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Gian Paolo Dulbecco – Sentieri invisibili
Metafisica, raffinatezza ed essenzialità. Una riproposizione dei temi più cari all’artista Gian Paolo Dulbecco nella nuova produzione.
Comunicato stampa
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I Sentieri invisibili sono i segni della memoria inconscia, tracce di sentimenti sopiti, antiche vie, tortuosi percorsi mentali che per magia riemergono, pieni del nostro vissuto. La mostra che si inaugura presso la Galleria Monteleone l’8 novembre alle ore 18,30 presenta l’ultima produzione dell’artista ligure Gian Paolo Dulbecco.
I Sentieri invisibili ci conducono attraverso leggende, storie, suggestioni letterarie che metaforicamente rappresentano la dimensione dell’essere, il senso della nostra esistenza, le forze che regolano l’universo, l’energia sottile della mente, in una sorta di “manierismo dell’inconscio”, come fu definito dalla critica.
In mostra circa 40 opere che riprendono i temi a lui cari: dai notturni ai Pulcinella, quest’ultimi archetipi di un’umanità indefinita e indefinibile, alle città ideali, rielaborati in nuove versioni e nuove proposte intriganti, mantenendo la stessa finezza cromatica che lo contraddistingue e i riferimenti all’arte rinascimentale, a lui tanto cara.
Un'esposizione tra il metafisico e il reale, tra il razionale e l'irrazionale, dai toni raffinati ed essenziali.
Biografia
Nasce a La Spezia il 12 settembre 1941. Sviluppa molto presto il suo interesse per il disegno.
Durante una delle usuali vacanze estive nella casa materna di Solcio di Lesa è incoraggiato alla pittura da Gianfilippo Usellini; inizia così a lavorare come autodidatta. A Milano, città dove la sua
famiglia si trasferisce nel 1958, è allievo di Tommaso Gnone da cui apprende le tecniche d’incisione a puntasecca.
Completati nel 1966 gli studi al Politecnico, viaggia molto per lavoro, soprattutto in Europa, e ha modo
di visitare vari musei e di avvicinare l’arte contemporanea nei suoi vari aspetti. In particolare a Bruxelles conosce direttamente sia la pittura di Delvaux e di Magritte sia la grande pittura fiamminga.
Nel 1969 è a Roma dove frequenta vari ambienti culturali e artistici; è molto impressionato dalla pittura di Balthus che ha occasione di vedere a Villa Medici. Fa ritorno a Milano nel 1970 e nel 1975 si stabilisce a Monza.
Lavora elaborando idee e ricordi (il tema delle Navi di pietra risale appunto al ricordo romano dell’Isola Tiberina), ma inizia ad esporre solo alla fine degli anni ’70. Negli stessi anni comincia a sviluppare i temi delle Città ideali e dei Notturni che nel 1983 presenta a Milano alla Galleria Baguttino e a Brescia alla Galleria San Michele.
Esegue un ciclo dedicato al tema della Via Crucis per la Chiesa di S.Gemma in Monza (1983-85).
Conosce Attilio Rossi che, nel 1984, lo presenta alla Permanente di Milano; nello stesso anno vince un premio acquisto di Cartier.
Nel 1985 espone presso la Galleria Arno di Firenze.
Presenta dei lavori di Arte Sacra nelle Rassegne Nazionali di San Simpliciano (1987 e 1988) a Milano e successivamente, nel 1992, al Centro San Bartolomeo di Bergamo.
Nel 1992 è premiato con targa d’argento al Premio Arte indetto dall’omonima rivista con il dipinto Il mondo nuovo.
Nei primi anni ’90 s’interessa al tema dei Tarocchi, soggetto con cui partecipa alla mostra Art & Tabac itinerante in Europa (1993-1995) sotto la direzione artistica del critico francese Pierre Restany; presenta una sua serie dei ventidue Arcani maggiori che verrà più tardi esposta in occasione di varie mostre e, prima della sua inevitabile dispersione finale, sarà interamente riprodotta in un volumetto dedicato.
