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Gerhard Richter – Onkel Rudi
Richter ha creato delle edizioni fotografando alcuni suoi dipinti e trasformato, mediante la riproduzione, l’unico in molteplice.
Comunicato stampa
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La galleria milanese di Marco Voena in via Olmetto 17 espone, dal 5 maggio fino al 4 giugno 2004, alcuni esemplari dell’edizione Onkel Rudi, 2000, opera dell’artista tedesco Gerhard Richter, uno fra i massimi protagonisti viventi della scena artistica internazionale.
Richter ha creato delle edizioni fotografando alcuni suoi dipinti e trasformato, mediante la riproduzione, l’unico in molteplice.
Onkel Rudi, 2000 è un’istantanea scattata dal quadro omonimo (cat. rag. n. 85, olio su tela, cm 87 x 50) dipinto da Richter nel 1965 e conservato nel Museo di Belle Arti di Praga. Il soggetto di questa tela deriva da una fotografia di famiglia, probabilmente perduta.
Il personaggio ritratto è lo zio dell’artista Rudi Schönfelder, uno dei fratelli della madre Marianne, morto in guerra nel 1944. Egli sorride amichevolmente in posa militare, indossando l’uniforme di tenente della deuthschen Wehrmacht davanti ad un muro, che lo separa da un edificio simile ad una caserma sullo sfondo.
Per uno spettatore estraneo l’uomo che sorride in uniforme non è lo “zio Rudi”, icona di una sfocata foto ricordo dal valore affettivo e nostalgico, bensì un attore della Seconda Guerra Mondiale, una testimonianza storica della Germania colpita dalla piaga politica e sociale del Nazionalsocialismo.
Con questo duplice aspetto l’opera vuole sottintendere e velare, attraverso l’idea del ricordo e della memoria, il senso di disonore comune a molte famiglie tedesche del XX secolo.
L’edizione fotografica, qui esposta in numerosi esemplari identici nel ristretto spazio di un stanza, induce nel visitatore l’idea di serialità e di straniamento.
“Alla fotografia si crede in modo prioritario, anche quando essa risulta tecnicamente difettosa.” (Gerhard Richter)
Nato a Walterdorf nel 1932, Gerard Richter studia all’Accademia di Dresda dal 1951 al 1956 ed emigra in Germania Federale nel 1961. Dopo gli esordi contrassegnati dall’attività di muralista, entra in contatto con gli ambienti artistici d’avanguardia di Colonia e di Düsseldorf. In questo contesto scopre l’Espressionismo Astratto, il Neo Dada e le esperienze di Fluxus; incontra Sigmar Polke e Konrad Lueg coi quali da vita al gruppo artistico “Realismo Capitalista”, di derivazione Pop, impegnato politicamente nella denuncia delle contraddizioni sociali ed economiche del proprio paese.
In realtà Richter matura uno stile totalmente individuale attraverso una vasta molteplicità di ricerche ed esperienze estetiche, che variano dal ritratto all’astrattismo passando per il paesaggio e il minimalismo, rivisitando gli schemi stilistici tradizionali.
Opere in mostra:
Gerhard Richter, Onkel Rudi, 2000
Fotografia cibachrome d’après il dipinto ad olio con lo stesso soggetto del 1965. Montata su Dibond, incorniciata e messa sotto vetro.
Firmata, datata e numerata sul retro
Immagine 87 x 50 cm, con cornice 95,8 x 58,3 x 3,5 cm. Edizione di 80 esemplari con numerazione araba & di 25 esemplari con numerazione romana per l’artista. Pubblicata dal Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci Prato
Richter ha creato delle edizioni fotografando alcuni suoi dipinti e trasformato, mediante la riproduzione, l’unico in molteplice.
Onkel Rudi, 2000 è un’istantanea scattata dal quadro omonimo (cat. rag. n. 85, olio su tela, cm 87 x 50) dipinto da Richter nel 1965 e conservato nel Museo di Belle Arti di Praga. Il soggetto di questa tela deriva da una fotografia di famiglia, probabilmente perduta.
Il personaggio ritratto è lo zio dell’artista Rudi Schönfelder, uno dei fratelli della madre Marianne, morto in guerra nel 1944. Egli sorride amichevolmente in posa militare, indossando l’uniforme di tenente della deuthschen Wehrmacht davanti ad un muro, che lo separa da un edificio simile ad una caserma sullo sfondo.
Per uno spettatore estraneo l’uomo che sorride in uniforme non è lo “zio Rudi”, icona di una sfocata foto ricordo dal valore affettivo e nostalgico, bensì un attore della Seconda Guerra Mondiale, una testimonianza storica della Germania colpita dalla piaga politica e sociale del Nazionalsocialismo.
Con questo duplice aspetto l’opera vuole sottintendere e velare, attraverso l’idea del ricordo e della memoria, il senso di disonore comune a molte famiglie tedesche del XX secolo.
L’edizione fotografica, qui esposta in numerosi esemplari identici nel ristretto spazio di un stanza, induce nel visitatore l’idea di serialità e di straniamento.
“Alla fotografia si crede in modo prioritario, anche quando essa risulta tecnicamente difettosa.” (Gerhard Richter)
Nato a Walterdorf nel 1932, Gerard Richter studia all’Accademia di Dresda dal 1951 al 1956 ed emigra in Germania Federale nel 1961. Dopo gli esordi contrassegnati dall’attività di muralista, entra in contatto con gli ambienti artistici d’avanguardia di Colonia e di Düsseldorf. In questo contesto scopre l’Espressionismo Astratto, il Neo Dada e le esperienze di Fluxus; incontra Sigmar Polke e Konrad Lueg coi quali da vita al gruppo artistico “Realismo Capitalista”, di derivazione Pop, impegnato politicamente nella denuncia delle contraddizioni sociali ed economiche del proprio paese.
In realtà Richter matura uno stile totalmente individuale attraverso una vasta molteplicità di ricerche ed esperienze estetiche, che variano dal ritratto all’astrattismo passando per il paesaggio e il minimalismo, rivisitando gli schemi stilistici tradizionali.
Opere in mostra:
Gerhard Richter, Onkel Rudi, 2000
Fotografia cibachrome d’après il dipinto ad olio con lo stesso soggetto del 1965. Montata su Dibond, incorniciata e messa sotto vetro.
Firmata, datata e numerata sul retro
Immagine 87 x 50 cm, con cornice 95,8 x 58,3 x 3,5 cm. Edizione di 80 esemplari con numerazione araba & di 25 esemplari con numerazione romana per l’artista. Pubblicata dal Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci Prato
04
maggio 2004
Gerhard Richter – Onkel Rudi
Dal 04 maggio al 04 giugno 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA MARCO VOENA
Milano, Via Olmetto, 17, (Milano)
Milano, Via Olmetto, 17, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 11 - 13 e 15 - 19; sabato su appuntamento
Vernissage
4 Maggio 2004, ore 18.30