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Giacomo Faiella – CaSO4
Giacomo Faiella è il terzo dei sei artisti chiamati a concepire l’anfratto retrostante le gradinate come una sorta di teatro in miniatura.
Comunicato stampa
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Giacomo Faiella è il terzo dei sei artisti chiamati a concepire l’anfratto retrostante le gradinate come una sorta di teatro in miniatura. Ad intenderlo in funzione metateatrale, ricercando il dialogo con le attività normalmente ospitate nella struttura, ovvero con gli spettacoli e con il loro relativo pubblico. L’heideggeriano compito di “manifestare la verità dell’essere”, entrando in frizione con gli apparati rappresentativi del teatro, rende esplicita la valenza filtrante che contraddistingue quest’ultimo e, con esso, tanti altri settori della società, organizzati secondo schemi profondamente affini al paradigma teatrale.
Il Teatro Instabile, così denominato dal suo fondatore ed attuale direttore Michele Del Grosso «per andare contro i conformismi culturali», costituisce una sorta di ponte generazionale tra un non ancora storicizzato passato recente della scena partenopea e l'attualità rappresentata da alcuni giovani tra registi e attori. Il tutto in una zona topografica densissima, che accede ai sotterranei della città da un punto strategico, all’incrocio tra la pianta greco-romana e l'antico quartiere alessandrino.
Giacomo Faiella persegue la decostruzione dei grandi sistemi del sapere ufficiale, un operazione concepita come primo e fondamentale passo verso l’avvento di una democrazia integrale, un qualcosa di assai distante dal concetto e, più ancora, dalla prassi vigenti nel mondo occidentale. Di quale tempra sia realmente costituita in esso la democrazia è dimostrato, per Giacomo, dai fatti dell’11 settembre 2001, le cui più profonde implicazioni ed interpretazioni sono assai meno note e condivise di quanto si possa credere. Riproporre la vicenda in termini di controinformazione, con conseguente chiamata in causa dell’ideologia neocon proprio nel momento in cui la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica occidentale è intenta ad applaudire un presunto mutamento di clima ai vertici della Casa Bianca, funziona come un’ulteriore dilemma sull’effettivo coefficiente di discontinuità che la neoeletta amministrazione implicherebbe. Se infatti, all’epoca, la realtà è stata davvero rimaneggiata ed emendata con la medesima scioltezza di chi adoperi gesso e cassino, la tacita conferma di colui che è subentrato essendo acclamato come l’uomo del cambiamento pone su quest’ultimo un pernicioso sospetto di gattopardismo.
Giacomo Faiella (Napoli, 1970), vive e lavora a Napoli
Il Teatro Instabile, così denominato dal suo fondatore ed attuale direttore Michele Del Grosso «per andare contro i conformismi culturali», costituisce una sorta di ponte generazionale tra un non ancora storicizzato passato recente della scena partenopea e l'attualità rappresentata da alcuni giovani tra registi e attori. Il tutto in una zona topografica densissima, che accede ai sotterranei della città da un punto strategico, all’incrocio tra la pianta greco-romana e l'antico quartiere alessandrino.
Giacomo Faiella persegue la decostruzione dei grandi sistemi del sapere ufficiale, un operazione concepita come primo e fondamentale passo verso l’avvento di una democrazia integrale, un qualcosa di assai distante dal concetto e, più ancora, dalla prassi vigenti nel mondo occidentale. Di quale tempra sia realmente costituita in esso la democrazia è dimostrato, per Giacomo, dai fatti dell’11 settembre 2001, le cui più profonde implicazioni ed interpretazioni sono assai meno note e condivise di quanto si possa credere. Riproporre la vicenda in termini di controinformazione, con conseguente chiamata in causa dell’ideologia neocon proprio nel momento in cui la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica occidentale è intenta ad applaudire un presunto mutamento di clima ai vertici della Casa Bianca, funziona come un’ulteriore dilemma sull’effettivo coefficiente di discontinuità che la neoeletta amministrazione implicherebbe. Se infatti, all’epoca, la realtà è stata davvero rimaneggiata ed emendata con la medesima scioltezza di chi adoperi gesso e cassino, la tacita conferma di colui che è subentrato essendo acclamato come l’uomo del cambiamento pone su quest’ultimo un pernicioso sospetto di gattopardismo.
Giacomo Faiella (Napoli, 1970), vive e lavora a Napoli
13
febbraio 2009
Giacomo Faiella – CaSO4
Dal 13 febbraio al 15 marzo 2009
arte contemporanea
Location
TEATRO INSTABILE
Napoli, Vico Purgatorio Ad Arco, 38, (Napoli)
Napoli, Vico Purgatorio Ad Arco, 38, (Napoli)
Orario di apertura
su appuntamento
Vernissage
13 Febbraio 2009, ore 18-21
Autore
Curatore