a rinnovarsi, giungendo ad un linguaggio molto personale .
Svizzero - nasce nel 1896 a Saint Croix, Vaud - Schneider nel 1916 si stabilisce a Parigi e assume, nel 1948, la cittadinanza francese. Dopo gli studi accademici all'Ecole des Beaux-Arts e i numerosi contatti con i surrealisti, i cubisti e, soprattutto, con gli astratto-geometrici degli anni Trenta, incomincia a mostrare le sue qualità di pittore in seno alla cosiddetta Jeune Ecole de Paris, costituita fra gli altri da Hans Hartung e Pierre Soulages, con cui Schneider espone nel 1947 ai Surindépendants.
Sono questi gli anni in cui la sua pittura inizia a staccarsi da qualsiasi riferimento naturalistico per arrivare a costruirsi su di un alfabeto fatto di soli segni e colori, forti e decisi, che animano la tela e non cercano di delineare alcuna forma compiuta, sino all'elaborazione di una personale concezione del gesto, generato non dall'automatismo, ma da un impulso che proviene dall'interiorità dell'artista e ne diventa quindi una puntuale registrazione, libera da qualsiasi riferimento a modelli precedenti e dalle limitazioni d'espressione che la figurazione porta con sé.
Le opere in mostra ben rappresentano questa stagione felice dove incominciano a comparire sulle tele fondi compatti, dalle tinte accese e dirette e le forme, tracciate con un pennello largo, “materico”, si muovono veloci; anche il colore quindi diventa elemento di riflessione e il termine “astrazione lirica” acquista in pieno tutto il suo significato, diventando la vera identità e sostanza dell'opera. Come si legge nell'introduzione al catalogo della mostra del 1986: “Lo slancio e l'eleganza del segno, il colore vibrante - che è struttura e poesia - sono connotazioni pittoriche non meno che umane, traduzione visibile di una suprema eleganza ed energia intellettuale, di una rigorosa tensione morale, di un profondo sentimento lirico”.
L'esposizione rimarrà aperta al pubblico fino a sabato 2 marzo 2013. In occasione della mostra è stato pubblicato un catalogo a colori con le opere esposte con testo di Claudio Cerritelli, disponibile in galleria e sul sito www.galleriaspazia.com.
19
gennaio 2013
Gérard Schneider – Abstrait Lyrique
Dal 19 gennaio al 02 marzo 2013
arte contemporanea
Location
GALLERIA SPAZIA
Bologna, Via Dell'inferno, 5, (Bologna)
Bologna, Via Dell'inferno, 5, (Bologna)
Orario di apertura
da martedi a sabato
10.00-12.30-15.30 - 19.30
Vernissage
19 Gennaio 2013, h 18.00
Autore
Curatore