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Giampiero Poggiali Berlinghieri – Biodiversity
Alle Terme di Chianciano, presso la sala Fellini, si inaugura Biodiversity, una installazione nella quale il maestro Giampiero Poggiali Berlinghieri presenta dipinti e pittosculture dal 1976 al 2009, sul tema della natura e dell’armonioso rapporto umano con l’ambiente.
Comunicato stampa
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Poggiali Berlinghieri. Biodiversity
Alle Terme di Chianciano, presso la sala Fellini, si inaugura Biodiversity, una installazione nella quale il maestro Giampiero Poggiali Berlinghieri presenta dipinti e pittosculture dal 1976 al 2009, sul tema della natura e dell’armonioso rapporto umano con l’ambiente. Del medesimo titolo il libro uscito per l’occasione, a cura da Alessandra Borsetti Venier e con un testo critico di Nicola Micieli (Morgana Edizioni).
Poggiali Berlinghieri è un artista fiorentino di ampia notorietà, presente in Italia e all’estero in sedi espositive e museali di prestigio, autore di dipinti, sculture, installazioni, video, pinacoteche virtuali e libri di grande pregio. Le sue opere recenti sono il risultato di una ricerca di confine tra la pittura e la scultura, il design e l’opera-oggetto, proposti negli ultimi decenni soprattutto sotto forma di installazioni, nelle quali la sottile allusione ironica a situazioni del nostro tempo, è affidata a un senso squisito di “leggerezza” che imprime una valenza ludica alle sue opere. Le quali alla prima impressione sembrano giocattoli elementari che viene voglia di toccare, manipolare, riassemblare, poi ci accorgiamo che si tratta di forme a lungo pensate e armoniosamente risolte, collocandosi a un esatto punto di equilibrio fra razionalità costruttiva e fantasia.
Quello della “biodiversità” è sicuramente un tema centrale del ventaglio di interessi di Poggiali Berlinghieri. Scrive Nicola Micieli: «La natura e il suo portato fenomenico e antropico, l’habitat e l’ambiente non da oggi sono tra le fonti più ricche di suggestioni poetiche e di spunti tematici di Poggiali Berlinghieri. Un tempo erano creature embrionali, arborescenze e fogliami stranamente fioriti, curiose ibridazioni tra forme vegetali e forme animali non identificabili in una qualche specie della zoologia conosciuta. Fluivano incessantemente, quelle presenze biomorfe, nelle diverse direzioni dello spazio aperto, percorrendolo come a volerlo irrorare di linfa. Negli ultimi vent’anni, Poggiali ha decisamente restituito alla piena proprietà degli animali e al rigoglio dei vegetali la sua prefigurazione di un Eden possibile, sulla terra, consegnandolo alla dimensione dell’immaginario che presuppone una sorta di innocenza dello sguardo. Anche gli oggetti e le strutture, persino elettroniche, di evidente derivazione tecnologica egli li ha assunti in riduzione naturalistica, per così dire. (…) nell’arco intero della sua ricerca, sempre ispirata a una sovrana e levitante “leggerezza” che invita a sciogliere il rapporto personale con l’ambiente nella celebrazione positiva dell’essere e nella festa dello sguardo dischiuso sul mondo, Poggiali ha avuto la natura per maestra di suggestioni e soluzioni immaginative, più che di modelli. Moltissimi suoi dipinti e oggetti scultorei assemblati e dipinti, difatti, egli li ha concepiti, condotti e registrati nello spirito e sotto l’insegna di Mater natura.»
