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Gerhard Ludwig Schwarz
In esposizione 24 tele – i dodici paesaggi sono nati inizialmente dal vero eseguiti uno per ogni mese dell’anno. L’artista ha percorso dodici sentieri lungo il fiume Treja, attorno al paesino di Calcata, scegliendo le vedute e realizzando altrettante variazioni sul tema dell’acqua e della natura.
Comunicato stampa
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Venerdì 5 maggio alle ore 17.00, il Museo Crocetti aprirà le sue porte alla mostra personale di Gerhard Ludwig Schwarz “Beethoven, nella natura eterna”.
UN ARTISTA TEDESCO IN PERENNE ESPORAZIONE DELLA CAMPAGNA ROMANA. Era usanza nei secoli scorsi, per tutti gli intellettuali europei, approfondire la propria formazione compiendo il Grand Tour, recandosi in Italia e nelle sue importanti città: Roma, Napoli, Firenze, Venezia. Dipingevano paesaggi o scrivevano del viaggio. Non ci fu solo Goethe, il grande intellettuale, ma anche personaggi più strani e moderni, come J. G. Seume, una specie di hippy ante litteram, che girò sei mesi in Italia con un solo vestito addosso e un solo zaino per bagaglio, con dentro i libri dei classici latini. Alcuni viaggiatori proseguivano, attratti dall’Oriente, ma altri si fermarono a vivere nella città eterna. A Roma ciascuno prendeva e dava: Goethe si ispirò al teatro italiano per fondare quello tedesco; Winckelmann divenne sovrintendente alle antichità pontificie e inventò la Storia dell’Arte come la conosciamo oggi.
CONOSCENDO GERHARD SCHWARZ sembra che la voga del Grand Tour non sia cessata. La Campagna a nord di Roma c’è ancora, ma se vuoi non perderti nei sentieri (spesso inesistenti) tra boschi, prati, necropoli e cascatelle devi seguire Gerhard, che li conosce tutti. Nato in Germania, ad Heidelberg nel 1959, anche Schwarz un giorno si è fermato qui, sposando Nadia e generando tre figlie. Ora chiama pupo il suo nipotino. Dal 1995 non ha mai smesso di lavorare ed esporre.
LA MOSTRA E’ SPONSORIZZATA DALLA FONDAZIONE CATEL DI ROMA, attiva dai tempi del suo fondatore, Il pittore tedesco F. L. Catel, giunto a Roma col fratello nel 1811; un vedutista che, attratto dal paesaggio italiano, si fermò qui tutta la vita, sposando in seconde nozze una donna romana. Il Pio Istituto Catel fu creato per aiutare gli artisti tedeschi che volevano fermarsi e formarsi nella Città Eterna e tuttora svolge questa funzione.
IL TEMA DEI QUADRI: BEETHOVEN E LA NATURA. Schwarz non ha mai dimenticato i suoi punti di riferimento nazionali: Goethe, l’intellettuale per eccellenza, che ha ispirato il suo gusto per l’esplorazione e il suo amore per l’Italia, e Beethoven, il musicista che dette molta importanza alla Natura, (pensiamo alla Sinfonia n. 6, Pastorale), un tema attuale eppure eterno, per gli Illuministi come Rousseau, per i romantici, ma anche per il molto tedesco e molto contemporaneo Beuys, precursore dell’ecologia in Arte.
Nel Museo Crocetti l’artista espone 12 dittici, composti di tele dipinte a olio di identica dimensione, ciascuno nato come conseguenza di una esplorazione sul luogo e, insieme, di un lavoro di ripensamento, in studio, scaturito dall’ascolto della musica, come in una meditazione. Alla fine del percorso, scrive l’artista: “I miei sensi vedevano più degli occhi. L’ispirazione creativa della Natura in Beethoven ha dato vita a musica immortale, in me le sue armonie hanno suscitato nuovi colori e nuove visioni”. https://www.museocrocetti.it/project/beethoven-nella-natura-eterna/
LA PERFORMANCE DI SCHWARZ “IL VIANDANTE”.
