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Gian Maria Tosatti – Il mio cuore è vuoto come uno specchio
Attraverso una narrazione ispirata dall’architettura dell’edificio, ma ricca di riferimenti a Visconti, Céline e ai suoi diari personali, l’artista orchestra un’esperienza immersiva, per trasformare il palazzo in una rovina contemporanea, logorando il suo genius loci
Comunicato stampa
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Per la prima volta nella sua storia, Palazzo Biscari, una delle più importanti residenze barocche della Sicilia, apre le sue porte all’arte contemporanea.Dal 16 luglio al 18 agosto 2018, il palazzo ospiterà l’installazione site specific dell’artista Gian Maria Tosatti intitolata “Il mio cuore è vuoto come uno specchio – episodio di Catania”, a cura di Adele Ghirri, Ludovico Pratesi, Pietro Scammacca, e presentata da unfold, associazione culturale no profit con sede a Palazzo Biscari, Catania, fondata nel 2017 da Pietro Scammacca. Grazie al supporto della città, donazioni e altre istituzioni, l’associazione invita artisti italiani e internazionali a produrre opere site specific presso luoghi di interesse storico-artistico siciliani. Ampliando i confini fisici e concettuali dello spazio espositivo, unfold invita a investigare l’identità di questi luoghi commissionando installazioni temporanee con lo scopo di tracciare una topografia innovativa del territorio siciliano.
“Il mio cuore è vuoto come uno specchio – episodio di Catania”, costituisce il primo capitolo di un progetto che porterà l’artista in un lungopellegrinaggio attraverso l’Europa tra le macerie della Storia moderna che allunga ancora le sue ombre sul presente, e i germogli di un tempo nuovo, forse una Nuova Storia. Tosatti, nel suo cammino, si pone come testimone di fronte ad uno dei più profondi passaggi di civiltà che l’occidente abbia registrato, teso fra la spinta verso un futuro di totale trasformazione – profetizzata da autori come Pier Paolo Pasolini – e l’opposizione di vecchie strutture come gli stati-nazione, il capitalismo, il colonialismo, che nella loro resistenza mostrano il loro volto più sinistro.
L'intervento che prende corpo in questo palazzo settecentesco sì dà come una sorta di prologo dell’intero progetto, dando vita ad uno spazio visionario e crudele che occuperà lo scalone centrale, i tre grandi saloni d’ingresso e il monumentale Salone delle Feste. L'opera di Tosatti si propone come un viaggio che il visitatore affronterà individualmente: una sorta di percorso solitario il cui inizio coincide con l’ingresso in un nuovo monumentale romanzo visivo.
Attraverso una narrazione ispirata dall’architettura dell’edificio, ma ricca di riferimenti a Visconti, Céline e ai suoi diari personali, l’artista orchestra un’esperienza immersiva, per trasformare il palazzo in una rovina contemporanea, logorando il suo genius loci. Con la creazione di un’atmosfera spettrale, in bilico tra presenza e assenza, passato e futuro, Tosatti genera un paradosso temporale che situa il visitatore in una sorta di sepolcro della modernità, un punto di attraversamento tra due epoche radicalmente diverse che può vederci passare o fallire.
Il contrasto che prende forma tra le tematiche dell’opera e gli affreschi barocchi richiama la nozione di allegoria come concepita da Walter Benjamin nel suo trattato “Il Dramma Barocco Tedesco” (1925).Per Benjamin, l’allegoria barocca è una forma di espressione che si manifesta durante i passaggi escatologici della Storia, quando il declino e la precarietà di una civilizzazione diventano percepibili. “Il mio cuore è vuoto come uno specchio – episodio di Catania”, titolo derivante da“Il Settimo Sigillo” di Ingmar Bergman, si presenta come uno spazio allegorico ed entropico, dove il tempo sembra essere finito, o continuare in una dimensione ulteriore e separata.
La mostra è inserita all’interno della programmazione ufficiale di Manifesta12 (Palermo)
Il lavoro di Gian Maria Tosatti (Roma, 1980 – vive a New York) si sviluppa prevalentemente attraverso grandi cicli di opere che affrontano temi legati al concetto di identità, sia sul piano politico che spirituale.
I progetti a lungo termine realizzati fin ora hanno portato l’artista ad utilizzare prevalentemente edifici storici e monumentali per farne potenti macchinari visivi capaci di sviluppare temi profondamente radicati nelle comunità di riferimento e nel presente storico. Tali operazioni, talvolta, hanno innescato processi di trasformazione di intere città (Sette Stagioni dello Spirito, Napoli 2013-2016) o aree geografiche (New Men’s Land, Nord-pas-de-Calais 2015-2016). Ogni progetto realizzato dall’artista ha la forma del “romanzo visivo”, spesso declinato in più capitoli, costituendo un percorso esperienziale per il visitatore che forza i limiti del rapporto tra arte e realtà.