In questi anni nella sua pittura inizia a comparire la maschera del Pulcinella, scelta come archetipo di un’umanità, indefinita e indefinibile proprio per la sua sobrietà di colore e di forma. Un viaggio aereo transatlantico gli ispira il tema del notturno in aeroporto che, con il titolo oraziano di Cras ingens
iterabimus aequor, visiterà ripetutamente.
Nel 1994 viene invitato alla mostra milanese Imaginaria 94 dove presenta l’opera Le ombre della sera.
L’anno successivo espone in Germania a Freiburg ed in Portogallo ad Oporto. Negli stessi anni sviluppa il tema delle Lotte con l’ombra (che la critica definisce una sorta di Manierismo dell’inconscio) insieme a quello dei Labirinti e delle Gabbie misteriose.
Nel 1996 presenta suoi lavori a Roma (Galleria Il Polittico), a Londra (Gerald Moran Gallery), negli Istituti Italiani di Cultura di Lione, Lisbona e Bruxelles e infine a Tokyo (Artesse Gallery).
In Giappone esporrà nuovamente nel 1998 a Yokohama e ancora a Tokyo negli anni 1999 e 2001.
Sul finire degli anni ’90, tra i suoi temi, inizia comparire quello dedicato al mito di Atlantide.
Nel 2000 tiene a Bologna un’importante personale alla Galleria Paracelso; l’anno successivo espone alla Permanente di Milano e alla Galleria Andromeda di Pesaro.
Nel 2002 la Soprintendenza ai Beni Culturali di Salerno patrocina a Ravello la sua mostra antologica Utopiche alchimie della visione comprendente vari lavori del decennio precedente; un suo dipinto ispirato al Parsifal wagneriano entra nella collezione del Comune di Ravello.
Nel 2003 espone alla Fiera d’Arte di Strasburgo con la bolognese Galleria Forni e alla collettiva Carnevalesca di Cento. L’anno successivo è alla Fiera MiArt con la Galleria Franco Cancelliere di Messina, galleria presso la quale esporrà con altre personali nello stesso 2004, nel 2005 e nel 2008; nello stesso anno il suo dipinto Storie della Natività entra nella Collezione Paolo VI d’Arte
Contemporanea di Concesio (BS).
Nel 2005 espone ancora a Ravello con Emanuele Luzzati nella mostra I luoghi di Pulcinella e a Milano presso la Galleria Bensi con la quale ha iniziato ad operare regolarmente. L’anno successivo prende
parte alla mostra dei soci della Permanente in occasione dei centoventi anni dalla fondazione del sodalizio milanese.
Nel 2008 tiene una mostra personale in Olanda, a Laren, nella Galleria Zeligman. Nello stesso anno inizia a collaborare con la Galleria Monteleone di Palermo; in questa occasione un suo dipinto entra a
far parte delle collezioni della Provincia di Palermo.
Nel 2010 espone alla Galerie Zabbeni di Ginevra ed è per la prima volta a Mantova presso la Galleria Arianna Sartori con la personale Il vizio di dipingere.
È del 2011 la sua partecipazione alla mostra Sulle tracce della fantasia del Centro Le Muse di Andria, collettiva dedicata alla pittura fantastica; l’anno successivo il suo dipinto La nave di pietra entra nelle collezioni del Museo d’Arte fantastica del castello di Gruyères in Svizzera.
Nel febbraio 2012 espone a Palermo, nel Loggiato San Bartolomeo, una selezione di suoi lavori nella collettiva Prisca Sapientia.
Ancora nell’ottobre dello stesso anno partecipa in Germania alla mostra Dopo de Chirico, la pittura metafisica Italiana contemporanea esposta nel Panorama Museum di Bad Frankenhausen (Turingia); in questa occasione il suo dipinto Riflessi è accolto nelle collezioni del Museo.
