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Giacomo Buso / Emanuela Bello
Vernissage di Giacomo Buso e body-painitng di Emanuela Bello direttamente dal collettivo D’ARTEfatti di Treviso
Comunicato stampa
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Venerdì 4 novembre 2016 ore 20.00: inaugurazione della mostra personale di Giacomo Buso con live body-painting di Emanuela Bello direttamente dal collettivo artistico trevigiano D’ARTEfatti presso il Flat di Mestre (VE)
Venerdì 4 novembre alle ore 20.00 Veneto Factory, in collaborazione con le associazioni D’ARTEfatti e Flat di Mestre inaugura la mostra personale di Giacomo Buso che vedrà la partecipazione della collega Emanuela Bello, tatuatrice che per l’occasione si dedicherà ad un live body-painting, il tutto con il prezioso aiuto della curatrice Chiara Biasi. Tutte le opere in esposizione saranno in vendita e osservabili fino al 25 novembre, termine della mostra.
A seguire dalle 22.00 il live de I Camillas, duo “pop-minimal-hardcore” di recente apparso a Italia’s Got Talent e produttore della nuova sigla per il programma tv “Colorado”.
Nato a Treviso nel 1986 Giacomo Buso sviluppa un precoce interesse per il mondo artistico, in particolare per l'illustrazione.
È all'età di sei anni che comincia la sua attività di disegno, che prosegue fino al periodo del liceo sempre in maniera monocromatica utilizzando china nera, penna a sfera o carboncino su supporto bianco; è nello stesso periodo che crea brevi storie a fumetti, sempre in bianco e nero.
Possiamo considerare recente l'approccio di Giacomo Buso al colore. Cinque anni fa fu fortemente colpito da una raccolta di illustrazioni di H.R. Ginger e fu quello il momento che gli consentì di fare il salto di qualità e sperimentare nuove tecniche di colore.
Giacomo stesso si definisce un pigro autodidatta e rifiuta ogni tipo di studio tecnico e contaminazione lasciandosi guidare principalmente dal suo istinto. Possiamo considerare questo aspetto una scelta stilistica dell'artista; il voler mantenere la pulizia del tratto e l'inconsapevolezza nella creazione grazie ad una mano pura non contaminata da insegnamenti vincolanti, sono decisioni che rendono caratteristici e riconoscibili i suoi lavori. Le opere che propone in questa esposizione sono il risultato di una personale interpretazione della realtà e l'espressione del suo stesso vissuto tramite un percorso senza alcuna direzione certa.
Indubbiamente nelle opere di Giacomo Buso possiamo vedere chiari riferimenti, seppur inconsci, a grandi artisti del passato.
In opere come Under the skin o Blindness i piccoli tratti e i dettagli di colore riportano alla mente le opere del secessionismo viennese.
Oltre agli elementi circondanti le figure che si possono paragonare allo stile di Gustav Klimt, anche le rappresentazioni di grandi immagini di donna al centro dell'opera come espressione di bellezza ed erotismo, come utopia del sogno "materiale" richiamano i lavori dello stesso artista.
Le pennellate grandi, i colori cupi in opere come Leave o Mirrors and Fatherhood sembrano voler ricordare i lavori di Edvard Munch. Richiami al secessionismo tedesco sono chiari anche in Plasterboard dai tratti simili ai lavori di Ernest Kirchner.
Non manca l'intento di Giacomo Buso di trattare tematiche di attualità di forte impatto per l'osservatore. Probabilmente influenzato non solo dalla propria professione di medico, ma anche da una particolare sensibilità verso problematiche globali, riporta nelle sue opere temi diversi come l'inquinamento, la violenza domestica, le malattie psicotiche, fino ad arrivare alla morte, lasciando un velo di inquietudine a chi si trova dinnanzi alle sue opere.
Il Flat è un ormai celebre locale di musica che da quasi dieci anni dedica il proprio spazio a musicisti di ogni sorta, nazionali ed internazionali con una sempre particolare attenzione al livello qualitativo della proposta artistica. Con questa mostra inaugura un nuovo concept: creare un punto di ritrovo sociale costruito attorno ad una proposta culturale multidisciplinare e di spessore.
