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Ghosting
Sparire senza lasciare traccia, nella vita come nel web. Attraverso le opere di cinque artisti emergenti (Lidia Bianchi / Claudia Gori / Leonardo Moretti / Anna Rose / Federica Rugnone), la mostra “Ghosting”, a cura di Silvia Bellotti e Erica Romano, esplora il confine impalpabile tra presenza e assenza, tra realtà fisica e virtuale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Martedì 17 settembre, ore 18.00, presso la LdM Gallery in via de’ Pucci 4 a Firenze inaugura Ghosting, a cura di Silvia Bellotti ed Erica Romano. La mostra presenta cinque giovani artisti, Lidia Bianchi, Claudia Gori, Leonardo Moretti, Anna Rose e Federica Rugnone, le cui opere rappresentano realtà invisibili, descrivono l’assenza nel suo manifestarsi, cogliendone le tracce nel movimento minimo che sposta l’oggetto/soggetto assente verso i suoi stadi di passaggio e trasmutazione. La mostra invita così a riflettere anche sulla natura dell’immagine in quanto “sembiante”, avente ruolo conoscitivo e potenza trasformativa.
Si chiama ghosting l’arte di far perdere le proprie tracce nella realtà fisica o virtuale. Subìto o agito, sembra essere una pratica altamente diffusa specialmente sul web e si definisce come una violenza psicologica in cui lo schermo/dispositivo si configura come un’estensione della persona, rappresentandone un elemento emblematico e ambiguo. Il ghosting (o la sparizione repentina), diviene il pretesto per indagare una realtà in cui presenza e assenza, reale e virtuale si fondono e si confondono, restituendo un’immagine del mondo nella sua discontinuità e trasparenza, in cui la stessa difficoltà di districarsi non fa che aprire continuamente innumerevoli possibilità.
All’interno di questo articolato panorama, le opere in mostra testimoniano i sintomi di una bellezza legata ad una realtà percepita in modo evanescente, dove le relazioni si liquefanno, gli spazi si annidano dei pesanti resti che l’abbandono lascia dietro di sé, dove la realtà non si perde né si distrugge, ma si trasmuta in altro.
La possibilità di vedere l’oggetto/soggetto assente non è che un sogno, una nostalgia o un’ossessione, che sembra tuttavia materializzarsi nel potere dell’immagine.
Si chiama ghosting l’arte di far perdere le proprie tracce nella realtà fisica o virtuale. Subìto o agito, sembra essere una pratica altamente diffusa specialmente sul web e si definisce come una violenza psicologica in cui lo schermo/dispositivo si configura come un’estensione della persona, rappresentandone un elemento emblematico e ambiguo. Il ghosting (o la sparizione repentina), diviene il pretesto per indagare una realtà in cui presenza e assenza, reale e virtuale si fondono e si confondono, restituendo un’immagine del mondo nella sua discontinuità e trasparenza, in cui la stessa difficoltà di districarsi non fa che aprire continuamente innumerevoli possibilità.
All’interno di questo articolato panorama, le opere in mostra testimoniano i sintomi di una bellezza legata ad una realtà percepita in modo evanescente, dove le relazioni si liquefanno, gli spazi si annidano dei pesanti resti che l’abbandono lascia dietro di sé, dove la realtà non si perde né si distrugge, ma si trasmuta in altro.
La possibilità di vedere l’oggetto/soggetto assente non è che un sogno, una nostalgia o un’ossessione, che sembra tuttavia materializzarsi nel potere dell’immagine.
17
settembre 2019
Ghosting
Dal 17 al 10 settembre 2019
arte contemporanea
Location
LDM GALLERY
Firenze, via de' Pucci, 4, (Firenze)
Firenze, via de' Pucci, 4, (Firenze)
Orario di apertura
dal martedì al giovedì, dalle 17:30-19:30.
Vernissage
17 Settembre 2019, ore 18:00-20:00
Sito web
Editore
Associazione Culturale Forme
Ufficio stampa
Associazione Culturale Forme
Ufficio stampa
Ldm Gallery
Autore
Curatore
Autore testo critico
Produzione organizzazione