Giampiero Poggiali Berlinghieri nasce a Firenze nel 1936. La sua ricerca dapprima pittorica quindi anche scultorea, oggettuale e multimediale, si è sviluppata per cicli tematici e formali sin dagli anni Sessanta, quando esordiva con i primi paesaggi sintetici rivisitando il Secondo Futurismo e immergendosi nel clima della Pop Art italiana, esperienze poi risoltesi nel ciclo Adesivi (1972-75). Ha in seguito affrontato i temi Nuovi racconti (1976-77), The new space (1978-80), Structural dream (1981-82), Germogli & G.E.R.MO.G.L.l. (1983-85), Phisis (1985-86), con opere nelle quali era costante l’attenzione allo spazio, immaginato e rappresentato mediante architetture fantastiche e strutture geometriche. Nel 1997 esce Delfo, opera multimediale interattiva come pinacoteca virtuale di oltre 300 immagini di dipinti, sculture, installazioni e 5 video accompagnati da musiche elettroniche. Negli anni Ottanta, due importanti momenti antologici al Palazzo dei Diamanti di Ferrara e a Palazzo Strozzi di Firenze. Gli anni Novanta sono caratterezzati da numerose installazioni, documentate nel volume Poggiali sculture e installazioni, curato da Pierre Restany per il Museo Civico di Taverna (Cz), che costituiranno la forma di intervento più ricorrente anche nel dedennio successivo e sino al presente. Si ricordano almeno Simposio al Museo Marino Marini di Firenze, C’era una volt@ alla Fondazione Collodi, Animali e piccoli habitat per Genova Capitale Europea della Cultura, Farfalle alla Galleria Civica di Bolzano, Ex Libris nella chiesa di San Rocco e Palazzo dei Capitani a Malcesine, nel cui Castello Scaligero nel 2006 viene allestita anche la mostra Opere multimediali e interattive. Nel 2004 realilzza l’installazione Piccoli habitat all gipsoteca Andreotti di Pescia e nell’occasione esce, curata da Nicola Micieli per le Edizioni Sangallo, la monografia Giampiero Poggiali Berlinghieri. Installazioni&Ambiente. Opere scelte 1968-2003.
Nel giugno 2009, Massimo Monteleone si è laureato all’Accademia di Belle Arti di Agrigento con una tesi, I quarant’anni dell’opera di Giampiero Poggiali Berlinghieri, che ha meritato 110 e lode, la menzione speciale e la dignità della stampa.
Le opere di Poggiali Berlinghieri si trovano in collezioni museali pubbliche e private. Un suo autoritratto fa parte della raccolta della Galleria degli Uffizi di Firenze.
Alle Terme di Chianciano, presso la sala Fellini, si inaugura Biodiversity, una installazione nella quale il maestro Giampiero Poggiali Berlinghieri presenta dipinti e pittosculture dal 1976 al 2009, sul tema della natura e dell’armonioso rapporto umano con l’ambiente. Del medesimo titolo il libro uscito per l’occasione, a cura da Alessandra Borsetti Venier e con un testo critico di Nicola Micieli (Morgana Edizioni).
Poggiali Berlinghieri è un artista fiorentino di ampia notorietà, presente in Italia e all’estero in sedi espositive e museali di prestigio, autore di dipinti, sculture, installazioni, video, pinacoteche virtuali e libri di grande pregio. Le sue opere recenti sono il risultato di una ricerca di confine tra la pittura e la scultura, il design e l’opera-oggetto, proposti negli ultimi decenni soprattutto sotto forma di installazioni, nelle quali la sottile allusione ironica a situazioni del nostro tempo, è affidata a un senso squisito di “leggerezza” che imprime una valenza ludica alle sue opere. Le quali alla prima impressione sembrano giocattoli elementari che viene voglia di toccare, manipolare, riassemblare, poi ci accorgiamo che si tratta di forme a lungo pensate e armoniosamente risolte, collocandosi a un esatto punto di equilibrio fra razionalità costruttiva e fantasia.
