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Gian Butturini – London & Daiquiri
La mostra comprende fotografie in bianco/nero (formato 30×40) tratte dai tanti reportage realizzati tra il 1969 (Londra) e la fine degli anni ’80 in Cile.
Comunicato stampa
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La mostra comprende fotografie in bianco/nero (formato 30x40) tratte dai tanti reportage realizzati tra il 1969 (Londra) e la fine degli anni ’80 in Cile. Tra le immagini londinesi quelle selezionate per STRANGE AND FAMILIAR Britain as Revealed by International Photographers, l’esposizione realizzata al Barbican Centre di Londra da Martin Parr nel 2016 e poi replicata alla Manchester Art Gallery. Butturini era l’unico italiano con altri 22 autori internazionali: Henri Cartier-Bresson, Raymond Depardon, Tina Barney, Bruce Gilden, Sergio Larrain, Robert Frank, Frank Habicht, Jim Dow, Edith Tudor-Hart, Paul Strand, Hans van der Meer, Akihiko Okamura…
Quest’anno ricorre il 50°anniversario della prima edizione di “London by Gian Butturini” per cui ne è stata realizzata una nuova edizione a cura di Martin Parr, già Presidente della Agenzia Magnum che, affascinato dal libro, ne ha scritto la prefazione, ribadendo come quelle di Butturini siano “... alcune tra le migliori fotografie di tutti i tempi scattate nella capitale britannica”.
DAIQUIRI 2.0 è invece uno strepitoso cocktail di memoria ed emozioni per immagini, composto di storiche foto che trattano del conflitto tra protestanti e cattolici nell’Irlanda del Nord, della Cuba di Fidel dei primi anni ’70, del Cile di Allende e poi di Pinochet, di Franco Basaglia e la nuova psichiatria a Trieste, della Rivoluzione dei Garofani in Portogallo, della lotta di liberazione nel deserto del popolo saharawi, del teatro di strada in Romagna con la mitica presenza di Julian Beck.
Nel 1969 dunque, Gian Butturini (allora grafico pubblicitario di successo) scoprì la macchina fotografica come strumento d’indagine. Percorrendo Londra con la Nikon a tracolla ne raccontò le contraddizioni usando l’obiettivo come si spalancano gli occhi. Con estro, coraggio e fantasia Butturini alternava denuncia e speranza, scopriva fasti e miserie, rimarcava ingiustizie, rappresentava suggestioni con la sensibilità del poeta. Un diario composto da immagini rigorosamente in bianco e nero -dov’è protagonista la gente- con citazioni di Robert Capa e Allen Ginsberg. Spinto dall’impulso narrativo interiore, Gian poco più che trentenne visse con intensità la grande metropoli setacciandola. Tutto ebbe inizio a Victoria Station di fronte ad un ragazzo che barcollava con la siringa piantata in vena. Tube, pub e strade erano il palcoscenico di un’umanità frenetica che il turista non vedeva rapito da Piccadilly e Carnaby Street, dal Circo Barnum delle vetrine.
Butturini trovò fotogrammi di quotidianità intrisi di dolore e sarcasmo, altrimenti di gioia e lirismo: i due vecchi sdraiati e abbracciati sul prato, gli hippy, le giovani donne alla moda, i poveri clochard, le persone di colore spesso relegate nei posti più umili, la manifestazione pacifista, gli oratori improvvisati di Speakers Corner. Nulla di stereotipato, molta ironia, attenzione alla ricerca dell’autenticità, sapiente selezione delle immagini. Butturini scrive che la sua Londra “è vera e spoglia… non le ho chiesto di mettersi in posa”. Sono appunti fotografici on the road poi montati, polemicamente accostati, scremati, trattati con la grafica.
Il reprint di London by Gian Butturini è ora disponibile grazie a DAMIANI Bologna nella nuova edizione a cura e con prefazione di Martin Parr.