Tosatti ha vinto numerosi premi (Talent Prize, premio Terna, premio New York) e nel 2015 la rivista inglese Art Review l’ha inserito nella classifica “Future Greats” posizionandolo fra i 30 artisti internazionali più interessanti del panorama contemporaneo. Ha esposto il suo lavoro in prestigiose istituzioni come Castel Sant’Elmo (installazione permanente), l’Hessel Museum (CCS Bard, New York) e la Galleria Nazionale (Roma) ed è stato protagonista di una mostra personale al Madre (Napoli) nel 2016.
“Il mio cuore è vuoto come uno specchio – episodio di Catania”, costituisce il primo capitolo di un progetto che porterà l’artista in un lungopellegrinaggio attraverso l’Europa tra le macerie della Storia moderna che allunga ancora le sue ombre sul presente, e i germogli di un tempo nuovo, forse una Nuova Storia. Tosatti, nel suo cammino, si pone come testimone di fronte ad uno dei più profondi passaggi di civiltà che l’occidente abbia registrato, teso fra la spinta verso un futuro di totale trasformazione – profetizzata da autori come Pier Paolo Pasolini – e l’opposizione di vecchie strutture come gli stati-nazione, il capitalismo, il colonialismo, che nella loro resistenza mostrano il loro volto più sinistro.
L'intervento che prende corpo in questo palazzo settecentesco sì dà come una sorta di prologo dell’intero progetto, dando vita ad uno spazio visionario e crudele che occuperà lo scalone centrale, i tre grandi saloni d’ingresso e il monumentale Salone delle Feste. L'opera di Tosatti si propone come un viaggio che il visitatore affronterà individualmente: una sorta di percorso solitario il cui inizio coincide con l’ingresso in un nuovo monumentale romanzo visivo.
Attraverso una narrazione ispirata dall’architettura dell’edificio, ma ricca di riferimenti a Visconti, Céline e ai suoi diari personali, l’artista orchestra un’esperienza immersiva, per trasformare il palazzo in una rovina contemporanea, logorando il suo genius loci. Con la creazione di un’atmosfera spettrale, in bilico tra presenza e assenza, passato e futuro, Tosatti genera un paradosso temporale che situa il visitatore in una sorta di sepolcro della modernità, un punto di attraversamento tra due epoche radicalmente diverse che può vederci passare o fallire.
Il contrasto che prende forma tra le tematiche dell’opera e gli affreschi barocchi richiama la nozione di allegoria come concepita da Walter Benjamin nel suo trattato “Il Dramma Barocco Tedesco” (1925).Per Benjamin, l’allegoria barocca è una forma di espressione che si manifesta durante i passaggi escatologici della Storia, quando il declino e la precarietà di una civilizzazione diventano percepibili. “Il mio cuore è vuoto come uno specchio – episodio di Catania”, titolo derivante da“Il Settimo Sigillo” di Ingmar Bergman, si presenta come uno spazio allegorico ed entropico, dove il tempo sembra essere finito, o continuare in una dimensione ulteriore e separata.
La mostra è inserita all’interno della programmazione ufficiale di Manifesta12 (Palermo)
Il lavoro di Gian Maria Tosatti (Roma, 1980 – vive a New York) si sviluppa prevalentemente attraverso grandi cicli di opere che affrontano temi legati al concetto di identità, sia sul piano politico che spirituale.
I progetti a lungo termine realizzati fin ora hanno portato l’artista ad utilizzare prevalentemente edifici storici e monumentali per farne potenti macchinari visivi capaci di sviluppare temi profondamente radicati nelle comunità di riferimento e nel presente storico. Tali operazioni, talvolta, hanno innescato processi di trasformazione di intere città (Sette Stagioni dello Spirito, Napoli 2013-2016) o aree geografiche (New Men’s Land, Nord-pas-de-Calais 2015-2016). Ogni progetto realizzato dall’artista ha la forma del “romanzo visivo”, spesso declinato in più capitoli, costituendo un percorso esperienziale per il visitatore che forza i limiti del rapporto tra arte e realtà.
Tosatti ha vinto numerosi premi (Talent Prize, premio Terna, premio New York) e nel 2015 la rivista inglese Art Review l’ha inserito nella classifica “Future Greats” posizionandolo fra i 30 artisti internazionali più interessanti del panorama contemporaneo. Ha esposto il suo lavoro in prestigiose istituzioni come Castel Sant’Elmo (installazione permanente), l’Hessel Museum (CCS Bard, New York) e la Galleria Nazionale (Roma) ed è stato protagonista di una mostra personale al Madre (Napoli) nel 2016.
15
luglio 2018
Gian Maria Tosatti – Il mio cuore è vuoto come uno specchio
Dal 15 luglio al 18 agosto 2018
arte contemporanea
Location
PALAZZO BISCARI
Catania, Via Museo Biscari, 10, (Catania)
Catania, Via Museo Biscari, 10, (Catania)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 10.00 - 13.00 e 16.00 - 20.00. Domenica su prenotazione
Vernissage
15 Luglio 2018, dalle ore 10.00 alle 19.00
Autore
Curatore