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Giacomo Balla. Dal Futurismo astratto al Futurismo iconico
Palazzo Merulana presenta Giacomo Balla. Dal Futurismo astratto al Futurismo iconico, una mostra curata da Fabio Benzi e incentrata sul famoso dipinto Primo Carnera del 1933
Comunicato stampa
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Palazzo Merulana presenta Giacomo Balla. Dal Futurismo astratto al Futurismo iconico, una mostra curata da Fabio Benzi e incentrata sul famoso dipinto Primo Carnera del 1933.
Un’opera eccezionale della produzione del Maestro futurista. Dipinta sui due lati, con da una parte Vaprofumo del 1926, un soggetto tipicamente futurista che fu esposto nel 1928 alla mostra personale che Balla tenne agli Amatori e Cultori di Roma e che rappresenta appieno il giocoso sistema sinestetico del futurismo balliano dell’epoca: le forme chiare, i colori tenui, metallici e dorati, intendono evocare l’impressione olfattiva che si sprigiona da un flacone di profumo; la curiosa sagoma “bucata” del quadro rappresenta con le due aperture in alto le narici che percepiscono l’odore.
Sul verso dell’opera nel 1933, l’artista dipinge Primo Carnera che si ispira nitidamente a una foto di Elio Luxardo, amico di Marinetti (di cui fotografa la casa di piazza Adriana) e autore di un impressionante ritratto del pugile pubblicato sulla prima pagina della “Gazzetta dello Sport” nel 1933, quando diventò Campione del Mondo.
Questa immagine, diffusa simultaneamente in tutto il globo, costituisce la base iconografica del dipinto di Balla.
L’intenzione di far coincidere l’immagine dipinta con l’effetto del rotocalco è realizzato dall’artista applicando al fondo del dipinto una rete di metallo su cui poi dipinge, provocando un effetto di “retinatura”, identico a quello prodotto dalle immagini a stampa dei giornali.
Un confronto intenzionale, e per l’epoca straordinario, con i mezzi di diffusione di massa dell’immagine: elemento fondante, molti anni dopo, dell’universo figurativo del “pop art” americano (da Warhol a Lichtenstein).
È evidente che Balla studiasse un possibile sviluppo e rinnovamento del Futurismo trovando ispirazione, in sintonia con la sensibilità quotidiana della gente, nell’immaginario suscitato dal cinema, dalla fotografia di moda e di attualità, che quotidianamente si sfoglia su riviste patinate, che è simultaneamente guardata e imitata da milioni di persone
L’“avanguardia” del gusto è una sorta di immaginario di massa, di “avanguardia di massa”, concetto che egli sottolinea in un proclama futurista pubblicato nel 1930.
La mostra si propone quindi di indagare questo passaggio di stile, che sperimenta immagini che si associano fortemente, quasi violentemente, a quelle dei media dell’epoca, alla nascente iconicità dei divi mediatici (dello sport come del cinema).
In mostra si riuniscono, oltre ad alcuni dipinti più esplicitamente futuristi eseguiti negli stessi anni, le opere eseguite con quella tecnica a “retinatura”, mettendole a confronto con le immagini dei divi, realizzate da grandi fotografi come Luxardo e Ghergo, e con le riviste dell’epoca.
Giacomo Balla (1871–1958) è tra i primi protagonisti del divisionismo italiano, quando nei primi anni del ‘900 comincia a dipingere quadri di matrice pointilliste, senza aderire pienamente al programma dei suoi massimi esponenti. Diviene poi un esponente di spicco del Futurismo, firmando con Marinetti e altri tra cui Boccioni, Carrà e Russolo, i manifesti che sancivano gli aspetti teorici del movimento, il primo nel 1909 e in particolare nell’anno seguente, il Manifesto dei pittori futuristi. Dopo diversi anni di coinvolgimento attivo, nel 1937 scrive una lettera al giornale Perseo con la quale si dichiara estraneo alle attività futuriste: le opere degli anni ‘30 sono contrassegnate da un ritorno, seppur innovativo, alla figurazione.
Intero 10.00 €
Ridotto 8.00 €
giovani under 27, adulti over 65, insegnanti in attività, appartenenti a gruppi convenzionati
Gratuito
bambini under 7, un insegnante ogni 10 studenti, un accompagnatore ogni 10 persone, disabile con accompagnatore
Visite didattiche alla mostra
domenica 24 marzo, ore 11.00
domenica 7 aprile, ore 11.00
domenica 21 aprile, ore 11.00
lunedì 22 aprile, ore 11.00
giovedì 25 aprile, ore 11.00
mercoledì 1 maggio, ore 11.00
domenica 5 maggio, ore 11.00
domenica 19 maggio, ore 11.00
domenica 2 giugno, ore 11.00
domenica 16 giugno, ore 11.00
Intero 5.00 € + biglietto di ingresso alla mostra (Intero 10€; Ridotto €8)
Ridotto 4.00 € per possessori della Palazzo Merulana Pass (accesso alla mostra gratuito)
Didattica su prenotazione per gruppi e scuole 100.00 €
Un’opera eccezionale della produzione del Maestro futurista. Dipinta sui due lati, con da una parte Vaprofumo del 1926, un soggetto tipicamente futurista che fu esposto nel 1928 alla mostra personale che Balla tenne agli Amatori e Cultori di Roma e che rappresenta appieno il giocoso sistema sinestetico del futurismo balliano dell’epoca: le forme chiare, i colori tenui, metallici e dorati, intendono evocare l’impressione olfattiva che si sprigiona da un flacone di profumo; la curiosa sagoma “bucata” del quadro rappresenta con le due aperture in alto le narici che percepiscono l’odore.
