Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Gerhard Merz – The song of the nightingale
Per la prima volta dopo la sua partecipazione alla Biennale di Venezia del 1997 l’artista tedesco – affermatosi sulla scena internazionale per il suo personale ed inedito dialogo tra pittura, minimalismo e arte concettuale – torna ad esporre in Italia con una mostra personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
BASE / Progetti per l’arte Arte presenta venerdì 12 aprile dalle ore 18 la mostra di Gerhard Merz dal titolo The song of the nightingale. Per la prima volta dopo la sua partecipazione alla Biennale di Venezia del 1997 l’artista tedesco – affermatosi sulla scena internazionale per il suo personale ed inedito dialogo tra pittura, minimalismo e arte concettuale – torna ad esporre in Italia con una mostra personale.
La mostra è stata ideata appositamente per lo spazio non profit BASE di Firenze – giunto al suo ventunesimo anno di attività – per riflettere sulla ragion d’essere del gesto artistico, sia dal punto di vista generale che specifico. La soluzione, individuata e proposta dall’artista, è espressa nel particolare dialogo che le opere esposte riescono ad instaurare fra loro sebbene l’assoluta eterogeneità di tecniche impiegate. Infatti, ogni sua opera è animata allo stesso tempo da un approccio radicale di matrice concettuale e da una forte carica poetica destabilizzante.
The song of the nightingale è un progetto, come suggerisce lo stesso artista, in cui non è necessario aggiungere costruzioni critiche per essere fruito: bisogna osservare, nient’altro. E’ tuttavia possibile contestualizzare i gesti che hanno generato le differenti opere: il tappeto bianco posto a terra porta su di sé lettere che formano una poesia criptica, che in realtà è la trascrizione nel linguaggio fonetico di The song of the nightingale (il canto dell’usignolo) realizzato dal naturalista, storico e disegnatore francese Adolphe Dureau de la Malle (1777-1857); la scultura è uno scolabottiglie di plastica, di recente produzione industriale, cromato dall’artista ed esposto dentro una teca costruita appositamente. E ancora, il disegno è il frutto di una lenta azione di ricalco, riga dopo riga, delle linee di una carta millimetrata, mentre il quadro è esattamente ciò che appare, ovvero un quadro.
Gerhard Merz(Mammendorf, Germania, 1947; vive e lavora tra Berlino e Pescia, Italia) è un artista tedesco che indaga dagli anni Settanta la relazione tra pittura e architettura per dare un nuovo senso all’esperienza del concetto di arte. I suoi interventi non solo influenzano lo spazio, ma sono in parte una sua componente elementare o addirittura lo spazio stesso. L’artista individua così una nuova idea di pittura minimalista. Dalla metà degli anni Ottanta entrano a far parte della sua pratica anche gli elementi della scrittura e della poesia, che lo portano ad analizzare il rapporto tra opera e storia dell’arte, come tra opera e mercato dell’arte. Un esempio importante di quest’attitudine è l’installazione dal titolo Victory of the Sun, presentata a Documenta 8 nel 1987. Dal 1988 al 1994 Merz, nel suo Archipittura, esegue una sintesi di pittura e architettura. In questo periodo si rifà agli edifici di Mies van der Rohe, così come alle opere di Marcel Duchamp, Kasimir Malevich o Barnett Newman, attraverso le quali riflette sugli assunti cardine del “Modernismo”. Le sue mostre, come il progetto realizzato nel 1997 per il padiglione tedesco alla Biennale di Venezia, sono il tentativo di mostrare senza mediazioni e interpretazioni gli strumenti stessi della pittura, del disegno, della scultura, della luce e dell'architettura. Tra la più importanti mostre internazionali a cui ha partecipato sono da citare: Documenta 6, Kassel, 1977; Westkunst, Koln, 1981; Documenta 7, Kassel, 1982; Von hier aus - Zwei Monate neue Kunst, Dusseldorf, 1984; Chambre d'amis, Gent, 1986; Documenta 8, Kassel, 1987; Documenta IX, Kassel, 1992; Padiglione Tedesco, Biennale di Venezia, 1997; Kunstverein Hannover Expo 2000; Hannover, 2000; Das XX. Jahrhundert, Berlin, 2000; Kunsthaus Bregenz, 2003; Printemps de Septembre, Toulouse, 2005; Re-Object, Kunsthaus Bregenz, 2007.
