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Giampiero Nucciarelli
Alternando figurazione e astrazione, Giampiero Nucciarelli ha condotto negli anni una rigorosa ricerca artistica, la cui sintassi è stata declinata di volta in volta con un personale linguaggio basato sull’uso espressionistico del colore e sul pennelleggiare rapido e graffiante
Comunicato stampa
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Presentando la mostra il curatore, Francesco Santaniello, ha scritto: Alternando figurazione e astrazione, Giampiero Nucciarelli ha condotto negli anni una rigorosa ricerca artistica, la cui sintassi è stata declinata di volta in volta con un personale linguaggio basato sull’uso espressionistico del colore e sul pennelleggiare rapido e graffiante. Nei suoi dipinti ha visualizzato i moti dell’Essere, ma soprattutto ha veicolato messaggi di denuncia sociale e di forte impegno civile. Nei lavori più recenti ha stemperato i toni sia contenutistici sia cromatici: ha ridotto la tavolozza rinunciando anche alle accese cromie dei suoi celebri rossi, proponendo, inoltre, una riflessione meno urlata e più intimista sulla realtà, costantemente filtrata attraverso una sensibilità di chiara matrice esistenzialista.
Come sempre Nucciarelli propone opere di assoluta raffinatezza pittorica e di estrema eleganza compositiva. Il suo tratto si è fatto ora più morbido, si scioglie nelle sfumature atmosferiche e nelle dissolvenze diafane del tessuto pittorico, intriso di effetti luministici. Nucciarelli compone un’orchestrazione di toni grigi, posti in mirabile equilibrio tonale tra gli estremi del bianco e del nero - che non sono colori ma qualità della luce – per definire visivamente i soggetti prescelti. La luce risulta pertanto l’elemento generatore e sostanziale delle immagini: ritratti tracciati con la grafite su cartoni la cui consistenza materica ne esalta le valenze espressive; uggiose giornate di pioggia tamburellante sulle calotte degli ombrelli; vedute urbane di metropoli disabitate e alienate da ardite prospettive, che sembrano la trasposizione postmoderna di certe atmosfere metafisiche.
Nei “ritratti” l’artista non registra le fattezze dei volti, ma le sagome delle nuche che a volte assumono la forma di solidi ovoidali. Assistiamo ad una sorta di annullamento dell’individuo, dell’Io attivo e volitivo, raggelato in un istante privo di profondità spazio-temporale. Persino coloro che reggono gli ombrelli non mostrano mai i loro visi: risultano sfuggenti figure sbiadite dal tempo, le cui sembianze si confondono nelle trame sottili della pellicola pittorica. I grattacieli sembrano vuoti contenitori, le strade e i ponti deserte sovrastrutture della società. Ovunque l’assenza dell’uomo dichiara inesorabilmente la necessità della sua presenza per dare senso ad ogni aspetto della realtà.
Per un artista autentico, come lo è Nucciarelli, dipingere è un’esigenza necessaria per placare il travaglio creativo, ma anche un’occasione per invitare a riflette e appagare gli animi. Gli artisti non ci chiedono nulla e sono capaci di arricchire il nostro spirito. Per questo dovremmo dirgli sempre “grazie!”, sia per il lavoro che svolgono sia quando ci mostrano le loro opere.
Come sempre Nucciarelli propone opere di assoluta raffinatezza pittorica e di estrema eleganza compositiva. Il suo tratto si è fatto ora più morbido, si scioglie nelle sfumature atmosferiche e nelle dissolvenze diafane del tessuto pittorico, intriso di effetti luministici. Nucciarelli compone un’orchestrazione di toni grigi, posti in mirabile equilibrio tonale tra gli estremi del bianco e del nero - che non sono colori ma qualità della luce – per definire visivamente i soggetti prescelti. La luce risulta pertanto l’elemento generatore e sostanziale delle immagini: ritratti tracciati con la grafite su cartoni la cui consistenza materica ne esalta le valenze espressive; uggiose giornate di pioggia tamburellante sulle calotte degli ombrelli; vedute urbane di metropoli disabitate e alienate da ardite prospettive, che sembrano la trasposizione postmoderna di certe atmosfere metafisiche.
Nei “ritratti” l’artista non registra le fattezze dei volti, ma le sagome delle nuche che a volte assumono la forma di solidi ovoidali. Assistiamo ad una sorta di annullamento dell’individuo, dell’Io attivo e volitivo, raggelato in un istante privo di profondità spazio-temporale. Persino coloro che reggono gli ombrelli non mostrano mai i loro visi: risultano sfuggenti figure sbiadite dal tempo, le cui sembianze si confondono nelle trame sottili della pellicola pittorica. I grattacieli sembrano vuoti contenitori, le strade e i ponti deserte sovrastrutture della società. Ovunque l’assenza dell’uomo dichiara inesorabilmente la necessità della sua presenza per dare senso ad ogni aspetto della realtà.
Per un artista autentico, come lo è Nucciarelli, dipingere è un’esigenza necessaria per placare il travaglio creativo, ma anche un’occasione per invitare a riflette e appagare gli animi. Gli artisti non ci chiedono nulla e sono capaci di arricchire il nostro spirito. Per questo dovremmo dirgli sempre “grazie!”, sia per il lavoro che svolgono sia quando ci mostrano le loro opere.
14
giugno 2007
Giampiero Nucciarelli
Dal 14 giugno al 15 luglio 2007
arte contemporanea
Location
PLACEBO
Terni, Via Cavour, 45, (Terni)
Terni, Via Cavour, 45, (Terni)
Orario di apertura
tutti i giorni 10-24
Vernissage
14 Giugno 2007, ore 18.30
Autore
Curatore