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Giacomo Montanaro – Tra le colonne
L’artista Giacomo Montanaro inaugura, nell’ex Pretura di Cava Dei Tirreni, una nuova personale presentando undici opere di grandi dimensioni sospese tra le colonne di un chiostro
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’artista Giacomo Montanaro inaugura, nell’ex Pretura di Cava Dei Tirreni, una nuova personale presentando undici opere di grandi dimensioni sospese tra le colonne di un chiostro.
Scrive Italo Evangelisti nella presentazione del catalogo:
“Qui troviamo raccolti, in suggestiva sintesi espositiva, i risultati del lavoro importante di questi ultimi anni e possiamo registrare, con cognizione di causa, l'approdo originale e significativo cui è pervenuto questo giovane talento. Osservando con partecipe attenzione questi ultimi lavori di Giacomo Montanaro emergono con tutta evidenza due elementi. Da un lato, si registra una sostanziale continuità nel conservare alla figura umana un ruolo centrale nella sua ispirazione creativa; dall'altro lato, colpisce, invece, la radicale rottura nella tecnica esecutiva. Gli strumenti ed i materiali, le forme ed i modi espressivi sinergici alla nuova esigenza interpretativa sono ora diventati per Giacomo Montanaro la carta fotografica emulsionata, come territorio della "mise en scène", ancora e sempre visiva e visionaria ma con una caratura di più violento impatto grafico e cromatico, e l'acido come arma impropria del dipingere. Intanto diciamo subito che sono, per la maggior parte, pezzi importanti di grandi dimensioni (anche 127x240 cm) e questo già la dice lunga sul rapporto spazio-temporale nel nuovo corso della pittura di Giacomo Montanaro che mi ha fatto venire alla mente la risposta di De Kooning a chi gli chiedeva lo spazio giusto per la sua pittura ... "Quando allargo le braccia e mi domando dove sono le mie dita, ecco ho misurato lo spazio che mi serve". E poi colpisce l'impegnata attenzione a tenere ben saldo il filo rosso che lega i vari "pezzi" in una trama narrativa nutrita da un dialogo muto e assiduo con l'interlocutore che guarda. L'esca che accende subito il dialogo visivo è senz'altro il climax d'inquietudine che nutre la matericità dei fondali coniugata alla ferocia cromatica delle figure, in uno stretto rapporto dialettico tra conoscenza e dolore. Nel procedimento compositivo viene rimossa ogni ipoteca sentimentale, ogni sovrastruttura estetizzante. L'impianto iconografico è ripulito di qualsiasi concessione al "gusto" per una sintesi espressiva finalizzata a farci vivere e condividere un'autentica tensione poetica, forte, alta, coinvolgente. Troviamo, ad esempio, tre figure di fronte illuminate e attraversate da lampi di un bianco assoluto di alchemica corrosione o, in un'altra opera, una figura che gioca con due ombre che si staccano e conquistano una loro autonoma presenza iconica nel necessitato confronto-scontro con la figura principale e assolvendo cosi il ruolo di componenti indispensabili al dinamismo della composizione. Altre volte, ci sfilano davanti figure allineate e inclinate in avanti come in una mimetica danza-marcia verso un "altrove" che sta oltre il perimetro dell'intervento pittorico. Più in generale, ci sembra interessante osservare che l'obliterazione dello spazio, scelto ed inteso come territorio mentale, sgombra il campo creativo e visivo da ogni istallazione scenica per qualsivoglia rappresentazione. Tutto è giocato sulla pulsione emozionale dialogante con l'evocazione mnemonica che guidano la mano di Giacomo Montanaro in una sarabanda di rapide pennellate con cui ritma la gamma degli acidi in una scrittura "automatica" di ectoplasmatica evidenza e suggestione”.
Un ringraziamento speciale va al Dott. Luigi Balzano senza il cui entusiasmo e contributo questa mostra non sarebbe possibile.