BASE / Progetti per l'arte è un’idea di artisti per altri artisti. BASE è un luogo unico per la pratica dell’arte in Italia, la cui attività iniziata nel 1998, viene curata da un collettivo di artisti che vivono e operano in Toscana e che si fanno promotori di presentare a Firenze alcuni aspetti, tra i più interessanti dell’arte del duemila. BASE è un dialogo sulla contemporaneità aperto ad un confronto internazionale. Attualmente fanno parte del collettivo di BASE / Progetti per l’arte: Mario Airò, Marco Bagnoli, Massimo Bartolini, Vittorio Cavallini, Yuki Ichihashi, Paolo Masi, Massimo Nannucci, Maurizio Nannucci, Paolo Parisi, Remo Salvadori, Enrico Vezzi. Fino adesso si sono tenute a BASE mostre di Sol Lewitt, Marco Bagnoli, Alfredo Pirri, Cesare Pietroiusti, Jan Vercruysse, Niele Toroni, Michael Galasso, Luca Pancrazzi, John Nixon & Marco Fusinato, Heimo Zobernig, Ingo Springenschmid, Paolo Masi & Pier Luigi Tazzi, Antonio Muntadas, Robert Barry, Luca Vitone, Gino De Dominicis, Liliana Moro, Claude Closky, Remo Salvadori, Pietro Sanguineti, Liam Gillick, Massimo Bartolini, Mario Airò, Eva Marisaldi, Rainer Ganahl, François Morellet, Bernhard Rüdiger, Nedko Solakov e Slava Nakovska, Olaf Nicolai, Giuliano Scabia, Kinkaleri, Steve Piccolo & Gak Sato, Rirkrit Tiravanija, Matt Mullican, Michel Verjux, Elisabetta Benassi, Pedro Cabrita Reis, Pietro Riparbelli, Simone Berti, Jeppe Hein, Gerwald Rockenschaub, Jonathan Monk, Peter Kogler, Carsten Nicolai, Surasi Kusulwong, Franz West, Tino Sehgal, Nico Dockx, Grazia Toderi, Armin Linke, Davide Bertocchi, Pierre Bismuth, Olivier Mosset, Stefano Arienti, Erwin Wurm, Thomas Bayrle, Hans Schabus, Maurizio Mochetti, Lawrence Weiner, BASETALKS(!) (Gum Studio, Brown Project Space, 26cc, Sottobosco, Trastevere 259), Amedeo Martegani, Gianni Caravaggio, Piero Golia, David Tremlett, Franco Vaccari, RADICALTOOLS (UFO, Gianni Pettena, Archizoom, Zziggurat, Remo Buti, 9999, Superstudio), Koo Jeong-A, Christian Jankowski, Giuseppe Gabellone, Martin Creed, Ken Lum, BASEOPEN (Margherita Moscardini, Francesco Fonassi, Giuseppe Stampone, Giulio Delvé, Gaia Geraci, Marcello Spada, Jacopo Miliani, Riccardo Giacconi, Jaya Cozzani/Marco Andrea Magni/Agostino Osio), Jiří Kovanda, Nicole Miller, Luca Trevisani, Richard Long, Roman Ondak, Ryan Gander, che hanno presentato progetti inediti pensati per lo spazio di BASE. Prossime mostre: Ian Kiaer, Saadane Afif, Pierre Huyghe, John Armleder, Rossella Biscotti, Daniel Buren, Thomas Saraceno, ...
