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Germàn Impache – Capitàn Germàn. Artefatti astrali
Nella Galleria Sottana del MIAAO verrà esposta una selezione inedita di opere di Germàn Impache, specialista nella realizzazione di maquettes di astronavi ma anche realizzatore di progetti di scenografie e allestimenti per rassegne scientifiche e noti festival di fantascienza
Comunicato stampa
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Capitàn Germàn è il titolo della mostra che il MIAAO dedica all’artigiano metropolitano Germàn Impache, aperta al pubblico dal 12 gennaio al 24 febbraio 2008. Conclusa con successo la mostra Astronave Torino. Turin Spaceship Company, che ha segnato il take-off verso AFTERVILLE - rassegna di manifestazioni progettata da Undesign di Michele Bortolami e Tommaso Delmastro con Fabrizio Accatino e Massimo Teghille, ufficialmente collegate al prossimo Congresso Mondiale degli Architetti UIA Torino 2008 - ora si continua la missione onorando un membro del suo equipaggio torinese, protagonista di un sequel del fortunato viaggio nel mondo delle arti applicate spaziali. Nella Galleria Sottana del MIAAO verrà esposta una selezione inedita di opere di Germàn Impache, attivo a Torino ma di origini argentine, specialista nella realizzazione di maquettes di astronavi ma anche realizzatore di progetti di scenografie e allestimenti per rassegne scientifiche (padiglione degli effetti speciali nella rassegna Experimenta 1995 organizzata per il Centenario del Cinema) e noti festival di fantascienza (fra cui i celebri raduni dello Star Trek fans club), creatore di modelli di prototipazione rapida e di plastici areonautici per importanti industrie internazionali.
In un’epoca in cui gli effetti speciali sono ormai prerogativa della computergrafica, Impache, sfruttando al massimo la fantasia e l’abilità artigianale con un approccio che lui stesso definisce ‘passionale’, ripercorre le tappe dei costruttori degli esordi - fra i riferimenti fondamentali 2001, Odissea nello Spazio di Kubrick - e realizza le sue opere con l’ausilio di pochi mezzi tecnologici, creando navicelle - di good design oppure di delirium design - a volte ispirate a veicoli realmente inviati nello spazio, con oggetti trovati e materiali di recupero. Su basi strutturali molto calcolate architettonicamente e meccanicamente, quasi come le sue astronavi dovessero realmente decollare, Impache dedica ai particolari e alle finiture una cura sorprendente. Il suo fine ultimo è quello di affascinare, perché, come dice Massimiliano Fuksas, “progettare è sognare” e le astronavi di Capitàn Germàn, nate come lui stesso afferma da visioni oniriche, non sono solo macchine da sofisticato intrattenimento, ma anche veicoli per trip mentali.
Accanto alle astronavi di Impache, come ‘relitti spaziali’ di Astronave Torino, prima tappa di una esposizione-esplorazione dedicata alle interferenze concettuali e figurative tra il pensiero progettuale e l’immaginario della fantascienza nel ’900, definita dal critico Filippo Rossi come una mostra importante per la cultura e la politica italiana (Architetti a lezione di Futurismo, in “Secolo d’Italia”, giovedì 27 dicembre 2007), restano visibili alcune opere di ‘artigiani curiosi’ come Marco Patrito, autore della multimedia graphic novel Sinkha, Tullio Rolandi, mago di rendering futuribili, Giulia Caira, Giampiero Fontana, Roberto Zucca, Michele Guaschino, Bruno Petronzi e le opere di nano-arte dei grafici Alessandro Scali e Robin Goode.
E resta anche aperto il MIAAO DRUGSTORE, lo “spaccio di arti applicate” che ha creato con la vendita dei suoi prodotti una “dipendenza” che dovrà essere, d’ora in poi, sempre soddisfatta.
In un’epoca in cui gli effetti speciali sono ormai prerogativa della computergrafica, Impache, sfruttando al massimo la fantasia e l’abilità artigianale con un approccio che lui stesso definisce ‘passionale’, ripercorre le tappe dei costruttori degli esordi - fra i riferimenti fondamentali 2001, Odissea nello Spazio di Kubrick - e realizza le sue opere con l’ausilio di pochi mezzi tecnologici, creando navicelle - di good design oppure di delirium design - a volte ispirate a veicoli realmente inviati nello spazio, con oggetti trovati e materiali di recupero. Su basi strutturali molto calcolate architettonicamente e meccanicamente, quasi come le sue astronavi dovessero realmente decollare, Impache dedica ai particolari e alle finiture una cura sorprendente. Il suo fine ultimo è quello di affascinare, perché, come dice Massimiliano Fuksas, “progettare è sognare” e le astronavi di Capitàn Germàn, nate come lui stesso afferma da visioni oniriche, non sono solo macchine da sofisticato intrattenimento, ma anche veicoli per trip mentali.
Accanto alle astronavi di Impache, come ‘relitti spaziali’ di Astronave Torino, prima tappa di una esposizione-esplorazione dedicata alle interferenze concettuali e figurative tra il pensiero progettuale e l’immaginario della fantascienza nel ’900, definita dal critico Filippo Rossi come una mostra importante per la cultura e la politica italiana (Architetti a lezione di Futurismo, in “Secolo d’Italia”, giovedì 27 dicembre 2007), restano visibili alcune opere di ‘artigiani curiosi’ come Marco Patrito, autore della multimedia graphic novel Sinkha, Tullio Rolandi, mago di rendering futuribili, Giulia Caira, Giampiero Fontana, Roberto Zucca, Michele Guaschino, Bruno Petronzi e le opere di nano-arte dei grafici Alessandro Scali e Robin Goode.
E resta anche aperto il MIAAO DRUGSTORE, lo “spaccio di arti applicate” che ha creato con la vendita dei suoi prodotti una “dipendenza” che dovrà essere, d’ora in poi, sempre soddisfatta.
12
gennaio 2008
Germàn Impache – Capitàn Germàn. Artefatti astrali
Dal 12 gennaio al 24 febbraio 2008
arte contemporanea
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
MIAAO – MUSEO INTERNAZIONALE DELLE ARTI APPLICATE OGGI
Torino, Via Maria Vittoria, 5, (Torino)
Torino, Via Maria Vittoria, 5, (Torino)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle ore 16.00 alle ore 19.30; sabato e domenica dalle 11.00 alle 19.00
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