GIAN BUTTURINI (1935 – 2006)
Fotoreporter internazionale, poliedrico artista della comunicazione, si afferma da giovane a Brescia come grafico pubblicitario e architetto d’interni. Nel 1969 cambia vita e pubblica London by Gian Butturini. Nel 2016 Martin Parr allora Presidente di Magnum cura il reprint del libro (Damiani Editore). Alcune foto sono state esposte in Strange and Familiar al Barbican Centre londinese e alla Manchester Art Gallery. Gian Butturini ha pubblicato decine di libri fotografici tra i quali Tu Interni Io Libero con Franco Basaglia, Cuba 26 Luglio, C’era una volta il Muro. In DAIQUIRI (Edizioni Mimesis) le cronache dei suoi reportage. Regista ha realizzato documentari come Crimini di Pace con musiche di Luigi Nono e Bologna, 10.15 strage, il film Il Mondo degli Ultimi. www.gianbutturini.com
Quest’anno ricorre il 50°anniversario della prima edizione di “London by Gian Butturini” per cui ne è stata realizzata una nuova edizione a cura di Martin Parr, già Presidente della Agenzia Magnum che, affascinato dal libro, ne ha scritto la prefazione, ribadendo come quelle di Butturini siano “... alcune tra le migliori fotografie di tutti i tempi scattate nella capitale britannica”.
DAIQUIRI 2.0 è invece uno strepitoso cocktail di memoria ed emozioni per immagini, composto di storiche foto che trattano del conflitto tra protestanti e cattolici nell’Irlanda del Nord, della Cuba di Fidel dei primi anni ’70, del Cile di Allende e poi di Pinochet, di Franco Basaglia e la nuova psichiatria a Trieste, della Rivoluzione dei Garofani in Portogallo, della lotta di liberazione nel deserto del popolo saharawi, del teatro di strada in Romagna con la mitica presenza di Julian Beck.
Nel 1969 dunque, Gian Butturini (allora grafico pubblicitario di successo) scoprì la macchina fotografica come strumento d’indagine. Percorrendo Londra con la Nikon a tracolla ne raccontò le contraddizioni usando l’obiettivo come si spalancano gli occhi. Con estro, coraggio e fantasia Butturini alternava denuncia e speranza, scopriva fasti e miserie, rimarcava ingiustizie, rappresentava suggestioni con la sensibilità del poeta. Un diario composto da immagini rigorosamente in bianco e nero -dov’è protagonista la gente- con citazioni di Robert Capa e Allen Ginsberg. Spinto dall’impulso narrativo interiore, Gian poco più che trentenne visse con intensità la grande metropoli setacciandola. Tutto ebbe inizio a Victoria Station di fronte ad un ragazzo che barcollava con la siringa piantata in vena. Tube, pub e strade erano il palcoscenico di un’umanità frenetica che il turista non vedeva rapito da Piccadilly e Carnaby Street, dal Circo Barnum delle vetrine.
Butturini trovò fotogrammi di quotidianità intrisi di dolore e sarcasmo, altrimenti di gioia e lirismo: i due vecchi sdraiati e abbracciati sul prato, gli hippy, le giovani donne alla moda, i poveri clochard, le persone di colore spesso relegate nei posti più umili, la manifestazione pacifista, gli oratori improvvisati di Speakers Corner. Nulla di stereotipato, molta ironia, attenzione alla ricerca dell’autenticità, sapiente selezione delle immagini. Butturini scrive che la sua Londra “è vera e spoglia… non le ho chiesto di mettersi in posa”. Sono appunti fotografici on the road poi montati, polemicamente accostati, scremati, trattati con la grafica.
Il reprint di London by Gian Butturini è ora disponibile grazie a DAMIANI Bologna nella nuova edizione a cura e con prefazione di Martin Parr.
GIAN BUTTURINI (1935 – 2006)
Fotoreporter internazionale, poliedrico artista della comunicazione, si afferma da giovane a Brescia come grafico pubblicitario e architetto d’interni. Nel 1969 cambia vita e pubblica London by Gian Butturini. Nel 2016 Martin Parr allora Presidente di Magnum cura il reprint del libro (Damiani Editore). Alcune foto sono state esposte in Strange and Familiar al Barbican Centre londinese e alla Manchester Art Gallery. Gian Butturini ha pubblicato decine di libri fotografici tra i quali Tu Interni Io Libero con Franco Basaglia, Cuba 26 Luglio, C’era una volta il Muro. In DAIQUIRI (Edizioni Mimesis) le cronache dei suoi reportage. Regista ha realizzato documentari come Crimini di Pace con musiche di Luigi Nono e Bologna, 10.15 strage, il film Il Mondo degli Ultimi. www.gianbutturini.com
08
giugno 2019
Gian Butturini – London & Daiquiri
Dall'otto giugno al 14 luglio 2019
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
CASA DI RIGOLETTO
Mantova, Piazza Sordello, 23, (Mantova)
Mantova, Piazza Sordello, 23, (Mantova)
Orario di apertura
Tutti i giorni 9.00 - 18.00
Vernissage
8 Giugno 2019, h 18.00
Autore
Curatore