I Sentieri invisibili ci conducono attraverso leggende, storie, suggestioni letterarie che metaforicamente rappresentano la dimensione dell’essere, il senso della nostra esistenza, le forze che regolano l’universo, l’energia sottile della mente, in una sorta di “manierismo dell’inconscio”, come fu definito dalla critica.
In mostra circa 40 opere che riprendono i temi a lui cari: dai notturni ai Pulcinella, quest’ultimi archetipi di un’umanità indefinita e indefinibile, alle città ideali, rielaborati in nuove versioni e nuove proposte intriganti, mantenendo la stessa finezza cromatica che lo contraddistingue e i riferimenti all’arte rinascimentale, a lui tanto cara.
Un'esposizione tra il metafisico e il reale, tra il razionale e l'irrazionale, dai toni raffinati ed essenziali.
Biografia
Nasce a La Spezia il 12 settembre 1941. Sviluppa molto presto il suo interesse per il disegno.
Durante una delle usuali vacanze estive nella casa materna di Solcio di Lesa è incoraggiato alla pittura da Gianfilippo Usellini; inizia così a lavorare come autodidatta. A Milano, città dove la sua
famiglia si trasferisce nel 1958, è allievo di Tommaso Gnone da cui apprende le tecniche d’incisione a puntasecca.
Completati nel 1966 gli studi al Politecnico, viaggia molto per lavoro, soprattutto in Europa, e ha modo
di visitare vari musei e di avvicinare l’arte contemporanea nei suoi vari aspetti. In particolare a Bruxelles conosce direttamente sia la pittura di Delvaux e di Magritte sia la grande pittura fiamminga.
Nel 1969 è a Roma dove frequenta vari ambienti culturali e artistici; è molto impressionato dalla pittura di Balthus che ha occasione di vedere a Villa Medici. Fa ritorno a Milano nel 1970 e nel 1975 si stabilisce a Monza.
Lavora elaborando idee e ricordi (il tema delle Navi di pietra risale appunto al ricordo romano dell’Isola Tiberina), ma inizia ad esporre solo alla fine degli anni ’70. Negli stessi anni comincia a sviluppare i temi delle Città ideali e dei Notturni che nel 1983 presenta a Milano alla Galleria Baguttino e a Brescia alla Galleria San Michele.
Esegue un ciclo dedicato al tema della Via Crucis per la Chiesa di S.Gemma in Monza (1983-85).
Conosce Attilio Rossi che, nel 1984, lo presenta alla Permanente di Milano; nello stesso anno vince un premio acquisto di Cartier.
Nel 1985 espone presso la Galleria Arno di Firenze.
Presenta dei lavori di Arte Sacra nelle Rassegne Nazionali di San Simpliciano (1987 e 1988) a Milano e successivamente, nel 1992, al Centro San Bartolomeo di Bergamo.
Nel 1992 è premiato con targa d’argento al Premio Arte indetto dall’omonima rivista con il dipinto Il mondo nuovo.
Nei primi anni ’90 s’interessa al tema dei Tarocchi, soggetto con cui partecipa alla mostra Art & Tabac itinerante in Europa (1993-1995) sotto la direzione artistica del critico francese Pierre Restany; presenta una sua serie dei ventidue Arcani maggiori che verrà più tardi esposta in occasione di varie mostre e, prima della sua inevitabile dispersione finale, sarà interamente riprodotta in un volumetto dedicato.
In questi anni nella sua pittura inizia a comparire la maschera del Pulcinella, scelta come archetipo di un’umanità, indefinita e indefinibile proprio per la sua sobrietà di colore e di forma. Un viaggio aereo transatlantico gli ispira il tema del notturno in aeroporto che, con il titolo oraziano di Cras ingens
iterabimus aequor, visiterà ripetutamente.
