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Giampaolo Atzeni – Orient Exspress
Dopo aver attraversato l’Italia, l’Orient Express di Giampaolo Atzeni, architetto, designer, fotografo, giornalista, ma soprattutto rappresentante di spicco della nuova pop art italiana, fa di nuovo scalo a Roma negli spazi della galleria ARCH ART e JEWELS.
Comunicato stampa
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Giampaolo Atzeni da un punto di vista prettamente stilistico potrebbe essere definito figlio di una pop art di ascendenza italiana ed inglese, tuttavia, se si analizza in profondità il suo linguaggio figurativo, emerge un tratto surrealista ed una semantica basata sulla simbologia e sul paradosso. Dal punto di vista cromatico Atzeni prende a modello Matisse, il colore steso secondo perfette campiture che isolano le forme nello spazio secondo criteri di composizione grafici.
Il viaggio è la tematica pregnante dell’intera produzione pittorica di Atzeni. Un treno passa dove non potrebbe passare tracciando una linea di confine tra il reale e l’irrazionale; una dimensione onirica e sospesa dalla quale è possibile fuggire solamente attraverso una cessazione volontaria dell’atto immaginario. La spina elettrica, simbolo ricorrente nelle opere di Atzeni, rappresenta questa possibilità d’interruzione.
L’arte di Giampaolo Atzeni è sofisticata, colta; la staticità apparente, interna alla scena, riflette l’assenza temporale, mentre il paesaggio muta a seconda degli stati mentali suggeriti dal ricordo. Domina l’assenza e il non detto. Le donne, sole o a coppie, avvolte nella loro ambiguità e dai silenzi, imprimono all’atmosfera una sensualità erotica raffinata, le loro gambe sono compassi leggeri che misurano le geometrie del mondo, i seni un invito alla purezza, al superfluo e al disincanto.
Giampaolo Atzeni, nasce a Cagliari nel 1954. Come pittore, gia nei primissimi anni settanta, espone giovanissimo i suoi dipinti presso varie manifestazioni d’arte regionali e nazionali. Nel 1975 si trasferisce a Firenze dove si iscrive alla Facoltà di Architettura, qui nel 1976 entra a far parte del gruppo internazionale del terzo teatro Domus de Janas. Nel 1978, conclusa l’esperienza teatrale, parte per una serie di lunghi viaggi che lo porteranno negli anni ottanta a realizzare una serie di reportages fotografici in Africa - dove documenta la guerriglia nel Polisario - in Asia, India e Medio Oriente. Rientrato a Firenze, l’attività fotografica si indirizza soprattutto nel campo dello spettacolo, della pubblicità e della moda.
Nel 1987 fondamentale l’incontro con il pittore spezzino Ernestino Mezzani che con forza lo induce a riprendere la passione iniziale per la pittura. Dalle proprie esperienze artistiche e prettamente personali Giampaolo Atzeni trae l’ispirazione per realizzare il ciclo di dipinti intitolato Orient Express e la serie Sogni in movimento.
Nel 2000 torna alla fotografia e realizza una mostra documentaria sulla Beat Generation, fotografa ed intervista Lawrence Ferlinghetti e altri componenti storici del movimento letterario americano.
Oggi Giampaolo Atzeni è un artista affermato; ha al suo attivo numerose personali e altrettante mostre collettive ed è stato protagonista di battute d’asta presso la nota Casa d’Arte Christie’s.
Hanno scritto di lui, fra gli altri, i critici Mario Calvesi, Luciano Caprile, Paolo Rizzi, Lorella Pagnucco Salvemini, Tommaso Paloscia, Giorgio Di Genova e Janus.
