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Giacomo Morelli – Silent rain
mostra personale di Giacomo Morelli
Comunicato stampa
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EVENTO N°5
Comune di Triuggio
Giacomo Morelli ad animaminima CONTEMPORANEA
"SILENT RAIN"
Installazione Site specific - 2018
A cura di Vittorio Raschetti, Felice Terrabuio
Presentazione di Vittorio Raschetti
INAUGURAZIONE sabato 14 aprile 2018
animaminima CONTEMPORANEA/ex Chiesa di S. Biagio(XIII secolo)
via Don Luigi Sturzo Tregasio di Triuggio(MB)
Visibile sempre e solamente dall'esterno: aperta 365 giorni all'anno,
ventiquattro ore su 24
Silent Rain
Uno stillicidio di gocce d’acqua, o un temporale, che precipita al suolo, bloccato in un fermo immagine, un freeze-frame che congela l’istante in cui le gocce impattano sul terreno. Gocce di pioggia trasparente, quasi invisibile, percepibili solo nell’istante della disintegrazione al suolo. Si mostrano nell’atto della scomparsa, si palesano solo nel momento della sparizione. La singolarità dello stato fluido si offre alla visibilità nell’atto di varcare la soglia, nell’attimo della metamorfosi, di trasformazione della forma, mostrando traccia della traslazione in un altrove. La mutazione della forma coincide con un divenire temporale. Nell’installazione e’ in scena un dispositivo che agisce da spartiacque tra pura forma eidetica e fenomenologia temporale della percezione. Occorre bloccare l’attimo per fermarlo per sempre prima che sia troppo tardi, condensando un frammento di tempo in un suo simulacro, in un suo sostituto. Quel che rimane e’ il resto di un’azione depositata in una traccia per sempre postuma alla sua apparizione, insieme congelata e dislocata in un differire dell’apparire.
Annidato nella forma, uno spessore impalpabile interpella l’immaginazione, aprendola a sconfinamenti oltre ogni previsione. Un sogno ad occhi aperti, mentre una goccia di pioggia clona se stessa in una moltiplicazione di monadi che contengono tutto il mondo in un gioco di specchi ininterrotto.
Un rituale inedito, una variante della danza della pioggia per ottenere il miracolo dell’arrestare l’istante della caduta nel suo compiersi e bloccare a tempo indeterminato il rimbalzo impazzito. Le geometrie impossibili della deflagrazione si irraggiano in mille direzioni incalcolabili in gocce di infiniti atomi di pioggia. Da una forma semplice organica fluida naturale ad una forma astratta frattale, ripetitiva, la goccia d’acqua si scompone in un campo di forze in fuga, in una dinamica non rappresentabile se non come una traccia calcarea sul punto di impatto col suolo, una goccia fossile che rivela l’ombra temporale l’immagine in negativo, la proiezione spaziale della propria assenza. Lo stimolo, non l’immagine è l’essenza delle cose, non l’icona sempre uguale a se se stessa, ma il dare da pensare, il muovere il desiderio di interpretazione. Il luogo dell’esposizione percio’ si trasforma in una camera di meditazione di echi eccentrici della forma irrappresentabile, incomprimibile, irriducibile. La natura sempre in divenire della forma organica scivola in un inarrestabile vacillare della struttura, ma anche in una serie ambiguamente contraddittoria di variazioni di connotazioni della simbolica dell’acqua, capace di portare fertilità ma anche di trasformarsi in inondazione. L’involucro spaziale architettonico agisce come elemento scatenante dell’installazione, generando un cortocircuito del senso comune con la surreale evocazione di una pioggia in un interno, una sorta di paradossale inversione della relazione interno-esterno, in senso simbolico, psicologico e spirituale. Una allegoria che mostra lo spazio interiore vulnerabile e senza alcuna protezione, sottoposto all’azione degli agenti atmosferici e psicologici: nessuna corazza esteriore in grado di proteggere l’anima dai suoi demoni interni che come un poltergeist si impossessano della casa attraversando i muri e sconvolgendo l’equilibrio interiore. Come per magia gli eventi perdono il carattere ordinario, la pioggia cade all’interno mentre fuori splende una giornata di sole. Così è il flusso della vita interiore, sconnesso e asincrono rispetto agli avvenimenti esteriori, così come il tuono è sempre in ritardo rispetto al lampo di un temporale. In questa non sincronia, in questo differimento, in questa apparente non congruenza dei fatti, si fa largo la singolarità del miracolo dell’eccentrico che apre alla via dello stupore, unico modo per cominciare ad apprendere il senso autentico dei fatti, che prende origine dall’innocenza dello sguardo per cui nulla è davvero impossibile.
Le gocce d’acqua non sempre cadono in linea retta ma possono deviare lungo una diagonale mostrando deviazioni dal corso prevedibile e generando disegni e attrazioni tra le forme, innesti e nuove combinazioni di bellezza improvvisa e inattesa, proiettata con giochi di forme sul suolo che attende di trascrivere i segni della pioggia in un linguaggio secco ed asciutto. L’inverosimile di una pioggia disidratata, di una pioggia solidificata diventa, grazie all’invenzione dell’arte, assolutamente credibile. Una cascata bloccata, una pioggia secca, permette di rallentare il movimento del divenire sono a cogliere l’essenza poetica del fenomeno naturale, e allo stesso tempo, consente di acuire la visione penetrando fino dentro l’involucro di una singola goccia per osservarla con gli occhi della mente. Il tempo sembra ripiegarsi su se stesso ed inondare i sensi di distillati poetici, fino a dischiudere la materia per permettere di scoprire quanto contiene di vita una semplice e pura goccia di tempo. C’è una vocazione estetica concettuale e minimalista, ma anche una poetica e una filosofia zen in questa installazione che sembra asciugare senza prosciugare il flusso di infinite allegorie connesse al fenomeno naturale della pioggia rileggendolo in un ulteriore significato, metafisico e spirituale. Se si osserva ed ascolta con vera concentrazione il vacillare della pioggia, si arriva a rimanere quasi ipnotizzati dal movimento zampillante delle gocce, del loro infrangersi e confondersi. A tale punto di meditazione si può persino fermare il tempo che scorre nell’acqua, attutire il suono della pioggia, ed arrivare a catturare ed annullare l’istante in cui una singola goccia rimbalza dentro tutte le altre che formano insieme un’unica pioggia infinita ma immobile. Vittorio Raschetti
Giacomo Morelli nasce a Como nel 1995
Diplomato presso il liceo artistico preziosissimo sangue a Monza.
Frequenta l'accademia di belle arti di Brera di Milano.
Ha un approccio all'arte in un senso concettuale/poetico. L'obiettivo del suo fare artistico è quello di poter trasmettere la sue visioni e riflessioni in maniera diretta, rendendo un concetto complesso una forma semplice;cercando di raggiungere qualsiasi tipo di pubblico, anche il più lontano fruitore dell'arte. morelligiac@gmail.com
animaminima CONTEMPORANEA è su facebook www.animaminimacontemporanea.org
14
aprile 2018
Giacomo Morelli – Silent rain
Dal 14 aprile al 26 maggio 2018
arte contemporanea
Location
ANIMAMINIMA CONTEMPORANEA
Triuggio, Via Don Luigi Sturzo, (Monza E Brianza)
Triuggio, Via Don Luigi Sturzo, (Monza E Brianza)
Orario di apertura
da lunedì a domenica ore 00.00 -24.00
Vernissage
14 Aprile 2018, ore 19.00
Autore
Curatore