Nel 1994 viene invitato alla mostra milanese Imaginaria 94 dove presenta l’opera Le ombre della sera.
L’anno successivo espone in Germania a Freiburg ed in Portogallo ad Oporto. Negli stessi anni sviluppa il tema delle Lotte con l’ombra (che la critica definisce una sorta di Manierismo dell’inconscio) insieme a quello dei Labirinti e delle Gabbie misteriose.
Nel 1996 presenta suoi lavori a Roma (Galleria Il Polittico), a Londra (Gerald Moran Gallery), negli Istituti Italiani di Cultura di Lione, Lisbona e Bruxelles e infine a Tokyo (Artesse Gallery).
In Giappone esporrà nuovamente nel 1998 a Yokohama e ancora a Tokyo negli anni 1999 e 2001.
Sul finire degli anni ’90, tra i suoi temi, inizia comparire quello dedicato al mito di Atlantide.
Nel 2000 tiene a Bologna un’importante personale alla Galleria Paracelso; l’anno successivo espone alla Permanente di Milano e alla Galleria Andromeda di Pesaro.
Nel 2002 la Soprintendenza ai Beni Culturali di Salerno patrocina a Ravello la sua mostra antologica Utopiche alchimie della visione comprendente vari lavori del decennio precedente; un suo dipinto ispirato al Parsifal wagneriano entra nella collezione del Comune di Ravello.
Nel 2003 espone alla Fiera d’Arte di Strasburgo con la bolognese Galleria Forni e alla collettiva Carnevalesca di Cento. L’anno successivo è alla Fiera MiArt con la Galleria Franco Cancelliere di Messina, galleria presso la quale esporrà con altre personali nello stesso 2004, nel 2005 e nel 2008; nello stesso anno il suo dipinto Storie della Natività entra nella Collezione Paolo VI d’Arte
Contemporanea di Concesio (BS).
Nel 2005 espone ancora a Ravello con Emanuele Luzzati nella mostra I luoghi di Pulcinella e a Milano presso la Galleria Bensi con la quale ha iniziato ad operare regolarmente. L’anno successivo prende
parte alla mostra dei soci della Permanente in occasione dei centoventi anni dalla fondazione del sodalizio milanese.
Nel 2008 tiene una mostra personale in Olanda, a Laren, nella Galleria Zeligman. Nello stesso anno inizia a collaborare con la Galleria Monteleone di Palermo; in questa occasione un suo dipinto entra a
far parte delle collezioni della Provincia di Palermo.
Nel 2010 espone alla Galerie Zabbeni di Ginevra ed è per la prima volta a Mantova presso la Galleria Arianna Sartori con la personale Il vizio di dipingere.
È del 2011 la sua partecipazione alla mostra Sulle tracce della fantasia del Centro Le Muse di Andria, collettiva dedicata alla pittura fantastica; l’anno successivo il suo dipinto La nave di pietra entra nelle collezioni del Museo d’Arte fantastica del castello di Gruyères in Svizzera.
Nel febbraio 2012 espone a Palermo, nel Loggiato San Bartolomeo, una selezione di suoi lavori nella collettiva Prisca Sapientia.
Ancora nell’ottobre dello stesso anno partecipa in Germania alla mostra Dopo de Chirico, la pittura metafisica Italiana contemporanea esposta nel Panorama Museum di Bad Frankenhausen (Turingia); in questa occasione il suo dipinto Riflessi è accolto nelle collezioni del Museo.
08
novembre 2013
Gian Paolo Dulbecco – Sentieri invisibili
Dall'otto al 30 novembre 2013
arte contemporanea
Location
GALLERIA MONTELEONE
Palermo, Via Monteleone, 3, (Palermo)
Palermo, Via Monteleone, 3, (Palermo)
Orario di apertura
da martedì a sabato, ore 16,00-19,00
Vernissage
8 Novembre 2013, ore 18,30
Autore
Curatore