Quello della “biodiversità” è sicuramente un tema centrale del ventaglio di interessi di Poggiali Berlinghieri. Scrive Nicola Micieli: «La natura e il suo portato fenomenico e antropico, l’habitat e l’ambiente non da oggi sono tra le fonti più ricche di suggestioni poetiche e di spunti tematici di Poggiali Berlinghieri. Un tempo erano creature embrionali, arborescenze e fogliami stranamente fioriti, curiose ibridazioni tra forme vegetali e forme animali non identificabili in una qualche specie della zoologia conosciuta. Fluivano incessantemente, quelle presenze biomorfe, nelle diverse direzioni dello spazio aperto, percorrendolo come a volerlo irrorare di linfa. Negli ultimi vent’anni, Poggiali ha decisamente restituito alla piena proprietà degli animali e al rigoglio dei vegetali la sua prefigurazione di un Eden possibile, sulla terra, consegnandolo alla dimensione dell’immaginario che presuppone una sorta di innocenza dello sguardo. Anche gli oggetti e le strutture, persino elettroniche, di evidente derivazione tecnologica egli li ha assunti in riduzione naturalistica, per così dire. (…) nell’arco intero della sua ricerca, sempre ispirata a una sovrana e levitante “leggerezza” che invita a sciogliere il rapporto personale con l’ambiente nella celebrazione positiva dell’essere e nella festa dello sguardo dischiuso sul mondo, Poggiali ha avuto la natura per maestra di suggestioni e soluzioni immaginative, più che di modelli. Moltissimi suoi dipinti e oggetti scultorei assemblati e dipinti, difatti, egli li ha concepiti, condotti e registrati nello spirito e sotto l’insegna di Mater natura.»
Giampiero Poggiali Berlinghieri nasce a Firenze nel 1936. La sua ricerca dapprima pittorica quindi anche scultorea, oggettuale e multimediale, si è sviluppata per cicli tematici e formali sin dagli anni Sessanta, quando esordiva con i primi paesaggi sintetici rivisitando il Secondo Futurismo e immergendosi nel clima della Pop Art italiana, esperienze poi risoltesi nel ciclo Adesivi (1972-75). Ha in seguito affrontato i temi Nuovi racconti (1976-77), The new space (1978-80), Structural dream (1981-82), Germogli & G.E.R.MO.G.L.l. (1983-85), Phisis (1985-86), con opere nelle quali era costante l’attenzione allo spazio, immaginato e rappresentato mediante architetture fantastiche e strutture geometriche. Nel 1997 esce Delfo, opera multimediale interattiva come pinacoteca virtuale di oltre 300 immagini di dipinti, sculture, installazioni e 5 video accompagnati da musiche elettroniche. Negli anni Ottanta, due importanti momenti antologici al Palazzo dei Diamanti di Ferrara e a Palazzo Strozzi di Firenze. Gli anni Novanta sono caratterezzati da numerose installazioni, documentate nel volume Poggiali sculture e installazioni, curato da Pierre Restany per il Museo Civico di Taverna (Cz), che costituiranno la forma di intervento più ricorrente anche nel dedennio successivo e sino al presente. Si ricordano almeno Simposio al Museo Marino Marini di Firenze, C’era una volt@ alla Fondazione Collodi, Animali e piccoli habitat per Genova Capitale Europea della Cultura, Farfalle alla Galleria Civica di Bolzano, Ex Libris nella chiesa di San Rocco e Palazzo dei Capitani a Malcesine, nel cui Castello Scaligero nel 2006 viene allestita anche la mostra Opere multimediali e interattive. Nel 2004 realilzza l’installazione Piccoli habitat all gipsoteca Andreotti di Pescia e nell’occasione esce, curata da Nicola Micieli per le Edizioni Sangallo, la monografia Giampiero Poggiali Berlinghieri. Installazioni&Ambiente. Opere scelte 1968-2003.
Nel giugno 2009, Massimo Monteleone si è laureato all’Accademia di Belle Arti di Agrigento con una tesi, I quarant’anni dell’opera di Giampiero Poggiali Berlinghieri, che ha meritato 110 e lode, la menzione speciale e la dignità della stampa.
Le opere di Poggiali Berlinghieri si trovano in collezioni museali pubbliche e private. Un suo autoritratto fa parte della raccolta della Galleria degli Uffizi di Firenze.
19
agosto 2009
Giampiero Poggiali Berlinghieri – Biodiversity
Dal 19 agosto al 14 settembre 2009
arte contemporanea
Location
TERME DI CHIANCIANO – SALONE FELLINI
Chianciano Terme, Parco Acquasanta, (Siena)
Chianciano Terme, Parco Acquasanta, (Siena)
Orario di apertura
ore 8.30/12.00 – 16.30/20.00
Vernissage
19 Agosto 2009, ore 18.30
Editore
MORGANA
Autore