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Giacomo Lion – The lim-it space upgrades the reality
La riflessione di Giacomo Lion si focalizza sull’analisi delle particolari anomalie comunicative dell’uomo contemporaneo sovvertibili attraverso lo sconvolgimento fisico ed emotivo dei contesti in cui si realizzano.
Comunicato stampa
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Adiacenze ha il piacere di annunciare l’apertura dello spazio espositivo con The lim-it space upgrades the reality, mostra personale di Giacomo Lion.
La riflessione di Giacomo Lion si focalizza sull’analisi delle particolari anomalie comunicative dell’uomo contemporaneo sovvertibili attraverso lo sconvolgimento fisico ed emotivo dei contesti in cui si realizzano.
Il moltiplicarsi e la diffusione esponenziale dei mezzi e dei modelli di comunicazione, ha causato nell’individuo una singolare chiusura in se stesso e un conseguente inaridimento delle relazioni interpersonali. Parallelamente, lo spazio, entro il quale l'individuo si muove, agisce e vive, si è fortemente contratto intorno a lui, creando un vuoto tattile e psicologico che è diventato ansia e instabilità. In questo senso, Giacomo Lion si propone di amplificare lo spazio, deformandolo, stravolgendolo e moltiplicandone le prospettive, invitando lo spettatore a viverlo attraverso rinnovate percezioni e emozioni. Fili di recupero di nylon e di cotone bianchi, neri o rossi creano un’installazione site specific che si sviluppa nei diversi ambienti della galleria. Vortici percettivi in cui rifiutare ogni prescrizione e ogni equilibrio prestabilito, luoghi di passaggio transitori in cui perdersi fisicamente, ma soprattutto emotivamente.
Il cortile, uno degli ambienti più suggestivi di Adiacenze e da cui si accede alla galleria, è trasformato da una impalpabile trama di fili pressoché invisibile che ne traccia le nuove coordinate. Varcata la soglia, altri fili annullano il soffitto e suggeriscono un possibile percorso mai imposto, mentre, nel buio della seconda stanza, una bianca volta fluorescente invita ad una calma contemplativa. Nell’ultima stanza, infine, una foresta di fili rossi avvolge il visitatore che, da un iniziale senso di smarrimento, agevolmente individua il debole passaggio che lo conduce al termine di questa insolita esperienza. Lo spazio diviene così il luogo in cui relazionarsi e in cui portare alla percezione emozioni effimere. Un luogo privato in cui i rapporti possono emergere, manifestarsi e svilupparsi. Uno stato mentale in cui conoscere e riconoscere la propria identità.
Giacomo Lion (Zevio - Verona, 1985. Vive e lavora a Bologna) laureato in Arti Visive all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 2008 partecipa alla collettiva organizzata dalla galleria Il tempo delle farfalle (Bologna) ed espone nella personale Le anatre parlano col silenzio (Reggio Emilia). È presente in Pitti Immagine (Firenze) nelle edizioni del 2009 e del 2010. Nel 2009 fonda il gruppo 40100MAB che tratta sperimentazioni ingegneristiche ed architettoniche, fino ad esperimenti corporei; partecipa alla collettiva sulla Torre Prendiparte (Bologna) e alla collettiva OPEN 12 (Isola di San Servolo – 53.Biennale d’Arte Venezia). Con due progetti -uno singolo e uno in gruppo-, vince il concorso CenterBOx per l’evento Fast Fashion Festival in Centergross. Insieme a altri artisti e ingegneri, recentemente ha aperto l’atelier Piccolo Particolare.
ADIACENZE è un centro espositivo no-profit nato dalla passione di ragazzi che vivono a Bologna nutrendosi di arte. È una vetrina per artisti emergenti. Un luogo di promozione culturale, di discussione, di ricerca e di incontro, in cui il primo principio da rispettare è quello della creatività. Tutto è iniziato dall’idea di creare, nella location di Via San Procolo 7, vicino alle gallerie storiche nel pieno centro di Bologna, uno spazio per i giovani, in cui allestire mostre di artisti emergenti. Amerigo Mariotti e Daniela Tozzi, assieme alle idee e all’appoggio di Giacomo Lion e Ignazio Mazzeo, mettono a frutto la propria esperienza nel campo artistico, fornendo una location per mostre con progetti site specifics ed eventi culturali in genere, nella convinzione di dare una sferzata di novità all’ambiente artistico di Bologna e non solo, sedimentato troppo sul mercato, col principale intento principale di far rivivere l’arte pura.
