Le tele esposte presso l’Hotel Savoy hanno come tema centrale la figura della donna. Giacomo Piussi riesce a cogliere l’essenza dell’animo femminile, le sue opere evocano l’atmosfera del "saper lasciarsi andare", e l'atto rappresentato assume una dimensione universalistica.
L’alfabeto di immagini che Giacomo Piussi utilizza si riferisce a forme di rappresentazione elementari, ad esempio quelle che nell’alto medioevo supplivano alla non alfabetizzazione della maggior parte della popolazione. Accostare ad una persona un particolare oggetto o animale, o vederlo intento in un particolare tipo di azione, dava automaticamente al personaggio un nome e un ruolo. Questo presupposto, Piussi lo estende fino alla rappresentazione contemporanea giocando con certa pubblicità degli anni ’30 e la pop art.
I soggetti sono scelti a caso, spesso ricorrendo a una gamma di temi già sfruttata nella pittura non sacra dalla fine del 700 in poi, ma più specificamente alla rappresentazione borghese della fine dell'800, quindi scene campestri, scene di toilette o persone in interni. L'intento volge a sviluppare o cambiare il contesto, l'angolo di visuale della storia rappresentata originariamente. Giacomo Piussi con la sua tecnica attualizza ed aggiorna la lingua di questi soggetti.
La pennellata di Piussi trasmette attraverso un’esplosione di colori un senso giocoso di leggerezza ma tradisce con riferimenti naif e metafisici un mondo di solitudine e riflessione, fatto di silenzi e meraviglie.

Giacomo Piussi, vive e lavora a Firenze dove oltre alla pittura ad olio esegue sculture in bronzo, pietra e terracotta.