Per cercare un’inquadratura interessante il pittore cammina per ore tra rovi, cinghiali e prati allagati (la maggior parte dei residenti autoctoni non sa che alcuni fiumi dentro la città non hanno ponti, si guadano, come ai tempi del far west); una volta scelto il soggetto si ferma e realizza un quadro sul posto, una pittura a tratti veloce, di sintesi. Poi c’è il ritorno, con la tela in mano fresca di colore, attraverso gli arbusti che spesso lambiscono la pittura e la modificano. Non siamo davanti a delle semplici vedute ma al risultato di un intenso rapporto con la natura. Schwarz è Il Viandante, come ci suggerisce l’indirizzo del suo sito. La maggior parte delle testimonianze dipinte e scritte sulla vita e sul paesaggio del nostro passato, la nostra stessa memoria dipendono in parte dall’amore di tanti antichi artisti stranieri, che hanno trasformato il paesaggio in Mito. Ma nessuno fino ad oggi aveva ritratto dal vero il Treja, pochissimi il Parco di Veio.
L’ALLESTIMENTO presenta il lavoro di un anno con dodici paesaggi dal vero eseguiti lungo il percorso del fiume Treja, presso Calcata uno per ogni mese dell’anno. L’artista ha percorso dodici sentieri lungo il fiume Treja, attorno al paesino di Calcata, dove l’unica musica era costituita dal suono dell’acqua. Ciascuna veduta avrà accanto, come in un dittico, la tela gemella, la versione realizzata in studio, al suono della musica di Beethoven. Ci sarà inoltre un trittico di grande effetto; è proprio il caso di dire “variazioni sul tema”, non a caso un termine musicale.
GLI EVENTI IN CONCOMITANZA CON LA MOSTRA:
SABATO 6 MAGGIO: PRESENTAZIONE DELLA RICERCA DEGLI ALLIEVI SUL RAPPORTO TRA MUSICA E PITTURA. Schwarz ha invitato il suo gruppo di allievi a compiere la sua analoga ricerca, un percorso che stanno affrontando in questi mesi e che si concluderà qui con l’esposizione, la discussione e l’analisi dei loro lavori: ciascuno di loro, a quel punto, avrà modo di presentare una propria personale idea di interpretazione della musica attraverso la pittura. (durata: tutto il giorno)
SABATO 13 MAGGIO ORE 17: PRESENTAZIONE DEL LIBRO “ROMA AL NORD DEL TEVERE” Ed. luoghinteriori
Il libro, di Maria Cristina Crespo, si inserisce nella collana “Quaderni del Grand Tour” diretta da Renato Mammucari per la prima volta racconta la storia degli artisti, scrittori, intellettuali e viaggiatori che descrissero i luoghi di Roma Nord percorrendo la via Cassia per giungere a Roma: dai pellegrini sulla via Francigena a Leonardo da Vinci, a Catel, che presso Ponte Milvio possedette perfino una vigna, al grande pittore inglese Turner e, ancora, i romantici francesi, Goethe a spasso tra Acqua Acetosa e Monte Mario, il gruppo XXV della Campagna Romana e lo stesso Schwarz (Santuario del Sorbo a Formello, La Giustiniana, Parco Papacci di Grottarossa e il Tumulo etrusco della Vaccareccia, nel Parco di Veio).
PER CHI VUOLE APPROFONDIRE LA CONOSCENZA DEL PITTORE può cliccare su
https://movio.beniculturali.it/mav/galleriadigerhardschwarz/
E’ uno spazio virtuale con le vedute dedicate dal pittore al Parco di Veio e con il suo personale racconto dei luoghi raggiunti e dipinti dal vero, dai 9 tumuli etruschi, simili a quelli di Cerveteri, sparsi nelle tenute agricole, ai corsi d’acqua, come il Cremera, dove si svolse la famosa battaglia nella quale il condottiero Furio Camillo ottenne la vittoria di Roma contro la nemica etrusca Veio.
La mostra è finanziata dalla Fondazione Franz Ludwig Catel.