Brevi cenni biografici:
Giacomo Montanaro nasce a Torre del Greco (NA) il 22 giugno 1970. Dopo aver frequentato il Liceo artistico nella città natale, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove si laurea a pieni voti nel 1993 con il Maestro Augusto Perez.
Giovanissimo inizia a dipingere e a farsi notare nell’ambiente artistico napoletano. La sua pittura mostra una spiccata propensione alla sperimentazione, all’innovazione. Elemento distintivo della sua indagine pittorica è la figura umana, colta nei suoi tratti sintetici, fondamentali, di grande impatto emotivo.
Dal 2002 abbandona la tela e i colori tradizionali; inizia ad usare come supporto la carta fotografica e l’acido come materiale per dipingere.
Mostre Personali
2002 Galleria “Il ritrovo di Rob Shazar” – Sant’Agata De’ Goti (BN)
“Epilogo” – Performance – “Il ritrovo di Rob Shazar”
2003 Galleria “Open Art House” Milano
2004 Progetto “Settantadue ore” alla galleria Stop- Arte Contemporanea - Roma
2004 “Magie Ossidriche” “Il ritrovo di Rob Shazar” – Sant’Agata De’ Goti (BN)
2005 “Tra le colonne” Chiostro ex Prefettura – Cava Dei Tirreni (SA)
Principali Collettive
1999 Studio Due - sezione collaterale della Biennale di Venezia.
Studio Logos – Roma – collettiva pittura scultura
2000 Studio Logos – Roma – “Ampio Spettro”
VESUVIaria – Villa Campolieto – Ercolano (NA)
VESUVIaria – Chiostro del Bramante - Roma
2001 VESUVIaria - Chiostro di San Cosimato – Roma
2001 “Exibition” – Nova Milanese (MI)
2004 Flash Art Fair di Milano organizzata dalla rivista Flash Art – Galleria Stop - ARTE
CONTEMPORANEA
Fiera Internazionale di Toronto - Galleria Stop – ARTE CONTEMPORANEA di Roma
Scrive Italo Evangelisti nella presentazione del catalogo:
“Qui troviamo raccolti, in suggestiva sintesi espositiva, i risultati del lavoro importante di questi ultimi anni e possiamo registrare, con cognizione di causa, l'approdo originale e significativo cui è pervenuto questo giovane talento. Osservando con partecipe attenzione questi ultimi lavori di Giacomo Montanaro emergono con tutta evidenza due elementi. Da un lato, si registra una sostanziale continuità nel conservare alla figura umana un ruolo centrale nella sua ispirazione creativa; dall'altro lato, colpisce, invece, la radicale rottura nella tecnica esecutiva. Gli strumenti ed i materiali, le forme ed i modi espressivi sinergici alla nuova esigenza interpretativa sono ora diventati per Giacomo Montanaro la carta fotografica emulsionata, come territorio della "mise en scène", ancora e sempre visiva e visionaria ma con una caratura di più violento impatto grafico e cromatico, e l'acido come arma impropria del dipingere. Intanto diciamo subito che sono, per la maggior parte, pezzi importanti di grandi dimensioni (anche 127x240 cm) e questo già la dice lunga sul rapporto spazio-temporale nel nuovo corso della pittura di Giacomo Montanaro che mi ha fatto venire alla mente la risposta di De Kooning a chi gli chiedeva lo spazio giusto per la sua pittura ... "Quando allargo le braccia e mi domando dove sono le mie dita, ecco ho misurato lo spazio che mi serve". E poi colpisce l'impegnata attenzione a tenere ben saldo il filo rosso che lega i vari "pezzi" in una trama narrativa nutrita da un dialogo muto e assiduo con l'interlocutore che guarda. L'esca che accende subito il dialogo visivo è senz'altro il climax d'inquietudine che nutre la matericità dei fondali coniugata alla ferocia cromatica delle figure, in uno stretto rapporto dialettico tra conoscenza