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La riflessione di Giacomo Lion si focalizza sull’analisi delle particolari anomalie comunicative dell’uomo contemporaneo sovvertibili attraverso lo sconvolgimento fisico ed emotivo dei contesti in cui si realizzano.
Il moltiplicarsi e la diffusione esponenziale dei mezzi e dei modelli di comunicazione, ha causato nell’individuo una singolare chiusura in se stesso e un conseguente inaridimento delle relazioni interpersonali. Parallelamente, lo spazio, entro il quale l'individuo si muove, agisce e vive, si è fortemente contratto intorno a lui, creando un vuoto tattile e psicologico che è diventato ansia e instabilità. In questo senso, Giacomo Lion si propone di amplificare lo spazio, deformandolo, stravolgendolo e moltiplicandone le prospettive, invitando lo spettatore a viverlo attraverso rinnovate percezioni e emozioni. Fili di recupero di nylon e di cotone bianchi, neri o rossi creano un’installazione site specific che si sviluppa nei diversi ambienti della galleria. Vortici percettivi in cui rifiutare ogni prescrizione e ogni equilibrio prestabilito, luoghi di passaggio transitori in cui perdersi fisicamente, ma soprattutto emotivamente.
Il cortile, uno degli ambienti più suggestivi di Adiacenze e da cui si accede alla galleria, è trasformato da una impalpabile trama di fili pressoché invisibile che ne traccia le nuove coordinate. Varcata la soglia, altri fili annullano il soffitto e suggeriscono un possibile percorso mai imposto, mentre, nel buio della seconda stanza, una bianca volta fluorescente invita ad una calma contemplativa. Nell’ultima stanza, infine, una foresta di fili rossi avvolge il visitatore che, da un iniziale senso di smarrimento, agevolmente individua il debole passaggio che lo conduce al termine di questa insolita esperienza. Lo spazio diviene così il luogo in cui relazionarsi e in cui portare alla percezione emozioni effimere. Un luogo privato in cui i rapporti possono emergere, manifestarsi e svilupparsi. Uno stato mentale in cui conoscere e riconoscere la propria identità.
Giacomo Lion (Zevio - Verona, 1985. Vive e lavora a Bologna) laureato in Arti Visive all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 2008 partecipa alla collettiva organizzata dalla galleria Il tempo delle farfalle (Bologna) ed espone nella personale Le anatre parlano col silenzio (Reggio Emilia). È presente in Pitti Immagine (Firenze) nelle edizioni del 2009 e del 2010. Nel 2009 fonda il gruppo 40100MAB che tratta sperimentazioni ingegneristiche ed architettoniche, fino ad esperimenti corporei; partecipa alla collettiva sulla Torre Prendiparte (Bologna) e alla collettiva OPEN 12 (Isola di San Servolo – 53.Biennale d’Arte Venezia). Con due progetti -uno singolo e uno in gruppo-, vince il concorso CenterBOx per l’evento Fast Fashion Festival in Centergross. Insieme a altri artisti e ingegneri, recentemente ha aperto l’atelier Piccolo Particolare.
ADIACENZE è un centro espositivo no-profit nato dalla passione di ragazzi che vivono a Bologna nutrendosi di arte. È una vetrina per artisti emergenti. Un luogo di promozione culturale, di discussione, di ricerca e di incontro, in cui il primo principio da rispettare è quello della creatività. Tutto è iniziato dall’idea di creare, nella location di Via San Procolo 7, vicino alle gallerie storiche nel pieno centro di Bologna, uno spazio per i giovani, in cui allestire mostre di artisti emergenti. Amerigo Mariotti e Daniela Tozzi, assieme alle idee e all’appoggio di Giacomo Lion e Ignazio Mazzeo, mettono a frutto la propria esperienza nel campo artistico, fornendo una location per mostre con progetti site specifics ed eventi culturali in genere, nella convinzione di dare una sferzata di novità all’ambiente artistico di Bologna e non solo, sedimentato troppo sul mercato, col principale intento principale di far rivivere l’arte pura.
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20
febbraio 2010
Giacomo Lion – The lim-it space upgrades the reality
Dal 20 febbraio al 30 aprile 2010
arte contemporanea
Location
ADIACENZE
Bologna, Vicolo Spirito Santo, 1/b, (Bologna)
Bologna, Vicolo Spirito Santo, 1/b, (Bologna)
Orario di apertura
da martedì a sabato dalle 15 alle 20
(domenica e lunedì su appuntamento)
Vernissage
20 Febbraio 2010, ore 19
Autore
Curatore