La mostra BEETHOVEN, NELLA NATURA ETERNA ha ricevuto il patrocinio gratuito di:
Ambasciata della Repubblica Federale di Germania e Municipio Roma XV.
UN ARTISTA TEDESCO IN PERENNE ESPORAZIONE DELLA CAMPAGNA ROMANA. Era usanza nei secoli scorsi, per tutti gli intellettuali europei, approfondire la propria formazione compiendo il Grand Tour, recandosi in Italia e nelle sue importanti città: Roma, Napoli, Firenze, Venezia. Dipingevano paesaggi o scrivevano del viaggio. Non ci fu solo Goethe, il grande intellettuale, ma anche personaggi più strani e moderni, come J. G. Seume, una specie di hippy ante litteram, che girò sei mesi in Italia con un solo vestito addosso e un solo zaino per bagaglio, con dentro i libri dei classici latini. Alcuni viaggiatori proseguivano, attratti dall’Oriente, ma altri si fermarono a vivere nella città eterna. A Roma ciascuno prendeva e dava: Goethe si ispirò al teatro italiano per fondare quello tedesco; Winckelmann divenne sovrintendente alle antichità pontificie e inventò la Storia dell’Arte come la conosciamo oggi.
CONOSCENDO GERHARD SCHWARZ sembra che la voga del Grand Tour non sia cessata. La Campagna a nord di Roma c’è ancora, ma se vuoi non perderti nei sentieri (spesso inesistenti) tra boschi, prati, necropoli e cascatelle devi seguire Gerhard, che li conosce tutti. Nato in Germania, ad Heidelberg nel 1959, anche Schwarz un giorno si è fermato qui, sposando Nadia e generando tre figlie. Ora chiama pupo il suo nipotino. Dal 1995 non ha mai smesso di lavorare ed esporre.
LA MOSTRA E’ SPONSORIZZATA DALLA FONDAZIONE CATEL DI ROMA, attiva dai tempi del suo fondatore, Il pittore tedesco F. L. Catel, giunto a Roma col fratello nel 1811; un vedutista che, attratto dal paesaggio italiano, si fermò qui tutta la vita, sposando in seconde nozze una donna romana. Il Pio Istituto Catel fu creato per aiutare gli artisti tedeschi che volevano fermarsi e formarsi nella Città Eterna e tuttora svolge questa funzione.
IL TEMA DEI QUADRI: BEETHOVEN E LA NATURA. Schwarz non ha mai dimenticato i suoi punti di riferimento nazionali: Goethe, l’intellettuale per eccellenza, che ha ispirato il suo gusto per l’esplorazione e il suo amore per l’Italia, e Beethoven, il musicista che dette molta importanza alla Natura, (pensiamo alla Sinfonia n. 6, Pastorale), un tema attuale eppure eterno, per gli Illuministi come Rousseau, per i romantici, ma anche per il molto tedesco e molto contemporaneo Beuys, precursore dell’ecologia in Arte.
Nel Museo Crocetti l’artista espone 12 dittici, composti di tele dipinte a olio di identica dimensione, ciascuno nato come conseguenza di una esplorazione sul luogo e, insieme, di un lavoro di ripensamento, in studio, scaturito dall’ascolto della musica, come in una meditazione. Alla fine del percorso, scrive l’artista: “I miei sensi vedevano più degli occhi. L’ispirazione creativa della Natura in Beethoven ha dato vita a musica immortale, in me le sue armonie hanno suscitato nuovi colori e nuove visioni”. https://www.museocrocetti.it/project/beethoven-nella-natura-eterna/
LA PERFORMANCE DI SCHWARZ “IL VIANDANTE”.
Per cercare un’inquadratura interessante il pittore cammina per ore tra rovi, cinghiali e prati allagati (la maggior parte dei residenti autoctoni non sa che alcuni fiumi dentro la città non hanno ponti, si guadano, come ai tempi del far west); una volta scelto il soggetto si ferma e realizza un quadro sul posto, una pittura a tratti veloce, di sintesi. Poi c’è il ritorno, con la tela in mano fresca di colore, attraverso gli arbusti che spesso lambiscono la pittura e la modificano. Non siamo davanti a delle semplici vedute ma al risultato di un intenso rapporto con la natura. Schwarz è Il Viandante, come ci suggerisce l’indirizzo del suo sito. La maggior parte delle testimonianze dipinte e scritte sulla vita e sul paesaggio del nostro passato, la nostra stessa memoria dipendono in parte dall’amore di tanti antichi artisti stranieri, che hanno trasformato il paesaggio in Mito. Ma nessuno fino ad oggi aveva ritratto dal vero il Treja, pochissimi il Parco di Veio.