e dolore. Nel procedimento compositivo viene rimossa ogni ipoteca sentimentale, ogni sovrastruttura estetizzante. L'impianto iconografico è ripulito di qualsiasi concessione al "gusto" per una sintesi espressiva finalizzata a farci vivere e condividere un'autentica tensione poetica, forte, alta, coinvolgente. Troviamo, ad esempio, tre figure di fronte illuminate e attraversate da lampi di un bianco assoluto di alchemica corrosione o, in un'altra opera, una figura che gioca con due ombre che si staccano e conquistano una loro autonoma presenza iconica nel necessitato confronto-scontro con la figura principale e assolvendo cosi il ruolo di componenti indispensabili al dinamismo della composizione. Altre volte, ci sfilano davanti figure allineate e inclinate in avanti come in una mimetica danza-marcia verso un "altrove" che sta oltre il perimetro dell'intervento pittorico. Più in generale, ci sembra interessante osservare che l'obliterazione dello spazio, scelto ed inteso come territorio mentale, sgombra il campo creativo e visivo da ogni istallazione scenica per qualsivoglia rappresentazione. Tutto è giocato sulla pulsione emozionale dialogante con l'evocazione mnemonica che guidano la mano di Giacomo Montanaro in una sarabanda di rapide pennellate con cui ritma la gamma degli acidi in una scrittura "automatica" di ectoplasmatica evidenza e suggestione”.
Un ringraziamento speciale va al Dott. Luigi Balzano senza il cui entusiasmo e contributo questa mostra non sarebbe possibile.
Brevi cenni biografici:
Giacomo Montanaro nasce a Torre del Greco (NA) il 22 giugno 1970. Dopo aver frequentato il Liceo artistico nella città natale, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove si laurea a pieni voti nel 1993 con il Maestro Augusto Perez.
Giovanissimo inizia a dipingere e a farsi notare nell’ambiente artistico napoletano. La sua pittura mostra una spiccata propensione alla sperimentazione, all’innovazione. Elemento distintivo della sua indagine pittorica è la figura umana, colta nei suoi tratti sintetici, fondamentali, di grande impatto emotivo.
Dal 2002 abbandona la tela e i colori tradizionali; inizia ad usare come supporto la carta fotografica e l’acido come materiale per dipingere.
Mostre Personali
2002 Galleria “Il ritrovo di Rob Shazar” – Sant’Agata De’ Goti (BN)
“Epilogo” – Performance – “Il ritrovo di Rob Shazar”
2003 Galleria “Open Art House” Milano
2004 Progetto “Settantadue ore” alla galleria Stop- Arte Contemporanea - Roma
2004 “Magie Ossidriche” “Il ritrovo di Rob Shazar” – Sant’Agata De’ Goti (BN)
2005 “Tra le colonne” Chiostro ex Prefettura – Cava Dei Tirreni (SA)
Principali Collettive
1999 Studio Due - sezione collaterale della Biennale di Venezia.
Studio Logos – Roma – collettiva pittura scultura
2000 Studio Logos – Roma – “Ampio Spettro”
VESUVIaria – Villa Campolieto – Ercolano (NA)
VESUVIaria – Chiostro del Bramante - Roma
2001 VESUVIaria - Chiostro di San Cosimato – Roma
2001 “Exibition” – Nova Milanese (MI)
2004 Flash Art Fair di Milano organizzata dalla rivista Flash Art – Galleria Stop - ARTE
CONTEMPORANEA
Fiera Internazionale di Toronto - Galleria Stop – ARTE CONTEMPORANEA di Roma
07
ottobre 2005
Giacomo Montanaro – Tra le colonne
Dal 07 al 16 ottobre 2005
arte contemporanea
Location
EX PRETURA
Cava De' Tirreni, Piazzetta Del Purgatorio, (Salerno)
Cava De' Tirreni, Piazzetta Del Purgatorio, (Salerno)
Orario di apertura
tutti i giorni 17-20.30
Vernissage
7 Ottobre 2005, ore 17,30
Ufficio stampa
STUDIO OBRA
Autore