Venerdì 4 novembre alle ore 20.00 Veneto Factory, in collaborazione con le associazioni D’ARTEfatti e Flat di Mestre inaugura la mostra personale di Giacomo Buso che vedrà la partecipazione della collega Emanuela Bello, tatuatrice che per l’occasione si dedicherà ad un live body-painting, il tutto con il prezioso aiuto della curatrice Chiara Biasi. Tutte le opere in esposizione saranno in vendita e osservabili fino al 25 novembre, termine della mostra.
A seguire dalle 22.00 il live de I Camillas, duo “pop-minimal-hardcore” di recente apparso a Italia’s Got Talent e produttore della nuova sigla per il programma tv “Colorado”.
Nato a Treviso nel 1986 Giacomo Buso sviluppa un precoce interesse per il mondo artistico, in particolare per l'illustrazione.
È all'età di sei anni che comincia la sua attività di disegno, che prosegue fino al periodo del liceo sempre in maniera monocromatica utilizzando china nera, penna a sfera o carboncino su supporto bianco; è nello stesso periodo che crea brevi storie a fumetti, sempre in bianco e nero.
Possiamo considerare recente l'approccio di Giacomo Buso al colore. Cinque anni fa fu fortemente colpito da una raccolta di illustrazioni di H.R. Ginger e fu quello il momento che gli consentì di fare il salto di qualità e sperimentare nuove tecniche di colore.
Giacomo stesso si definisce un pigro autodidatta e rifiuta ogni tipo di studio tecnico e contaminazione lasciandosi guidare principalmente dal suo istinto. Possiamo considerare questo aspetto una scelta stilistica dell'artista; il voler mantenere la pulizia del tratto e l'inconsapevolezza nella creazione grazie ad una mano pura non contaminata da insegnamenti vincolanti, sono decisioni che rendono caratteristici e riconoscibili i suoi lavori. Le opere che propone in questa esposizione sono il risultato di una personale interpretazione della realtà e l'espressione del suo stesso vissuto tramite un percorso senza alcuna direzione certa.
Indubbiamente nelle opere di Giacomo Buso possiamo vedere chiari riferimenti, seppur inconsci, a grandi artisti del passato.
In opere come Under the skin o Blindness i piccoli tratti e i dettagli di colore riportano alla mente le opere del secessionismo viennese.
Oltre agli elementi circondanti le figure che si possono paragonare allo stile di Gustav Klimt, anche le rappresentazioni di grandi immagini di donna al centro dell'opera come espressione di bellezza ed erotismo, come utopia del sogno "materiale" richiamano i lavori dello stesso artista.
Le pennellate grandi, i colori cupi in opere come Leave o Mirrors and Fatherhood sembrano voler ricordare i lavori di Edvard Munch. Richiami al secessionismo tedesco sono chiari anche in Plasterboard dai tratti simili ai lavori di Ernest Kirchner.
Non manca l'intento di Giacomo Buso di trattare tematiche di attualità di forte impatto per l'osservatore. Probabilmente influenzato non solo dalla propria professione di medico, ma anche da una particolare sensibilità verso problematiche globali, riporta nelle sue opere temi diversi come l'inquinamento, la violenza domestica, le malattie psicotiche, fino ad arrivare alla morte, lasciando un velo di inquietudine a chi si trova dinnanzi alle sue opere.
Il Flat è un ormai celebre locale di musica che da quasi dieci anni dedica il proprio spazio a musicisti di ogni sorta, nazionali ed internazionali con una sempre particolare attenzione al livello qualitativo della proposta artistica. Con questa mostra inaugura un nuovo concept: creare un punto di ritrovo sociale costruito attorno ad una proposta culturale multidisciplinare e di spessore.
04
novembre 2016
Giacomo Buso / Emanuela Bello
Dal 04 al 25 novembre 2016
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
FLAT
Mestre, Via Torino, 133, (Venezia)
Mestre, Via Torino, 133, (Venezia)
Biglietti
Ingresso a offerta libera riservato ai soci ARCI
Orario di apertura
Tutti i venerdì dalle 20.00 in poi o su appuntamento
Vernissage
4 Novembre 2016, Ore 20.00
Autore
Curatore