Il Fuseum aperto ai giovani artisti

Il legame tra Giacomo Demurtas e il Fuseum non è casuale: le sue “mani” sono state prese in prestito dalla regista Giulietta Mastroianni nel 2010 per realizzare il documentario su Brajo Fuso. Questo incontro ha permesso di concretizzare visivamente quella tecnica di assemblaggio, medium espressivo nell'estetica del recupero di Brajo Fuso, che Demurtas sperimenta quotidianamente, declinando ludicamente il suo essere allo stesso tempo Mastro e Artista.
La mostra, curata da Francesca Duranti, presenterà una quindicina di lavori inediti realizzati nell’ultimo anno dall’artista reatino, corredato da un “catalogo” giocoso di animali rubati ad un’ipotetica officina meccanica nella quale ha saputo ridar vita a ferro dismesso, incidentato e informe, creando (giocando un po’ con l’ironia) creature animalesche tra balocchi, mostri, tubi, marmitte, lampioni, ingranaggi, pistoni, freni e frizioni.

Riguardo ai programmi del Fuseum entro i quali si colloca la mostra di Demurtas, Gianmaria Fontana di Sacculmino, presidente della Fondazione onlus ECOMUSEO COLLI DEL TEZIO, ente che gestisce il Fuseum – donato da Fuso al Sodalizio di San Martino - comunica che, nel pieno rispetto delle volonta’ testamentarie dell’Artista, il Centro d’Arte ospitera’ periodicamente mostre di giovani artisti meritevoli. Il Fuseum, col suo parco museale, il piccolo anfiteatro e la suggestione dei sentieri nel bosco, e’ un ideale luogo di ispirazione artistica.