Il critico, curatore e storico dell’arte Guglielmo Gigliotti individua l’esatto punto di congiunzione tra opera e vita del pittore cagliaritano, affermando:
Giampaolo Atzeni dipinge storie: Poemi policromi, bidimensionali fiabe. La gaiezza del colore squillante a stesura piatta e l’intelaiatura rigorosa dei contorni sono le note caratteristiche dei suoi racconti visivi. Sempre pronti a stupire, a giocare con chi guarda, nella trama fitta di rimandi e sottintesi, di allusioni ed elusioni. La fragranza dell’immagine, la sua luminosa evidenza giocano per paradosso a nascondino con il mistero e l’enigma. Il messaggio è leggiadro perché sospeso, non perché è facile. Le immagini, ad esempio contengono sempre altre immagini, altri brani e riquadri, come una serie di scatole cinesi che raccontano mondi incapsulati in altri mondi. E’ questa la storia personale di Atzeni, assemblaggio vivente di pittore che è anche fotografo, grafico, designer, reporter e da giovane anche attore; la su pittura è il distillato di una vita in movimento, che lo ha portato a viaggiare in Africa, Asia e Medio Oriente. La sua immagine è quindi sempre internamente multipla; piatta ma al contempo stratificata di sensi, capace di esprimere il kitsch con buon gusto, l’eccesso secondo armonie, e di sposare allegoria e allegria.
Nel suo repertorio rivivono il fumetto pop di Wasselman e l’erotismo di Baltus, il decorativismo di Matisse e l’assurdo di Magritte, la grafica pubblicitaria per tutti e i riferimenti colti per pochi. Il luogo comune, il banale massificato, l’icona da cartolina, la griffe turistica: Atzeni gioca sempre con sottigliezza con lo stereotipo, come un funambolo che incede sicuro sul filo sospeso tra i registri bassi e quelli alti della figuratività. L’ammiccamento è d’obbligo ma mai sgraziato, indica l’ovvio ma solo per caricarlo di non detto e lucidi sogni.
Tra le ultime personali: 1999, Sogni in movimento, Palazzetto dell’Arte - Foggia; 2000, Orient Express, Galleria Cactus - Bologna; 2001, Orient Express, Galleria Tondinelli - Roma; 2003, Sogni in movimento, Centro Culturale Allende - La Spezia; 2004, Sogni in movimento, Archivio di Stato -Milano. 2007, Timeless. Omaggio a Leon Battista Alberti, Archivio Centrale dello Stato - Roma.
Il viaggio è la tematica pregnante dell’intera produzione pittorica di Atzeni. Un treno passa dove non potrebbe passare tracciando una linea di confine tra il reale e l’irrazionale; una dimensione onirica e sospesa dalla quale è possibile fuggire solamente attraverso una cessazione volontaria dell’atto immaginario. La spina elettrica, simbolo ricorrente nelle opere di Atzeni, rappresenta questa possibilità d’interruzione.
L’arte di Giampaolo Atzeni è sofisticata, colta; la staticità apparente, interna alla scena, riflette l’assenza temporale, mentre il paesaggio muta a seconda degli stati mentali suggeriti dal ricordo. Domina l’assenza e il non detto. Le donne, sole o a coppie, avvolte nella loro ambiguità e dai silenzi, imprimono all’atmosfera una sensualità erotica raffinata, le loro gambe sono compassi leggeri che misurano le geometrie del mondo, i seni un invito alla purezza, al superfluo e al disincanto.
Giampaolo Atzeni, nasce a Cagliari nel 1954. Come pittore, gia nei primissimi anni settanta, espone giovanissimo i suoi dipinti presso varie manifestazioni d’arte regionali e nazionali. Nel 1975 si trasferisce a Firenze dove si iscrive alla Facoltà di Architettura, qui nel 1976 entra a far parte del gruppo internazionale del terzo teatro Domus de Janas. Nel 1978, conclusa l’esperienza teatrale, parte per una serie di lunghi viaggi che lo porteranno negli anni ottanta a realizzare una serie di reportages fotografici in Africa - dove documenta la guerriglia nel Polisario - in Asia, India e Medio Oriente. Rientrato a Firenze, l’attività fotografica si indirizza soprattutto nel campo dello spettacolo, della pubblicità e della moda.
