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Germano Paolini – Appunti di viaggio
Un ciclo di venti tele dedicate al tema del paesaggio urbano, in un percorso denso di spunti e impressioni talvolta parallele tra le città di New York e Siena, Praga e Roma, Verona, Malta e Napoli
Comunicato stampa
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In questa nuova occasione di presentare il lavoro di Germano Paolini, la Galleria “La Vetrata” di Roma espone un ciclo di venti opere attraverso le quali è possibile rivivere alcune delle esperienze di “racconto” che l’artista ha sviluppato in questi anni intorno e “dentro” il tema delle città. Città famose o sconosciute, metropoli o piccole città di provincia, frutto e segno di una presenza umana che nei quadri appare solo di rimando.
Le opere presentate nella mostra “Appunti di viaggio” sono realizzate per l’occasione espositiva, ad eccezione delle due dedicate a Napoli, presentate nella recente mostra di Castel dell’Ovo.
Così l’attenzione di Paolini per il paesaggio urbano, vista da Dino Carlesi nella mostra dedicata a Roma nel 2004 e da Mario Lunetta nella presentazione della mostra napoletana del 2007:
“[…]La sua preferenza per i muri delle città, le strade, i tetti, nasce dalla predilezione per il volume della materia vitale – di cose nascoste e persone invisibili – che si ammassa per attrazione di cultura e di storia, essenze virtuali che circolano per le vie e i cieli: la sua Praga respira attraverso ponti e ciminiere, la Moldava si irrigidisce nell’erba alta delle arcate e le guglie forano l’aria che accarezza i tetti rossi. Tutte le immagini di Praga hanno in se stesse la forza di esistere rubando le luci che Paolini dona per forza di memoria. I personaggi di Kafka sono dietro ad ogni angolo prima dell’ultimo colpo. […]I suoi “ luoghi” hanno il sapore delle poesie – lunghe o brevi – secondo le vibrazioni che le accendono e il quotidiano che le penetra: si può diventarne passanti di quei luoghi, offrire loro una dimensione umana e segreta. Le sue città invitano alla complicità, ti adescano in un sogno ovattato di strade case tetti, eliminando le distanze tra centri e periferie. […] La città vista come spazio colmo di una eredità che ci va soverchiando: pensarla nella luce piena vorrebbe dire coglierla solo in superficie. Paolini l’avvolge generalmente entro ombre che ci svelano assai più segreti. Dalle tele non traspare il caos che la chiude nel suo ritmo frenetico, pare che ogni evento si sia placato, ogni elemento storico sopito, ogni quartiere spento. E’ un territorio saturo di muri e di tensioni. La città pare voglia raccontare la sua cultura e anche i suoi disagi.” (Dino Carlesi – Complicità romane – Roma 2004)
“[…]Le immagini urbane trovano la loro più forte intensità nel rapporto magnetico tra velocità dell’impressione e sottrazione impietosa dello stupore degustativo. I flashes paoliniani sono lampi di luce avvolgente che calamitano improvvise cadute d’ombra: ed è proprio in questo squilibrato equilibrio che si afferma in tutta la sua perizia e energia il polso espressivo dell’artista. Nelle sue immagini le città emettono le loro inconfondibili voci, tanto più quanto più cancellano le loro tracce più celebrate. […] I monumenti hanno diritto ad esistere sulla tela solo in quanto abbaglianti dettagli o apparizioni che emergono dal buio. Sono davvero, queste città di Paolini, città degli uomini, fatte per essere abitate, vissute, calpestate. In una parola, per essere amate nella concretezza dell’esistere, perché sono materia viva, non simulacri buoni per l’eloquenza delle cerimonie ufficiali.” (Mario Lunetta – Paesaggi e città – Incroci della memoria e dell’immaginario – Napoli 2007).
“Manhattan” - 2008
Le opere presentate nella mostra “Appunti di viaggio” sono realizzate per l’occasione espositiva, ad eccezione delle due dedicate a Napoli, presentate nella recente mostra di Castel dell’Ovo.
Così l’attenzione di Paolini per il paesaggio urbano, vista da Dino Carlesi nella mostra dedicata a Roma nel 2004 e da Mario Lunetta nella presentazione della mostra napoletana del 2007:
“[…]La sua preferenza per i muri delle città, le strade, i tetti, nasce dalla predilezione per il volume della materia vitale – di cose nascoste e persone invisibili – che si ammassa per attrazione di cultura e di storia, essenze virtuali che circolano per le vie e i cieli: la sua Praga respira attraverso ponti e ciminiere, la Moldava si irrigidisce nell’erba alta delle arcate e le guglie forano l’aria che accarezza i tetti rossi. Tutte le immagini di Praga hanno in se stesse la forza di esistere rubando le luci che Paolini dona per forza di memoria. I personaggi di Kafka sono dietro ad ogni angolo prima dell’ultimo colpo. […]I suoi “ luoghi” hanno il sapore delle poesie – lunghe o brevi – secondo le vibrazioni che le accendono e il quotidiano che le penetra: si può diventarne passanti di quei luoghi, offrire loro una dimensione umana e segreta. Le sue città invitano alla complicità, ti adescano in un sogno ovattato di strade case tetti, eliminando le distanze tra centri e periferie. […] La città vista come spazio colmo di una eredità che ci va soverchiando: pensarla nella luce piena vorrebbe dire coglierla solo in superficie. Paolini l’avvolge generalmente entro ombre che ci svelano assai più segreti. Dalle tele non traspare il caos che la chiude nel suo ritmo frenetico, pare che ogni evento si sia placato, ogni elemento storico sopito, ogni quartiere spento. E’ un territorio saturo di muri e di tensioni. La città pare voglia raccontare la sua cultura e anche i suoi disagi.” (Dino Carlesi – Complicità romane – Roma 2004)
“[…]Le immagini urbane trovano la loro più forte intensità nel rapporto magnetico tra velocità dell’impressione e sottrazione impietosa dello stupore degustativo. I flashes paoliniani sono lampi di luce avvolgente che calamitano improvvise cadute d’ombra: ed è proprio in questo squilibrato equilibrio che si afferma in tutta la sua perizia e energia il polso espressivo dell’artista. Nelle sue immagini le città emettono le loro inconfondibili voci, tanto più quanto più cancellano le loro tracce più celebrate. […] I monumenti hanno diritto ad esistere sulla tela solo in quanto abbaglianti dettagli o apparizioni che emergono dal buio. Sono davvero, queste città di Paolini, città degli uomini, fatte per essere abitate, vissute, calpestate. In una parola, per essere amate nella concretezza dell’esistere, perché sono materia viva, non simulacri buoni per l’eloquenza delle cerimonie ufficiali.” (Mario Lunetta – Paesaggi e città – Incroci della memoria e dell’immaginario – Napoli 2007).
“Manhattan” - 2008
06
dicembre 2008
Germano Paolini – Appunti di viaggio
Dal 06 al 21 dicembre 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA LA VETRATA
Roma, Via Di Gesù E Maria, 23, (Roma)
Roma, Via Di Gesù E Maria, 23, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni 11-13 e 16-19, chiuso lunedì mattina. Aperto anche nelle domeniche 7, 14 e 21 dicembre
Vernissage
6 Dicembre 2008, ore 18.30
Sito web
www.germanopaolini.it/paolini_files/mostre/mostra_appunti.htm
Autore