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Giampaolo Minuti Innocenti
La danza della solitudine di Uomo e Natura, al ritmo fantastico del colore, nella pittura visionaria di Giampaolo Minuti Innocenti
Comunicato stampa
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S’inaugura giovedì 1 aprile 2010, alle ore 17.30, presso la sede espositiva del Caffè galleria "Betti" a Ponteginori di Montecatini Val di Cecina (PI), la personale di pittura che presenta le più recenti ricerche cromatiche e compositive, e le riflessioni, di Giampaolo Minuti Innocenti.
Uno sguardo reciproco di solitudine tra Uomo e Natura attraversa improvvisamente le certezze del contemporaneo, nello scenario metafisico che si apre sui paesaggi, sulle nature morte, sui nudi, su quei soggetti non più classici, e neanche più moderni, ma precipitati in contesti del tutto autonomi, fino alle punte fantasy degli ultimi lavori, oltre il simbolismo stesso e dove dai timbri fauves alle tonalità pop, sono trasfigurati da moti espressionisti inediti e da esigenze concettuali che riconsegnano uno scenario insieme inquietante e riconciliante, alla radice dei significati reconditi, custoditi nel “libro ancestrale dell’esistenza”.
Giampaolo Minuti Innocenti, pittore visionario ed artista dal talento e dall’impegno e riflessioni indipendenti, originario dell’Alta Val di Cecina, nelle suggestioni collinari e monumentali del Castello Ginori di Querceto, ed attualmente residente nell’antico borgo di Bibbona, dopo le esperienze del figurativo accademico e del cubo-futurismo con Daniel Schinasi, si muove su una ricerca propria, dialetticamente figurativo-astratta, in sincera immedesimazione filtrata in prima persona, del difficile rapporto oscillante ed in precaria stabilizzazione, tra istinti e ragione, azione umana e azione dell’ambiente, bontà e cattiverie, vizi e virtù, che investono l’animato e l’inanimato in egual misura, nell’intuizione della circolarità del tempo e della caducità e contraddizioni insite nelle cose e “questioni” apparentemente solo terrene.
I blu elettrici e violacei, i gialli che si insinuano e introducono una violenta corrosione della partitura pittorica, i verdi, i rosa, o i timbri latini più caldi in alcune still-life, nel movimento-trasformazione futurista che agita di vita propria il piano stesso bi-dimensione, verso la costruzione della terza dimensione sfuggente aperta all’intervento partecipativo dello spettatore a vivere quei paesaggi improvvisamente enigmatici e ostili, dove corpi ed identità si perdono, ingannati da finti valori, icone effimere e sterili costumi, su quell’asse rappresentativo ancora oscillante tra astrazione e figurazione, su cui si muovono le sperimentazioni percettive dell’artista.
Tecniche e modalità non univoche, nelle quali si ritrovano gli acquerelli gestiti con manualità sicura, gli oli, il gessetto o la matita, sfumature ed effetti diversi, per una ricerca che prosegue negli anni verso la restituzione di quell’immagine di sintesi che custodisce l’imminenza del dramma e della perdizione nelle società contemporanee, quando la natura “più che madre”, è “matrigna”, come sottolinea Giampaolo Minuti, e sembra riprendersi il suo dominio, laddove la convivenza con le comunità organizzate si manifesta come sofferta e difficile, in scenari seducenti che sublimano nuove solitudini, perdita di orientamento e dolore.
Perfino le oggettualità del quotidiano o gli scorci incantevoli di borghi e castelli, alberi, foreste e strade, sono rappresentati in reciproca diffidenza degli elementi, e la riconciliazione è continuamente rimandata, nella tensione produttiva, in grado comunque di restituire all’opera quella libertà che nasce da logiche proprie e sottili dialoghi interni.
Ambasciatrice di poesia, bellezza e libertà espressiva, si riconferma così quella difficile missione dell’arte, in un tempo in cui la musicalità matissiana, l’umanità profonda di Van Gogh, la perfezione rinascimentale o la forza trasfigurante dell’espressionismo, ed il sogno libero chagalliano, si confrontano con un palcoscenico esistenziale complesso e solo a tratti sostenibile, un contorno sfuggevole e alienante per l’azione, dove difficile è anche tracciare quella linea lirica, in grado di custodire ancora un eterno ritratto di definita e tramandata memoria.