Nel 1987 fondamentale l’incontro con il pittore spezzino Ernestino Mezzani che con forza lo induce a riprendere la passione iniziale per la pittura. Dalle proprie esperienze artistiche e prettamente personali Giampaolo Atzeni trae l’ispirazione per realizzare il ciclo di dipinti intitolato Orient Express e la serie Sogni in movimento.
Nel 2000 torna alla fotografia e realizza una mostra documentaria sulla Beat Generation, fotografa ed intervista Lawrence Ferlinghetti e altri componenti storici del movimento letterario americano.
Oggi Giampaolo Atzeni è un artista affermato; ha al suo attivo numerose personali e altrettante mostre collettive ed è stato protagonista di battute d’asta presso la nota Casa d’Arte Christie’s.
Hanno scritto di lui, fra gli altri, i critici Mario Calvesi, Luciano Caprile, Paolo Rizzi, Lorella Pagnucco Salvemini, Tommaso Paloscia, Giorgio Di Genova e Janus.
Il critico, curatore e storico dell’arte Guglielmo Gigliotti individua l’esatto punto di congiunzione tra opera e vita del pittore cagliaritano, affermando:
Giampaolo Atzeni dipinge storie: Poemi policromi, bidimensionali fiabe. La gaiezza del colore squillante a stesura piatta e l’intelaiatura rigorosa dei contorni sono le note caratteristiche dei suoi racconti visivi. Sempre pronti a stupire, a giocare con chi guarda, nella trama fitta di rimandi e sottintesi, di allusioni ed elusioni. La fragranza dell’immagine, la sua luminosa evidenza giocano per paradosso a nascondino con il mistero e l’enigma. Il messaggio è leggiadro perché sospeso, non perché è facile. Le immagini, ad esempio contengono sempre altre immagini, altri brani e riquadri, come una serie di scatole cinesi che raccontano mondi incapsulati in altri mondi. E’ questa la storia personale di Atzeni, assemblaggio vivente di pittore che è anche fotografo, grafico, designer, reporter e da giovane anche attore; la su pittura è il distillato di una vita in movimento, che lo ha portato a viaggiare in Africa, Asia e Medio Oriente. La sua immagine è quindi sempre internamente multipla; piatta ma al contempo stratificata di sensi, capace di esprimere il kitsch con buon gusto, l’eccesso secondo armonie, e di sposare allegoria e allegria.
Nel suo repertorio rivivono il fumetto pop di Wasselman e l’erotismo di Baltus, il decorativismo di Matisse e l’assurdo di Magritte, la grafica pubblicitaria per tutti e i riferimenti colti per pochi. Il luogo comune, il banale massificato, l’icona da cartolina, la griffe turistica: Atzeni gioca sempre con sottigliezza con lo stereotipo, come un funambolo che incede sicuro sul filo sospeso tra i registri bassi e quelli alti della figuratività. L’ammiccamento è d’obbligo ma mai sgraziato, indica l’ovvio ma solo per caricarlo di non detto e lucidi sogni.
Tra le ultime personali: 1999, Sogni in movimento, Palazzetto dell’Arte - Foggia; 2000, Orient Express, Galleria Cactus - Bologna; 2001, Orient Express, Galleria Tondinelli - Roma; 2003, Sogni in movimento, Centro Culturale Allende - La Spezia; 2004, Sogni in movimento, Archivio di Stato -Milano. 2007, Timeless. Omaggio a Leon Battista Alberti, Archivio Centrale dello Stato - Roma.
28
marzo 2008
Giampaolo Atzeni – Orient Exspress
Dal 28 marzo al 19 aprile 2008
arte contemporanea
Location
ARCH LAB
Roma, Via Giovanni Lanza, 91a, (Roma)
Roma, Via Giovanni Lanza, 91a, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 15.30 - 21.30. Domenica e Lunedì chiuso.
Vernissage
28 Marzo 2008, ore 18:30
Autore
Curatore