BASE / Progetti per l'arte è uno spazio non profit la cui attività, coordinata da Lorenzo Bruni, è promossa e sostenuta dagli artisti fondatori con il contributo di: Associazione BASExBASE / Comune di Firenze Estate Fiorentina 2019 / Regione Toscana.
La mostra è stata ideata appositamente per lo spazio non profit BASE di Firenze – giunto al suo ventunesimo anno di attività – per riflettere sulla ragion d’essere del gesto artistico, sia dal punto di vista generale che specifico. La soluzione, individuata e proposta dall’artista, è espressa nel particolare dialogo che le opere esposte riescono ad instaurare fra loro sebbene l’assoluta eterogeneità di tecniche impiegate. Infatti, ogni sua opera è animata allo stesso tempo da un approccio radicale di matrice concettuale e da una forte carica poetica destabilizzante.
The song of the nightingale è un progetto, come suggerisce lo stesso artista, in cui non è necessario aggiungere costruzioni critiche per essere fruito: bisogna osservare, nient’altro. E’ tuttavia possibile contestualizzare i gesti che hanno generato le differenti opere: il tappeto bianco posto a terra porta su di sé lettere che formano una poesia criptica, che in realtà è la trascrizione nel linguaggio fonetico di The song of the nightingale (il canto dell’usignolo) realizzato dal naturalista, storico e disegnatore francese Adolphe Dureau de la Malle (1777-1857); la scultura è uno scolabottiglie di plastica, di recente produzione industriale, cromato dall’artista ed esposto dentro una teca costruita appositamente. E ancora, il disegno è il frutto di una lenta azione di ricalco, riga dopo riga, delle linee di una carta millimetrata, mentre il quadro è esattamente ciò che appare, ovvero un quadro.
Gerhard Merz(Mammendorf, Germania, 1947; vive e lavora tra Berlino e Pescia, Italia) è un artista tedesco che indaga dagli anni Settanta la relazione tra pittura e architettura per dare un nuovo senso all’esperienza del concetto di arte. I suoi interventi non solo influenzano lo spazio, ma sono in parte una sua componente elementare o addirittura lo spazio stesso. L’artista individua così una nuova idea di pittura minimalista. Dalla metà degli anni Ottanta entrano a far parte della sua pratica anche gli elementi della scrittura e della poesia, che lo portano ad analizzare il rapporto tra opera e storia dell’arte, come tra opera e mercato dell’arte. Un esempio importante di quest’attitudine è l’installazione dal titolo Victory of the Sun, presentata a Documenta 8 nel 1987. Dal 1988 al 1994 Merz, nel suo Archipittura, esegue una sintesi di pittura e architettura. In questo periodo si rifà agli edifici di Mies van der Rohe, così come alle opere di Marcel Duchamp, Kasimir Malevich o Barnett Newman, attraverso le quali riflette sugli assunti cardine del “Modernismo”. Le sue mostre, come il progetto realizzato nel 1997 per il padiglione tedesco alla Biennale di Venezia, sono il tentativo di mostrare senza mediazioni e interpretazioni gli strumenti stessi della pittura, del disegno, della scultura, della luce e dell'architettura. Tra la più importanti mostre internazionali a cui ha partecipato sono da citare: Documenta 6, Kassel, 1977; Westkunst, Koln, 1981; Documenta 7, Kassel, 1982; Von hier aus - Zwei Monate neue Kunst, Dusseldorf, 1984; Chambre d'amis, Gent, 1986; Documenta 8, Kassel, 1987; Documenta IX, Kassel, 1992; Padiglione Tedesco, Biennale di Venezia, 1997; Kunstverein Hannover Expo 2000; Hannover, 2000; Das XX. Jahrhundert, Berlin, 2000; Kunsthaus Bregenz, 2003; Printemps de Septembre, Toulouse, 2005; Re-Object, Kunsthaus Bregenz, 2007.
