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Gian Carlo Calza – L’arte del manifesto giapponese
Un excursus attraverso 70 anni di storia del manifesto giapponese, forma d’arte di pari dignità delle altre, dei grandi maestri alle nuove tendenze.
Comunicato stampa
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Davanti agli occhi dei grafici scorre costantemente un flusso di ogni tipo di eventi e di situazioni naturali e sociali. Sono visioni dell’ambiente, alterazioni biologiche, paesaggi, distruzioni, scoperte scientifiche, rappresentazioni teatrali, sfilate di moda, concerti, mostre, avvenimenti sportivi, promozioni culturali e commerciali, pianificazioni urbanistiche, congressi, nuovi font tipografici. Vale a dire quanto trascorre davanti allo sguardo di tutti continuamente durante la giornata con gli strumenti di comunicazione di massa.
I grafici li registrano, li interpretano, li ricreano e li comunicano in mille modi con il loro lavoro e i loro strumenti: libri, periodici, illustrazioni, pieghevoli, biglietti, iscrizioni, decorazioni sui materiali e oggetti più vari, per non parlare di ogni tipo di video o dei canali e dei siti della rete. Difficile dire quale tra questi linguaggi sia quello dominante. Il manifesto però ancor oggi sembra godere di una posizione privilegiata in Giappone, nonostante l’avanzatissimo livello di sviluppo raggiunto dal paese nel campo tecnologico e informatico.
Attraverso una vasta selezione di artisti e di opere, il volume di Gian Carlo Calza, con la collaborazione di Elisabetta Scantamburlo, – il più completo sull’argomento finora mai pubblicato – copre una settantina di splendidi anni della storia del manifesto giapponese, e vuole colmare una lacuna sulla storia della grafica giapponese, quella relativa ai primi due decenni del nuovo millennio, raccontando da un lato il passato, con l’opera dei grandi maestri, e dall’altro esplorando nuovi nomi e tendenze.
I grafici li registrano, li interpretano, li ricreano e li comunicano in mille modi con il loro lavoro e i loro strumenti: libri, periodici, illustrazioni, pieghevoli, biglietti, iscrizioni, decorazioni sui materiali e oggetti più vari, per non parlare di ogni tipo di video o dei canali e dei siti della rete. Difficile dire quale tra questi linguaggi sia quello dominante. Il manifesto però ancor oggi sembra godere di una posizione privilegiata in Giappone, nonostante l’avanzatissimo livello di sviluppo raggiunto dal paese nel campo tecnologico e informatico.
Attraverso una vasta selezione di artisti e di opere, il volume di Gian Carlo Calza, con la collaborazione di Elisabetta Scantamburlo, – il più completo sull’argomento finora mai pubblicato – copre una settantina di splendidi anni della storia del manifesto giapponese, e vuole colmare una lacuna sulla storia della grafica giapponese, quella relativa ai primi due decenni del nuovo millennio, raccontando da un lato il passato, con l’opera dei grandi maestri, e dall’altro esplorando nuovi nomi e tendenze.
11
maggio 2022
Gian Carlo Calza – L’arte del manifesto giapponese
11 maggio 2022
libri ed editoria
Location
ADI Design Museum
Milano, Via Ceresio, 7, (MI)
Milano, Via Ceresio, 7, (MI)
Orario di apertura
18
Editore
Skira
Autore
Curatore