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Gian Carlo Carena – Ordine e disordine
Da Pavia arriva nella cittadina toscana un pittore-architetto con un’anima ambientalista, che pone delle domande alle persone curiose. Le opere, di forte impatto cromatico, propongono temi tra presente e futuro, tra ordine e disordine, con una visione sostenibile della vita e di quanto ci circonda
Comunicato stampa
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ORDINE E DISORDINE
Se pensate all’ordine e al disordine in generale, in questo caso dovrete limitare il campo: Carena presenta quasi sempre l’ordine e il disordine sopra un tavolo.
A volte non è facile riconoscere questa base d’appoggio perché i suoi tavoli stilizzati sono coperti, oppure sono disegnati senza rispettare la prospettiva e per lui, che è anche architetto, questa è una scelta “imprecisa” che sembrerebbe contraddittoria… invece i tavoli diventano un elemento di grande forza rappresentativa: su di essi ha luogo l’azione e la narrazione, qui accadono fatti imprevisti, assolutamente diversi l’uno dall’altro nei significati.
Carena proviene da una scuola di pittura classica ma col tempo, dedicandosi sempre più all’attività espositiva, ha recuperato nuove visioni e messo insieme elementi figurativi e astratti tra loro in forte contrasto.
E’ da questo contrasto che nasce il suo ordine disordinato o, se vogliamo, il suo disordine ordinato.
A guardare nel profondo, però, la sua pittura, di forte impatto visivo ed espressivo, veicola messaggi innovativi.
Che cosa vogliono dire quelle presenze inaspettate sulla scena del quadro?
Carena non fa mistero di far parte del gruppo che pensa alla “decrescita felice” e allo “sviluppo sostenibile” come migliore soluzione ai problemi ambientali, demografici, economici e socio-politici della nostra società. Ed ecco allora la scelta di soggetti semplici, non artificiosi, che rimandano al contatto con la realtà.
Quando confessa che la sua predisposizione artistica lo porterebbe verso l’astratto, noi spettatori rimaniamo colpiti, ci chiediamo quanto può un ideale condurci su altre strade… qui è accaduto, il messaggio ha prevalso nella scelta compositiva. E così l’autore, anziché dedicarsi alle forme astratte, torna sulla terra con le sue narrazioni concrete e ironiche, oppure jazzistiche, come i titoli delle sue opere scelti tra le musiche di Paolo Conte, e anche tenere e illusorie con le citazioni dei Peanuts.
Che nasca da qui il rimando continuo tra un ordine razionale, voluto, e una forma che vuole uscire, andarsene per conto suo, chissà dove?
Gian Paolo Bonesini
Se pensate all’ordine e al disordine in generale, in questo caso dovrete limitare il campo: Carena presenta quasi sempre l’ordine e il disordine sopra un tavolo.
A volte non è facile riconoscere questa base d’appoggio perché i suoi tavoli stilizzati sono coperti, oppure sono disegnati senza rispettare la prospettiva e per lui, che è anche architetto, questa è una scelta “imprecisa” che sembrerebbe contraddittoria… invece i tavoli diventano un elemento di grande forza rappresentativa: su di essi ha luogo l’azione e la narrazione, qui accadono fatti imprevisti, assolutamente diversi l’uno dall’altro nei significati.
Carena proviene da una scuola di pittura classica ma col tempo, dedicandosi sempre più all’attività espositiva, ha recuperato nuove visioni e messo insieme elementi figurativi e astratti tra loro in forte contrasto.
E’ da questo contrasto che nasce il suo ordine disordinato o, se vogliamo, il suo disordine ordinato.
A guardare nel profondo, però, la sua pittura, di forte impatto visivo ed espressivo, veicola messaggi innovativi.
Che cosa vogliono dire quelle presenze inaspettate sulla scena del quadro?
Carena non fa mistero di far parte del gruppo che pensa alla “decrescita felice” e allo “sviluppo sostenibile” come migliore soluzione ai problemi ambientali, demografici, economici e socio-politici della nostra società. Ed ecco allora la scelta di soggetti semplici, non artificiosi, che rimandano al contatto con la realtà.
Quando confessa che la sua predisposizione artistica lo porterebbe verso l’astratto, noi spettatori rimaniamo colpiti, ci chiediamo quanto può un ideale condurci su altre strade… qui è accaduto, il messaggio ha prevalso nella scelta compositiva. E così l’autore, anziché dedicarsi alle forme astratte, torna sulla terra con le sue narrazioni concrete e ironiche, oppure jazzistiche, come i titoli delle sue opere scelti tra le musiche di Paolo Conte, e anche tenere e illusorie con le citazioni dei Peanuts.
Che nasca da qui il rimando continuo tra un ordine razionale, voluto, e una forma che vuole uscire, andarsene per conto suo, chissà dove?
Gian Paolo Bonesini
27
luglio 2018
Gian Carlo Carena – Ordine e disordine
Dal 27 luglio al 04 agosto 2018
arte contemporanea
Location
GALLERIA SPAZIOGRAFICO
Massa Marittima, Vicolo Ciambellano, 7, (Grosseto)
Massa Marittima, Vicolo Ciambellano, 7, (Grosseto)
Orario di apertura
tutti i giorni 18-19.30 e 21-22.30
Vernissage
27 Luglio 2018, h 18.30
Autore
Curatore