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Getulio Alviani
La mostra è composta dalle “superfici a testura vibratile”, ottenute dalla lavorazione di lastre di alluminio, ai “cerchi virtuali” del 1967, realizzati in acciaio, fino a un esemplare di “rilievo speculare ad elementi curvi” del 1966 per completarsi con una selezione di opere su carta
Comunicato stampa
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Giovedì 3 aprile 2008 alle ore 18.30, la Galleria Il Bulino artecontemporanea presenta a Roma un gruppo di opere di Getulio Alviani, ideatore plastico, progettista e studioso di problemi percettivi che, dagli anni Sessanta, contribuisce fattivamente anche all’affermazione, alla conoscenza e alla diffusione dell’Arte Cinetica e Programmata. La mostra è composta dalle “superfici a testura vibratile”, ottenute dalla lavorazione di lastre di alluminio - che è stata la sua ricerca formativa a partire dal 1960 -, ai “cerchi virtuali” del 1967, realizzati in acciaio, fino a un esemplare di “rilievo speculare ad elementi curvi” del 1966 per completarsi con una selezione di opere su carta, che l’autore chiama “scarti su carta”, ottenute dal recupero di frammenti di “superfici a testura vibratile” scartati durante la lavorazione delle proprie opere o provenienti dai restauri che Alviani talvolta esegue del proprio lavoro.
Geometria, esattezza ed essenzialità sono per Alviani le costanti imprescindibili dell’ideazione. Alla base c’è la volontà di dare una semplificazione d’ordine nella confusione delle cose del mondo attraverso la logica e la razionalità rispetto agli impulsi dei sentimenti e delle emozioni. A differenza di molti autori e progettisti che, a partire dalla fine degli anni Cinquanta, si unirono in gruppi, per un lavoro d’equipe, il Gruppo N a Padova o il Gruppo T a Milano, Getulio Alviani ha sempre operato da solo, ponendo alla base della propria ricerca quel fondamento tecnico e scientifico già postulato dalle esperienze del costruttivismo storico, del Bauhaus e dell’arte concreta. Quest’idea del “fare” come tensione verso l’alto e verso la verificabilità e l’idea dell’arte come apice dell’espressione umana, lo hanno sempre portato a realizzare opere di grande accuratezza di esecuzione e di assoluto rigore e, conseguentemente, ad essere enormemente esigente e critico sia verso sé stesso che nei confronti di quanto gli sta attorno.
“24” è una raccolta di frasi di Getulio Alviani che verrà presentata durate la serata d’inaugurazione della mostra, alla quale parteciperà l’autore: questa è la sintesi del suo pensiero. Con il passare degli anni la visione etica di Alviani ha manifestato una profonda disillusione pessimistica nei confronti dell’uomo, avvertendo l’involgarimento e il degrado della società dove anche l’arte è oramai, quasi totalmente, sinonimo della banalità e della mediocrità diffusa, dello scandalo, dell’omologazione verso il basso e anche del cattivo uso della scienza che, di per sé, potrebbe invece schiudere mondi e dare risultati immensi.
La pubblicazione, edita nel 2004 da Il Bulino di Roma, ha una tiratura di mille esemplari numerati e firmati dall’autore e raccoglie ventiquattro frasi selezionate e scelte da Alviani fra gli innumerevoli appunti e considerazioni sull’arte, sulla natura, sulla vita e sull’uomo, dagli anni Cinquanta al 2004.
Geometria, esattezza ed essenzialità sono per Alviani le costanti imprescindibili dell’ideazione. Alla base c’è la volontà di dare una semplificazione d’ordine nella confusione delle cose del mondo attraverso la logica e la razionalità rispetto agli impulsi dei sentimenti e delle emozioni. A differenza di molti autori e progettisti che, a partire dalla fine degli anni Cinquanta, si unirono in gruppi, per un lavoro d’equipe, il Gruppo N a Padova o il Gruppo T a Milano, Getulio Alviani ha sempre operato da solo, ponendo alla base della propria ricerca quel fondamento tecnico e scientifico già postulato dalle esperienze del costruttivismo storico, del Bauhaus e dell’arte concreta. Quest’idea del “fare” come tensione verso l’alto e verso la verificabilità e l’idea dell’arte come apice dell’espressione umana, lo hanno sempre portato a realizzare opere di grande accuratezza di esecuzione e di assoluto rigore e, conseguentemente, ad essere enormemente esigente e critico sia verso sé stesso che nei confronti di quanto gli sta attorno.
“24” è una raccolta di frasi di Getulio Alviani che verrà presentata durate la serata d’inaugurazione della mostra, alla quale parteciperà l’autore: questa è la sintesi del suo pensiero. Con il passare degli anni la visione etica di Alviani ha manifestato una profonda disillusione pessimistica nei confronti dell’uomo, avvertendo l’involgarimento e il degrado della società dove anche l’arte è oramai, quasi totalmente, sinonimo della banalità e della mediocrità diffusa, dello scandalo, dell’omologazione verso il basso e anche del cattivo uso della scienza che, di per sé, potrebbe invece schiudere mondi e dare risultati immensi.
La pubblicazione, edita nel 2004 da Il Bulino di Roma, ha una tiratura di mille esemplari numerati e firmati dall’autore e raccoglie ventiquattro frasi selezionate e scelte da Alviani fra gli innumerevoli appunti e considerazioni sull’arte, sulla natura, sulla vita e sull’uomo, dagli anni Cinquanta al 2004.
03
aprile 2008
Getulio Alviani
Dal 03 aprile al 02 maggio 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA IL BULINO ARTE CONTEMPORANEA
Roma, Via Urbana, 148, (Roma)
Roma, Via Urbana, 148, (Roma)
Vernissage
3 Aprile 2008, ore 18.30
Ufficio stampa
ALAN SANTARELLI
Autore