Gian Vincenzo Monni è il fondatore del Razionalismo Estetico, movimento artistico nato nel 1999.
L’Artista descrive nei manifesti il ruolo fondamentale dell’arte nel compiersi del processo cognitivo antropico e definisce nel concetto di evoluzione parziale uno dei fattori principali dell’odierno declino dell’uomo.
Grazia Chiesa

“È concepibile considerare il Razionalismo Estetico come superamento non concettuale ma cognitivo dello spazialismo. Se i buchi e i tagli del maestro Fontana aprono la via alla conquista di uno spazio nuovo, oscuro, ignoto, uno spazio che rappresenta la possibilità di oltrepassare i limiti dell’apparenza, le forme da me create configurano con i loro rilievi, emergenti concettualmente dal cuore dell’opera, un ritorno da quello spazio come acquisizione di conoscenza dal profondo che è fondamento della nostra umanità”.

Ebbi l’onore di far leggere i Manifesti del Razionalismo Estetico nel 2001 a Pierre Restany e di avere con lui dei brevi colloqui.
Fu un’esperienza indimenticabile.
Non mi stupì la facilità con la quale egli decifrò i concetti formulati in uno scritto breve, per così dire ermetico come il Manifesto Artistico, né la naturalezza con la quale ne elaborò un sintesi ulteriore, coerente ed immediata.
La consapevolezza della statura dell’uomo e del suo talento critico era da tempo presente in me.
Rammento una sua raccomandazione: avere fiducia nell’arte e nella sua innata capacità di farsi comprendere.
Impressi in me tale concetto come una sfida, nel coraggio che ogni uomo può trovare quando abbandona il suo particolare, come beata e fallace consuetudine, per abbracciare l’universalità di un linguaggio in armonia con la sua stessa essenza…si tratta di un gesto solenne, un sublime gesto estetico, come scrissi nel preludio al 1° Manifesto del Razionalismo Estetico.
Credo fosse questo il senso del pensiero che Pierre Restany volle donarmi.
Ringrazio Grazia Chiesa per l’opportunità concessami di presentare i Manifesti del Razionalismo Estetico presso la prestigiosa Fondazione D’Ars – Oscar Signorini-onlus e Cristina Trivellin per la sua preziosa e competente partecipazione.