BASE / Progetti per l'arte è un’idea di artisti per altri artisti. BASE è un luogo unico per la pratica dell’arte in Italia, la cui attività iniziata nel 1998, viene curata da un collettivo di artisti che vivono e operano in Toscana e che si fanno promotori di presentare a Firenze alcuni aspetti, tra i più interessanti dell’arte del duemila. BASE è un dialogo sulla contemporaneità aperto ad un confronto internazionale. Attualmente fanno parte del collettivo di BASE / Progetti per l’arte: Mario Airò, Marco Bagnoli, Massimo Bartolini, Vittorio Cavallini, Yuki Ichihashi, Paolo Masi, Massimo Nannucci, Maurizio Nannucci, Paolo Parisi, Remo Salvadori, Enrico Vezzi. Fino adesso si sono tenute a BASE mostre di Sol Lewitt, Marco Bagnoli, Alfredo Pirri, Cesare Pietroiusti, Jan Vercruysse, Niele Toroni, Michael Galasso, Luca Pancrazzi, John Nixon & Marco Fusinato, Heimo Zobernig, Ingo Springenschmid, Paolo Masi & Pier Luigi Tazzi, Antonio Muntadas, Robert Barry, Luca Vitone, Gino De Dominicis, Liliana Moro, Claude Closky, Remo Salvadori, Pietro Sanguineti, Liam Gillick, Massimo Bartolini, Mario Airò, Eva Marisaldi, Rainer Ganahl, François Morellet, Bernhard Rüdiger, Nedko Solakov e Slava Nakovska, Olaf Nicolai, Giuliano Scabia, Kinkaleri, Steve Piccolo & Gak Sato, Rirkrit Tiravanija, Matt Mullican, Michel Verjux, Elisabetta Benassi, Pedro Cabrita Reis, Pietro Riparbelli, Simone Berti, Jeppe Hein, Gerwald Rockenschaub, Jonathan Monk, Peter Kogler, Carsten Nicolai, Surasi Kusulwong, Franz West, Tino Sehgal, Nico Dockx, Grazia Toderi, Armin Linke, Davide Bertocchi, Pierre Bismuth, Olivier Mosset, Stefano Arienti, Erwin Wurm, Thomas Bayrle, Hans Schabus, Maurizio Mochetti, Lawrence Weiner, BASETALKS(!) (Gum Studio, Brown Project Space, 26cc, Sottobosco, Trastevere 259), Amedeo Martegani, Gianni Caravaggio, Piero Golia, David Tremlett, Franco Vaccari, RADICALTOOLS (UFO, Gianni Pettena, Archizoom, Zziggurat, Remo Buti, 9999, Superstudio), Koo Jeong-A, Christian Jankowski, Giuseppe Gabellone, Martin Creed, Ken Lum, BASEOPEN (Margherita Moscardini, Francesco Fonassi, Giuseppe Stampone, Giulio Delvé, Gaia Geraci, Marcello Spada, Jacopo Miliani, Riccardo Giacconi, Jaya Cozzani/Marco Andrea Magni/Agostino Osio), Jiří Kovanda, Nicole Miller, Luca Trevisani, Richard Long, Roman Ondak, Ryan Gander, che hanno presentato progetti inediti pensati per lo spazio di BASE. Prossime mostre: Ian Kiaer, Saadane Afif, Pierre Huyghe, John Armleder, Rossella Biscotti, Daniel Buren, Thomas Saraceno, ...
BASE / Progetti per l'arte è uno spazio non profit la cui attività, coordinata da Lorenzo Bruni, è promossa e sostenuta dagli artisti fondatori con il contributo di: Associazione BASExBASE / Comune di Firenze Estate Fiorentina 2019 / Regione Toscana.
12
aprile 2019
Gerhard Merz – The song of the nightingale
Dal 12 aprile al 09 giugno 2019
arte contemporanea
Location
BASE / PROGETTI PER L’ARTE
Firenze, Via Di San Niccolò, 18R, (Firenze)
Firenze, Via Di San Niccolò, 18R, (Firenze)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle 18 alle 20 | dalle 20 alle 24 come vetrina
Vernissage
12 Aprile 2019, ore 18
Autore