Uno sguardo reciproco di solitudine tra Uomo e Natura attraversa improvvisamente le certezze del contemporaneo, nello scenario metafisico che si apre sui paesaggi, sulle nature morte, sui nudi, su quei soggetti non più classici, e neanche più moderni, ma precipitati in contesti del tutto autonomi, fino alle punte fantasy degli ultimi lavori, oltre il simbolismo stesso e dove dai timbri fauves alle tonalità pop, sono trasfigurati da moti espressionisti inediti e da esigenze concettuali che riconsegnano uno scenario insieme inquietante e riconciliante, alla radice dei significati reconditi, custoditi nel “libro ancestrale dell’esistenza”.
Giampaolo Minuti Innocenti, pittore visionario ed artista dal talento e dall’impegno e riflessioni indipendenti, originario dell’Alta Val di Cecina, nelle suggestioni collinari e monumentali del Castello Ginori di Querceto, ed attualmente residente nell’antico borgo di Bibbona, dopo le esperienze del figurativo accademico e del cubo-futurismo con Daniel Schinasi, si muove su una ricerca propria, dialetticamente figurativo-astratta, in sincera immedesimazione filtrata in prima persona, del difficile rapporto oscillante ed in precaria stabilizzazione, tra istinti e ragione, azione umana e azione dell’ambiente, bontà e cattiverie, vizi e virtù, che investono l’animato e l’inanimato in egual misura, nell’intuizione della circolarità del tempo e della caducità e contraddizioni insite nelle cose e “questioni” apparentemente solo terrene.
I blu elettrici e violacei, i gialli che si insinuano e introducono una violenta corrosione della partitura pittorica, i verdi, i rosa, o i timbri latini più caldi in alcune still-life, nel movimento-trasformazione futurista che agita di vita propria il piano stesso bi-dimensione, verso la costruzione della terza dimensione sfuggente aperta all’intervento partecipativo dello spettatore a vivere quei paesaggi improvvisamente enigmatici e ostili, dove corpi ed identità si perdono, ingannati da finti valori, icone effimere e sterili costumi, su quell’asse rappresentativo ancora oscillante tra astrazione e figurazione, su cui si muovono le sperimentazioni percettive dell’artista.
Tecniche e modalità non univoche, nelle quali si ritrovano gli acquerelli gestiti con manualità sicura, gli oli, il gessetto o la matita, sfumature ed effetti diversi, per una ricerca che prosegue negli anni verso la restituzione di quell’immagine di sintesi che custodisce l’imminenza del dramma e della perdizione nelle società contemporanee, quando la natura “più che madre”, è “matrigna”, come sottolinea Giampaolo Minuti, e sembra riprendersi il suo dominio, laddove la convivenza con le comunità organizzate si manifesta come sofferta e difficile, in scenari seducenti che sublimano nuove solitudini, perdita di orientamento e dolore.
Perfino le oggettualità del quotidiano o gli scorci incantevoli di borghi e castelli, alberi, foreste e strade, sono rappresentati in reciproca diffidenza degli elementi, e la riconciliazione è continuamente rimandata, nella tensione produttiva, in grado comunque di restituire all’opera quella libertà che nasce da logiche proprie e sottili dialoghi interni.
Ambasciatrice di poesia, bellezza e libertà espressiva, si riconferma così quella difficile missione dell’arte, in un tempo in cui la musicalità matissiana, l’umanità profonda di Van Gogh, la perfezione rinascimentale o la forza trasfigurante dell’espressionismo, ed il sogno libero chagalliano, si confrontano con un palcoscenico esistenziale complesso e solo a tratti sostenibile, un contorno sfuggevole e alienante per l’azione, dove difficile è anche tracciare quella linea lirica, in grado di custodire ancora un eterno ritratto di definita e tramandata memoria.
01
aprile 2010
Giampaolo Minuti Innocenti
Dal primo al 30 aprile 2010
arte contemporanea
Location
CAFFE’ GALLERIA BETTI
Montecatini Val Di Cecina, Strada Statale , 68, (Pisa)
Montecatini Val Di Cecina, Strada Statale , 68, (Pisa)
Orario di apertura
da lunedì a sabato 7-20, domenica 7-13
Vernissage
1 Aprile 2010, ore 17.30
Curatore