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Giacomo Monza – Un amplesso un po’ triste
Dal 15 marzo al 15 aprile 2018 lo Spazio SERRA di Milano Lancetti presenta la mostra personale “Un amplesso un po’ triste” di Giacomo Monza.
Comunicato stampa
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Sei colonne schiacciate, torchiate e soggiogate dal peso della gravità, «come bloccate da un’eterna condizione di spossatezza» dice Giacomo Monza. Sono stanche, avvizzite. Sono forme nate per essere forti ma, fallendo, finiscono per contorcersi, come in un amplesso un po’ triste, senza cura di sé né dello spazio da loro abitato, come scarti arroventati da una passione pigra e annoiata. Forme nauseate, svilite dalla stessa realtà per cui dovevano innalzarsi a modello. Vivono infelici continuando a consumarsi per non cedere sole.
Al centro la settima. Si erge dritta, turgida e forte. Verso il cielo, verde come lo stelo di una futura sequoia.
È questa la storia che l’artista racconta, sei grandi sculture ricavate plasmando lunghi tubi in pvc che riempiono lo spazio aprendolo, ricavandone l’estensione della terra e la distensione del cielo. La colonna verde, posta in un centro ideale, è modellata con la carta, per garantirne la leggerezza nello slancio. Altre due piccole forme, una in legno e l’altra in gesso, partecipano accidentalmente alla scena.
«L’oggettività delle forme dell’erotismo non è altro allora che un effetto di superficie cristallizzato e questi bloccato in un’epoca e una cultura che dimenticano il fenomeno in se stesso per non lasciarsi affascinare che da una di quelle forme. Senza più temere il fondo paradossale da cui essa emerge.» (G. Bataille)
Giacomo Monza (Monza, 1989) frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 2012 partecipa a L’intimità dell’immagine come spazio comune (Viafarini Milano); nel 2013 espone in Fuori dal quadro, progetto collaterale della mostra Novecento mai visto (Museo di Santa Giulia, Brescia); nel 2015 espone in Forma e luce (Universitatea de Arta si Design - Club Napoca, Transilvania, Romania); nel 2016 partecipa a Avviso di garanzia (ex tribunale p.zza Alessandrini, Pescara) e a Untitled (manifesto) in occasione di Studi Festival (Milano).
Al centro la settima. Si erge dritta, turgida e forte. Verso il cielo, verde come lo stelo di una futura sequoia.
È questa la storia che l’artista racconta, sei grandi sculture ricavate plasmando lunghi tubi in pvc che riempiono lo spazio aprendolo, ricavandone l’estensione della terra e la distensione del cielo. La colonna verde, posta in un centro ideale, è modellata con la carta, per garantirne la leggerezza nello slancio. Altre due piccole forme, una in legno e l’altra in gesso, partecipano accidentalmente alla scena.
«L’oggettività delle forme dell’erotismo non è altro allora che un effetto di superficie cristallizzato e questi bloccato in un’epoca e una cultura che dimenticano il fenomeno in se stesso per non lasciarsi affascinare che da una di quelle forme. Senza più temere il fondo paradossale da cui essa emerge.» (G. Bataille)
Giacomo Monza (Monza, 1989) frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 2012 partecipa a L’intimità dell’immagine come spazio comune (Viafarini Milano); nel 2013 espone in Fuori dal quadro, progetto collaterale della mostra Novecento mai visto (Museo di Santa Giulia, Brescia); nel 2015 espone in Forma e luce (Universitatea de Arta si Design - Club Napoca, Transilvania, Romania); nel 2016 partecipa a Avviso di garanzia (ex tribunale p.zza Alessandrini, Pescara) e a Untitled (manifesto) in occasione di Studi Festival (Milano).
15
marzo 2018
Giacomo Monza – Un amplesso un po’ triste
Dal 15 marzo al 15 aprile 2018
arte contemporanea
Location
SPAZIO SERRA
Milano, Viale Vincenzo Lancetti, (Milano)
Milano, Viale Vincenzo Lancetti, (Milano)
Orario di apertura
Su appuntamento
Vernissage
15 Marzo 2018, H 18.30
Autore
Curatore