L’ALLESTIMENTO presenta il lavoro di un anno con dodici paesaggi dal vero eseguiti lungo il percorso del fiume Treja, presso Calcata uno per ogni mese dell’anno. L’artista ha percorso dodici sentieri lungo il fiume Treja, attorno al paesino di Calcata, dove l’unica musica era costituita dal suono dell’acqua. Ciascuna veduta avrà accanto, come in un dittico, la tela gemella, la versione realizzata in studio, al suono della musica di Beethoven. Ci sarà inoltre un trittico di grande effetto; è proprio il caso di dire “variazioni sul tema”, non a caso un termine musicale.
GLI EVENTI IN CONCOMITANZA CON LA MOSTRA:
SABATO 6 MAGGIO: PRESENTAZIONE DELLA RICERCA DEGLI ALLIEVI SUL RAPPORTO TRA MUSICA E PITTURA. Schwarz ha invitato il suo gruppo di allievi a compiere la sua analoga ricerca, un percorso che stanno affrontando in questi mesi e che si concluderà qui con l’esposizione, la discussione e l’analisi dei loro lavori: ciascuno di loro, a quel punto, avrà modo di presentare una propria personale idea di interpretazione della musica attraverso la pittura. (durata: tutto il giorno)
SABATO 13 MAGGIO ORE 17: PRESENTAZIONE DEL LIBRO “ROMA AL NORD DEL TEVERE” Ed. luoghinteriori
Il libro, di Maria Cristina Crespo, si inserisce nella collana “Quaderni del Grand Tour” diretta da Renato Mammucari per la prima volta racconta la storia degli artisti, scrittori, intellettuali e viaggiatori che descrissero i luoghi di Roma Nord percorrendo la via Cassia per giungere a Roma: dai pellegrini sulla via Francigena a Leonardo da Vinci, a Catel, che presso Ponte Milvio possedette perfino una vigna, al grande pittore inglese Turner e, ancora, i romantici francesi, Goethe a spasso tra Acqua Acetosa e Monte Mario, il gruppo XXV della Campagna Romana e lo stesso Schwarz (Santuario del Sorbo a Formello, La Giustiniana, Parco Papacci di Grottarossa e il Tumulo etrusco della Vaccareccia, nel Parco di Veio).
PER CHI VUOLE APPROFONDIRE LA CONOSCENZA DEL PITTORE può cliccare su
https://movio.beniculturali.it/mav/galleriadigerhardschwarz/
E’ uno spazio virtuale con le vedute dedicate dal pittore al Parco di Veio e con il suo personale racconto dei luoghi raggiunti e dipinti dal vero, dai 9 tumuli etruschi, simili a quelli di Cerveteri, sparsi nelle tenute agricole, ai corsi d’acqua, come il Cremera, dove si svolse la famosa battaglia nella quale il condottiero Furio Camillo ottenne la vittoria di Roma contro la nemica etrusca Veio.
La mostra è finanziata dalla Fondazione Franz Ludwig Catel.
La mostra BEETHOVEN, NELLA NATURA ETERNA ha ricevuto il patrocinio gratuito di:
Ambasciata della Repubblica Federale di Germania e Municipio Roma XV.
05
maggio 2023
Gerhard Ludwig Schwarz
Dal 05 al 18 maggio 2023
arte contemporanea
Location
Museo Crocetti
Roma, Via Cassia, 492, (RM)
Roma, Via Cassia, 492, (RM)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 11-13 e 15-19 / sabato 11-19 / domenica chiuso
Vernissage
5 Maggio 2023, ore 17
Sito web
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