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Gerold Meister (Cadaf) – Poesia dipinta
La sensibilità di Cadaf affonda in paesaggi naturali, di cui però egli modifica l’aspetto fino a eliminarne la spazialità, per ricreare immagini di vita interiore attraverso una scrittura che si integra e si sovrappone ad alberi, cieli di nuvole e fiumi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Gerold Meister (CADAF) nato a Westerstede (Germania) è pittore,
scultore, decoratore. Stimolato nella sua formazione giovanile
dall'opera di Max Ernst, già negli anni Settanta CADAF inventa un
proprio linguaggio poetico: la scrittura di uccelli e la scrittura
astratta, alfabeti immaginari di segni fittissimi che egli inserisce
come frammenti o testi compiuti nelle composizioni dei suoi dipinti -
in varie lingue - creando immagini suggestive arricchite dall'uso
raffinato del colore, a volte brillante a volte tenue e delicato.
Nel 1980 si stabilisce a Venezia dove si avvicina agli Spazialisti, in
particolare al pittore Tancredi, mantenendo allo stesso tempo rapporti
con la vita culturale tedesca. In Italia il suo lavoro viene definito
dalla critica "arte poetica"; CADAF si sposta a Parigi dove sviluppa
anche una ricerca verso la scultura, elaborando gli "Spiriti" o
"Angeli" che realizzerà come sculture dal 1985.
Nel 1991 vince il Premio di Murano per la scultura in vetro
"Pesceuomo" insieme al maestro vetraio Vittorino Zane. Dal 1993 al
1997 realizza alcune mostre personali a Milano e Venezia; numerose sue
opere sono esposte in musei e collezioni nazionali e internazionali.
L'energia creativa lo spinge verso nuovi percorsi recuperando una
fonte iniziale di ispirazione, tenuta occultata persino nella scelta
nel nome d'arte: CADAF – che oltre ad essere la sua firma è il nome
del Centro di Arti Figurative da lui fondato - deriva dal nome del
maggiore artista del Romanticismo tedesco, Caspar David Friedrich. E
proprio alla poetica di questo solitario e intellettuale pittore
romantico e ai suoi "sublimi paesaggi dell'io" sembrano avvicinarsi le
intense immagini di natura che CADAF propone con Giudecca 795.
L'incontro fra uomo e Natura è il tema degli ultimi lavori di CADAF:
dipinti su legno, quasi icone moderne di meditazione e oli su tela che
raccontano emozioni e sensazioni di un rapporto profondo. Raffigurando
il paesaggio, l'artista tende a cancellare un confine: il gesto di
mescolare i colori per ottenere qualcosa di simile alla natura crea un
contatto, quasi il miracolo di un avvicinamento.
Lo scenario è spesso la foresta, attraverso la quale CADAF compie un
percorso onirico tutto interiore; la sua solitudine evoca segni nei
quali ognuno tende a riconoscersi: solo et pensoso, l'artista elabora
il suo cammino e si rappresenta. La sua sensibilità affonda in
paesaggi naturali, di cui però egli modifica l'aspetto fino a
eliminarne la spazialità, per ricreare immagini di vita interiore
attraverso una scrittura che si integra e si sovrappone ad alberi,
cieli di nuvole e fiumi.
I brani letterari scelti da CADAF fanno da sfondo agli emblemi
simbolici di una raffigurazione che esprime il passaggio verso i segni
dell'indefinito, e ne identifica i canoni estetici fino a coniugare
surrealismo e realismo, pittura e poesia.
scultore, decoratore. Stimolato nella sua formazione giovanile
dall'opera di Max Ernst, già negli anni Settanta CADAF inventa un
proprio linguaggio poetico: la scrittura di uccelli e la scrittura
astratta, alfabeti immaginari di segni fittissimi che egli inserisce
come frammenti o testi compiuti nelle composizioni dei suoi dipinti -
in varie lingue - creando immagini suggestive arricchite dall'uso
raffinato del colore, a volte brillante a volte tenue e delicato.
Nel 1980 si stabilisce a Venezia dove si avvicina agli Spazialisti, in
particolare al pittore Tancredi, mantenendo allo stesso tempo rapporti
con la vita culturale tedesca. In Italia il suo lavoro viene definito
dalla critica "arte poetica"; CADAF si sposta a Parigi dove sviluppa
anche una ricerca verso la scultura, elaborando gli "Spiriti" o
"Angeli" che realizzerà come sculture dal 1985.
Nel 1991 vince il Premio di Murano per la scultura in vetro
"Pesceuomo" insieme al maestro vetraio Vittorino Zane. Dal 1993 al
1997 realizza alcune mostre personali a Milano e Venezia; numerose sue
opere sono esposte in musei e collezioni nazionali e internazionali.
L'energia creativa lo spinge verso nuovi percorsi recuperando una
fonte iniziale di ispirazione, tenuta occultata persino nella scelta
nel nome d'arte: CADAF – che oltre ad essere la sua firma è il nome
del Centro di Arti Figurative da lui fondato - deriva dal nome del
maggiore artista del Romanticismo tedesco, Caspar David Friedrich. E
proprio alla poetica di questo solitario e intellettuale pittore
romantico e ai suoi "sublimi paesaggi dell'io" sembrano avvicinarsi le
intense immagini di natura che CADAF propone con Giudecca 795.
L'incontro fra uomo e Natura è il tema degli ultimi lavori di CADAF:
dipinti su legno, quasi icone moderne di meditazione e oli su tela che
raccontano emozioni e sensazioni di un rapporto profondo. Raffigurando
il paesaggio, l'artista tende a cancellare un confine: il gesto di
mescolare i colori per ottenere qualcosa di simile alla natura crea un
contatto, quasi il miracolo di un avvicinamento.
Lo scenario è spesso la foresta, attraverso la quale CADAF compie un
percorso onirico tutto interiore; la sua solitudine evoca segni nei
quali ognuno tende a riconoscersi: solo et pensoso, l'artista elabora
il suo cammino e si rappresenta. La sua sensibilità affonda in
paesaggi naturali, di cui però egli modifica l'aspetto fino a
eliminarne la spazialità, per ricreare immagini di vita interiore
attraverso una scrittura che si integra e si sovrappone ad alberi,
cieli di nuvole e fiumi.
I brani letterari scelti da CADAF fanno da sfondo agli emblemi
simbolici di una raffigurazione che esprime il passaggio verso i segni
dell'indefinito, e ne identifica i canoni estetici fino a coniugare
surrealismo e realismo, pittura e poesia.
10
novembre 2007
Gerold Meister (Cadaf) – Poesia dipinta
Dal 10 al 27 novembre 2007
arte contemporanea
Location
GIUDECCA 795 ART GALLERY
Venezia, Fondamenta San Biagio, 795, (Venezia)
Venezia, Fondamenta San Biagio, 795, (Venezia)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 15-23; sabato e domenica ore 11-23.
Vernissage
10 Novembre 2007, ore 18, con lettura poetica dell'attrice Uta Wagner
Autore