Sul verso dell’opera nel 1933, l’artista dipinge Primo Carnera che si ispira nitidamente a una foto di Elio Luxardo, amico di Marinetti (di cui fotografa la casa di piazza Adriana) e autore di un impressionante ritratto del pugile pubblicato sulla prima pagina della “Gazzetta dello Sport” nel 1933, quando diventò Campione del Mondo.
Questa immagine, diffusa simultaneamente in tutto il globo, costituisce la base iconografica del dipinto di Balla.
L’intenzione di far coincidere l’immagine dipinta con l’effetto del rotocalco è realizzato dall’artista applicando al fondo del dipinto una rete di metallo su cui poi dipinge, provocando un effetto di “retinatura”, identico a quello prodotto dalle immagini a stampa dei giornali.
Un confronto intenzionale, e per l’epoca straordinario, con i mezzi di diffusione di massa dell’immagine: elemento fondante, molti anni dopo, dell’universo figurativo del “pop art” americano (da Warhol a Lichtenstein).
È evidente che Balla studiasse un possibile sviluppo e rinnovamento del Futurismo trovando ispirazione, in sintonia con la sensibilità quotidiana della gente, nell’immaginario suscitato dal cinema, dalla fotografia di moda e di attualità, che quotidianamente si sfoglia su riviste patinate, che è simultaneamente guardata e imitata da milioni di persone
L’“avanguardia” del gusto è una sorta di immaginario di massa, di “avanguardia di massa”, concetto che egli sottolinea in un proclama futurista pubblicato nel 1930.
La mostra si propone quindi di indagare questo passaggio di stile, che sperimenta immagini che si associano fortemente, quasi violentemente, a quelle dei media dell’epoca, alla nascente iconicità dei divi mediatici (dello sport come del cinema).
In mostra si riuniscono, oltre ad alcuni dipinti più esplicitamente futuristi eseguiti negli stessi anni, le opere eseguite con quella tecnica a “retinatura”, mettendole a confronto con le immagini dei divi, realizzate da grandi fotografi come Luxardo e Ghergo, e con le riviste dell’epoca.
Giacomo Balla (1871–1958) è tra i primi protagonisti del divisionismo italiano, quando nei primi anni del ‘900 comincia a dipingere quadri di matrice pointilliste, senza aderire pienamente al programma dei suoi massimi esponenti. Diviene poi un esponente di spicco del Futurismo, firmando con Marinetti e altri tra cui Boccioni, Carrà e Russolo, i manifesti che sancivano gli aspetti teorici del movimento, il primo nel 1909 e in particolare nell’anno seguente, il Manifesto dei pittori futuristi. Dopo diversi anni di coinvolgimento attivo, nel 1937 scrive una lettera al giornale Perseo con la quale si dichiara estraneo alle attività futuriste: le opere degli anni ‘30 sono contrassegnate da un ritorno, seppur innovativo, alla figurazione.
Intero 10.00 €
Ridotto 8.00 €
giovani under 27, adulti over 65, insegnanti in attività, appartenenti a gruppi convenzionati
Gratuito
bambini under 7, un insegnante ogni 10 studenti, un accompagnatore ogni 10 persone, disabile con accompagnatore
Visite didattiche alla mostra
domenica 24 marzo, ore 11.00
domenica 7 aprile, ore 11.00
domenica 21 aprile, ore 11.00
lunedì 22 aprile, ore 11.00
giovedì 25 aprile, ore 11.00
mercoledì 1 maggio, ore 11.00
domenica 5 maggio, ore 11.00
domenica 19 maggio, ore 11.00
domenica 2 giugno, ore 11.00
domenica 16 giugno, ore 11.00
Intero 5.00 € + biglietto di ingresso alla mostra (Intero 10€; Ridotto €8)
Ridotto 4.00 € per possessori della Palazzo Merulana Pass (accesso alla mostra gratuito)
Didattica su prenotazione per gruppi e scuole 100.00 €
20
marzo 2019
Giacomo Balla. Dal Futurismo astratto al Futurismo iconico
Dal 20 marzo al 17 giugno 2019
arte moderna
Location
PALAZZO MERULANA – FONDAZIONE ELENA E CLAUDIO CERASI
Roma, via Merulana, 121, (Roma)
Roma, via Merulana, 121, (Roma)
Biglietti
Intero 10.00 €
Ridotto 8.00 €
giovani under 27, adulti over 65, insegnanti in attività, appartenenti a gruppi convenzionati
Gratuito
bambini under 7, un insegnante ogni 10 studenti, un accompagnatore ogni 10 persone, disabile con accompagnatore
Vernissage
20 Marzo 2019, ore 18 su invito
Autore
Curatore